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In barca sul Gold Strike

Martedì 24 Luglio
Una mattinata come al solito piena di impegni, davvero non riesco a trovare un momento per restare solo con Paola, le chiedo se puo’ tornare nel pomeriggio alle cinque e lei mi sorride dicendo che l’aveva gia’ programmato. Sembra che mi legga negli occhi, la adoro.
Verso mezzogiorno mi chiama al telefono Sandro, finalmente una voce amica. Siamo amici da sempre e quasi coetanei, lui ha scelto di fare lo skipper professionista ed ha una stupenda barca a vela, il Gold Strike, sulla quale porta in giro i turisti, d’inverno ai Caraibi e d’estate nel Mediterraneo. Abbiamo iniziato insieme una ventina d’anni fa’ poi io ho scelto di continuare con l’Universita’, mi chiedo spesso chi tra noi due ha fatto la scelta giusta. Ha una voce allegra come sempre.
— Ciao vecchio marpione ! Smettila di far finta di lavorare e butta fuori tutte le donne che hai intorno ! Come ti va?
Sandro e’ una forza della natura, anche nei momenti piu’ difficili sia in mare che nella vita e’ pieno di energia. Cinque anni fa sua moglie se ne e’ andata anche se lui in famiglia ci passava solo pochi giorni all’anno, forse proprio per questo ed e’ rimasto con un figlio di diciotto anni e un mare di problemi. Come una burrasca in mare ha affrontato questa prova con forza e ottimismo, l’ho ammirato molto.
— Smettila, qui ci si fa’ il mazzo per tenere in piedi l’economia e guadagnare i soldi che tu sperperi in giro a divertirti. Dove sei adesso ?
— Sono a Bocca di Magra, devo sistemare il Gold per la Sardegna, niente di particolare ma un po’ di manutenzione ci vuole. Che fai nel fine settimana ? Mi accompagni in Sardegna ?
E’ sempre il solito, sparisce per mesi e poi improvvisamente ritorna come un ciclone e come se ci fossimo salutati ieri.
— Non so, non credo di avere cose particolari da fare, non pensavo pero’ di partire per le ferie questa settimana.
— Senti, io trasferisco il Gold a Olbia per imbarcare il resto dei turisti, ma non ho voglia di farmi la traversata da solo, non siamo piu’ ragazzini, lo sai ! Sarei piu’ tranquillo se ci fossi tu con me !
Mi era capitato già diverse volte di accompagnarlo, sono l’unico al quale affida il timone del sua barca, ma di andare e venire dalla Sardegna in un fine settimana non ho molta voglia. Sandro mi conosce bene, sa che l’idea mi tenta e mentre resto un attimo in silenzio riattacca con decisione.
— Piantala di fare il prezioso, ho bisogno di te lo sai e poi ho tre passeggeri a bordo che non sanno nemmeno che cosa e’ una cima. Dai vieni che ci divertiamo, ti ho gia’ prenotato il volo da Olbia per Bologna  Lunedì mattina, ormeggiamo vicino all’aeroporto e ci arrivi con un taxi. Dormiamo in barca venerdì sera e partiamo sabato mattina presto, come al solito, lo sai !
C’e’ poco da ribattere, mi ha convinto.
— Ok Sandro, venerdì prendo un volo da Bologna per Pisa, fatti trovare all’aeroporto e riempi la cambusa, non fare il pidocchio, sai i miei gusti.
Lo sento allegro anche se sono sicuro che non ha dubitato nemmeno un momento di riuscire a convincermi, ci salutiamo affettuosamente.
Eccomi imbarcato per il week end, piu’ ci penso e’ piu’ la prospettiva mi sorride, non vedo l’ora di togliermi dal lavoro almeno per un paio di giorni. Decisamente abbraccerei Sandro per avermi convinto a passare un paio di giorni tra cielo e mare.
Venerdì 27 Luglio
Paola mi lascia all’aeroporto di Bologna mezz’ora prima del volo per Pisa, mai che riesca ad arrivare in anticipo, la bacio e corro al check in. Per fortuna ha un po’ di ritardo e non ci sono problemi. Ci imbarchiamo e dopo pochissimo atterriamo a Pisa, la vista del mare dall’alto mi ripaga di tutte le corse fatte nella giornata.
Appena esco mi corre incontro Sandro, e’ inconfondibile, abbronzato, capelli lunghi e argentati, abbigliamento da skipper, calzoni corti e maglietta a righe. Non lo vedo ormai da anni in una tenuta normale, secondo me non ha altro nell’armadio, posto che abbia un armadio. L’abbraccio e’ affettuosissimo, davvero siamo stati felici insieme tante volte, io ho ancora la giacca e la cravatta che pero’ mi tolgo subito in macchina. La sua vecchia Volvo famigliare e’ un ripostiglio di attrezzature marinare, c’e’ di tutto e nel disordine piu’ completo, quando invece si tratta della barca e’ di una pignoleria insospettabile.
