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Angela 1

Nell’invitarmi a cena da lei questa sera Paola mi aveva parlato di una sorpresa, lo sa benissimo che la mia curiosita’ e’ patologica e che non avrei resistito ad accettare.
Arrivo un po’ tardi, sono ormai a tavola, nell’aprirmi la porta mi bacia, ma un po’ di nascosto, non e’ per caso che il marito e’ diventato geloso ? Mi viene da ridere, l’ipotesi non e’ da prendere sul serio .
Sono tutti a tavola ed in effetti una novità si nota subito, una ragazzina dal viso sorridente, direi che non ha sedici anni, che mi guarda con curiosità. Paola da buona padrona di casa si affretta a fare le presentazioni. “Angela, questo signore e’ Il dott. Gabriele, il mio capo, te ne avevo parlato vero ? Dottore le presento Angela, la figlia di mia sorella che vive a Roma. E’ a Bologna per uno stage sulle tecnologie alimentari e sarà ospite da me per un mesetto. Non la trova carina e simpatica ?”
Non fatico ad annuire, ha un’aria cosi’ fresca e giovane da mettere allegria, quando si alza per darmi la mano non posso fare a meno di notare la gonna corta ed l’ombelico scoperto vicino al quale spicca un piccolo tatuaggio, non capisco cosa rappresenti ma attrae l’attenzione e penso che sia questo il risultato voluto
.
La mano che stringo e’ piccola, affusolata e morbida, quasi scompare nella mia. La guardo meglio e decido che da grande sarà una bellissima donna, tra qualche anno pero’. Certo ha le sue cosette al posto giusto, si muove con grazia ma e’ ancora una adorabile ragazzina.
Ci sediamo e cominciamo a cenare. Scopro che Angela si e’ appena diplomata, a pieni voti e sta facendo una specializzazione, mi stupisce che abbia appena compiuto 19 anni, non l’avrei proprio detto. Le faccio sinceri complimenti anche se cerco di non passare per il maturo corteggiatore a caccia di ragazzine e lei ride con allegria, non mi sembra in imbarazzata dalla compagnia con persone piu’ mature della sua eta’..
“Dottore, Angela restera’ qui da me per tutto il mese e seguira’ i seminari universitari alla mattina, pero’ avrebbe bisogno di usare un computer ed una connessione veloce ad Internet per le ricerche, Potrebbe venire in ufficio e approfittare del mio ? Io sono part time da quando c’e’ la bimba cosi’ potrei farglielo usare quando non ci sono. Mi dica se la disturba e capiro’ perfettamente, so che lei non ama la presenza di estranei in studio”
La richiesta molto formale di Paola mi coglie di sorpresa ma lei sa perfettamente che non le posso negare nulla, poi Angela mi sta guardando con i suoi adorabili occhioni spalancati e la bocca sorridente, non e’ poi un gran sacrificio per me, anzi.
“Non c’e’ alcun problema ma Paola, sai che io non ci sono spesso in studio quindi occupati tu di tutto, insegnale come usare il tuo Pc, fai da padrona di casa. Mi dicevi che Angela si fermerà per tutto il mese ? Benissimo, considerati a casa tua nel mio studio”
Paola non aveva dubbi ma entrambe mi ringraziano come se avessi fatto una concessione difficilissima. Piuttosto il fatto che Angela si fermi a casa di Paola per un mese mi costringe a ben piu’ gravosi sacrifici. Certamente questa sera e per tutto il resto del tempo non potro’ fermarmi a dormire da Paola, la stanza degli ospiti e’ occupata dalla nipote e poi non credo che voglia far sapere alla sorella che ottimo rapporto ha con il suo datore di lavoro. Questo mi dispiace perche’ i dopo-cena da Paola mi mancheranno. Pero’ sono felice di poterle fare qualche favore di tanto in tanto.
“Anzi Paola, io parto tra un paio di giorni per Parigi e tornero’ a fine settimana, fai tu gli onori di casa in studio ad Angela”
“Non abbia timore Dottore, piuttosto domani mattina le portero’ a casa i documenti per Parigi che ho lasciato in ufficio, non vorrei che li dimenticasse” Paola e’ fantastica, ha capito subito quale disagio mi sta procurando Angela, altro che il computer dell’ufficio.
Durante la cena Angela mi sembra un po’ intimidita ma io faccio di tutto per farla sentire a suo agio e rapidamente ci allieta con le sue risate allegre e sonore. Verso la fine mi guarda con aria seria e un po’ timida, non la immaginavo cosi’
“Dottor Gabriele, avrei un’altra richiesta ma mi dica di no se la disturba, non voglio approfittare oltre della sua generosita’” La guardo con simpatia e la invito a continuare.
“Io ho il mio fidanzato a Roma che non vedro’ per tutto il mese, mi piacerebbe sentirlo di tanto in tanto in Cam, intendo webcam. Mi permette di installare la mia nel computer dello studio ?”
Angela mi fa tenerezza con la sua freschezza e sincerita’. “Ma certo Angela, non mi distruggere i computer e installa pure la cam, cosi’ il tuo ragazzo non si dimentichera’ del tuo nasino birichino. Lo so che i giovani sono volubili e non voglio essere responsabile di una amore spezzato”
Ridiamo tutti felici, Angela mi e’ davvero simpatica, ha preso dalla famiglia di Paola e non potrebbe essere diversamente.
Dopo cena faccio un po’ di coccole alla bimba che sonnecchia nella culla e poi me ne torno a casa.
