Elenco blog personale

Acqua.....

Erano mesi che le nostre parole scorrevano nel web, si rincorrevano, si fermavano, trovavano piccole pause, si cercavano per scoprire sempre piccole pieghe nuove nascoste per svelarci qualche piccola emozione attaccata al mistero di pensieri non detti ma intuiti. Piano piano eravamo entrati sempre più in confidenza parlando di tutto, dei nostri desideri più oscuri, di esperienze vissute che solo fra noi, apparentemente estranei, sentivamo la libertà di svelare. Ci sentivamo liberi senza inibizioni a nostro agio, forse perché ci eravamo incontrati in quel sito strano, particolare dove entrambi eravamo capitati così per curiosità e dove entrambi ci sentivamo pesci fuor d’acqua. 
Io e te, Gabriele.
Fu così che senza rendercene conto ci trovammo a sognare un nostro probabile incontro, tu del resto non me lo avevi mai nascosto il tuo desiderio che la nostra amicizia andasse oltre le parole sussurrate e scritte…e così con naturalezza fui io ad invitarti ad incontrarci in un motel senza esserci mai visti, trattenendo tutta l’emozione fino al preciso istante in cui tu avessi aperto la porta che io  avrei lasciato socchiusa……

Così avevamo deciso di fare, volevamo passare subito dalle parole scritte a toccare la nostra pelle. Volevamo sentire l’adrenalina scorrerci dentro negli attimi prima dell’incontro.
L’attesa come momento magico, in cui tutto veniva giocato anche con l’azzardo di fallire, di non piacersi, di rimanere delusi…ma al punto in cui eravamo arrivati solo così poteva essere.
Lo percepivamo come un’urgenza…..
Avevo lasciato la stanza in penombra, mi ero lentamente spogliata appena arrivata in camera per indossare l’intimo che volevo farti scartare dalla mia pelle come un cioccolatino.
Un completino elegante ma goloso, che risaltava gli aspetti peculiari del mio corpo: il seno, le curve morbide fino al ricciolo monte di venere…. e dietro i glutei invitanti e azzardati. Alle gambe autoreggenti che terminavano sulle cosce con volute di pizzo.
Ero tesa ma eccitatissima….
Sentii i tuoi passi farsi avanti nel corridoio e uno spiraglio di luce irrompere nell’oscurità, qualche passo e ti vidi, tu ancora no. I tuoi occhi dovevano ancora adattarsi alla poca luce, eri giovane ma lo sapevo e ne ero intimorita… jeans e maglietta e lo zainetto a tracolla.
Fu un tuffo come in apnea, ma quando tu ti avvicinasti e mi abbracciasti e cominciasti ad annusare la mia pelle, a baciarmi…mi lasciai andare e l’imbarazzo per entrambi svanì in un istante.
Era quello che avevamo desiderato, cercato, voluto e i gesti si srotolarono naturalmente in un crescendo. Mani calde che esploravano i nostri corpi, che li facevano fremere ed insieme ai sospiri la voglia saliva come un’onda inarrestabile. Le bocche che reciprocamente si mangiavano le labbra e le lingue che si gustavano inseguendosi con piccoli guizzi.
Ore trascorsero come infiniti attimi nel sapiente mantenimento dell’eccitazione, del desiderio cercato e sognato così a lungo nelle nostre fantasie. Tutto si materializzava con naturalezza animalesca…i corpi s’intrecciavano e si contorcevano e grida di sopraffazione e scambi di ruoli di dominio e asservimento che solo nell’espressione del desiderio sessuale potevano trovare il coraggio di imporsi.
Così in una danza sensuale fui sopra di te e cominciai a cavalcarti inesorabilmente con i miei movimenti rotatori e ondulatori e con la bocca cercavo la tua e poi dritta su di te con la schiena inarcata all’indietro e le  mani che stuzzicavano i seni e te li offrivo da mordere e tu famelico gustavi quel dono morbido con le labbra e i denti a stringere sui miei capezzoli resi turgidi dalla voglia…….ma all’improvviso….. con un colpo di reni violento mi girasti sotto di te. Volevi essere tu adesso il maschio che affonda e possiede con impeto con ardore, dolcemente e poi violentemente, fino a portarmi al limite e quando sentivi che il godimento saliva, rallentavi e quasi ti fermavi, per tenerlo in sospeso ed amplificarlo, fino a farti implorare di darmi il piacere.
