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Il braccialetto di pizzo 4.0

Si, forse non era quello che volevi, di certo io non lo volevo, non lo cercavo. Come avrei potuto ?
Eppure e’ successo, quasi che una forza estranea ci volesse usare come strumenti di un suo disegno per noi sconosciuto.
Non era il luogo, il tempo, perche’ succedesse e niente poteva farcelo immaginare. Ma e’ successo, inevitabilmente.
Un uomo, una donna, una piazza assolata della tua citta’ o almeno non della mia, il pomeriggio inoltrato di una giornata affannata e pesante nella quale mille pensieri mi affollavano la mente ed il mio cuore taceva, non era il suo tempo per parlare.
Non ti ho vista arrivare, forse ti ho guardata ma le immagini degli occhi non arrivavano alla mente troppo immersa in altri pensieri, il lavoro, la discussione aspra appena affrontata con i collaboratori, la difficolta’ di far capire loro quanto la mia posizione fosse davvero innovativa e potente.

Orgasmo

E’ come un brivido che ti coglie all’improvviso, ti toglie il respiro. Eppure l’hai cercato, aspettato, voluto, ma quando arriva riesce a stupirti ogni volta. Inizia in mezzo alle reni con un formicolio leggero, ti chiedi cosa sia, cosa stia succedendo e poi cresce, si allarga e scende, prima piano, leggero come un brivido di freddo. Senti i muscoli della schiena che si irrigidiscono, non li controlli piu’, e’ qualcosa che sembra non appartenerti, non lo controlli, lo subisci e ne sei prigioniero.
Quando il primo spasimo ti prende il fondoschiena, scende nel mezzo amplificandosi rapidamente, allora ti rendi conto che e’ troppo tardi, i muscoli della schiena si tendono e ti senti spinto avanti senza ritegno, senza poterti opporre.

Strane sensazioni

È una sensazione strana scivolare dentro il ventre della tua donna mentre lei bacia un altro uomo.
La sbatti con tutta la passione che sai e ti chiedi se lei si rende conto di prenderti dentro o se concentra la sua attenzione nel bacio che sta dando all’altro. Senti il suo ventre che ti accoglie ma guardi come le sue labbra si appoggiano a quelle di un altro uomo. La sbatti con forza, la senti gemere ma ti chiedi se lei pensa a chi ha dentro oppure se gode della lingua dell’altro.
Poi lei scende a prendere in bocca il sesso dell’altro uomo e tu continui a sbatterla, la senti aperta, calda e umida, è un lago tanto è eccitata. Godi mentre ti muovi in lei ma la guardi succhiare e donare piacere all’altro. Il suo corpo assorbe passivamente i tuoi colpi, ti prende dentro completamente ma non reagisce, non la senti partecipe, lei è tutta concentrata nel succhiare quel cazzo che ha tra le labbra.
Spingi ancora di più, la vuoi sfondare, far urlare, ma lei assorbe. Ti prende senza problemi e continua a muovere la testa sull’altro.
Su e giù… su e giù, senza sosta… senza pietà per i suoi gemiti.
Vorresti vedere la sua espressione ma ti ritrovi ad osservare la nuca ed ascoltare i suoi gemiti.
Il desiderio di osservare il suo viso è troppo forte, allora cambi posizione: la fai sbattere dall’altro e le sbatti il cazzo in faccia, per farti succhiare. Così puoi guardarla negli occhi mentre gode.
Ora lei è inginocchiata a gambe larghe come prima, solo che dentro ha l’altro.
Lui la penetra, infila il suo membro nel ventre della tua donna. Ti ritrovi ad osservare la pelle del suo bacino nel tentativo di immaginare sin dove le entra dentro. Lei solleva il sedere, lo invita, lo prende e geme.
“Troia” pensi mentre la guardi godere e ti senti sempre più eccitato.
Lei si sistema, ti guarda negli occhi mentre spinge il pube contro di lui. Quando lo prende dentro sospira e spinge il suo corpo contro di lui. Si lascia scopare, tu guardi la carne di un altro uomo violare il corpo della tua donna, entra ed esce da lei per poi tornare dentro di lei.
Tu le sbatti il pene sulle labbra e lei te lo lecca goduta. Ora che stai dall’altra parte i dubbi s’invertono: lei sta godendo nel succhiarlo o per tutta quella carne che la sbatte?
Geme, ansima, ti lecca, apre le gambe e si offre all’altro. Si apre, si lascia sbattere e gode mentre a stento riesce a controllare la lingua che ti lecca.
Il suo corpo assorbe i colpi, inarca la schiena, solleva il sedere, lo chiama, lo incita, non riesce più a leccartelo è troppo presa. Stringe con forza con una mano il tuo sesso, solleva il viso al soffitto e urla il suo piacere. La guardi sobbalzare sotto le spinte dell’altro, allora guardi attraverso il suo seno il bacino che si gonfia e ritrae ogni volta che lui si muove.
Lei muove la mano, ti masturba, godi mentre osservi il suo viso trasformato dal piacere. Vorresti che ti succhiasse, vorresti venire tra le sue labbra ma comprendi che non può distrarsi, allora ti limiti a guardarla godere.
Lei muove il sedere e lo spinge contro l’altro che sta sudando tanto la sbatte con violenza.
Ti guarda, ti supplica, vuole il tuo consenso anche se ha già deciso.
Allora non hai scelta.
Sposti gli occhi sull’altro e gli dici: “Riempila!”
Quando lui viene dentro di lei ti senti strano mentre osservi il viso della tua donna che sente il seme di un altro spandersi nel ventre, ti sconvolgi di quanto può godere quella troia e capisci di amarla proprio per questo.
Si lascia riempire per bene, non lo lascia uscire sin quando non è sicura d’aver preso tutto, poi si dedica a te, ti succhia sino a farti esplodere in gola.
Ti rendi conto di amarla quando crolla a terra esausta ed indifesa. Osservi il suo ventre che ancora si contrae dal piacere, il seme dell’altro che cola dalla sua vagina insaziabile, la sua pelle sudata e ti rendi conto di non poter amare un’altra donna all’infuori di lei.
Francesco

