”Con gli occhi ancora semichiusi cerchi di distinguere le figure nella penombra della stanza. Sei sul letto disfatto, scomposta, sudata. ti siedi sul letto, non ci sono, non mi vedi. Un attimo di esitazione. Decidi di venirmi a cercare. Cammini scalza nel tentativo di rubare un po’ di frescura al pavimento, sei nuda. Sono stato io a chiederti di dormire nuda: siamo ancora nella fase delle sperimentazioni e dato che mi hai raccontato di non aver mai dormito senza nulla addosso, la mia richiesta è arrivata spontanea, quasi prevedibile. Ed è capitato che ti svegliassi nella posizione a te più congeniale, sdraiata sul fianco destro, con la gamba sinistra piegata, mentre io ero intento a guardare il tuo sesso semi celato e il culo esposto. E ancora non capisci dove sono. Provi in cucina, non c’è nessuno.
Vai verso il mio studio: è la stanza più fresca della casa, forse sarò lì.
Socchiudi la porta: eccomi, sono seduto sulla poltrona intento a leggere.
Sono concentrato, immerso nella lettura, mi vedi di profilo, i lineamenti del mio viso, la bocca leggermente socchiusa, la pelle già abbronzata sazia di sole e di baci. Ti domandi cosa mi rapisce tanto da non accorgermi nemmeno che sei entrata e che sei alle mie spalle.
Hai quasi il timore di disturbarmi, magari si tratta di un documento di lavoro. Sei dietro di me, ora mi vedi tutto. Sono nudo anch’io, rilassato, il bacino leggermente proteso in avanti, con la mano sinistra tengo in mano dei fogli e con la destra mi sto accarezzando il sesso.
Sorridi nel riconoscere in quei fogli l’ultimo racconto che hai scritto per me: sapevi che amo le tue parole ma non credevi che ancora mi emozionassero tanto.
Osservi la mia mano stringere il sesso turgido, eretto,che si muove lenta e familiare a scoprire e coprire il glande già violaceo.
“Cosa leggi?” mi domandi in un sussurro per non spaventarmi.
“Già sveglia?” balbetto abbandonando la presa “io… è il tuo ultimo racconto”.
Mi giri intorno, mi sei davanti, ti inginocchi fra le mie gambe aperte e mi guardi.
Sai che so leggere tutto ciò che passa in questi occhi “neri di bragia”.
“Che vuoi fare?” ti chiedo con la voce spezzata dalla sorpresa e dal desiderio.
“Riprendi a leggere e fallo ad alta voce” mi sussurri perentoria.
Mi guardi: il mio sesso è qui davanti a te che anela le tue cure. Prima di dedicartici però mi baci l’interno delle cosce e ti soffermi alla confluenza delle natiche a mordicchiarle piano.
Lecchi il perineo cercando la giusta pressione per darmi piacere, sollevando e palpeggiando i testicoli gonfi di seme. Ora li metti in bocca succhiandoli e tirandoli piano e finalmente ti impossessi del mio membro con le mani.
Sto cercando di leggere ma la voce si spezza e qualche gemito si mischia con quelli impressi sulla carta.
Mi stai massaggiando piano il sesso con la mano destra: su e giù, su e giù mentre con la sinistra continui a massaggiarmi i testicoli e ad aprirti un varco tra i miei glutei.
Poi ti fermi: lo tieni sul palmo della mano aperta e inizi a percorrerlo in tutta la sua lunghezza con la lingua. Dalla base fino al glande, lungo tutta l’asta finché non è lucido di saliva. Allora ti sollevi di più sulle ginocchia, appoggi le labbra sul glande e lo lambisci piano con la lingua, sul meato, là dove mi sto già bagnando.
Disegni spirali con la lingua via via sempre più ampie e mentre scendi avverto la bocca aprirsi, le labbra aderenti alla mia pelle, mi sento risucchiato in te. Ti fermi. Hai il mio cazzo in bocca.
Sono duro e teso e gonfio e grosso. Sollevi gli occhi e trovi i miei, non leggo più, tutta la mia concentrazione è per le tue labbra, sulle tue labbra, nelle tue labbra.
Scorgo un sorriso nei tuoi occhi e ricambio impacciato. Apri di scatto la bocca e il mio membro sussulta fra lingua e palato. Lo lecchi ancora e ancora lo succhi. Poi inizi ad andare su e giù e mentre sollevi il tuo sguardo su di me,io lascio cadere i fogli e metto la mano sulla tua testa a seguirne il ritmo e a cercare di imprimerne uno mio. Tu con la mano destra lo tieni stretto alla base mentre con la sinistra continui a palpeggiarmi lo scroto e intanto accelero il ritmo. Il mio pube è bagnato della tua saliva e ogni tanto la mano scivola veloce a dare il cambio alle labbra indolenzite.
Non c’è bisogno che ti chieda come voglio che tu mi faccia venire perché senti la mia mano che ti spinge la testa verso il mio sesso.
