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Gabriele, il Lupo



C'era una volta un paese, anzi era una citta' perche' ci vivevano tante persone e tanti animali, piena di vita e traffici. Si trovava sulla riva nord del Grande Fiume e si chiamava Alias, un nome antico, nessuno ne sapeva l'origine.
Ma quello che rendeva Alias diversa dalle altre citta’ era il comportamento dei suoi abitanti, nessuno era quello che sembrava, anzi esattamente il contrario e questo complicava molto la vita a chi veniva da altri luoghi. Per loro era un modo di vivere normale e stupivano che nel resto del mondo non fosse cosi’,
“Ma perche’ si deve essere cio’ che si sembra ?” chiedevano ai visitatori, “Perche’ essere prigionieri delle apparenze ?”


Le guardie si vestivano da ladri per catturarli piu' facilmente, dicevano, mentre i ladri portavano la divisa dei poliziotti per compiere le loro malefatte senza destare sospetti, i lupi avevano la pelliccia da agnello e le pecore nascondevano zanne e artigli da lupo. Insomma un posto strano, difficile da credere e da capire. Ma in fondo dove esiste un posto facile ?

Sull'altra riva del fiume viveva un lupo di nome Gabriele con le sue zanne e artigli affilati, insomma un lupo come si deve, un bel lupo si diceva in giro. Gli piaceva cacciare le sue prede ma non era ingordo anzi, le selezionava con attenzione, aveva gusti a suo modo raffinati, certo da lupo, per carita’. Evitava agnellini troppo giovani, niente capre vecchie e ammalate, insomma gli piaceva lottare con le sue prede e sfidarle, dava loro una possibilita’ di salvezza che pero’ si realizzava raramente.
Quando le faceva sue se le gustava con gioia, senza rimpianti ma senza esaltarsi vanamente, quasi riconoscente per il piacere che ne ricavava. Insomma un lupo con un suo stile, una sua morale, per quanto ne possa avere un predatore selvatico e feroce

Un giorno stava bevendo in riva al Grane Fiume e vide sull'altra sponda una pecorella fresca e succulenta che brucava tranquilla la tenera erbetta. Gabriele non amava l'acqua come tutti i lupi, il pelo bagnato gli dava brividi di freddo insopportabili, ma questa volta la tentazione era troppo forte , la curiosita’ era un altro dei suoi difetti.
Cedette alla tentazione, entro' nel fiume e lo attraverso' a nuoto, non lo aveva mai fatto prima, non era pero’ una cosa cosi’ difficile, penso’.

Una volta arrivato sull'altra sponda si avvicino' con passo felpato alla sua preda che stranamente non cercava di fuggire, tutto sembrava cosi’ facile,  arrivato a tiro l'aggredi' con un balzo. Non l'avesse mai fatto, la pecorella indifesa sfodero' artigli e zanne feroci, la lotta fu’ sanguinosa e solo grazie alla sua lunga esperienza ne usci' vivo per miracolo.
Fuggi' lontano piu' rapidamente possibile leccandosi le ferite e con la testa confusa, strano tipo di ovino, penso', dalle mie parti non esiste niente di simile, forse facevo meglio a restarmene dall’altra parte.

Per fortuna vide in lontananza un altro lupo, finalmente poteva chiedere a lui che tipo di animale avesse appena cercato di cacciare. Ma il suo collega fuggi' immediatamente appena lo vide, faceva salti alti e belava. Tento’ di inseguirlo ma poi si fermo’ all’ombra.
Il lupo Gabriele era veramente sconvolto, un suo simile che lo sfugge e bela come una pecora ? Un pecorella che lotta come un lupo ? Questo deve essere un posto di pazzi !!

Intanto era sopraggiunta la notte e lui si mise in marcia verso la citta' ma non lo avesse mai fatto ! Vide le cose piu' incredibili, ladri che inseguivano i poliziotti, colombe che sparavano ai cacciatori,   prostitute che dicevano la messa nelle chiese ! E nessuno sembrava farci caso, ma dove era capitato il povero lupo.

Noto' anche una magnifica fatina bionda che si sporgeva dai i merli del castello ma non si fido', ormai aveva capito, sicuramente era una strega maligna che lo avrebbe trasformato in chissa' cosa, da queste parti niente e' cio' che sembra anzi e' il suo contrario. Ma perche’ aveva attraversato il fiume ? Si senti depresso e impaurito, non gli succedeva da tanto tempo, da quando era ancora un cucciolotto ingenuo.

Con la coda tra le gambe torno' verso il fiume, nel buio venne inseguito e malmenato da una lepre feroce e se la cavo' a mala pena. Quando finalmente si tuffo' nell'acqua gelida si senti' finalmente al sicuro, felice, stava ritornando nel suo mondo normale.

 Normale ?
Si, quello che lui conosceva e sapeva decodificare, normale per il lupo Gabriele. Aveva una tremenda confusione in testa, freddo ed era anche affamato, la trasferta sull'altra sponda non era stata una buona idea, meno male che aveva riportato la pelliccia a casa !

Il lupo visse ancora tanti anni ma non attraverso' mai piu' il fiume, anzi ebbe molte volte il sospetto che qualcuno di tanto in tanto venisse da quel posto di pazzi a invadere la sua zona. Stando molto attento gli sembro’ di vedere agnelli che cercavano di nascondere zanne feroci, lupi stranamente miti e remissivi.

Non ne ebbe mai le prove pero' e ben si guardo’ dal cercarle.

Gabriele Arcangeli



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