Elenco blog personale

Visualizzazione post con etichetta chiavata. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta chiavata. Mostra tutti i post

Nebbia... nebbia....

Nebbia, nebbia, nebbia……….
Questa mattina da Linate non e’ ancora partito un volo e nessuno e’ riuscito ad atterrare. La faccenda comincia a diventare preoccupante dopo le dieci, il volo per Londra durera’ quasi due ore ed io ho la coincidenza per Los Angeles alle 14, ormai i tempi stanno diventando stretti. Nella sala d’attesa c’e’ un sacco di gente, quasi tutti con destinazione Nord Europa e dalle valigette si capisce che non vanno in vacanza, come me del resto.
Finalmente arriva l’annuncio che il volo partira’ da Orio al Serio, tutti a bordo del pullman.
All’arrivo la situazione non e’ migliore, una coltre bianca e soffice avvolge l’aeroporto bergamasco, scendiamo e comunque ci fanno imbarcare sull’aereo, chissa’. Ormai la coincidenza e’ persa ma ci sono altri voli da Londra per la California quindi mantengo la calma. Seduto a bordo aspetto con fiducia ma dopo piu’ di un’ora siamo ancora fermi, i passeggeri cominciano a innervosirsi ed io anche. Sono in un sedile centrale e dall’altra parte del corridoio e’ seduta una donna asiatica, piccoletta, sembra giovane ma e’ difficile valutarne l’eta’. Non capisce nulla di italiano e  quindi mi chiede ogni volta cosa dice il pilota, lei ha la coincidenza a Londra per Hong Kong ancora prima della mia per la California. Le spiego che ormai non ce la facciamo ad arrivare in tempo e lei sembra molto sconfortata.

Il lampadario

Mi sorprendo a fissare il lampadario spento, non so perche’ ma e’ la prima cosa che mi riporta alla realta’.  Non ha niente di particolare, anzi direi che e’ usuale ma non riesco a staccare lo sguardo dal soffitto come quando ci si sveglia da un sogno intenso, coinvolgente e ci si attacca alla prima cosa reale che si ha davanti.
Nella stanza c’e’ un silenzio irreale, anche il tuo sospiro mi sembra leggero vicino al mio orecchio, il tuo peso e’ lieve, dolce, tiepido e mi sento le membra intorpidite. Continuo a fissare il lampadario, forse ho paura di tornare alla realta’ e scoprire che e’ stato un sogno.
Non ricordo come e’ iniziato, i sogni sono cosi’, irreali, a volte assurdi, ti coinvolgono completamente e poi…..poi ti svegli e ricordi solo i dettagli.
Adesso ti sei mossa leggermente, quasi un brivido ti ha attraversato la pelle, forse senti freddo, allungo una mano e ti copro con il lenzuolo, sei distesa sopra di me con il viso sulla mia spalla.. Con la coda dell’occhio vedo le tue labbra e gli occhi chiusi, sembri una bambina addormentata e mi sorprendo a pensarti con tenerezza, senza accorgermene ti accarezzo i capelli, lentamente, dolcemente.

Fare l'Amore....

Fare l’amore, fare sesso, scopare, fottere, sbattere …… chiavare……..
Mio Dio che volgarità….. . Sei un porco Gabriele….. come ti permetti ?
Mi sembra di vederti, indignata, inorridita e decisa a cancellarmi dalla tua presenza, ma come mi permetto di trattarti così ? Tu, una signora perbene, ma chi credo che tu sia ?
Ed invece lo faccio e lo rifaccio, do un nome, un significato ai tuoi pensieri e questo ti disturba, anzi ti turba. Mi piace, mi eccita farlo, voglio far saltare quella tua faccetta perbene, quel tuo sguardo da madonnina ipocrita ed entrarti dentro prima nella mente.
Si chiavare…chiavare….. si quella cosa che fanno un uomo ed una donna quando sono soli ed hanno voglia di farlo, tanto e bene. Fottere, farsi fottere….. come lo devo dire ?
E tu ne hai voglia. Altrimenti non saresti qui con me, lo sai che io lo faccio, si io scopo con le donne e non dire che non lo sapevi dopo avermi letto tanto…..dai.
Dopo avermi contattato fingendo innocente curiosità letteraria…ma dai.

29 Settembre

Sono tornato ieri sera da Londra ed e’ stato un viaggio faticoso, aereo in ritardo e traffico impossibile sulla autostrada da Bologna. Avevo detto a Paola che sarei passato dallo studio nel pomeriggio ma non ci sono riuscito, mi sembrava molto delusa al telefono ed io anche, dopo una settimana avevo voglia di vederla ma ormai viaggiare e’ diventata un’avventura.
Arrivo a casa stanchissimo e l’unica cosa che desidero e’ una lunga doccia, non ho fame e me ne andro’ a letto presto. Sotto la doccia penso a Paola, l’acqua tiepida mi fa rizzare l’amico tra le gambe, vorrei che fosse qui a coccolarlo, anzi a coccolarmi, mi e’ mancata e adesso mi manca anche di piu’.
Eppure non sono stato proprio in astinenza a Londra, anche ieri sera l’ho passata a casa di Cindy e con lei non c’e’ mai da annoiarsi specialmente quando ci rivediamo dopo qualche mese.
La conosco bene, siamo stati in riunione insieme nel pomeriggio e la vedevo da come mi guardava che ci stava pensando, quando e’ eccitata socchiude gli occhi e la lingua saetta tra le labbra, respira profondamente come per cercare di rilassarsi ma invece riesce solo a tendere la stoffa sul seno, aveva i capezzoli duri anche se sembrava che me ne accorgessi solo io. Forse no, e’ una donna molto decisa e battagliera, spesso ci troviamo in disaccordo e le sue unghie e la sua lingua sono molto affilate, nell’ambiente e’ considerata un mastino e devo dire che mette la stessa tenacia anche a letto