Mi sveglia il campanello prima delle sette e la cosa non mi mette di buon umore ma appena realizzo che deve essere Paola ne sono felice, ieri sera mi e’ mancata. Entra ed in momento si e’ gia’ spogliata e infilata nel letto, riesce a farsi perdonare alla grande la sera precedente. Mi ricopre di baci, di coccole, mi prende in bocca la verga e la fa irrigidire in un baleno, lo so che abbiamo poco tempo ma questa mattina e’ davvero indiavolata. Mi monta a cavallo e si infila il cazzo tutto dentro.
“Voglio ringraziarti per il favore che fai ad Angela, non sai come mi fai felice. E’ cosi’ giovane ed ingenua, e’ una bimba e con il corso che fara’ qui trovera’ presto un ottimo lavoro. Anche lei e’ entusiasta di te, dice che sei buono e gentile ed ha insistito perche’ ti ringraziassi. Rilassati e lascia che lo faccia”
Non mi sembra di aver fatto un gran sacrificio comunque mi abbandono ai ringraziamenti e Paola sa come farmeli. Ho le sue tette grandi davanti agli occhi, dopo il parto sono ancora piu’ turgide e floride, la figa e’ calda e sa come farla stringere, comincia a cavalcarmi piano, profondamente. Mi fa uscire tutto e poi di nuovo dentro sino alla base, sono in paradiso.
Poi la sua bocca mi percorre il viso, le orecchie, il collo, sento le unghie strusciarsi sul mio petto, una mano ha raggiunto lo scroto e lo accarezza, lo strizza……Paola mi conosce a fondo.
Con una dito le esploro il buchino e lo infilo facendole uscire un gemito di piacere.
“Gabriele, abbiamo poco tempo ma voglio farti sentire quanto mi hai resa felice, godi dentro di me subito e capiro’ che ti ho ringraziato come ti piace” Intanto accelera la monta e mi incita a venire, mi stringe la braccia e ansima, lo sa che non resisto quando la sento cosi’ femmina. Quando avverte le prime contrazioni del mio orgasmo mi aderisce addosso e gode insieme a me, mi dice parole dolci e terribili, quelle che solo lei conosce per farmi uscire di testa.
Non vorrei che se ne andasse ma dopo pochi minuti mi sfila da dentro e corre in bagno, prima che io me ne renda conto e’ vestita e pronta ad uscire. Insieme all’ultimo bacio mi dice “ Dottore, devo correre in studio, non vorrei che mi licenziasse se arrivo in ritardo, pero’ lei non faccia tardi, abbiamo un sacco di cose da preparare per Parigi. Ti amo Gabriele”
Esce in un baleno come era entrata e se non fosse per il cazzo umido del suo piacere potrei anche credere di avere sognato.
Paola ha fatto uno splendido lavoro in studio, mi piace averla al mio fianco e sapere che e’ ancora umida del mio seme, mi da un sensazione di eccitazione continua. Prima di mezzogiorno tutto il materiale e’ pronto ed io parto per l’aeroporto, destinazione Parigi.
Nei giorni successivi telefono spesso in studio al mattino per parlare con Paola, una volta solo ho chiamato di pomeriggio e sono rimasto un attimo interdetto sentendo una voce diversa, argentina ma quasi professionale. Era Angela, la zia deve averla istruita bene, sembra una perfetta segretaria.. Mi informo che si trovi bene e che tutto sia funzionante e lei non la smette di ringraziarmi, taglio corto perche’ proprio non penso di meritare tanti complimenti.
Dovevo tornare sabato mattina ma per fortuna tutto e’ andato meglio del previsto e venerdi’ pomeriggio riesco a prendere un volo, alle 18 sono gia’ davanti allo studio. Penso di riportare tutto il materiale cosi’ non dovro’ tornarci domani mattina, ho voglia di rilassarmi e dormire sino a tardi.
Salgo in ascensore e arrivo al pianerottolo, appoggio la borsa a terra per cercare le chiavi e le infilo nella toppa. Armeggio un po’ ma non gira, accidenti, controllo la chiave ma e’ quella giusta, riprovo, ci ripenso un momento e……..per forza la porta non e’ chiusa ! Mi ero dimenticato di Angela, il pomeriggio Paola non c’e’ mai cosi’ non ci avevo pensato. Abbasso la maniglia e la porta si apre, sono proprio suonato !
La luce sulla scrivania di Paola e’ accesa ed il computer pure ma Angela non c’e’, provo a chiamarla e mi risponde dal bagno, mi dispiace di averla colta in un momento delicato. Vado nel mio studio, sistemo le cose ed esco. Angela e’ in piedi davanti alla scrivania.
“Dottore mi scusi ma ero in bagno, ha fatto buon viaggio ?”
“ Si Angela, sono riuscito a tornare prima, spero che tutto qui sia stato di tuo gradimento”
Sorride con quell’aria di ragazzina ingenua e timida che la rende estremamente seducente. “Si, tutto perfetto, non so come ringraziarla. Paola mi ha detto che posso fermarmi anche sino a tardi purche’ accenda l’antifurto all’uscita cosi’ non ho fretta di tornare a casa”
Mi fa tenerezza, ha una maglietta corta ed il tatuaggio in vista, la gonna mini e due gambe morbide, lunghe e nude, per il resto niente trucco ed una pettinatura da ragazzina. Indugio forse un attimo a guardarla ma poi distolgo lo sguardo, non ho alcuna intenzione di insidiare questa bimba e men che meno la nipote di Paola.
“Ero in bagno perche’ stavo uscendo, adesso chiudo il computer e scappo, cosi’ non la disturbo” Vorrei dirle che non mi mette a disagio, ma forse non e’ del tutto vero, si siede alla scrivania e chiude la sessione al computer. Una sbirciatina alle cosce mi scappa ma anche perche’ ci ho intravisto in mezzo il bianco degli slip. Il tempo di spogliarmi e lei ha gia’ finito, si infila il cappotto ed in un momento esce salutandomi con la manina.

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