Il porto di Bocca di Magra non e’ un porto ma una serie di ormeggi lungo la riva a circa un chilometro dal mare, il Gold Strike e’ attraccato lungo la banchina, bello e imponente come sempre. Quindici metri di lunghezza, due alberi possenti, murate alte, si vede che ha una decina d’anni, adesso le barche sono piu’ basse e filanti. Ma è una barca robusta e affidabile, l’ho vista affrontare mari incredibili e correre come una lepre davanti alle perturbazioni, trasmette un senso di potenza e sicurezza.
Salgo a bordo dopo essermi tolto le scarpe, Sandro e’ pignolo, e mi tuffo nel pozzetto dove c’e’ la cucine e la dinette, il soggiorno insomma. Lo skipper mi indica la cabina di poppa, i passeggeri staranno in quella matrimoniale a prua e nella piccola al centro. Mi sta bene, a poppa c’e’ un sacco di posto e si e’ fuori dalle scatole. Mentre mi sto cambiando Sandro riparte per la stazione di Sarzana a prendere i passeggeri, io rimango a gustarmi la barca, quanti ricordi. Grazie alle cure di Sandro e’ in perfette condizioni, niente da eccepire.
Quando ritornano io sono a prua che sto guardando il tramonto dall’altra parte del Magra, la corrente e’ lenta e sta alzandosi un po’ di foschia che rende la luce ancora piu’ dorata. Dalla macchina scendono tre donne, Sandro e’ sempre il solito, avrei dovuto chiederlo prima, non mi piace avere donne a bordo, non e’ una scaramanzia marinara. Troppe volte sono nati litigi e problemi con le passeggere, la barca e’ un luogo ristretto e la convivenza forzata puo’ facilmente creare antipatie e odi feroci.
Faccio buon viso e le aiuto a salire, caricandomi degli innumerevoli bagagli che si sono portate dietro, forse non hanno capito che questo non e’ un club vacanze e che non ci saranno gli animatori o il Karaoke serale ! Appena riesco trascino a prua Sandro e mi faccio spiegare chi sono gli ospiti.
— Quella da sola e’ un ingegnere di Milano, software o computer, roba del genere, eta’ indefinibile verso la quarantina, piuttosto grassottella e con l’aria poco cordiale. Le altre due sono di Parma. La bionda ha una quarantina d’anni, molto appariscente e possiede un laboratorio di pelletteria, la piu’ giovane invece, sulla trentina, moretta, gestisce il suo negozio di vendita. Questo passa il convento !
Sandro e’ sempre di un ottimismo inossidabile e anch’io mi faccio contagiare, in fondo che ci importa, noi le portiamo in Sardegna e basta cosi’. Il profumo di mare che sta entrando nel fiume mi mette di buon umore immediatamente. Le donne intanto stanno armeggiando sotto coperta, le due amiche occupano la cabina doppia a prua mentre la singola  si e’ piazzata in quella centrale con i letti a castello.
Intanto ha cominciato a rinfrescare e l’umidità’ entra nelle ossa, scendiamo in cucina e ci organizziamo per una spaghettata, pomodori, verdura e frutta sono il resto del menu’. Sandro non ha lesinato con i vini e le birre, bene, mi conosce, siccome siamo ancora collegati alla presa elettrica non risparmia nemmeno il frigorifero, ci facciamo uno splendido aperitivo fresco.
Nel frattempo dalle cabine emergono le nostre compagne, si capisce che sono a disagio in un posto cosi’ nuovo per loro, le accogliamo calorosamente ed il vino bianco e freddo fa subito effetto. Si stanno rilassando, meglio, tre donne isteriche in un posto cosi’ stretto non si possono sopportare.
Sara’ l’ambiente, gli spaghetti o il vino, non so, ma la compagnia diventa gradevole, con Sandro facciamo il solito show dei lupi di mare che hanno vissuto le avventure piu’ incredibili, funziona sempre.
La milanese, Silvia, si sta scongelando, e’ una donna colta e lo fa pesare ma piuttosto chiusa, chi lo sa perche’ ha deciso di fare questa crociera da sola, guarda sempre il cellulare che resta muto per tutta la serata. Qualcuno non ha chiamato. Succede.
Carla, la quarantenne di Parma, e’ spiccia e sicura di se’, divorziata da una decina d’anni e’ fiera di essere un’imprenditrice e Titti, la sua collaboratrice, non insidia la sua posizione dominate. La moretta in effetti e’ la piu’ carina, anzi decisamente interessante, non alta ma con tutte le cose giuste al posto giusto, peccato che sia dominata da Carla, sorride ma parla poco, nel complesso pero’ l’atmosfera e’ allegra.