Cyndy

Cindy la conosco bene, siamo stati in riunione insieme tutto il pomeriggio e la vedevo da come mi guardava che ci stava pensando, quando e’ eccitata socchiude gli occhi e la lingua saetta tra le labbra, respira profondamente come per cercare di rilassarsi ma invece riesce solo a tendere la stoffa sul seno, aveva i capezzoli duri anche se sembrava che me ne accorgessi solo io.
Forse no, e’ una donna molto decisa e battagliera, spesso ci troviamo in disaccordo e le sue unghie e la sua lingua sono molto affilate, nell’ambiente e’ considerata un mastino e devo dire che mette la stessa tenacia anche a letto.
Cindy non vuole che si sappia della nostra amicizia anche se credo che sia un segreto di Pulcinella, in pubblico ci salutiamo sempre molto formalmente, io torno in albergo e la raggiungo piu’ tardi nel suo piccolo appartamento vicino a Paddington. Prima di farmi entrare sbircia nel pianerottolo e mi saluta soltanto dopo aver chiuso la porta a chiave ed essersi appoggiata alla porta .
Non era la prima volta, durante la settimana ho passato piu’ notti da lei che in hotel, ma era l’ultima ed entrambi sapevamo che per un paio di mesi almeno non ci sarebbero state altre occasioni. Tra di noi non ci sono mai stati romanticismi, solo tenerezza, tanta, ma si capiva che domani ci saremmo mancati, non solo a letto. Ogni volta succede cosi’.
Appena chiusa la porta, ci guardiamo un momento immobili, respiriamo forte e poi mi salta al collo e mi aderisce addosso come un francobollo, mi bacia con frenesia facendo appoggiare adesso la mia schiena alla porta.
“Gabriele, non vedevo l’ora che arrivassi, perche’ ci hai messo tanto ?”
Non credo di aver tardato e poi non potrei rispondere perche’ ho di nuovo la sua lingua in bocca e le mani che mi frugano i fianchi, ho il cappotto aperto e sembra quasi che Cindy ci voglia entrare dentro insieme a me. Fuori dal lavoro sembra cosi’ minuta ed indifesa, una ragazzina tenera ed affettuosa. Ma la sua lingua non perdona.
“Oggi ti avrei scopato sul tavolo del meeting, sei un figlio di puttana e piu’ mi contraddicevi, piu’ avrei avuto voglia di succhiarti il cazzo, a te non faceva questo effetto ? Pensa che faccia avrebbero fatto gli amministratori !”
Ride divertita ma non mi libera la bocca, le sue mani sono sulla mia cintura, la slacciano e poi cercano di aprirla, per evitare che strappi qualche cosa vado in suo aiuto. E’ un problema difficile se non si scosta da me, sento il suo ventre che si strofina contro le mie mani, spinge il pube contro il mio e mi sembra di sentire il calore che ha tra le gambe. In qualche modo riesco a far cadere i calzoni e resto con i boxer ma solo per un attimo, Cindy si inginocchia e li abbassa di colpo, ho il cazzo nudo adesso, con il cappotto addosso e appoggiato alla porta senza essere ancora riuscito a dire una parola.
“Dio, quanto l’ho desiderato, ma guardalo come e’ carino ! E’ cosi’ tenero e dolce, un gattino bisognoso di carezze, lo adoro !”.
Ha ragione perche’ Cindy mi ha preso cosi’ alla sprovvista che non ha avuto il tempo di indurirsi, lo immagino grosso ma ancora tenero e rivolto verso il basso, mi viene da sorridere.
“Non immagini come mi piace quando e’ cosi’, vederlo crescere, sentirlo mentre si ingrossa tra le mie mani e nella bocca, cosi’ lo volevo e se non arrivavi subito impazzivo” Infila le mani sotto lo scroto e mi accarezza la base dell’asta, intanto lo ha preso tra le labbra ma senza denudarlo, con la punta della lingua esplora la punta ancora coperta dalla pelle.
Ansimando mi dice “Non farlo diventare grosso subito, fammi giocare con il mio piccolo tesoro, e’ cosi’ dolce e indifeso”
Non le dico che la mia volonta’ non conta, sento dei brividi percorrermi la schiena e temo che il mio amicone presto assumera’ la sua massima dimensione, non ci posso fare nulla.