Patrizia

Questa volta sono stato davvero poco previdente, anzi, direi un po’ stupido ma succede. Pero’ ho attenuanti dopo aver passato la notte da Cinzia a Milano. Cenetta in famiglia e poi abbiamo scopato sino alle ore piccole, sembrava che non ne avessimo mai abbastanza. Suo marito ci serviva docilmente a letto ma Cinzia non l’avevo mai vista cosi’ insaziabile.
Non so quante ore ho dormito, poche sicuramente, mi sono svegliato tardi e lei mi aveva preparato la colazione, suo marito era uscito presto, poi ho fatto la doccia, mi sono vestito e ho raggiunto la porta per correre all’aeroporto.
Mi e’ venuta vicina, in vestaglia trasparente, tenera, calda, con addosso un profumo di sesso inebriante, il bacio di saluto e’ finito di nuovo nel letto. Mi ha spogliato con furia, succhiato mugolando e poi si e’ impalata sul mio cazzo di nuovo duro e lungo. Ho perso il senso del tempo ma sapevo di averne poco, gli aerei non aspettano. L’ho presa, girata e inculata senza scrupoli, poi nella figa a pecora, poi in bocca, poi’.non lo so. So soltanto che abbiamo urlato come animali godendo insieme mentre le sparavo di nuovo tutta la mia sborra nella figa.

Il lampadario 2

Lentamente ti faccio sollevare, il tuo viso e’ rilassato, i tuoi occhi brillanti e vispi, anche tu stai cercando di recuperare la realta’ ma non e’ questo che voglio e che tu vuoi. Hai i seni piccoli, li raccolgo nel palmo delle mani e tra le dita stringo i tuoi capezzoli piccoli che immediatamente si induriscono. Non cerchi di farmi uscire da te anzi ho l’impressione che ti stia accomodando meglio per farlo entrare sino alla base. Con un colpo di reni ti rovescio e senza farlo uscire ti sono sopra, hai le gambe spalancate e la bocca aperta dallo stupore.
“Dany, non penserai che io sia uno che si fa cavalcare dalle donne, vero ?”  Non rispondi ma muovi la testa da sinistra a destra. Si vede benissimo che non stai capendo cosa succede, me ne accorgo dal tuo respiro che accelera. Ti afferro le gambe e me le appoggio sulle spalle, sei spalancata completamente ed io spingo a fondo, ormai l’asta ha ripreso la rigidezza e sento la punta schiacciarsi in fondo.
“ Mio Dio Gabry, fai piano, mi stai rompendo ! Sono una ragazza piccola io !”