Finita la cena con Sandro sistemiamo la cucina, le passeggere si ritirano nelle cabine e noi usciamo per farci una birra in pace. Fa’ fresco, si e’ alzata la tramontanina dai monti e la foschia e’ scomparsa, ci sono un milione di stelle sopra di noi, coricati a prua ci godiamo lo spettacolo. Finalmente le nostre amiche hanno smesso di usare i bagni, ce ne sono due sul Gold, scendiamo anche noi a farci una doccia e poi con le felpe ritorniamo in coperta per rifare il pieno di acqua, e’ incredibile quanta ne usino le donne, meglio partire con il pieno.
Nel riporre la manichetta nel gavone di prua passo sopra al passauomo della cabina matrimoniale, e’ coperto da una tendina che pero’ non e’ completamente chiusa, dentro c’e’ poca luce ma ci vedo benissimo con gli occhi abituati all’oscurita’ della notte. Non ho intenzione di spiare ma quello che intravedo mi fa fermare di botto. Chiamo Sandro a gesti e insieme ci godiamo dall’alto lo spettacolo delle due parmigiane a letto.
Sono nude e questo e’ normale, in barca si vive con pochi vestiti addosso, ma quello che cattura il nostro interesse e’ il fatto che Titti sta leccando con grande impegno il cespuglio tra le gambe della sua amica.
Carla ha un corpo abbondante e i segni del tempo ci sono tutti, non proprio male pero’, Titti invece conferma le mie prime impressioni, seno sodo e chiappe rotonde, si muove come una furia ai piedi dell’amica, peccato che abbia gusti lesbici, meriterebbe le nostre attenzioni.
La bionda e’ distesa a gambe larghe, le tette le cascano un po’ di lato e si dimena tenendo la moretta per la testa, le sta allagando la faccia ma lei non demorde. Noi siamo in piedi al buio e da dentro non possono accorgersi di noi, comunque non sembrano molto preoccupate e continuano a dimenarsi. Carla allunga una mano e impugna un fallo di gomma, sara’ lungo almeno venti centimetri e largo in proporzione, ci scappa un gesto di approvazione.
Carla si solleva e fa distendere Titti, le apre le gambe e la lecca un po’, poi di colpo le infila l’attrezzo enorme nella fessura, sembra invasata perche’ comincia a pistonarla con violenza, sembra che riesca ad infilarle l’arnese quasi per tutta la sua lunghezza, deve essere abituata ai grossi calibri, bene. Titti si agita, apre la bocca, deve sentirsi impalata completamente e batte le braccia contro il letto, la smorfia sul suo viso denuncia un orgasmo travolgente.
Poi Carla estrae il membro di gomma dall’amica e si metta in posizione da sessantanove infilandoselo completamente dentro, la sua compagna le rende il servizio, accidenti sta entrando praticamente tutto, deve avere anche lei una passera profondissima. Intanto non smette di leccare il cespuglio nero con frenesia. Nel silenzio della notte riusciamo a sentire i loro gemiti anche se attutiti dalla cabina chiusa e ci ritroviamo entrambi con le aste dure sotto i calzoncini leggeri.
In pochi minuti le amiche si accasciano sul letto e senza una parola spengono la luce laterale e si addormentano, noi restiamo un po’ fuori poi, a malincuore decidiamo di andare a dormire anche noi.
Siamo entrambi piuttosto eccitati ma domani la partenza sara’ alle sei ed e’ meglio cercare di riposare, scendiamo a poppa e dopo aver commentato sottovoce quello che abbiamo visto, ci addormentiamo.

Stefania e la Luna...

Ciao Ing.  
Cancellata da Facebook quindi il prossimo anno dovrai scegliere una nuova data x gli auguri 😉
   Decidi tu…
   Scegli anke un posto…un luogo dove immaginarmi…perchè il ruolo di cenerentola metropolitana inizia a pesarmi…

    Ieri c’era una bellissima luna…piena…rossa…lì in alto nello skyline di Milano…
    Milano…sempre più grattacieli…sempre più una città che sfiora il cielo…
    Beh nn è noiosa come sceneggiatura…ma come mi manca il sapore di mare…

    Buona giornata

Stefania

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Benvenuta tra gli epurati da Facebook, Ste, siamo degli eletti o degli appestati ?
Forse siamo solo dei “diversi”, dei “non allineati”…….  forse siamo la pericolosa dimostrazione  che si puo’ vivere senza Fb e social group annessi e connessi.

Ma non caschiamo nella trappola…. noi. Non fondiamo un altro serraglio di “diversi” perche’ non saremmo piu’ tali e poi non ci rassicurerebbe sentirci omologati con gli altri “non omologati”.
Non abbocchiamo all’esca…. noi. Nemmeno ci incazziamo….

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