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Il braccialetto di pizzo 1.1

…..come commento ti lascerò una mia “variante”……………….Simo
Si, forse non era quello che volevi, di certo io non lo volevo, non lo cercavo. Come avrei potuto ?
Eppure e’ successo, quasi che una forza estranea ci volesse usare come strumenti di un suo disegno per noi sconosciuto.
Non era il luogo, il tempo, perche’ succedesse e niente poteva farcelo immaginare. Ma e’ successo, inevitabilmente.
Un uomo, una donna, una piazza assolata della tua citta’ o almeno non della mia, il pomeriggio inoltrato di una giornata affannata e pesante nella quale mille pensieri mi affollavano la mente ed il mio cuore taceva, non era il suo tempo per parlare.
Non ti ho vista arrivare, forse ti ho guardata ma le immagini degli occhi non

Il braccialetto di pizzo 4.0

Si, forse non era quello che volevi, di certo io non lo volevo, non lo cercavo. Come avrei potuto ?
Eppure e’ successo, quasi che una forza estranea ci volesse usare come strumenti di un suo disegno per noi sconosciuto.
Non era il luogo, il tempo, perche’ succedesse e niente poteva farcelo immaginare. Ma e’ successo, inevitabilmente.
Un uomo, una donna, una piazza assolata della tua citta’ o almeno non della mia, il pomeriggio inoltrato di una giornata affannata e pesante nella quale mille pensieri mi affollavano la mente ed il mio cuore taceva, non era il suo tempo per parlare.
Non ti ho vista arrivare, forse ti ho guardata ma le immagini degli occhi non arrivavano alla mente troppo immersa in altri pensieri, il lavoro, la discussione aspra appena affrontata con i collaboratori, la difficolta’ di far capire loro quanto la mia posizione fosse davvero innovativa e potente.

Orgasmo

E’ come un brivido che ti coglie all’improvviso, ti toglie il respiro. Eppure l’hai cercato, aspettato, voluto, ma quando arriva riesce a stupirti ogni volta. Inizia in mezzo alle reni con un formicolio leggero, ti chiedi cosa sia, cosa stia succedendo e poi cresce, si allarga e scende, prima piano, leggero come un brivido di freddo. Senti i muscoli della schiena che si irrigidiscono, non li controlli piu’, e’ qualcosa che sembra non appartenerti, non lo controlli, lo subisci e ne sei prigioniero.
Quando il primo spasimo ti prende il fondoschiena, scende nel mezzo amplificandosi rapidamente, allora ti rendi conto che e’ troppo tardi, i muscoli della schiena si tendono e ti senti spinto avanti senza ritegno, senza poterti opporre.

Nebbia... nebbia....

Nebbia, nebbia, nebbia……….
Questa mattina da Linate non e’ ancora partito un volo e nessuno e’ riuscito ad atterrare. La faccenda comincia a diventare preoccupante dopo le dieci, il volo per Londra durera’ quasi due ore ed io ho la coincidenza per Los Angeles alle 14, ormai i tempi stanno diventando stretti. Nella sala d’attesa c’e’ un sacco di gente, quasi tutti con destinazione Nord Europa e dalle valigette si capisce che non vanno in vacanza, come me del resto.
Finalmente arriva l’annuncio che il volo partira’ da Orio al Serio, tutti a bordo del pullman.
All’arrivo la situazione non e’ migliore, una coltre bianca e soffice avvolge l’aeroporto bergamasco, scendiamo e comunque ci fanno imbarcare sull’aereo, chissa’. Ormai la coincidenza e’ persa ma ci sono altri voli da Londra per la California quindi mantengo la calma. Seduto a bordo aspetto con fiducia ma dopo piu’ di un’ora siamo ancora fermi, i passeggeri cominciano a innervosirsi ed io anche. Sono in un sedile centrale e dall’altra parte del corridoio e’ seduta una donna asiatica, piccoletta, sembra giovane ma e’ difficile valutarne l’eta’. Non capisce nulla di italiano e  quindi mi chiede ogni volta cosa dice il pilota, lei ha la coincidenza a Londra per Hong Kong ancora prima della mia per la California. Le spiego che ormai non ce la facciamo ad arrivare in tempo e lei sembra molto sconfortata.

Strane sensazioni

È una sensazione strana scivolare dentro il ventre della tua donna mentre lei bacia un altro uomo.
La sbatti con tutta la passione che sai e ti chiedi se lei si rende conto di prenderti dentro o se concentra la sua attenzione nel bacio che sta dando all’altro. Senti il suo ventre che ti accoglie ma guardi come le sue labbra si appoggiano a quelle di un altro uomo. La sbatti con forza, la senti gemere ma ti chiedi se lei pensa a chi ha dentro oppure se gode della lingua dell’altro.
Poi lei scende a prendere in bocca il sesso dell’altro uomo e tu continui a sbatterla, la senti aperta, calda e umida, è un lago tanto è eccitata. Godi mentre ti muovi in lei ma la guardi succhiare e donare piacere all’altro. Il suo corpo assorbe passivamente i tuoi colpi, ti prende dentro completamente ma non reagisce, non la senti partecipe, lei è tutta concentrata nel succhiare quel cazzo che ha tra le labbra.
Spingi ancora di più, la vuoi sfondare, far urlare, ma lei assorbe. Ti prende senza problemi e continua a muovere la testa sull’altro.
Su e giù… su e giù, senza sosta… senza pietà per i suoi gemiti.
Vorresti vedere la sua espressione ma ti ritrovi ad osservare la nuca ed ascoltare i suoi gemiti.
Il desiderio di osservare il suo viso è troppo forte, allora cambi posizione: la fai sbattere dall’altro e le sbatti il cazzo in faccia, per farti succhiare. Così puoi guardarla negli occhi mentre gode.
Ora lei è inginocchiata a gambe larghe come prima, solo che dentro ha l’altro.
Lui la penetra, infila il suo membro nel ventre della tua donna. Ti ritrovi ad osservare la pelle del suo bacino nel tentativo di immaginare sin dove le entra dentro. Lei solleva il sedere, lo invita, lo prende e geme.
“Troia” pensi mentre la guardi godere e ti senti sempre più eccitato.
Lei si sistema, ti guarda negli occhi mentre spinge il pube contro di lui. Quando lo prende dentro sospira e spinge il suo corpo contro di lui. Si lascia scopare, tu guardi la carne di un altro uomo violare il corpo della tua donna, entra ed esce da lei per poi tornare dentro di lei.
Tu le sbatti il pene sulle labbra e lei te lo lecca goduta. Ora che stai dall’altra parte i dubbi s’invertono: lei sta godendo nel succhiarlo o per tutta quella carne che la sbatte?
Geme, ansima, ti lecca, apre le gambe e si offre all’altro. Si apre, si lascia sbattere e gode mentre a stento riesce a controllare la lingua che ti lecca.
Il suo corpo assorbe i colpi, inarca la schiena, solleva il sedere, lo chiama, lo incita, non riesce più a leccartelo è troppo presa. Stringe con forza con una mano il tuo sesso, solleva il viso al soffitto e urla il suo piacere. La guardi sobbalzare sotto le spinte dell’altro, allora guardi attraverso il suo seno il bacino che si gonfia e ritrae ogni volta che lui si muove.
Lei muove la mano, ti masturba, godi mentre osservi il suo viso trasformato dal piacere. Vorresti che ti succhiasse, vorresti venire tra le sue labbra ma comprendi che non può distrarsi, allora ti limiti a guardarla godere.
Lei muove il sedere e lo spinge contro l’altro che sta sudando tanto la sbatte con violenza.
Ti guarda, ti supplica, vuole il tuo consenso anche se ha già deciso.
Allora non hai scelta.
Sposti gli occhi sull’altro e gli dici: “Riempila!”
Quando lui viene dentro di lei ti senti strano mentre osservi il viso della tua donna che sente il seme di un altro spandersi nel ventre, ti sconvolgi di quanto può godere quella troia e capisci di amarla proprio per questo.
Si lascia riempire per bene, non lo lascia uscire sin quando non è sicura d’aver preso tutto, poi si dedica a te, ti succhia sino a farti esplodere in gola.
Ti rendi conto di amarla quando crolla a terra esausta ed indifesa. Osservi il suo ventre che ancora si contrae dal piacere, il seme dell’altro che cola dalla sua vagina insaziabile, la sua pelle sudata e ti rendi conto di non poter amare un’altra donna all’infuori di lei.
Francesco