In barca sul Gold Strike 3

Non faccio in tempo a mettere la scaletta che sono tutti a nuotare, approfitto anch’io allora. Siamo soli in rada ed il fatto di essere nudi non turba nessuno, nuotiamo, scherziamo, giochiamo come delfini, e’ una cosa meravigliosa.
Dopo un’oretta siamo tutti a bordo a scaldarci al sole della sera, non e’ forte ed e’ molto piacevole, siamo tutti molto felici. Al tramonto Sandro vara il tender ed accompagna le passeggere in paese, c’e’ un ristorante che conosciamo bene e che ci fornisce sempre di pesce fresco e dolci francesi ottimi. Io resto a bordo, la barca non puo’ mai essere abbandonata, ma passo il tempo a riposarmi ed a guardare il sole che si tuffa in mare, sto proprio bene.
Prima che faccia buio i miei compagni ritornano con le vettovaglie, la tavola e’ gia’ apparecchiata e mangiamo di gusto scolandoci qualche bottiglia di bianco secco, magari un po’ piu’ del necessario. Poi ci attardiamo fuori a ridere e scherzare, in cielo c’e’ un milione di stelle e stiamo distesi a goderci lo spettacolo, la rugiada non e’ spiacevole ma comincia a fare un po’ fresco dopo la mezzanotte. Decidiamo di andare a dormire, con Sandro controlliamo che tutto sia in ordine, l’ormeggio e’ ottimo, il tempo calmissimo, possiamo andare a dormire anche noi.
Prima pero’, senza nemmeno metterci d’accordo ci ritroviamo a prua dove si vede dentro alla cabina matrimoniale attraverso il passauomo, c’e’ accesa solo la luce piccola ma al buio si vede benissimo, Carla e Titti sono distese a fianco, entrambe nude con le gambe aperte, stanno parlando piano e si accarezzano reciprocamente i cespugli, chissa’ che cosa si stanno raccontando.
Ci guardiamo senza parlare ma le nostre aste si sono gia’ erette, abbiamo recuperato bene le energie. Scendiamo nella nostra cabina ma non siamo soddisfatti, allora ci dirigiamo verso prua, la porta e’ accostata ed entriamo in silenzio. Le amiche smettono le chiacchiere e ci guardano, siamo in piedi con le verghe dure che puntano verso di loro.
Io mi abbasso tra le gambe di Titti e comincio a leccarle il bottoncino, Sandro fa lo stesso a Carla, entrambe cominciano a dimenarsi ed a mugolare di piacere. La bionda ci sa fare perche’ trascina Sandro sul letto e si mette a sessantanove ingoiando la sua verga con gusto. Titti invece e’ passiva, gode il mio trattamento ma non prende iniziative, le scivolo sopra e mi metto a succhiarle i capezzoli, dai gemiti che le escono dalla gola direi che e’ al settimo cielo, Carla respira come una locomotiva a vapore.
Vedo Sandro che infila il suo notevole attrezzo dentro la passera bionda e comincia una cavalcata sfrenata, anch’io non resisto e mi infilo dentro la bella passerina mora che ho sotto, stupenda, calda e umida al punto giusto. Ci muoviamo all’unisono per un po’ e con Sandro ci scambiamo sorrisi d’intesa. Sento Titti venire ma io ho ancora molta resistenza visto l’allenamento della giornata e proseguo a pomparla quando mi sento prendere per le spalle, mi fermo di botto.
La presa e’ decisa e mi solleva quasi completamente. E’ Silvia che e’ entrata silenziosamente non so quando e che sta cercando di farmi uscire dalla grotta calda nella quale sono infilato, ho un motto di stizza, non mi va l’idea di smettere, ma lei insiste ed e’ piuttosto forte. Mi alzo arrabbiato e deciso a cacciare l’intrusa ma lei prende subito il mio posto sopra Titti, ma che intenzioni ha?
Adesso tocca a me cercare di cacciarla ma lei mi prende l’asta in mano e se la infila tra le natiche. Io sono inferocito.
— No, lasciami finire, io voglio venire dentro, capito ! Non mi va di tirarlo fuori, spostati !
Ho la voce decisa e cattiva ma Silvia mi risponde a tono.
— Infilamelo nel culo e vieni dentro fin che vuoi ! Ti devo insegnare tutto io accidenti !
Intanto mi prende l’attrezzo ancora tutto bagnato e se lo punta al buchino posteriore.
— Spingi e sborraci fin che vuoi, cazzo ! Li’ puoi fare quello che ti pare, lo capisci o no ! Spingi, dai !
Non me lo faccio ripetere e affondo senza pieta’, sento che entro a fatica e devo farle anche un dolore terribile ma non dice nulla. Mi conficco nel culo e spingo fino alla fine, poi riprendo il mio avanti indietro dentro quel buco stretto che mi fa impazzire. Se ero quasi pronto a eiaculare prima adesso non resisto, la vista di Silvia che bacia in bocca Titti mi fa andare fuori  di testa e sparo tutto il mio carico di sperma nel suo intestino. Lei si ferma di colpo e sembra colpita da quel fiume caldo che la sta inondando, poi piano si rilassa e restiamo tutti e tre avvinghiati sotto gli occhi di Sandro e Carla che non hanno perso un momento dello spettacolo.
Ho proprio goduto come dico io, brava Silvia, chi l’avrebbe detto, hai davvero avuto un’ottima idea.
Domenica 29 Luglio
Cullati dal movimento del Gold ieri sera ci siamo addormentati tutti e quando mi risveglio e’ ormai giorno fatto, Sandro e’ in cucina da dove arriva un magnifico profumo di caffe’, Silvia e’ scomparsa e le altre amiche stanno ancora dormendo avvinghiate, uno spettacolo davvero bello. Mi faccio forza ed esco a farmi una doccia in coperta, ho bisogno di svegliarmi del tutto. La giornata e’ limpida ed il paese di Centuri e’ ancora all’ombra, il sole sta sorgendo dietro i monti a est. Mi asciugo un po’ e scendo a fare colazione, con tutto quello che ho combinato ieri ho un appetito da lupo.