Il lampadario 1

Lentamente ti ho fatta coricare, eri obbediente, quasi senza volonta’, adesso davvero potevo fare di te cio’ che volevo. Quando ho sollevato la mia bocca ti sei toccata tra le gambe.
“Gabriele, sono un lago, mi hai fatto godere come una pazza in un attimo, non mi era mai successo cosi’ !”
Mi e’ venuto da sorridere e tu mi guardavi fissa, forse davo l’impressione di dominarti completamente, ma non era questo che cercavi nel tuo amante ? Non me lo avevi ripetuto tante volte che non sopportavi i tuoi coetanei, insicuri, sbrigativi, egoisti ? Che volevi provare ad essere davvero donna con un uomo e non una ragazzina che gioca con un ragazzino ?
Dany, Dany, mi avevi cercato, corteggiato, provocato con malizia, ti sei masturbata in cam davanti a me e mi scrivevi lettere sensuali, avevi deciso che io sarei stato quello che ti avrebbe fatta diventare una donna adulta. Io avevo cercato di resistere, ne ho conosciute tante di ragazzine infatuate che scappano terrorizzate davanti alla prima prova, capaci solo di immaginarla ma incapaci di affrontare la realta’.
Perche’ la realta’ e’ dura, forte, quando si e’ abituate ad amanti  giovani, a corpi acerbi e’ difficile abituarsi ad uno maturo. Ed una cosa e’ il sesso sbrigativo in macchina, breve e senza contorno, un’altra e’ l’erotismo, il piacere provocato e cercato a lungo usando tutta te stessa, un rapporto che non si esaurisce in pochi minuti ma dura ore e ore. Quello che hai assaggiato e’ un cazzo grosso e duro che non si accontenta, che vuole tutto da te e ti dara’ tutto senza compromessi. E tu questo lo sapevi Dany, anche se forse non immaginavi del tutto cosa significasse.
Eri distesa sul letto, nuda a gambe spalancate e finalmente ogni pudore era scomparso da te, ti sembrava normale che un uomo maturo, nudo con il membro in erezione fosse in piedi davanti al tuo letto e tu spalancata pronta ad accoglierlo..
“ Gabriele, non credevo di poter godere tanto, sei stato fantastico”
Mi hai fatto sorridere, ragazza mia, non penserai che tutto si esaurisca cosi’ ? Non avevamo  nemmeno iniziato piccola Dany !  E te ne sei accorta subito appena mi sono afferrato il membro duro con la mano e ti sono venuto sopra accarezzandolo lentamente, non capivi cosa volessi fare, hai spalancato gli occhi. Te lo ho messo davanti alla bocca “Bacialo Dany, perche’ adesso lui ti fara’ godere davvero, fagli sentire che lo ami” Te lo ho spinto contro le labbra e le hai aperte, solo la punta e’ entrata ma lo hai aspirato e leccato con la lingua, brava Dany devi essere obbediente con me..
Poi l’ho guidato sui tuoi piccoli seni, l’ho strofinato contro i capezzoli duri, l’ho disteso nel mezzo appoggiando le palle gonfie sul tuo petto.
“Accarezzale, senti come sono piene !” L’hai fatto, prima timidamente ma poi con sicurezza, il gioco cominciava ad incuriosirti ed io ormai stavo perdendo la testa. Sono scivolato sul tuo ventre e te lo ho fatto sentire contro, era enorme al confronto con il tuo corpo sottile e magro, ho avuto l’impressione che ti avrei impalata. Poi la punta ha toccato il clito, piccolo ma ancora rigido e bagnato dalla mia saliva, ho sentito un brivido scuoterti tutta.
No Dany, basta con la masturbazione, adesso faremo l’amore davvero, sino in fondo, sei una donna adulta adesso, non dimenticarlo..
Avevi la fessurina ancora chiusa ma l’ho strofinato nel mezzo ed l’ho sentita aprirsi e offrirmi  il calore e l’umido del tuo piacere, e’ una sensazione che fatico a controllare, avevo voglia di penetrarti subito, forte, senza ritegno e sborrarti dentro tutto il mio seme. Tu non te ne rendevi conto ma potevo farti male davvero, non avresti resistito al mio assalto, ormai ti sentivo di nuovo partita nel mondo del piacere.
Strofinavo la punta dal clito sino in basso, sentivo l’apertura cedere alla mia spinta ma lo trattenevo.
“Alza le ginocchia Dany ! Voglio entrare dentro di te, apriti ! Ho voglia di sfotterti Dany !”
Hai obbedito subito e con il mio corpo ho spalancato le tue gambe, finalmente ero in posizione, il cazzo puntato all’entrata, duro, rigido, pazzo di voglia. Ed ho spinto, subito piano, sentivo quanto eri stretta e faticavo a guadagnavo un centimetro alla volta ma senza mai arretrare. Stretta, come eri stretta piccola Dany, per un momento ho temuto che il mio piacere esplodesse immediatamente, che la voglia di riempirti di seme fosse troppo forte ma l’ho controllato a fatica.