Patrizia

Questa volta sono stato davvero poco previdente, anzi, direi un po’ stupido ma succede. Pero’ ho attenuanti dopo aver passato la notte da Cinzia a Milano. Cenetta in famiglia e poi abbiamo scopato sino alle ore piccole, sembrava che non ne avessimo mai abbastanza. Suo marito ci serviva docilmente a letto ma Cinzia non l’avevo mai vista cosi’ insaziabile.
Non so quante ore ho dormito, poche sicuramente, mi sono svegliato tardi e lei mi aveva preparato la colazione, suo marito era uscito presto, poi ho fatto la doccia, mi sono vestito e ho raggiunto la porta per correre all’aeroporto.
Mi e’ venuta vicina, in vestaglia trasparente, tenera, calda, con addosso un profumo di sesso inebriante, il bacio di saluto e’ finito di nuovo nel letto. Mi ha spogliato con furia, succhiato mugolando e poi si e’ impalata sul mio cazzo di nuovo duro e lungo. Ho perso il senso del tempo ma sapevo di averne poco, gli aerei non aspettano. L’ho presa, girata e inculata senza scrupoli, poi nella figa a pecora, poi in bocca, poi’.non lo so. So soltanto che abbiamo urlato come animali godendo insieme mentre le sparavo di nuovo tutta la mia sborra nella figa.

Il lampadario 2

Lentamente ti faccio sollevare, il tuo viso e’ rilassato, i tuoi occhi brillanti e vispi, anche tu stai cercando di recuperare la realta’ ma non e’ questo che voglio e che tu vuoi. Hai i seni piccoli, li raccolgo nel palmo delle mani e tra le dita stringo i tuoi capezzoli piccoli che immediatamente si induriscono. Non cerchi di farmi uscire da te anzi ho l’impressione che ti stia accomodando meglio per farlo entrare sino alla base. Con un colpo di reni ti rovescio e senza farlo uscire ti sono sopra, hai le gambe spalancate e la bocca aperta dallo stupore.
“Dany, non penserai che io sia uno che si fa cavalcare dalle donne, vero ?”  Non rispondi ma muovi la testa da sinistra a destra. Si vede benissimo che non stai capendo cosa succede, me ne accorgo dal tuo respiro che accelera. Ti afferro le gambe e me le appoggio sulle spalle, sei spalancata completamente ed io spingo a fondo, ormai l’asta ha ripreso la rigidezza e sento la punta schiacciarsi in fondo.
“ Mio Dio Gabry, fai piano, mi stai rompendo ! Sono una ragazza piccola io !”