In cucina ci ritroviamo tutti dopo pochi minuti, siamo sempre nudi e la cosa ormai ci sembra naturale, eppure siamo partiti da poco piu’ di un giorno !
E’ domenica e questa sera dobbiamo arrivare ad Olbia costeggiando la costa occidentale della Corsica e attraverso le Bocche di Bonifacio che non sono mai tranquille anche in una giornata splendida come questa.
Con Sandro andiamo in coperta, accendiamo il motore al minimo e salpiamo l’ancora, nessun problema per fortuna. Usciamo dalla rada di Centuri e puntiamo a sud-ovest verso il parco della Girolata, il vento e’ debole e proseguiamo a motore sperando che migliori quando saremo piu’ al largo.
Invece il vento che ci ha portati fino qui non si fa vivo, il mare e’ splendido ma dobbiamo procedere a motore, il ronzio non e’ forte ma una barca a vela dovrebbe andare con le vele.
Superiamo al largo Calvi’ e dopo poco siamo in Girolata, un susseguirsi di cale e calette quasi sempre deserte e con un mare da favola. Visto che siamo a motore ci vuole poco ad accostare e gettiamo l’ancora verso le undici in una piccola baia riparata. Siamo a cento metri dalla spiaggia e il fondale e’ di sabbia bianchissima, non ho ancora spento il motore che gia’ sono tutti in acqua. Controllo l’ormeggio e mi tuffo anch’io, naturalmente siamo nudi e ci inseguiamo nell’acqua limpida giocando a rimpiattino. Il gioco non e’ sempre innocente ma l’acqua fresca mantiene la nostra eccitazione a livelli accettabili.
L’idea e’ di non fermarci a lungo ma stiamo troppo bene per pensare a ripartire, faremo l’ultimo tratto di notte se sara’ necessario. Carla e’ scatenata, ha  i seni grandi che si muovono nell’acqua e sembra completamente a suo agio, si e’ tuffata sott’acqua un paio di volte e mi ha preso in bocca l’arnese che per un attimo ha reagito al tepore, poi di nuovo al freddo si e’ calmato. Anche Sandro e’ soggetto alle attenzioni delle nostre amiche, nel complesso ci divertiamo come matti.
Quando mi avvicino a nuoto alla scaletta mi accorgo di avere Carla alle spalle che mi insegue con lunghe bracciate, appena arrivo mi sento le sue tette sulla schiena ed il suo corpo che aderisce completamente al mio, la sensazione e’ molto piacevole. Mi volto per guardarla in faccia ma mi trovo la sua lingua salata in bocca mentre con la mano impugna l’asta e se la porta davanti alla fessura. Io ho entrambe le mani attaccate alla scaletta e sorreggo anche lei nell’acqua limpida e profonda, Carla non esita un momento e infila la cappella nella sua passera calda, l’effetto e’ immediato, mi sento un’asta di acciaio tra le gambe.
Io resto fermo con le mani in alto sulla scala mentre lei si fa penetrare completamente trattenendomi con le gambe strette dietro il sedere, io non posso muovermi ma non e’ necessario, ci pensa lei. Carla si muove poco ma i suoi muscoli vaginali mi stanno massaggiando la verga conficcata dentro, ho la sua lingua in bocca e il seno che si strofina sul mio petto bagnato. Siamo immersi sino al collo ed io riesco a tenere entrambi a galla reggendomi alla scaletta mentre sento sensazioni stupende salirmi sino alla gola.
Mi sta mungendo con piccoli movimenti e mi sembra che stia venendo in continuazione, il contrasto del suo calore interno con l’acqua fresca sulle palle e’ indescrivibile. A volte mi da’ alcune spinte forti, vuole assicurarsi che io sia infilato del tutto e sentirsi l’utero schiacciato dalla mia cappella, e’ bravissima, poi di nuovo mi massaggia quasi da ferma. Mi accorgo che anche gli altri si sono avvicinati per risalire ma restano a guardarci ammirati, la scaletta non e’ disponibile e siamo sicuramente uno spettacolo eccitante.
Infatti Sandro parte di scatto e si appende alla schiena di Carla, con una mano vedo che le sta cercando il buco del culo e con un colpo di remi si infila. Il suo attrezzo e’ piu’ sottile del mio, non ha faticato ad entrare ma Carla si blocca, impalata davanti e dietro nello stesso tempo. Il mio amico invece pompa come un indemoniato ed io sento il suo membro strofinare il mio dall’interno, non avevo mai provato una sensazione simile, Carla sta ferma e mi stringe con tutta la forza che ha nelle gambe.
Ormai faccio fatica resistere piu’ a lungo anche perche’ sento i gemiti dei miei compagni e Carla continua a succhiarmi la lingua come un’ossessa. Fortunatamente il ritmo di Sandro diventa frenetico, si sta infilando senza pieta’ e capisco che anche lui sta per venire, quando si ferma sento che sta scaricandosi nel culo di Carla e anch’io mi lascio andare allagando di sperma tutta la sua vagina mentre lei non smette di mugolare e godere.
Dobbiamo essere uno spettacolo entusiasmante, io riapro gli occhi e vedo Silvia e Titti che hanno le dita dentro le loro fessure e ci guardano con occhio vitreo cercando pero’ di mantenersi a galla vicino a noi. Vedo anche che un’altra barca a vela sta ormeggiando a poca distanza, accidenti e’ arrivata in silenzio e non ce ne siamo proprio accorti ! Sara’ ad una quindicina di metri e non credo che a loro sia sfuggito quello che sta succedendo nell’acqua, infatti sono tutti in piedi sulla coperta e ci guardano sorridenti e con attenzione, non ho idea da quanto tempo siano arrivati.