Ti ho sentita irrigidirti, ti stavi mordendo le labbra ed i tuoi occhi erano spalancati, l’avevi immaginata tanto ma un’asta cosi’ che ti penetra non te la aspettavi. Ormai ero dentro piu’ di meta’, ed ho iniziato a muovermi avanti e indietro, lentamente e con movimenti lunghi e ritmati guadagnando ogni volta un po’ di spazio. Poi di colpo ti ho trafitta e ti ho strappato un gemito, ero trionfalmente dentro di te, tutto e tu eri finalmente tutta mia. Non c’e’ nulla che possa descrivere il senso di potere e di possesso che si prova in quei momenti, la completa fusione di due corpi come l’istinto naturale pretende. Ogni altra cosa e’ solo un surrogato.
Ti sei accorta, forse, che ho indugiato prima di muovermi, volevo che ti abituassi a me , ad avermi dentro tutto, ma poi la danza e’ iniziata, lenta poi sempre piu’ rapida e profonda.
“No, Gabry, fai piano ! Ti prego non rompermi in due, non spingere troppo ! Mi piace ma mi fa un po’ male”
Me lo chiedevi ansimando, non so se di piacere o di dolore ma la mia cavalcata stava diventando inarrestabile e ormai la mia capacita’ di controllarla era quasi inesistente. Sentivo il cazzo indurirsi sempre di piu’ e dal profondo salire il piacere, tra poco avrei perso ogni ragione.
“ Montami tu Dany, fammi godere prima che io non possa controllarmi e diventare violento. Fallo tu ma subito !”
Ti ho stretta tra le braccia e siamo rotolati sul letto allacciati sin contro al muro e senza estrarre il cazzo, adesso eri tu sopra di me. “ Non smettere, pompami e fammi godere Dany” E lo hai fatto, danzavi sopra di me muovendo il bacino e facendomi entrare ed uscire dalla tua tana bollente finche’ ti ho afferrata e immobilizzata. Si Dany. Ero arrivato all’orgasmo e stavi imparando che mi devi tenere fermo in fondo a  te per farlo esplodere. Io devo fermarmi per iniziare a eruttare il seme non lo posso fare in movimento.
Forse non lo hai capito ma quando il primo schizzo bollente ti ha allagato l’utero hai realizzato tutto e poi hai sentito il cazzo contrarsi dentro di te e diventare sempre piu grosso in punta nello spasimo del piacere. E poi tanta sborra, calda, densa, schizzata in fondo a te per non so quante volte.
Non so se anche tu avevi goduto insieme a me, non e’ immediato abituarsi all’orgasmo vaginale ma le nuove sensazioni che provavi erano una scoperta per te. Ho goduto Dany, sono venuto senza ritegno e senza pensare ad altro che a godere, stretto nel tuo tunnel caldo.
Non sapevi quando sarebbe finito ma lo hai capito quando ti ho baciata, in quei momenti io amo la donna che mi ha accolto dentro di lei e non posso fare a meno di dimostrarglielo.
Ebbene si Dany, e’ stata una cosa stupenda e ti ho imposto di tenermi dentro, stretta a me, ho chiuso gli occhi e sono rimasto immobile ascoltando i tuoi fremiti ed i tuoi sospiri..
Continuo a fissare quello stupido lampadario sopra di me, anzi sopra di noi, ma cosa avra’ poi ! Ti sento calda sopra di me, morbida ma non ti vedo, l’unica cosa reale e’ quella palla che pende dal soffitto. Eppure ci sei Dany, ascolto il tuo respiro che ormai e’ diventato un sussurro e ti accarezzo la schiena, lentamente. Siamo ancora uniti, fusi in un unico corpo e non fai nulla per allontanarti, ti piace la tenerezza e la complicta’ che proviamo dopo aver fatto l’amore. L’orgasmo non e’ la fine del rapporto, non e’ nemmeno l’unico obiettivo da raggiungere presto, e’ solo una componente del piacere tra uomo e donna. Sono sicuro che te ne stai accorgendo adesso che cio’ che dicevo era vero.
Mi avevi raccontato dei rapporti brevi e affrettati con i tuoi coetanei in macchina davanti alla discoteca oppure nel loro letto quando tutto era finalizzato a venire, nessun piacere prima o dopo, solo l’orgasmo. E poi il membro ricoperto di gomma, il suo odore sgradevole di rapporto clandestino, lo sperma che si raccoglie nel serbatoio senza che tu possa sentirlo invaderti tutta. Si Dany, sono certo che stai pensando a questo, stai analizzando le sensazioni che ti comunica il tuo corpo finalmente libero di esprimere tutta la sua femminilita’.
Anche se sta lentamente perdendo la rigidezza lo senti ancora dentro, vero ? Lo muovo un attimo e ti sento sussultare. Si Dany, ci sono, sei ancora mia ed io tuo anche dopo che tutto dovrebbe essere concluso, stai capendo che invece non esiste un solo piacere ma tanti e questo non lo avevi mai nemmeno immaginato. Si, forse solo immaginato.
Per questo sollevi il viso e mi baci, forse vuoi constatare che quel corpo maschile sotto di te, quel membro che ancora ti possiede siano i miei, E lo sono, mi stringi forte.
Ti era sembrato grosso, enorme, un mostro, eppure adesso ti sembra cosi’ giusto, ti riempie ancora e non vorresti piu’ farne a meno, ti sembra naturale tenerlo dentro di te e accarezzarlo con le pareti della vagina che ormai si e’ abituata a lui e lo senti giusto, perfetto.