Il lampadario 1

Lentamente ti ho fatta coricare, eri obbediente, quasi senza volonta’, adesso davvero potevo fare di te cio’ che volevo. Quando ho sollevato la mia bocca ti sei toccata tra le gambe.
“Gabriele, sono un lago, mi hai fatto godere come una pazza in un attimo, non mi era mai successo cosi’ !”
Mi e’ venuto da sorridere e tu mi guardavi fissa, forse davo l’impressione di dominarti completamente, ma non era questo che cercavi nel tuo amante ? Non me lo avevi ripetuto tante volte che non sopportavi i tuoi coetanei, insicuri, sbrigativi, egoisti ? Che volevi provare ad essere davvero donna con un uomo e non una ragazzina che gioca con un ragazzino ?
Dany, Dany, mi avevi cercato, corteggiato, provocato con malizia, ti sei masturbata in cam davanti a me e mi scrivevi lettere sensuali, avevi deciso che io sarei stato quello che ti avrebbe fatta diventare una donna adulta. Io avevo cercato di resistere, ne ho conosciute tante di ragazzine infatuate che scappano terrorizzate davanti alla prima prova, capaci solo di immaginarla ma incapaci di affrontare la realta’.
Perche’ la realta’ e’ dura, forte, quando si e’ abituate ad amanti  giovani, a corpi acerbi e’ difficile abituarsi ad uno maturo. Ed una cosa e’ il sesso sbrigativo in macchina, breve e senza contorno, un’altra e’ l’erotismo, il piacere provocato e cercato a lungo usando tutta te stessa, un rapporto che non si esaurisce in pochi minuti ma dura ore e ore. Quello che hai assaggiato e’ un cazzo grosso e duro che non si accontenta, che vuole tutto da te e ti dara’ tutto senza compromessi. E tu questo lo sapevi Dany, anche se forse non immaginavi del tutto cosa significasse.
Eri distesa sul letto, nuda a gambe spalancate e finalmente ogni pudore era scomparso da te, ti sembrava normale che un uomo maturo, nudo con il membro in erezione fosse in piedi davanti al tuo letto e tu spalancata pronta ad accoglierlo..
“ Gabriele, non credevo di poter godere tanto, sei stato fantastico”
Mi hai fatto sorridere, ragazza mia, non penserai che tutto si esaurisca cosi’ ? Non avevamo  nemmeno iniziato piccola Dany !  E te ne sei accorta subito appena mi sono afferrato il membro duro con la mano e ti sono venuto sopra accarezzandolo lentamente, non capivi cosa volessi fare, hai spalancato gli occhi. Te lo ho messo davanti alla bocca “Bacialo Dany, perche’ adesso lui ti fara’ godere davvero, fagli sentire che lo ami” Te lo ho spinto contro le labbra e le hai aperte, solo la punta e’ entrata ma lo hai aspirato e leccato con la lingua, brava Dany devi essere obbediente con me..
Poi l’ho guidato sui tuoi piccoli seni, l’ho strofinato contro i capezzoli duri, l’ho disteso nel mezzo appoggiando le palle gonfie sul tuo petto.
“Accarezzale, senti come sono piene !” L’hai fatto, prima timidamente ma poi con sicurezza, il gioco cominciava ad incuriosirti ed io ormai stavo perdendo la testa. Sono scivolato sul tuo ventre e te lo ho fatto sentire contro, era enorme al confronto con il tuo corpo sottile e magro, ho avuto l’impressione che ti avrei impalata. Poi la punta ha toccato il clito, piccolo ma ancora rigido e bagnato dalla mia saliva, ho sentito un brivido scuoterti tutta.
No Dany, basta con la masturbazione, adesso faremo l’amore davvero, sino in fondo, sei una donna adulta adesso, non dimenticarlo..
Avevi la fessurina ancora chiusa ma l’ho strofinato nel mezzo ed l’ho sentita aprirsi e offrirmi  il calore e l’umido del tuo piacere, e’ una sensazione che fatico a controllare, avevo voglia di penetrarti subito, forte, senza ritegno e sborrarti dentro tutto il mio seme. Tu non te ne rendevi conto ma potevo farti male davvero, non avresti resistito al mio assalto, ormai ti sentivo di nuovo partita nel mondo del piacere.
Strofinavo la punta dal clito sino in basso, sentivo l’apertura cedere alla mia spinta ma lo trattenevo.
“Alza le ginocchia Dany ! Voglio entrare dentro di te, apriti ! Ho voglia di sfotterti Dany !”
Hai obbedito subito e con il mio corpo ho spalancato le tue gambe, finalmente ero in posizione, il cazzo puntato all’entrata, duro, rigido, pazzo di voglia. Ed ho spinto, subito piano, sentivo quanto eri stretta e faticavo a guadagnavo un centimetro alla volta ma senza mai arretrare. Stretta, come eri stretta piccola Dany, per un momento ho temuto che il mio piacere esplodesse immediatamente, che la voglia di riempirti di seme fosse troppo forte ma l’ho controllato a fatica.
Ti ho sentita irrigidirti, ti stavi mordendo le labbra ed i tuoi occhi erano spalancati, l’avevi immaginata tanto ma un’asta cosi’ che ti penetra non te la aspettavi. Ormai ero dentro piu’ di meta’, ed ho iniziato a muovermi avanti e indietro, lentamente e con movimenti lunghi e ritmati guadagnando ogni volta un po’ di spazio. Poi di colpo ti ho trafitta e ti ho strappato un gemito, ero trionfalmente dentro di te, tutto e tu eri finalmente tutta mia. Non c’e’ nulla che possa descrivere il senso di potere e di possesso che si prova in quei momenti, la completa fusione di due corpi come l’istinto naturale pretende. Ogni altra cosa e’ solo un surrogato.
Ti sei accorta, forse, che ho indugiato prima di muovermi, volevo che ti abituassi a me , ad avermi dentro tutto, ma poi la danza e’ iniziata, lenta poi sempre piu’ rapida e profonda.
“No, Gabry, fai piano ! Ti prego non rompermi in due, non spingere troppo ! Mi piace ma mi fa un po’ male”
Me lo chiedevi ansimando, non so se di piacere o di dolore ma la mia cavalcata stava diventando inarrestabile e ormai la mia capacita’ di controllarla era quasi inesistente. Sentivo il cazzo indurirsi sempre di piu’ e dal profondo salire il piacere, tra poco avrei perso ogni ragione.
“ Montami tu Dany, fammi godere prima che io non possa controllarmi e diventare violento. Fallo tu ma subito !”
Ti ho stretta tra le braccia e siamo rotolati sul letto allacciati sin contro al muro e senza estrarre il cazzo, adesso eri tu sopra di me. “ Non smettere, pompami e fammi godere Dany” E lo hai fatto, danzavi sopra di me muovendo il bacino e facendomi entrare ed uscire dalla tua tana bollente finche’ ti ho afferrata e immobilizzata. Si Dany. Ero arrivato all’orgasmo e stavi imparando che mi devi tenere fermo in fondo a  te per farlo esplodere. Io devo fermarmi per iniziare a eruttare il seme non lo posso fare in movimento.
Forse non lo hai capito ma quando il primo schizzo bollente ti ha allagato l’utero hai realizzato tutto e poi hai sentito il cazzo contrarsi dentro di te e diventare sempre piu grosso in punta nello spasimo del piacere. E poi tanta sborra, calda, densa, schizzata in fondo a te per non so quante volte.
Non so se anche tu avevi goduto insieme a me, non e’ immediato abituarsi all’orgasmo vaginale ma le nuove sensazioni che provavi erano una scoperta per te. Ho goduto Dany, sono venuto senza ritegno e senza pensare ad altro che a godere, stretto nel tuo tunnel caldo.
Non sapevi quando sarebbe finito ma lo hai capito quando ti ho baciata, in quei momenti io amo la donna che mi ha accolto dentro di lei e non posso fare a meno di dimostrarglielo.
Ebbene si Dany, e’ stata una cosa stupenda e ti ho imposto di tenermi dentro, stretta a me, ho chiuso gli occhi e sono rimasto immobile ascoltando i tuoi fremiti ed i tuoi sospiri..
Continuo a fissare quello stupido lampadario sopra di me, anzi sopra di noi, ma cosa avra’ poi ! Ti sento calda sopra di me, morbida ma non ti vedo, l’unica cosa reale e’ quella palla che pende dal soffitto. Eppure ci sei Dany, ascolto il tuo respiro che ormai e’ diventato un sussurro e ti accarezzo la schiena, lentamente. Siamo ancora uniti, fusi in un unico corpo e non fai nulla per allontanarti, ti piace la tenerezza e la complicta’ che proviamo dopo aver fatto l’amore. L’orgasmo non e’ la fine del rapporto, non e’ nemmeno l’unico obiettivo da raggiungere presto, e’ solo una componente del piacere tra uomo e donna. Sono sicuro che te ne stai accorgendo adesso che cio’ che dicevo era vero.
Mi avevi raccontato dei rapporti brevi e affrettati con i tuoi coetanei in macchina davanti alla discoteca oppure nel loro letto quando tutto era finalizzato a venire, nessun piacere prima o dopo, solo l’orgasmo. E poi il membro ricoperto di gomma, il suo odore sgradevole di rapporto clandestino, lo sperma che si raccoglie nel serbatoio senza che tu possa sentirlo invaderti tutta. Si Dany, sono certo che stai pensando a questo, stai analizzando le sensazioni che ti comunica il tuo corpo finalmente libero di esprimere tutta la sua femminilita’.
Anche se sta lentamente perdendo la rigidezza lo senti ancora dentro, vero ? Lo muovo un attimo e ti sento sussultare. Si Dany, ci sono, sei ancora mia ed io tuo anche dopo che tutto dovrebbe essere concluso, stai capendo che invece non esiste un solo piacere ma tanti e questo non lo avevi mai nemmeno immaginato. Si, forse solo immaginato.
Per questo sollevi il viso e mi baci, forse vuoi constatare che quel corpo maschile sotto di te, quel membro che ancora ti possiede siano i miei, E lo sono, mi stringi forte.
Ti era sembrato grosso, enorme, un mostro, eppure adesso ti sembra cosi’ giusto, ti riempie ancora e non vorresti piu’ farne a meno, ti sembra naturale tenerlo dentro di te e accarezzarlo con le pareti della vagina che ormai si e’ abituata a lui e lo senti giusto, perfetto.