Io faccio buon viso e lascio Carla salutando i nuovi arrivati con la mano, con sorpresa ci accorgiamo tutti di non essere soli. Restiamo un po’ in acqua poi uno alla volta risaliamo in coperta, anche sull’altra barca sono nudi, meno male, tre uomini e tre donne, la bandiera e’ francese. Con aria normale ci distendiamo ad asciugare e Sandro scende a preparare il pranzo, io lo seguo a ruota.
Appena soli ci guardiamo e scoppiamo in una risata sonora, e’ stata una bella esperienza anche per lui. Quando siamo pronti chiamiamo le ragazze e ci facciamo una doccia sotto gli occhi dei nostri vicini che nel frattempo stanno facendo il bagno vicino alla barca. Apparecchiamo nel pozzetto e pranziamo ridendo come se nulla fosse successo, gli altri pero’ non ci perdono di vista, devono aver gradito lo spettacolo, sono tutti di mezza eta’ e le donne non proprio attraenti, la nudita’ e’ spietata.
Quando arriviamo al brindisi finale li salutiamo con il bicchiere alzato e loro interpretano il gesto come un invito, immediatamente due coppie si tuffano per raggiungerci, non era la nostra intenzione ! Comunque li accogliamo con calore e li facciamo accomodare al nostro tavolo, le due donne non sono meglio viste da vicino, una ha il seno piu’ piccolo e abbastanza eretto mentre la seconda ha due palloni che le cadono lungo la pancia, aureole enormi, capezzoli grossi e rugosi che l’acqua fredda ha fatto indurire. Cerco di non prestare molta attenzione ma l’occhio delle nostre passeggere e’ calamitato dal membro di uno degli uomini, davvero lungo e grosso, gia’ afflosciato raggiunge quasi il ginocchio, rischia di mettere in ombra i nostri.
Abbiamo pero’ poco tempo, terminiamo i brindisi e poi dobbiamo ripartire, vedo un po’ di rimpianto negli occhi di Silvia quando i nostri ospiti ci lasciano. Riprendiamo il mare e dopo un’oretta di motore sentiamo arrivare il vento, issiamo la randa e poi il fiocco puntando a sud-est, un’andatura quasi di lasco che ci fa volare a otto nodi senza fatica. Alle sei entriamo nelle Bocche di Bonifacio, il vento si incunea nello stretto e rinforza, c’e’ un po’ di onda corta che lancia spruzzi sulla barca e fa un po’ freddo, cosi’ ci rivestiamo anche perche’ da queste parti il traffico di barche e’ notevole ed e’ meglio non dare scandalo.
Arriviamo in Sardegna che il sole sta tramontando, siamo un po’ bagnati ed infreddoliti ma non abbiamo tempo da perdere, costeggiamo la Costa Smeralda, uno spettacolo sempre entusiasmante, e puntiamo decisi su Olbia. Quando entriamo nel porto commerciale e’ gia’ notte e troviamo un ormeggio vicino alle gru di carico, non e’ un posto ideale, ma per una notte puo’ andare. Domani mattina chiamero’ un tassi’ per farmi portare all’aeroporto che dista una decina di minuti da dove ci troviamo.
Prepariamo la cena e devo dire che Sandro e’ proprio bravo in cucina, io so che cucina sempre le stesse cose ma fa una magnifica figura con i suoi ospiti. Diamo fondo con allegria al vino fresco e la compagnia e’ molto divertente, sembra che ci si conosca da una vita e non da due giorni soltanto, succede sempre a bordo, il tempo sembra dilatarsi all’infinito in mare.
La serata e’ limpida ma piuttosto fresca, restiamo fuori a chiacchierare finche’ decidiamo di andare a dormire, la giornata e’ stata intensa e poi io dovrei alzarmi prima delle otto domani. Con Sandro controlliamo l’ormeggio e lasciamo entrambi i bagni liberi per le ospiti, poi scendiamo in cabina e ci corichiamo nella cabina di poppa, il Gold e’ immobile e silenzioso nella notte. Naturalmente commentiamo gli eventi della giornata, la navigazione e’ stata perfetta ma ovviamente ci soffermiamo sulla sosta in Girolata, solo a parlarne ci ritorna l’eccitazione. Carla veramente e’ una donna incredibile, tutto quanto e’ sesso sembra non avere segreti per lei, peccato che non abbia piu’ un fisico da ragazzina anche se l’esperienza lo rende incredibilmente appetibile. In breve ci ritroviamo entrambi con l’asta dura, nella penombra vedo che anche Sandro si sta accarezzando come me.
Dalle cabine non arriva nessun rumore, strano, possibile che stiano tutte dormendo come angioletti, strano. Ci alziamo e andiamo in cucina per farci un bicchiere di vino, non siamo in condizione di dormire, la porta della cabina centrale e’ aperta ma nel letto non c’e’ traccia di Silvia, dove si sara’ cacciata ? Mettiamo l’orecchio alla porta della cabina di prua ed in effetti si sente un certo movimento, ormai siamo incuriositi, apriamo lentamente e scopriamo le nostre passeggere tutte insieme sul letto matrimoniale.