Il lampadario

Mi sorprendo a fissare il lampadario spento, non so perche’ ma e’ la prima cosa che mi riporta alla realta’.  Non ha niente di particolare, anzi direi che e’ usuale ma non riesco a staccare lo sguardo dal soffitto come quando ci si sveglia da un sogno intenso, coinvolgente e ci si attacca alla prima cosa reale che si ha davanti.
Nella stanza c’e’ un silenzio irreale, anche il tuo sospiro mi sembra leggero vicino al mio orecchio, il tuo peso e’ lieve, dolce, tiepido e mi sento le membra intorpidite. Continuo a fissare il lampadario, forse ho paura di tornare alla realta’ e scoprire che e’ stato un sogno.
Non ricordo come e’ iniziato, i sogni sono cosi’, irreali, a volte assurdi, ti coinvolgono completamente e poi…..poi ti svegli e ricordi solo i dettagli.
Adesso ti sei mossa leggermente, quasi un brivido ti ha attraversato la pelle, forse senti freddo, allungo una mano e ti copro con il lenzuolo, sei distesa sopra di me con il viso sulla mia spalla.. Con la coda dell’occhio vedo le tue labbra e gli occhi chiusi, sembri una bambina addormentata e mi sorprendo a pensarti con tenerezza, senza accorgermene ti accarezzo i capelli, lentamente, dolcemente.

29 Settembre

Sono tornato ieri sera da Londra ed e’ stato un viaggio faticoso, aereo in ritardo e traffico impossibile sulla autostrada da Bologna. Avevo detto a Paola che sarei passato dallo studio nel pomeriggio ma non ci sono riuscito, mi sembrava molto delusa al telefono ed io anche, dopo una settimana avevo voglia di vederla ma ormai viaggiare e’ diventata un’avventura.
Arrivo a casa stanchissimo e l’unica cosa che desidero e’ una lunga doccia, non ho fame e me ne andro’ a letto presto. Sotto la doccia penso a Paola, l’acqua tiepida mi fa rizzare l’amico tra le gambe, vorrei che fosse qui a coccolarlo, anzi a coccolarmi, mi e’ mancata e adesso mi manca anche di piu’.
Eppure non sono stato proprio in astinenza a Londra, anche ieri sera l’ho passata a casa di Cindy e con lei non c’e’ mai da annoiarsi specialmente quando ci rivediamo dopo qualche mese.
La conosco bene, siamo stati in riunione insieme nel pomeriggio e la vedevo da come mi guardava che ci stava pensando, quando e’ eccitata socchiude gli occhi e la lingua saetta tra le labbra, respira profondamente come per cercare di rilassarsi ma invece riesce solo a tendere la stoffa sul seno, aveva i capezzoli duri anche se sembrava che me ne accorgessi solo io. Forse no, e’ una donna molto decisa e battagliera, spesso ci troviamo in disaccordo e le sue unghie e la sua lingua sono molto affilate, nell’ambiente e’ considerata un mastino e devo dire che mette la stessa tenacia anche a letto