Il lampadario

Mi sorprendo a fissare il lampadario spento, non so perche’ ma e’ la prima cosa che mi riporta alla realta’.  Non ha niente di particolare, anzi direi che e’ usuale ma non riesco a staccare lo sguardo dal soffitto come quando ci si sveglia da un sogno intenso, coinvolgente e ci si attacca alla prima cosa reale che si ha davanti.
Nella stanza c’e’ un silenzio irreale, anche il tuo sospiro mi sembra leggero vicino al mio orecchio, il tuo peso e’ lieve, dolce, tiepido e mi sento le membra intorpidite. Continuo a fissare il lampadario, forse ho paura di tornare alla realta’ e scoprire che e’ stato un sogno.
Non ricordo come e’ iniziato, i sogni sono cosi’, irreali, a volte assurdi, ti coinvolgono completamente e poi…..poi ti svegli e ricordi solo i dettagli.
Adesso ti sei mossa leggermente, quasi un brivido ti ha attraversato la pelle, forse senti freddo, allungo una mano e ti copro con il lenzuolo, sei distesa sopra di me con il viso sulla mia spalla.. Con la coda dell’occhio vedo le tue labbra e gli occhi chiusi, sembri una bambina addormentata e mi sorprendo a pensarti con tenerezza, senza accorgermene ti accarezzo i capelli, lentamente, dolcemente.

Fare l'Amore....

Fare l’amore, fare sesso, scopare, fottere, sbattere …… chiavare……..
Mio Dio che volgarità….. . Sei un porco Gabriele….. come ti permetti ?
Mi sembra di vederti, indignata, inorridita e decisa a cancellarmi dalla tua presenza, ma come mi permetto di trattarti così ? Tu, una signora perbene, ma chi credo che tu sia ?
Ed invece lo faccio e lo rifaccio, do un nome, un significato ai tuoi pensieri e questo ti disturba, anzi ti turba. Mi piace, mi eccita farlo, voglio far saltare quella tua faccetta perbene, quel tuo sguardo da madonnina ipocrita ed entrarti dentro prima nella mente.
Si chiavare…chiavare….. si quella cosa che fanno un uomo ed una donna quando sono soli ed hanno voglia di farlo, tanto e bene. Fottere, farsi fottere….. come lo devo dire ?
E tu ne hai voglia. Altrimenti non saresti qui con me, lo sai che io lo faccio, si io scopo con le donne e non dire che non lo sapevi dopo avermi letto tanto…..dai.
Dopo avermi contattato fingendo innocente curiosità letteraria…ma dai.

29 Settembre

Sono tornato ieri sera da Londra ed e’ stato un viaggio faticoso, aereo in ritardo e traffico impossibile sulla autostrada da Bologna. Avevo detto a Paola che sarei passato dallo studio nel pomeriggio ma non ci sono riuscito, mi sembrava molto delusa al telefono ed io anche, dopo una settimana avevo voglia di vederla ma ormai viaggiare e’ diventata un’avventura.
Arrivo a casa stanchissimo e l’unica cosa che desidero e’ una lunga doccia, non ho fame e me ne andro’ a letto presto. Sotto la doccia penso a Paola, l’acqua tiepida mi fa rizzare l’amico tra le gambe, vorrei che fosse qui a coccolarlo, anzi a coccolarmi, mi e’ mancata e adesso mi manca anche di piu’.
Eppure non sono stato proprio in astinenza a Londra, anche ieri sera l’ho passata a casa di Cindy e con lei non c’e’ mai da annoiarsi specialmente quando ci rivediamo dopo qualche mese.
La conosco bene, siamo stati in riunione insieme nel pomeriggio e la vedevo da come mi guardava che ci stava pensando, quando e’ eccitata socchiude gli occhi e la lingua saetta tra le labbra, respira profondamente come per cercare di rilassarsi ma invece riesce solo a tendere la stoffa sul seno, aveva i capezzoli duri anche se sembrava che me ne accorgessi solo io. Forse no, e’ una donna molto decisa e battagliera, spesso ci troviamo in disaccordo e le sue unghie e la sua lingua sono molto affilate, nell’ambiente e’ considerata un mastino e devo dire che mette la stessa tenacia anche a letto