Titti e’ coricata con sopra Silvia nuda che le lecca con passione il cespuglio tra le gambe, Carla le guarda e si accorge subito di noi. Ci fa cenno di entrare e non ci facciamo pregare, ci sfiliamo gli slip e mettiamo le aste dure in bella vista, la bionda mostra di gradire lo spettacolo. Sandro si mette dietro Silvia che non si e’ accorta di niente e le punta il buchino, lei si volta di scatto ma non c’e’ scampo, si ritrova con una bella mazza infilata nell’intestino. Quando inizia la montata lei continua a succhiare la moretta ma io mi faccio avanti e la sposto, Titti ha gli occhi chiusi e non reagisce minimamente, mi infilo di colpo nella sua passera bagnata e inizio a pompare con decisione, e’ proprio una fighetta stretta e calda, peccato che non partecipi, spingo sempre piu’ forte, la sbatto con violenza ma senza risultato. Invece la milanese ansima e strepita sotto i colpi di Sandro, lo incita a sfondarla sempre di piu’. Carla mi sta accarezzando la schiena ed io la guardo con aria interrogativa, lei sorride e mi fa cenno di lasciar perdere, la cosa mi dispiace un po’ perche’ dove sono infilato sto proprio bene ma scopare una donna immobile non mi piace. Lei si mette di schiena e mi fa coricare su di lei con l’asta verso l’alto e trascina Titti sopra di noi. La moretta sembra risvegliarsi, si impala su di me e comincia a baciare Carla con foga, adesso pompa con decisione e la bionda la incita.
— Dai, chiavami forte, sono il tuo uomo ! Senti che cazzo duro ti sta sfondando ! Ti riempio la figa se mi fai godere, dai !
Io sono nel mezzo e mi accorgo che stanno facendo l’amore tra loro usando il mio attrezzo, l’idea pero’ mi eccita molto. Sento il clitoride duro sfregarmi tra le chiappe, accidenti sembra un piccolo membro. Titti non bada a me e continua a pompare con foga, mi ignora completamente.
— Carla, hai un cazzo durissimo ! Lo voglio tutto, riempimi di sborra calda, godi con me, ti amo ! Sei il mio uomo e voglio essere tutta tua ! Dai, sto per venire con il tuo cazzo dentro !
Sento che le contrazioni mi stanno strizzando l’asta e anch’io sto per venire, quando Carla mi stringe le palle non resisto piu’ e godiamo tutti e tre insieme.
— Si, Carla, sento che mi stai riempiendo ! Sei calda ! Quanta ne hai ! Cosi’ mi riempi tutta ! Ti amo !
Poi si lascia cadere su di me e restiamo abbracciati tutti e tre ansimando forte. Non ho piu’ badato a Sandro e mi accorgo che anche lui si e’ gia’ svuotato nel culo di Silvia, non si e’ mosso ma mi sta guardando sorridente.
Titti rotola di lato ed io faccio lo stesso dall’altra parte di Carla che ci abbraccia entrambi con le braccia. Titti la bacia con passione, e’ davvero innamorata e vederle cosi’ mi fa tornare l’eccitazione. La bionda non lascia il mio membro che e’ ancora duro mentre ha due dita dentro la fessura della sua amica, li ritira e se le porta alla bocca succhiandole, sono coperte di sperma bianco. Anche Sandro e’ gia’ pronto e lascia Silvia bocconi sul letto, apre le gambe di Carla e si infila deciso, come solito non ha esitazioni, spinge e pompa come un ossesso. Intanto la bionda accarezza Titti tra le gambe e mi massaggia l’asta dura, mi sento di nuovo una voglia pazzesca tra le gambe.
Silvia e’ sempre bocconi con il culo che deve farle ancora molto male, io mi alzo, mi posiziono tra le sue gambe e la infilo nella passera alla pecorina, non credo che lei stia capendo bene quello che succede. Pero’ spinge e si agita, ha una grotta bella stretta e calda, una delizia, la sento venire ripetutamente ed io non mi risparmio, intanto mi incita, non l’avrei mai immaginata cosi’ scatenata.
— Si, chiavami bene ! Dai sfondami la figa, non fermarti, spingi in fondo ! Cazzo come godo, mi arrivi in fondo !
Non ho bisogno di essere incitato ma sentirla parlare cosi’ mi raddoppia la foga.
— Continua, non smettere, vienimi dentro ! Fammi sentire finalmente la sborra calda nell’utero, svuotati le palle in fondo ! Dai….voglio godere ! Mettimi il tuo seme dentro subito, ti prego, non trattenerti !
Sono poco lucido ma quello che ascolto mi raddoppia la voglia, vuole che le sborri dentro, e’ impazzita, cosi’ la metto incita ! Ma non resisto al pensiero e lei continua a chiedermelo. Quando sente il primo spruzzo caldo contro l’utero impazzisce.
— Si, si, adesso lo sento, finalmente una sborrata dentro ! Non me ne frega un cazzo di restare incinta, svuota i tuoi coglioni dentro di me,  adesso sono una donna vera ! Non tirarlo fuori, lasciati andare e riempimi !
Non me lo faccio ripetere, la allago di succo tutta la vagina e lei spinge per non perderne nemmeno una goccia. Venire in una passera calda e’ il massimo, non c’e’ che dire !
Anche Sandro e’ venuto e ci ritroviamo tutti coricati sul letto, siamo spompati ma felici. Silvia mi mordicchia un orecchio e mi sussurra piano.
— Sapessi come mi e piaciuto sentire il tuo seme caldo allagarmi completamente, erano anni che lo sognavo, non mi ricordavo come era bello ! Sono stata una stupida l’altro giorno.
— Hai ragione, anch’io ho goduto molto nel venirti dentro senza protezione ma davvero non ti importa se rimani incinta ?
— No, mi importa e molto ma non ho saputo resistere, e’ troppo bello ! Ho pensato che non dovrebbe succedere perche’ sono ormai alla fine del ciclo, spero che i calcoli funzionino. Pero’ me ne hai infilata troppa di roba calda, chi lo sa ! Volevo provare che cosa si prova e sono felice comunque.
Titti ormai sta dormendo, credo che sia ormai tardi, ci baciamo affettuosamente e con Sandro torniamo nella nostra cabina dopo una sosta in bagno. Riusciamo appena a coricarci che siamo gia’ addormentati, spero di sentire la sveglia, altrimenti…….
Lunedì 30 Luglio
Mi alzo alle sette e telefono per il taxi, ci facciamo una colazione insieme, e’ bello svegliarsi sul Gold Strike, poi scendo per andare all’aeroporto, il taxi mi sta aspettando.
E’ stata una bella crociera.
Gabriele Arcangeli