Era erotico e intenso e perverso il tuo….il nostro gioco e quando alla fine esplodemmo in un orgasmo pulsante e inebriante, la mente di entrambi si perse.
Era lì nei nostri corpi e nella nostra mente, il godimento, esploso in mille piccole scintille multiple e accecanti.
Adrenalina pura e appagamento pulsante e caldo…… poi la dolcezza del riposo abbracciati…… poi di nuovo eccitati sotto la doccia e l’acqua che scivola sui nostri corpi e ci invita ad un nuovo gioco stupendo …..
Ti avevo preceduto nel bagno ed ero scivolata sotto i getti caldi e freddi dell’acqua della doccia. Avevo chiuso le ante con il vetro opaco perché sapevo che saresti venuto – non avresti resistito – ed il vetro opaco ti avrebbe lasciato intravedere e fantasticare su quel corpo e quelle forme di cui avevi appena goduto per ore.
L’acqua scivolava sui miei capelli lunghi, sul viso, sul collo, sul seno e le mie movenze lasciavano capire il piacere che provavo e al quale mi ero abbandonata appagata.
Mi accarezzavo percorrendo con le mani la pelle con le sue valli e le oasi e la fonte e i datteri dolci che poco prima avevi succhiato avidamente fino a farmi impazzire dal piacere.
Tu adesso eri entrato e mi stavi osservando in silenzio, dietro al vetro:
la dolcezza, la provocazione, le mie mani che si attardano volutamente sui capezzoli stuzzicandoli e poi giù sul frutto maturo e ancora gonfio dal godimento ripetutamente stillato……  e intanto il sapone scivola giù lentamente sulla schiena, arcuata per ricevere tutto il calore dell’acqua, come una carezza delle tue mani immaginate… e s’insinua  nel taglio dei miei glutei, leggero e delicato come una piuma che fa fremere.
Mi piego leggermente in avanti e con le mani maliziosamente li scosto allargandoli, perché so che mi stai guardando ed io ti sto invitando con i miei gesti a cogliere anche questo nuovo frutto.
La mia mano scivola dalla piega dei glutei al fiore carnoso, aperto come un fico maturo, le dita si allargano ed uno, birichino, comincia a circoscrivere il piccolo orifizio, insaponandolo per renderlo scivoloso.
Sento la tua presenza adesso dietro di me, ti appoggi alla mia schiena ed un morso sul collo mi fa irrigidire, il tuo membro gonfio lo sento giocherellare fra i miei glutei mentre i tuoi baci sul collo e sulla schiena mi fanno fremere. All’improvviso mi stringi forte i fianchi ed io scivolo con le mani appoggiate al muro, il tuo desiderio adesso è forte ed il gioco ricomincia con la tua cappella che  forza delicatamente il buchetto, lentamente entra e scivola dolcemente dentro, sei attento, cauto per non farmi male, dolce ma determinato. Adesso inizi a muoverti lentamente, poi affondi e i tuoi colpi diventano sempre più profondi e intensi. I nostri respiri si fanno più affannosi  e mentre mi stai pompando con crescente intensità, la tua mano scivola davanti fino al mio frutto succoso e cominci a tormentarlo dolcemente.

Mi sento percuotere dal tuo membro fin dentro le mie viscere e il piacere sale fino a quando i fiotti caldi del tuo seme m’inondano nel più profondo del mio essere e allora…l’onda del mio piacere si propaga come una marea…i nostri orgasmi ci travolgono e ci lasciano senza fiato…..dopo mi giri verso di te verso la tua bocca e mi baci così… sotto l’acqua… a lungo………………

Aurora

Nessun commento:

Posta un commento

Post in evidenza

In barca sul Gold Strike

Martedì 24 Luglio Una mattinata come al solito piena di impegni, davvero non riesco a trovare un momento per restare solo con Paola, le c...