Cyndy

Cindy la conosco bene, siamo stati in riunione insieme tutto il pomeriggio e la vedevo da come mi guardava che ci stava pensando, quando e’ eccitata socchiude gli occhi e la lingua saetta tra le labbra, respira profondamente come per cercare di rilassarsi ma invece riesce solo a tendere la stoffa sul seno, aveva i capezzoli duri anche se sembrava che me ne accorgessi solo io.
Forse no, e’ una donna molto decisa e battagliera, spesso ci troviamo in disaccordo e le sue unghie e la sua lingua sono molto affilate, nell’ambiente e’ considerata un mastino e devo dire che mette la stessa tenacia anche a letto.
Cindy non vuole che si sappia della nostra amicizia anche se credo che sia un segreto di Pulcinella, in pubblico ci salutiamo sempre molto formalmente, io torno in albergo e la raggiungo piu’ tardi nel suo piccolo appartamento vicino a Paddington. Prima di farmi entrare sbircia nel pianerottolo e mi saluta soltanto dopo aver chiuso la porta a chiave ed essersi appoggiata alla porta .
Non era la prima volta, durante la settimana ho passato piu’ notti da lei che in hotel, ma era l’ultima ed entrambi sapevamo che per un paio di mesi almeno non ci sarebbero state altre occasioni. Tra di noi non ci sono mai stati romanticismi, solo tenerezza, tanta, ma si capiva che domani ci saremmo mancati, non solo a letto. Ogni volta succede cosi’.
Appena chiusa la porta, ci guardiamo un momento immobili, respiriamo forte e poi mi salta al collo e mi aderisce addosso come un francobollo, mi bacia con frenesia facendo appoggiare adesso la mia schiena alla porta.
“Gabriele, non vedevo l’ora che arrivassi, perche’ ci hai messo tanto ?”
Non credo di aver tardato e poi non potrei rispondere perche’ ho di nuovo la sua lingua in bocca e le mani che mi frugano i fianchi, ho il cappotto aperto e sembra quasi che Cindy ci voglia entrare dentro insieme a me. Fuori dal lavoro sembra cosi’ minuta ed indifesa, una ragazzina tenera ed affettuosa. Ma la sua lingua non perdona.
“Oggi ti avrei scopato sul tavolo del meeting, sei un figlio di puttana e piu’ mi contraddicevi, piu’ avrei avuto voglia di succhiarti il cazzo, a te non faceva questo effetto ? Pensa che faccia avrebbero fatto gli amministratori !”
Ride divertita ma non mi libera la bocca, le sue mani sono sulla mia cintura, la slacciano e poi cercano di aprirla, per evitare che strappi qualche cosa vado in suo aiuto. E’ un problema difficile se non si scosta da me, sento il suo ventre che si strofina contro le mie mani, spinge il pube contro il mio e mi sembra di sentire il calore che ha tra le gambe. In qualche modo riesco a far cadere i calzoni e resto con i boxer ma solo per un attimo, Cindy si inginocchia e li abbassa di colpo, ho il cazzo nudo adesso, con il cappotto addosso e appoggiato alla porta senza essere ancora riuscito a dire una parola.
“Dio, quanto l’ho desiderato, ma guardalo come e’ carino ! E’ cosi’ tenero e dolce, un gattino bisognoso di carezze, lo adoro !”.
Ha ragione perche’ Cindy mi ha preso cosi’ alla sprovvista che non ha avuto il tempo di indurirsi, lo immagino grosso ma ancora tenero e rivolto verso il basso, mi viene da sorridere.
“Non immagini come mi piace quando e’ cosi’, vederlo crescere, sentirlo mentre si ingrossa tra le mie mani e nella bocca, cosi’ lo volevo e se non arrivavi subito impazzivo” Infila le mani sotto lo scroto e mi accarezza la base dell’asta, intanto lo ha preso tra le labbra ma senza denudarlo, con la punta della lingua esplora la punta ancora coperta dalla pelle.
Ansimando mi dice “Non farlo diventare grosso subito, fammi giocare con il mio piccolo tesoro, e’ cosi’ dolce e indifeso”
Non le dico che la mia volonta’ non conta, sento dei brividi percorrermi la schiena e temo che il mio amicone presto assumera’ la sua massima dimensione, non ci posso fare nulla.