In barca sul Gold Strike

Martedì 24 Luglio
Una mattinata come al solito piena di impegni, davvero non riesco a trovare un momento per restare solo con Paola, le chiedo se puo’ tornare nel pomeriggio alle cinque e lei mi sorride dicendo che l’aveva gia’ programmato. Sembra che mi legga negli occhi, la adoro.
Verso mezzogiorno mi chiama al telefono Sandro, finalmente una voce amica. Siamo amici da sempre e quasi coetanei, lui ha scelto di fare lo skipper professionista ed ha una stupenda barca a vela, il Gold Strike, sulla quale porta in giro i turisti, d’inverno ai Caraibi e d’estate nel Mediterraneo. Abbiamo iniziato insieme una ventina d’anni fa’ poi io ho scelto di continuare con l’Universita’, mi chiedo spesso chi tra noi due ha fatto la scelta giusta. Ha una voce allegra come sempre.
— Ciao vecchio marpione ! Smettila di far finta di lavorare e butta fuori tutte le donne che hai intorno ! Come ti va?
Sandro e’ una forza della natura, anche nei momenti piu’ difficili sia in mare che nella vita e’ pieno di energia. Cinque anni fa sua moglie se ne e’ andata anche se lui in famiglia ci passava solo pochi giorni all’anno, forse proprio per questo ed e’ rimasto con un figlio di diciotto anni e un mare di problemi. Come una burrasca in mare ha affrontato questa prova con forza e ottimismo, l’ho ammirato molto.
— Smettila, qui ci si fa’ il mazzo per tenere in piedi l’economia e guadagnare i soldi che tu sperperi in giro a divertirti. Dove sei adesso ?
— Sono a Bocca di Magra, devo sistemare il Gold per la Sardegna, niente di particolare ma un po’ di manutenzione ci vuole. Che fai nel fine settimana ? Mi accompagni in Sardegna ?
E’ sempre il solito, sparisce per mesi e poi improvvisamente ritorna come un ciclone e come se ci fossimo salutati ieri.
— Non so, non credo di avere cose particolari da fare, non pensavo pero’ di partire per le ferie questa settimana.
— Senti, io trasferisco il Gold a Olbia per imbarcare il resto dei turisti, ma non ho voglia di farmi la traversata da solo, non siamo piu’ ragazzini, lo sai ! Sarei piu’ tranquillo se ci fossi tu con me !
Mi era capitato già diverse volte di accompagnarlo, sono l’unico al quale affida il timone del sua barca, ma di andare e venire dalla Sardegna in un fine settimana non ho molta voglia. Sandro mi conosce bene, sa che l’idea mi tenta e mentre resto un attimo in silenzio riattacca con decisione.
— Piantala di fare il prezioso, ho bisogno di te lo sai e poi ho tre passeggeri a bordo che non sanno nemmeno che cosa e’ una cima. Dai vieni che ci divertiamo, ti ho gia’ prenotato il volo da Olbia per Bologna  Lunedì mattina, ormeggiamo vicino all’aeroporto e ci arrivi con un taxi. Dormiamo in barca venerdì sera e partiamo sabato mattina presto, come al solito, lo sai !
C’e’ poco da ribattere, mi ha convinto.
— Ok Sandro, venerdì prendo un volo da Bologna per Pisa, fatti trovare all’aeroporto e riempi la cambusa, non fare il pidocchio, sai i miei gusti.
Lo sento allegro anche se sono sicuro che non ha dubitato nemmeno un momento di riuscire a convincermi, ci salutiamo affettuosamente.
Eccomi imbarcato per il week end, piu’ ci penso e’ piu’ la prospettiva mi sorride, non vedo l’ora di togliermi dal lavoro almeno per un paio di giorni. Decisamente abbraccerei Sandro per avermi convinto a passare un paio di giorni tra cielo e mare.
Venerdì 27 Luglio
Paola mi lascia all’aeroporto di Bologna mezz’ora prima del volo per Pisa, mai che riesca ad arrivare in anticipo, la bacio e corro al check in. Per fortuna ha un po’ di ritardo e non ci sono problemi. Ci imbarchiamo e dopo pochissimo atterriamo a Pisa, la vista del mare dall’alto mi ripaga di tutte le corse fatte nella giornata.
Appena esco mi corre incontro Sandro, e’ inconfondibile, abbronzato, capelli lunghi e argentati, abbigliamento da skipper, calzoni corti e maglietta a righe. Non lo vedo ormai da anni in una tenuta normale, secondo me non ha altro nell’armadio, posto che abbia un armadio. L’abbraccio e’ affettuosissimo, davvero siamo stati felici insieme tante volte, io ho ancora la giacca e la cravatta che pero’ mi tolgo subito in macchina. La sua vecchia Volvo famigliare e’ un ripostiglio di attrezzature marinare, c’e’ di tutto e nel disordine piu’ completo, quando invece si tratta della barca e’ di una pignoleria insospettabile.
Il porto di Bocca di Magra non e’ un porto ma una serie di ormeggi lungo la riva a circa un chilometro dal mare, il Gold Strike e’ attraccato lungo la banchina, bello e imponente come sempre. Quindici metri di lunghezza, due alberi possenti, murate alte, si vede che ha una decina d’anni, adesso le barche sono piu’ basse e filanti. Ma è una barca robusta e affidabile, l’ho vista affrontare mari incredibili e correre come una lepre davanti alle perturbazioni, trasmette un senso di potenza e sicurezza.
Salgo a bordo dopo essermi tolto le scarpe, Sandro e’ pignolo, e mi tuffo nel pozzetto dove c’e’ la cucine e la dinette, il soggiorno insomma. Lo skipper mi indica la cabina di poppa, i passeggeri staranno in quella matrimoniale a prua e nella piccola al centro. Mi sta bene, a poppa c’e’ un sacco di posto e si e’ fuori dalle scatole. Mentre mi sto cambiando Sandro riparte per la stazione di Sarzana a prendere i passeggeri, io rimango a gustarmi la barca, quanti ricordi. Grazie alle cure di Sandro e’ in perfette condizioni, niente da eccepire.
Quando ritornano io sono a prua che sto guardando il tramonto dall’altra parte del Magra, la corrente e’ lenta e sta alzandosi un po’ di foschia che rende la luce ancora piu’ dorata. Dalla macchina scendono tre donne, Sandro e’ sempre il solito, avrei dovuto chiederlo prima, non mi piace avere donne a bordo, non e’ una scaramanzia marinara. Troppe volte sono nati litigi e problemi con le passeggere, la barca e’ un luogo ristretto e la convivenza forzata puo’ facilmente creare antipatie e odi feroci.