Sono teso e pronto: ti entro dentro e accompagno con impercettibili sussulti del bacino il tuo movimento e dopo pochi secondi con un ultimo spasmo ti riempio la bocca del mio seme caldo in un orgasmo violento e animalesco.
Mi tieni nella tua bocca finché senti le mie membra abbandonarsi, allora mi guardi, sudato, ancora un po’ ansimante, un sorriso incredulo e una carezza per i tuoi capelli abbandonati sul mio ventre.
So che ami le mie parole, come io amo la tua bocca…..”
Vai verso il mio studio: è la stanza più fresca della casa, forse sarò lì.
Socchiudi la porta: eccomi, sono seduto sulla poltrona intento a leggere.
Sono concentrato, immerso nella lettura, mi vedi di profilo, i lineamenti del mio viso, la bocca leggermente socchiusa, la pelle già abbronzata sazia di sole e di baci. Ti domandi cosa mi rapisce tanto da non accorgermi nemmeno che sei entrata e che sei alle mie spalle.
Hai quasi il timore di disturbarmi, magari si tratta di un documento di lavoro. Sei dietro di me, ora mi vedi tutto. Sono nudo anch’io, rilassato, il bacino leggermente proteso in avanti, con la mano sinistra tengo in mano dei fogli e con la destra mi sto accarezzando il sesso.
Sorridi nel riconoscere in quei fogli l’ultimo racconto che hai scritto per me: sapevi che amo le tue parole ma non credevi che ancora mi emozionassero tanto.
Osservi la mia mano stringere il sesso turgido, eretto,che si muove lenta e familiare a scoprire e coprire il glande già violaceo.
“Cosa leggi?” mi domandi in un sussurro per non spaventarmi.
“Già sveglia?” balbetto abbandonando la presa “io… è il tuo ultimo racconto”.
Mi giri intorno, mi sei davanti, ti inginocchi fra le mie gambe aperte e mi guardi.
Sai che so leggere tutto ciò che passa in questi occhi “neri di bragia”.
“Che vuoi fare?” ti chiedo con la voce spezzata dalla sorpresa e dal desiderio.
“Riprendi a leggere e fallo ad alta voce” mi sussurri perentoria.
Mi guardi: il mio sesso è qui davanti a te che anela le tue cure. Prima di dedicartici però mi baci l’interno delle cosce e ti soffermi alla confluenza delle natiche a mordicchiarle piano.
Lecchi il perineo cercando la giusta pressione per darmi piacere, sollevando e palpeggiando i testicoli gonfi di seme. Ora li metti in bocca succhiandoli e tirandoli piano e finalmente ti impossessi del mio membro con le mani.
Sto cercando di leggere ma la voce si spezza e qualche gemito si mischia con quelli impressi sulla carta.
Mi stai massaggiando piano il sesso con la mano destra: su e giù, su e giù mentre con la sinistra continui a massaggiarmi i testicoli e ad aprirti un varco tra i miei glutei.
Poi ti fermi: lo tieni sul palmo della mano aperta e inizi a percorrerlo in tutta la sua lunghezza con la lingua. Dalla base fino al glande, lungo tutta l’asta finché non è lucido di saliva. Allora ti sollevi di più sulle ginocchia, appoggi le labbra sul glande e lo lambisci piano con la lingua, sul meato, là dove mi sto già bagnando.
Disegni spirali con la lingua via via sempre più ampie e mentre scendi avverto la bocca aprirsi, le labbra aderenti alla mia pelle, mi sento risucchiato in te. Ti fermi. Hai il mio cazzo in bocca.
Sono duro e teso e gonfio e grosso. Sollevi gli occhi e trovi i miei, non leggo più, tutta la mia concentrazione è per le tue labbra, sulle tue labbra, nelle tue labbra.
Scorgo un sorriso nei tuoi occhi e ricambio impacciato. Apri di scatto la bocca e il mio membro sussulta fra lingua e palato. Lo lecchi ancora e ancora lo succhi. Poi inizi ad andare su e giù e mentre sollevi il tuo sguardo su di me,io lascio cadere i fogli e metto la mano sulla tua testa a seguirne il ritmo e a cercare di imprimerne uno mio. Tu con la mano destra lo tieni stretto alla base mentre con la sinistra continui a palpeggiarmi lo scroto e intanto accelero il ritmo. Il mio pube è bagnato della tua saliva e ogni tanto la mano scivola veloce a dare il cambio alle labbra indolenzite.
Non c’è bisogno che ti chieda come voglio che tu mi faccia venire perché senti la mia mano che ti spinge la testa verso il mio sesso.
Sono teso e pronto: ti entro dentro e accompagno con impercettibili sussulti del bacino il tuo movimento e dopo pochi secondi con un ultimo spasmo ti riempio la bocca del mio seme caldo in un orgasmo violento e animalesco.
Mi tieni nella tua bocca finché senti le mie membra abbandonarsi, allora mi guardi, sudato, ancora un po’ ansimante, un sorriso incredulo e una carezza per i tuoi capelli abbandonati sul mio ventre.
So che ami le mie parole, come io amo la tua bocca…..”
By Sennar
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