In barca sul Gold Strike 3

Non faccio in tempo a mettere la scaletta che sono tutti a nuotare, approfitto anch’io allora. Siamo soli in rada ed il fatto di essere nudi non turba nessuno, nuotiamo, scherziamo, giochiamo come delfini, e’ una cosa meravigliosa.
Dopo un’oretta siamo tutti a bordo a scaldarci al sole della sera, non e’ forte ed e’ molto piacevole, siamo tutti molto felici. Al tramonto Sandro vara il tender ed accompagna le passeggere in paese, c’e’ un ristorante che conosciamo bene e che ci fornisce sempre di pesce fresco e dolci francesi ottimi. Io resto a bordo, la barca non puo’ mai essere abbandonata, ma passo il tempo a riposarmi ed a guardare il sole che si tuffa in mare, sto proprio bene.
Prima che faccia buio i miei compagni ritornano con le vettovaglie, la tavola e’ gia’ apparecchiata e mangiamo di gusto scolandoci qualche bottiglia di bianco secco, magari un po’ piu’ del necessario. Poi ci attardiamo fuori a ridere e scherzare, in cielo c’e’ un milione di stelle e stiamo distesi a goderci lo spettacolo, la rugiada non e’ spiacevole ma comincia a fare un po’ fresco dopo la mezzanotte. Decidiamo di andare a dormire, con Sandro controlliamo che tutto sia in ordine, l’ormeggio e’ ottimo, il tempo calmissimo, possiamo andare a dormire anche noi.
Prima pero’, senza nemmeno metterci d’accordo ci ritroviamo a prua dove si vede dentro alla cabina matrimoniale attraverso il passauomo, c’e’ accesa solo la luce piccola ma al buio si vede benissimo, Carla e Titti sono distese a fianco, entrambe nude con le gambe aperte, stanno parlando piano e si accarezzano reciprocamente i cespugli, chissa’ che cosa si stanno raccontando.
Ci guardiamo senza parlare ma le nostre aste si sono gia’ erette, abbiamo recuperato bene le energie. Scendiamo nella nostra cabina ma non siamo soddisfatti, allora ci dirigiamo verso prua, la porta e’ accostata ed entriamo in silenzio. Le amiche smettono le chiacchiere e ci guardano, siamo in piedi con le verghe dure che puntano verso di loro.
Io mi abbasso tra le gambe di Titti e comincio a leccarle il bottoncino, Sandro fa lo stesso a Carla, entrambe cominciano a dimenarsi ed a mugolare di piacere. La bionda ci sa fare perche’ trascina Sandro sul letto e si mette a sessantanove ingoiando la sua verga con gusto. Titti invece e’ passiva, gode il mio trattamento ma non prende iniziative, le scivolo sopra e mi metto a succhiarle i capezzoli, dai gemiti che le escono dalla gola direi che e’ al settimo cielo, Carla respira come una locomotiva a vapore.
Vedo Sandro che infila il suo notevole attrezzo dentro la passera bionda e comincia una cavalcata sfrenata, anch’io non resisto e mi infilo dentro la bella passerina mora che ho sotto, stupenda, calda e umida al punto giusto. Ci muoviamo all’unisono per un po’ e con Sandro ci scambiamo sorrisi d’intesa. Sento Titti venire ma io ho ancora molta resistenza visto l’allenamento della giornata e proseguo a pomparla quando mi sento prendere per le spalle, mi fermo di botto.
La presa e’ decisa e mi solleva quasi completamente. E’ Silvia che e’ entrata silenziosamente non so quando e che sta cercando di farmi uscire dalla grotta calda nella quale sono infilato, ho un motto di stizza, non mi va l’idea di smettere, ma lei insiste ed e’ piuttosto forte. Mi alzo arrabbiato e deciso a cacciare l’intrusa ma lei prende subito il mio posto sopra Titti, ma che intenzioni ha?
Adesso tocca a me cercare di cacciarla ma lei mi prende l’asta in mano e se la infila tra le natiche. Io sono inferocito.
— No, lasciami finire, io voglio venire dentro, capito ! Non mi va di tirarlo fuori, spostati !
Ho la voce decisa e cattiva ma Silvia mi risponde a tono.
— Infilamelo nel culo e vieni dentro fin che vuoi ! Ti devo insegnare tutto io accidenti !
Intanto mi prende l’attrezzo ancora tutto bagnato e se lo punta al buchino posteriore.
— Spingi e sborraci fin che vuoi, cazzo ! Li’ puoi fare quello che ti pare, lo capisci o no ! Spingi, dai !
Non me lo faccio ripetere e affondo senza pieta’, sento che entro a fatica e devo farle anche un dolore terribile ma non dice nulla. Mi conficco nel culo e spingo fino alla fine, poi riprendo il mio avanti indietro dentro quel buco stretto che mi fa impazzire. Se ero quasi pronto a eiaculare prima adesso non resisto, la vista di Silvia che bacia in bocca Titti mi fa andare fuori  di testa e sparo tutto il mio carico di sperma nel suo intestino. Lei si ferma di colpo e sembra colpita da quel fiume caldo che la sta inondando, poi piano si rilassa e restiamo tutti e tre avvinghiati sotto gli occhi di Sandro e Carla che non hanno perso un momento dello spettacolo.
Ho proprio goduto come dico io, brava Silvia, chi l’avrebbe detto, hai davvero avuto un’ottima idea.
Domenica 29 Luglio
Cullati dal movimento del Gold ieri sera ci siamo addormentati tutti e quando mi risveglio e’ ormai giorno fatto, Sandro e’ in cucina da dove arriva un magnifico profumo di caffe’, Silvia e’ scomparsa e le altre amiche stanno ancora dormendo avvinghiate, uno spettacolo davvero bello. Mi faccio forza ed esco a farmi una doccia in coperta, ho bisogno di svegliarmi del tutto. La giornata e’ limpida ed il paese di Centuri e’ ancora all’ombra, il sole sta sorgendo dietro i monti a est. Mi asciugo un po’ e scendo a fare colazione, con tutto quello che ho combinato ieri ho un appetito da lupo.
In cucina ci ritroviamo tutti dopo pochi minuti, siamo sempre nudi e la cosa ormai ci sembra naturale, eppure siamo partiti da poco piu’ di un giorno !
E’ domenica e questa sera dobbiamo arrivare ad Olbia costeggiando la costa occidentale della Corsica e attraverso le Bocche di Bonifacio che non sono mai tranquille anche in una giornata splendida come questa.
Con Sandro andiamo in coperta, accendiamo il motore al minimo e salpiamo l’ancora, nessun problema per fortuna. Usciamo dalla rada di Centuri e puntiamo a sud-ovest verso il parco della Girolata, il vento e’ debole e proseguiamo a motore sperando che migliori quando saremo piu’ al largo.
Invece il vento che ci ha portati fino qui non si fa vivo, il mare e’ splendido ma dobbiamo procedere a motore, il ronzio non e’ forte ma una barca a vela dovrebbe andare con le vele.
Superiamo al largo Calvi’ e dopo poco siamo in Girolata, un susseguirsi di cale e calette quasi sempre deserte e con un mare da favola. Visto che siamo a motore ci vuole poco ad accostare e gettiamo l’ancora verso le undici in una piccola baia riparata. Siamo a cento metri dalla spiaggia e il fondale e’ di sabbia bianchissima, non ho ancora spento il motore che gia’ sono tutti in acqua. Controllo l’ormeggio e mi tuffo anch’io, naturalmente siamo nudi e ci inseguiamo nell’acqua limpida giocando a rimpiattino. Il gioco non e’ sempre innocente ma l’acqua fresca mantiene la nostra eccitazione a livelli accettabili.