Cyndy

Cindy la conosco bene, siamo stati in riunione insieme tutto il pomeriggio e la vedevo da come mi guardava che ci stava pensando, quando e’ eccitata socchiude gli occhi e la lingua saetta tra le labbra, respira profondamente come per cercare di rilassarsi ma invece riesce solo a tendere la stoffa sul seno, aveva i capezzoli duri anche se sembrava che me ne accorgessi solo io.
Forse no, e’ una donna molto decisa e battagliera, spesso ci troviamo in disaccordo e le sue unghie e la sua lingua sono molto affilate, nell’ambiente e’ considerata un mastino e devo dire che mette la stessa tenacia anche a letto.
Cindy non vuole che si sappia della nostra amicizia anche se credo che sia un segreto di Pulcinella, in pubblico ci salutiamo sempre molto formalmente, io torno in albergo e la raggiungo piu’ tardi nel suo piccolo appartamento vicino a Paddington. Prima di farmi entrare sbircia nel pianerottolo e mi saluta soltanto dopo aver chiuso la porta a chiave ed essersi appoggiata alla porta .
Non era la prima volta, durante la settimana ho passato piu’ notti da lei che in hotel, ma era l’ultima ed entrambi sapevamo che per un paio di mesi almeno non ci sarebbero state altre occasioni. Tra di noi non ci sono mai stati romanticismi, solo tenerezza, tanta, ma si capiva che domani ci saremmo mancati, non solo a letto. Ogni volta succede cosi’.
Appena chiusa la porta, ci guardiamo un momento immobili, respiriamo forte e poi mi salta al collo e mi aderisce addosso come un francobollo, mi bacia con frenesia facendo appoggiare adesso la mia schiena alla porta.
“Gabriele, non vedevo l’ora che arrivassi, perche’ ci hai messo tanto ?”
Non credo di aver tardato e poi non potrei rispondere perche’ ho di nuovo la sua lingua in bocca e le mani che mi frugano i fianchi, ho il cappotto aperto e sembra quasi che Cindy ci voglia entrare dentro insieme a me. Fuori dal lavoro sembra cosi’ minuta ed indifesa, una ragazzina tenera ed affettuosa. Ma la sua lingua non perdona.
“Oggi ti avrei scopato sul tavolo del meeting, sei un figlio di puttana e piu’ mi contraddicevi, piu’ avrei avuto voglia di succhiarti il cazzo, a te non faceva questo effetto ? Pensa che faccia avrebbero fatto gli amministratori !”
Ride divertita ma non mi libera la bocca, le sue mani sono sulla mia cintura, la slacciano e poi cercano di aprirla, per evitare che strappi qualche cosa vado in suo aiuto. E’ un problema difficile se non si scosta da me, sento il suo ventre che si strofina contro le mie mani, spinge il pube contro il mio e mi sembra di sentire il calore che ha tra le gambe. In qualche modo riesco a far cadere i calzoni e resto con i boxer ma solo per un attimo, Cindy si inginocchia e li abbassa di colpo, ho il cazzo nudo adesso, con il cappotto addosso e appoggiato alla porta senza essere ancora riuscito a dire una parola.
“Dio, quanto l’ho desiderato, ma guardalo come e’ carino ! E’ cosi’ tenero e dolce, un gattino bisognoso di carezze, lo adoro !”.
Ha ragione perche’ Cindy mi ha preso cosi’ alla sprovvista che non ha avuto il tempo di indurirsi, lo immagino grosso ma ancora tenero e rivolto verso il basso, mi viene da sorridere.
“Non immagini come mi piace quando e’ cosi’, vederlo crescere, sentirlo mentre si ingrossa tra le mie mani e nella bocca, cosi’ lo volevo e se non arrivavi subito impazzivo” Infila le mani sotto lo scroto e mi accarezza la base dell’asta, intanto lo ha preso tra le labbra ma senza denudarlo, con la punta della lingua esplora la punta ancora coperta dalla pelle.
Ansimando mi dice “Non farlo diventare grosso subito, fammi giocare con il mio piccolo tesoro, e’ cosi’ dolce e indifeso”
Non le dico che la mia volonta’ non conta, sento dei brividi percorrermi la schiena e temo che il mio amicone presto assumera’ la sua massima dimensione, non ci posso fare nulla.

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