Faccio buon viso e le aiuto a salire, caricandomi degli innumerevoli bagagli che si sono portate dietro, forse non hanno capito che questo non e’ un club vacanze e che non ci saranno gli animatori o il Karaoke serale ! Appena riesco trascino a prua Sandro e mi faccio spiegare chi sono gli ospiti.
— Quella da sola e’ un ingegnere di Milano, software o computer, roba del genere, eta’ indefinibile verso la quarantina, piuttosto grassottella e con l’aria poco cordiale. Le altre due sono di Parma. La bionda ha una quarantina d’anni, molto appariscente e possiede un laboratorio di pelletteria, la piu’ giovane invece, sulla trentina, moretta, gestisce il suo negozio di vendita. Questo passa il convento !
Sandro e’ sempre di un ottimismo inossidabile e anch’io mi faccio contagiare, in fondo che ci importa, noi le portiamo in Sardegna e basta cosi’. Il profumo di mare che sta entrando nel fiume mi mette di buon umore immediatamente. Le donne intanto stanno armeggiando sotto coperta, le due amiche occupano la cabina doppia a prua mentre la singola  si e’ piazzata in quella centrale con i letti a castello.
Intanto ha cominciato a rinfrescare e l’umidità’ entra nelle ossa, scendiamo in cucina e ci organizziamo per una spaghettata, pomodori, verdura e frutta sono il resto del menu’. Sandro non ha lesinato con i vini e le birre, bene, mi conosce, siccome siamo ancora collegati alla presa elettrica non risparmia nemmeno il frigorifero, ci facciamo uno splendido aperitivo fresco.
Nel frattempo dalle cabine emergono le nostre compagne, si capisce che sono a disagio in un posto cosi’ nuovo per loro, le accogliamo calorosamente ed il vino bianco e freddo fa subito effetto. Si stanno rilassando, meglio, tre donne isteriche in un posto cosi’ stretto non si possono sopportare.
Sara’ l’ambiente, gli spaghetti o il vino, non so, ma la compagnia diventa gradevole, con Sandro facciamo il solito show dei lupi di mare che hanno vissuto le avventure piu’ incredibili, funziona sempre.
La milanese, Silvia, si sta scongelando, e’ una donna colta e lo fa pesare ma piuttosto chiusa, chi lo sa perche’ ha deciso di fare questa crociera da sola, guarda sempre il cellulare che resta muto per tutta la serata. Qualcuno non ha chiamato. Succede.
Carla, la quarantenne di Parma, e’ spiccia e sicura di se’, divorziata da una decina d’anni e’ fiera di essere un’imprenditrice e Titti, la sua collaboratrice, non insidia la sua posizione dominate. La moretta in effetti e’ la piu’ carina, anzi decisamente interessante, non alta ma con tutte le cose giuste al posto giusto, peccato che sia dominata da Carla, sorride ma parla poco, nel complesso pero’ l’atmosfera e’ allegra.
Finita la cena con Sandro sistemiamo la cucina, le passeggere si ritirano nelle cabine e noi usciamo per farci una birra in pace. Fa’ fresco, si e’ alzata la tramontanina dai monti e la foschia e’ scomparsa, ci sono un milione di stelle sopra di noi, coricati a prua ci godiamo lo spettacolo. Finalmente le nostre amiche hanno smesso di usare i bagni, ce ne sono due sul Gold, scendiamo anche noi a farci una doccia e poi con le felpe ritorniamo in coperta per rifare il pieno di acqua, e’ incredibile quanta ne usino le donne, meglio partire con il pieno.
Nel riporre la manichetta nel gavone di prua passo sopra al passauomo della cabina matrimoniale, e’ coperto da una tendina che pero’ non e’ completamente chiusa, dentro c’e’ poca luce ma ci vedo benissimo con gli occhi abituati all’oscurita’ della notte. Non ho intenzione di spiare ma quello che intravedo mi fa fermare di botto. Chiamo Sandro a gesti e insieme ci godiamo dall’alto lo spettacolo delle due parmigiane a letto.
Sono nude e questo e’ normale, in barca si vive con pochi vestiti addosso, ma quello che cattura il nostro interesse e’ il fatto che Titti sta leccando con grande impegno il cespuglio tra le gambe della sua amica.
Carla ha un corpo abbondante e i segni del tempo ci sono tutti, non proprio male pero’, Titti invece conferma le mie prime impressioni, seno sodo e chiappe rotonde, si muove come una furia ai piedi dell’amica, peccato che abbia gusti lesbici, meriterebbe le nostre attenzioni.
La bionda e’ distesa a gambe larghe, le tette le cascano un po’ di lato e si dimena tenendo la moretta per la testa, le sta allagando la faccia ma lei non demorde. Noi siamo in piedi al buio e da dentro non possono accorgersi di noi, comunque non sembrano molto preoccupate e continuano a dimenarsi. Carla allunga una mano e impugna un fallo di gomma, sara’ lungo almeno venti centimetri e largo in proporzione, ci scappa un gesto di approvazione.
Carla si solleva e fa distendere Titti, le apre le gambe e la lecca un po’, poi di colpo le infila l’attrezzo enorme nella fessura, sembra invasata perche’ comincia a pistonarla con violenza, sembra che riesca ad infilarle l’arnese quasi per tutta la sua lunghezza, deve essere abituata ai grossi calibri, bene. Titti si agita, apre la bocca, deve sentirsi impalata completamente e batte le braccia contro il letto, la smorfia sul suo viso denuncia un orgasmo travolgente.
Poi Carla estrae il membro di gomma dall’amica e si metta in posizione da sessantanove infilandoselo completamente dentro, la sua compagna le rende il servizio, accidenti sta entrando praticamente tutto, deve avere anche lei una passera profondissima. Intanto non smette di leccare il cespuglio nero con frenesia. Nel silenzio della notte riusciamo a sentire i loro gemiti anche se attutiti dalla cabina chiusa e ci ritroviamo entrambi con le aste dure sotto i calzoncini leggeri.
In pochi minuti le amiche si accasciano sul letto e senza una parola spengono la luce laterale e si addormentano, noi restiamo un po’ fuori poi, a malincuore decidiamo di andare a dormire anche noi.
Siamo entrambi piuttosto eccitati ma domani la partenza sara’ alle sei ed e’ meglio cercare di riposare, scendiamo a poppa e dopo aver commentato sottovoce quello che abbiamo visto, ci addormentiamo.

Post in evidenza

In barca sul Gold Strike

Martedì 24 Luglio Una mattinata come al solito piena di impegni, davvero non riesco a trovare un momento per restare solo con Paola, le c...