L’idea e’ di non fermarci a lungo ma stiamo troppo bene per pensare a ripartire, faremo l’ultimo tratto di notte se sara’ necessario. Carla e’ scatenata, ha  i seni grandi che si muovono nell’acqua e sembra completamente a suo agio, si e’ tuffata sott’acqua un paio di volte e mi ha preso in bocca l’arnese che per un attimo ha reagito al tepore, poi di nuovo al freddo si e’ calmato. Anche Sandro e’ soggetto alle attenzioni delle nostre amiche, nel complesso ci divertiamo come matti.
Quando mi avvicino a nuoto alla scaletta mi accorgo di avere Carla alle spalle che mi insegue con lunghe bracciate, appena arrivo mi sento le sue tette sulla schiena ed il suo corpo che aderisce completamente al mio, la sensazione e’ molto piacevole. Mi volto per guardarla in faccia ma mi trovo la sua lingua salata in bocca mentre con la mano impugna l’asta e se la porta davanti alla fessura. Io ho entrambe le mani attaccate alla scaletta e sorreggo anche lei nell’acqua limpida e profonda, Carla non esita un momento e infila la cappella nella sua passera calda, l’effetto e’ immediato, mi sento un’asta di acciaio tra le gambe.
Io resto fermo con le mani in alto sulla scala mentre lei si fa penetrare completamente trattenendomi con le gambe strette dietro il sedere, io non posso muovermi ma non e’ necessario, ci pensa lei. Carla si muove poco ma i suoi muscoli vaginali mi stanno massaggiando la verga conficcata dentro, ho la sua lingua in bocca e il seno che si strofina sul mio petto bagnato. Siamo immersi sino al collo ed io riesco a tenere entrambi a galla reggendomi alla scaletta mentre sento sensazioni stupende salirmi sino alla gola.
Mi sta mungendo con piccoli movimenti e mi sembra che stia venendo in continuazione, il contrasto del suo calore interno con l’acqua fresca sulle palle e’ indescrivibile. A volte mi da’ alcune spinte forti, vuole assicurarsi che io sia infilato del tutto e sentirsi l’utero schiacciato dalla mia cappella, e’ bravissima, poi di nuovo mi massaggia quasi da ferma. Mi accorgo che anche gli altri si sono avvicinati per risalire ma restano a guardarci ammirati, la scaletta non e’ disponibile e siamo sicuramente uno spettacolo eccitante.
Infatti Sandro parte di scatto e si appende alla schiena di Carla, con una mano vedo che le sta cercando il buco del culo e con un colpo di remi si infila. Il suo attrezzo e’ piu’ sottile del mio, non ha faticato ad entrare ma Carla si blocca, impalata davanti e dietro nello stesso tempo. Il mio amico invece pompa come un indemoniato ed io sento il suo membro strofinare il mio dall’interno, non avevo mai provato una sensazione simile, Carla sta ferma e mi stringe con tutta la forza che ha nelle gambe.
Ormai faccio fatica resistere piu’ a lungo anche perche’ sento i gemiti dei miei compagni e Carla continua a succhiarmi la lingua come un’ossessa. Fortunatamente il ritmo di Sandro diventa frenetico, si sta infilando senza pieta’ e capisco che anche lui sta per venire, quando si ferma sento che sta scaricandosi nel culo di Carla e anch’io mi lascio andare allagando di sperma tutta la sua vagina mentre lei non smette di mugolare e godere.
Dobbiamo essere uno spettacolo entusiasmante, io riapro gli occhi e vedo Silvia e Titti che hanno le dita dentro le loro fessure e ci guardano con occhio vitreo cercando pero’ di mantenersi a galla vicino a noi. Vedo anche che un’altra barca a vela sta ormeggiando a poca distanza, accidenti e’ arrivata in silenzio e non ce ne siamo proprio accorti ! Sara’ ad una quindicina di metri e non credo che a loro sia sfuggito quello che sta succedendo nell’acqua, infatti sono tutti in piedi sulla coperta e ci guardano sorridenti e con attenzione, non ho idea da quanto tempo siano arrivati.
Io faccio buon viso e lascio Carla salutando i nuovi arrivati con la mano, con sorpresa ci accorgiamo tutti di non essere soli. Restiamo un po’ in acqua poi uno alla volta risaliamo in coperta, anche sull’altra barca sono nudi, meno male, tre uomini e tre donne, la bandiera e’ francese. Con aria normale ci distendiamo ad asciugare e Sandro scende a preparare il pranzo, io lo seguo a ruota.
Appena soli ci guardiamo e scoppiamo in una risata sonora, e’ stata una bella esperienza anche per lui. Quando siamo pronti chiamiamo le ragazze e ci facciamo una doccia sotto gli occhi dei nostri vicini che nel frattempo stanno facendo il bagno vicino alla barca. Apparecchiamo nel pozzetto e pranziamo ridendo come se nulla fosse successo, gli altri pero’ non ci perdono di vista, devono aver gradito lo spettacolo, sono tutti di mezza eta’ e le donne non proprio attraenti, la nudita’ e’ spietata.
Quando arriviamo al brindisi finale li salutiamo con il bicchiere alzato e loro interpretano il gesto come un invito, immediatamente due coppie si tuffano per raggiungerci, non era la nostra intenzione ! Comunque li accogliamo con calore e li facciamo accomodare al nostro tavolo, le due donne non sono meglio viste da vicino, una ha il seno piu’ piccolo e abbastanza eretto mentre la seconda ha due palloni che le cadono lungo la pancia, aureole enormi, capezzoli grossi e rugosi che l’acqua fredda ha fatto indurire. Cerco di non prestare molta attenzione ma l’occhio delle nostre passeggere e’ calamitato dal membro di uno degli uomini, davvero lungo e grosso, gia’ afflosciato raggiunge quasi il ginocchio, rischia di mettere in ombra i nostri.
Abbiamo pero’ poco tempo, terminiamo i brindisi e poi dobbiamo ripartire, vedo un po’ di rimpianto negli occhi di Silvia quando i nostri ospiti ci lasciano. Riprendiamo il mare e dopo un’oretta di motore sentiamo arrivare il vento, issiamo la randa e poi il fiocco puntando a sud-est, un’andatura quasi di lasco che ci fa volare a otto nodi senza fatica. Alle sei entriamo nelle Bocche di Bonifacio, il vento si incunea nello stretto e rinforza, c’e’ un po’ di onda corta che lancia spruzzi sulla barca e fa un po’ freddo, cosi’ ci rivestiamo anche perche’ da queste parti il traffico di barche e’ notevole ed e’ meglio non dare scandalo.
Arriviamo in Sardegna che il sole sta tramontando, siamo un po’ bagnati ed infreddoliti ma non abbiamo tempo da perdere, costeggiamo la Costa Smeralda, uno spettacolo sempre entusiasmante, e puntiamo decisi su Olbia. Quando entriamo nel porto commerciale e’ gia’ notte e troviamo un ormeggio vicino alle gru di carico, non e’ un posto ideale, ma per una notte puo’ andare. Domani mattina chiamero’ un tassi’ per farmi portare all’aeroporto che dista una decina di minuti da dove ci troviamo.
Prepariamo la cena e devo dire che Sandro e’ proprio bravo in cucina, io so che cucina sempre le stesse cose ma fa una magnifica figura con i suoi ospiti. Diamo fondo con allegria al vino fresco e la compagnia e’ molto divertente, sembra che ci si conosca da una vita e non da due giorni soltanto, succede sempre a bordo, il tempo sembra dilatarsi all’infinito in mare.
