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Tenerife 5

Rimaniamo per un’oretta fianco a fianco, e’ cosi’ bello avere Sonia vicino a me, credo che si sia addormentata ed io approfitto per ammirarla. Ha un corpo stupendo, niente grasso ma con le curve al loro posto. Stefano ha del gusto per le donne .
Ad un tratto apre gli occhi e mi guarda.
— Ti piaceva quell’inglese questa mattina ! Non mentirmi !
— Ma figurati, stavo solo al gioco con Stefano, non voglio contraddirlo.
Non devo essere stato molto convincente perche’ continua.
— Intendo dire quella puttanella che ti mostrava le chiappe e anche la passera, dimmi la verita’ !
— Sinceramente era un bel culo, ma non meglio del tuo, credimi.
Intanto ho cominciato ad accarezzarla ed effettivamente Sonia ha un posteriore invidiabile, le carezze la calmano finalmente.
— Ti ho detto che ti avrei fatto un regalo, non mi chiedi quale ?
In effetti, preso nella foga della scopata mi ero dimenticato di questa promessa.
— Mi piacciono i regali ma solo se fatti con gioia, altrimenti niente. Tu sei gia’ il piu’ bel regalo che io possa desiderare.
Comincia a dimenare lentamente il culetto sodo e mi guarda con aria furba.
— Ieri hai provato a entrare e mi hai fatto anche un po’ male, se ti va ancora questo e’ il regalo purché non guardi piu’ quella puttanella o le altre, almeno finché siamo qui.
Sono senza parole, Sonia riesce sempre a sorprendermi con la sua sensualità. Solo il pensiero di infilarmi tra quelle chiappe stupende mi ha fatto rizzare il cazzo di nuovo e lei se ne e’ accorta.
— Allora l’idea ti solletica ! Due condizioni pero’. Cerca di non farmi troppo male con quel randello che ti ritrovi tra le gambe e poi alla fine devi venirmi comunque nella passerina. Non voglio sprecare nemmeno una goccia del tuo succo.
Ormai l’idea mi ha eccitato a tal punto che accetterei qualsiasi condizione.
— Ti giuro che saro’ bravo e che rispettero’ tutti i patti.
Sonia si alza e mi riempie il cazzo e le palle di baci e morsetti, li chiama “i miei tesori” e non smette un momento di coccolarli. Io le accarezzo il culo, infilo un dito nella figa, lo lubrifico e comincio a lavorarmi il suo buchetto. Sembra che la cosa la faccia godere perche’ si muove come un serpente. Ho il cazzo durissimo ormai e non credo che riusciro’ a non farle male ma la voglia e’ troppo forte.
La monto da dietro e mi infilo completamente nella figa, ritiro il cazzo tutto lubrificato e intando massaggio il suo sfintere con il dito. Provo a puntare la cappella ma l’impresa mi sembra impossibile, troppo stretto.
— Rilassati, pensa che il tuo toro ti sta montando, prendi la sua verga con gusto, non resistere.
Mi sembra che si sia un po’ allentata, lubrifico di nuovo il cazzo e lo punto dritto. Pian piano entra ma molto poco, sento che Sonia trattiene il respiro, lo estraggo per non farla soffrire di piu’. Il culo pero’ e rimasto un po’ dilatato, quindi ripeto l’operazione. Questa volta la cappella riesce ad entrare quasi tutta ed io resto fermo per darle il tempo di abituarsi. Un centimetro alla volta entro nel suo retto, infilo due dita nella figa e intanto la masturbo.
Sonia si rilassa, sento il bastone entrare piu’ facilmente, lei respira affannosamente ma ho l’impressione di non farle piu’ tanto male, anzi.
— Sonia, sono dentro di te. Non immagini che culetto stretto e stupendo che hai, mi fai impazzire. E’ il piu’ bel regalo che potevi farmi.
Non risponde ma comincia a muoversi seguendo i miei colpi. Io non spingo a fondo, per la prima volta e’ gia’ il massimo cosi’. Poi sento la sua mano che mi prende i coglioni e li segue nel loro movimento.
— Se mi sborri nel culo te li stacco. Mi piace molto cosi’ ma voglio il tuo sugo nella fighetta, capito ? Divertiamoci quanto vuoi ma non dimenticarlo !
In effetti sia la novita’ sia il culetto stupendo che sto pompando mi stanno gia’ facendo bollire i coglioni e Sonia sembra accorgersi di tutto.
— Stai tranquilla, vuoi che ti metta incinta o no ? E come faccio se ti vengo nell’intestino. Anzi adesso sono eccitato come non mai. Vedrai che il regalo te lo faccio io adesso.
Sento che si sta eccitando sempre di piu’, meglio non correre rischi perche’ non me lo perdonerebbe. Quando sento avvicinarsi l’orgasmo estraggo la verga dal culo e lo pianto in un sol colpo nella fighetta di Sonia appena sotto che e’ gia’ tutta bagnata e semiaperta.
— Vedrai come mantengo le promesse, adesso ti vengo dritto nell’utero !
E nello stesso tempo comincio a scaricare la sborra bollente dentro la figa. Sonia perde la testa e spinge sino a farsi impalare completamente.
— Mettila in fondo, piu’ in fondo, la voglio tutta e calda. Adesso godo davvero. Ma dove lo prendi tutto questo succo caldo !
La sborra esce a fiotti e va dritta in fondo. Sento le sue chiappe che mi premono sulla pancia, Sonia riesce veramente a farmi godere come nessun’altra.
Esco da lei e ci sdraiamo fianco a fianco, siamo entrambi eccitati e felici.
— Ti fatto male ? per me e’ stato stupendo sverginarti il culetto.
— Un poco e adesso mi brucia ma niente di grave, sei stato bravo e gentile. Non posso credere che quel cazzone sia riuscito ad entrare tutto.
— Ne ho tenuto fuori un pezzo, non volevo aprirti in due, ma piano piano vedrai che ci stara’ tutto come nella tua fighetta dolce.
— Sei un tesoro, comunque mi e’ piaciuto anche se il finale per me e’ solo nella passerina. Io vengo completamente solo in questo modo.
— Non dubitare che anche per me e’ il massimo, ma con il culetto che ti ritrovi non potevo resistere.
Ci abbracciamo e ci baciamo a lungo poi Sonia deve tornare in camera “dalla piscina”.
— Sai che oggi Stefano mi ha chiesto se andavo in piscina. Io ho fatto un po’ la difficile per salvare le apparenze e lui ha insistito che avevo bisogno di un bel bagno di sole. Mi ha detto di restarci quanto voglio. Sono convinta che ha organizzato tutto lui e adesso e’ in camera che si fa una sega pensando a noi.
— Se e’ cosi’ sono molto contento, non mi piace fare fessi gli amici anche se per te tradirei anche mio fratello. Sai che tra mattina e pomeriggio hai la figa piena del mio sperma ventiquattro ore al giorno ? Quando sarai nel mezzo del ciclo ?
Mi guarda con gli occhi sorridenti.
— Sono gia’ nel periodo fertile, sento anche i seni che si induriscono, mi sa che il mio ovetto non la scappa proprio. Mi stai facendo molto felice sai ?
— Anche tu, se sarà una femmina vorrei che assomigliasse tutta a te, un’altra piccola Sonia.
— Se invece sarà maschio vorrei che fosse identico a te. Ti amo.
Cosi’ dicendo esce dalla porta e mi lascia esausto nel letto disfatto. Vedo di dormire un paio d’ore altrimenti non esco vivo da questa vacanza.

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