La serata e’ limpida ma piuttosto fresca, restiamo fuori a chiacchierare finche’ decidiamo di andare a dormire, la giornata e’ stata intensa e poi io dovrei alzarmi prima delle otto domani. Con Sandro controlliamo l’ormeggio e lasciamo entrambi i bagni liberi per le ospiti, poi scendiamo in cabina e ci corichiamo nella cabina di poppa, il Gold e’ immobile e silenzioso nella notte. Naturalmente commentiamo gli eventi della giornata, la navigazione e’ stata perfetta ma ovviamente ci soffermiamo sulla sosta in Girolata, solo a parlarne ci ritorna l’eccitazione. Carla veramente e’ una donna incredibile, tutto quanto e’ sesso sembra non avere segreti per lei, peccato che non abbia piu’ un fisico da ragazzina anche se l’esperienza lo rende incredibilmente appetibile. In breve ci ritroviamo entrambi con l’asta dura, nella penombra vedo che anche Sandro si sta accarezzando come me.
Dalle cabine non arriva nessun rumore, strano, possibile che stiano tutte dormendo come angioletti, strano. Ci alziamo e andiamo in cucina per farci un bicchiere di vino, non siamo in condizione di dormire, la porta della cabina centrale e’ aperta ma nel letto non c’e’ traccia di Silvia, dove si sara’ cacciata ? Mettiamo l’orecchio alla porta della cabina di prua ed in effetti si sente un certo movimento, ormai siamo incuriositi, apriamo lentamente e scopriamo le nostre passeggere tutte insieme sul letto matrimoniale.
Titti e’ coricata con sopra Silvia nuda che le lecca con passione il cespuglio tra le gambe, Carla le guarda e si accorge subito di noi. Ci fa cenno di entrare e non ci facciamo pregare, ci sfiliamo gli slip e mettiamo le aste dure in bella vista, la bionda mostra di gradire lo spettacolo. Sandro si mette dietro Silvia che non si e’ accorta di niente e le punta il buchino, lei si volta di scatto ma non c’e’ scampo, si ritrova con una bella mazza infilata nell’intestino. Quando inizia la montata lei continua a succhiare la moretta ma io mi faccio avanti e la sposto, Titti ha gli occhi chiusi e non reagisce minimamente, mi infilo di colpo nella sua passera bagnata e inizio a pompare con decisione, e’ proprio una fighetta stretta e calda, peccato che non partecipi, spingo sempre piu’ forte, la sbatto con violenza ma senza risultato. Invece la milanese ansima e strepita sotto i colpi di Sandro, lo incita a sfondarla sempre di piu’. Carla mi sta accarezzando la schiena ed io la guardo con aria interrogativa, lei sorride e mi fa cenno di lasciar perdere, la cosa mi dispiace un po’ perche’ dove sono infilato sto proprio bene ma scopare una donna immobile non mi piace. Lei si mette di schiena e mi fa coricare su di lei con l’asta verso l’alto e trascina Titti sopra di noi. La moretta sembra risvegliarsi, si impala su di me e comincia a baciare Carla con foga, adesso pompa con decisione e la bionda la incita.
— Dai, chiavami forte, sono il tuo uomo ! Senti che cazzo duro ti sta sfondando ! Ti riempio la figa se mi fai godere, dai !
Io sono nel mezzo e mi accorgo che stanno facendo l’amore tra loro usando il mio attrezzo, l’idea pero’ mi eccita molto. Sento il clitoride duro sfregarmi tra le chiappe, accidenti sembra un piccolo membro. Titti non bada a me e continua a pompare con foga, mi ignora completamente.
— Carla, hai un cazzo durissimo ! Lo voglio tutto, riempimi di sborra calda, godi con me, ti amo ! Sei il mio uomo e voglio essere tutta tua ! Dai, sto per venire con il tuo cazzo dentro !
Sento che le contrazioni mi stanno strizzando l’asta e anch’io sto per venire, quando Carla mi stringe le palle non resisto piu’ e godiamo tutti e tre insieme.
— Si, Carla, sento che mi stai riempiendo ! Sei calda ! Quanta ne hai ! Cosi’ mi riempi tutta ! Ti amo !
Poi si lascia cadere su di me e restiamo abbracciati tutti e tre ansimando forte. Non ho piu’ badato a Sandro e mi accorgo che anche lui si e’ gia’ svuotato nel culo di Silvia, non si e’ mosso ma mi sta guardando sorridente.
Titti rotola di lato ed io faccio lo stesso dall’altra parte di Carla che ci abbraccia entrambi con le braccia. Titti la bacia con passione, e’ davvero innamorata e vederle cosi’ mi fa tornare l’eccitazione. La bionda non lascia il mio membro che e’ ancora duro mentre ha due dita dentro la fessura della sua amica, li ritira e se le porta alla bocca succhiandole, sono coperte di sperma bianco. Anche Sandro e’ gia’ pronto e lascia Silvia bocconi sul letto, apre le gambe di Carla e si infila deciso, come solito non ha esitazioni, spinge e pompa come un ossesso. Intanto la bionda accarezza Titti tra le gambe e mi massaggia l’asta dura, mi sento di nuovo una voglia pazzesca tra le gambe.
Silvia e’ sempre bocconi con il culo che deve farle ancora molto male, io mi alzo, mi posiziono tra le sue gambe e la infilo nella passera alla pecorina, non credo che lei stia capendo bene quello che succede. Pero’ spinge e si agita, ha una grotta bella stretta e calda, una delizia, la sento venire ripetutamente ed io non mi risparmio, intanto mi incita, non l’avrei mai immaginata cosi’ scatenata.
— Si, chiavami bene ! Dai sfondami la figa, non fermarti, spingi in fondo ! Cazzo come godo, mi arrivi in fondo !
Non ho bisogno di essere incitato ma sentirla parlare cosi’ mi raddoppia la foga.
— Continua, non smettere, vienimi dentro ! Fammi sentire finalmente la sborra calda nell’utero, svuotati le palle in fondo ! Dai….voglio godere ! Mettimi il tuo seme dentro subito, ti prego, non trattenerti !
Sono poco lucido ma quello che ascolto mi raddoppia la voglia, vuole che le sborri dentro, e’ impazzita, cosi’ la metto incita ! Ma non resisto al pensiero e lei continua a chiedermelo. Quando sente il primo spruzzo caldo contro l’utero impazzisce.
— Si, si, adesso lo sento, finalmente una sborrata dentro ! Non me ne frega un cazzo di restare incinta, svuota i tuoi coglioni dentro di me,  adesso sono una donna vera ! Non tirarlo fuori, lasciati andare e riempimi !
Non me lo faccio ripetere, la allago di succo tutta la vagina e lei spinge per non perderne nemmeno una goccia. Venire in una passera calda e’ il massimo, non c’e’ che dire !
Anche Sandro e’ venuto e ci ritroviamo tutti coricati sul letto, siamo spompati ma felici. Silvia mi mordicchia un orecchio e mi sussurra piano.
— Sapessi come mi e piaciuto sentire il tuo seme caldo allagarmi completamente, erano anni che lo sognavo, non mi ricordavo come era bello ! Sono stata una stupida l’altro giorno.
— Hai ragione, anch’io ho goduto molto nel venirti dentro senza protezione ma davvero non ti importa se rimani incinta ?
— No, mi importa e molto ma non ho saputo resistere, e’ troppo bello ! Ho pensato che non dovrebbe succedere perche’ sono ormai alla fine del ciclo, spero che i calcoli funzionino. Pero’ me ne hai infilata troppa di roba calda, chi lo sa ! Volevo provare che cosa si prova e sono felice comunque.
Titti ormai sta dormendo, credo che sia ormai tardi, ci baciamo affettuosamente e con Sandro torniamo nella nostra cabina dopo una sosta in bagno. Riusciamo appena a coricarci che siamo gia’ addormentati, spero di sentire la sveglia, altrimenti…….
Lunedì 30 Luglio
Mi alzo alle sette e telefono per il taxi, ci facciamo una colazione insieme, e’ bello svegliarsi sul Gold Strike, poi scendo per andare all’aeroporto, il taxi mi sta aspettando.
E’ stata una bella crociera.
Gabriele Arcangeli

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