Ciao Gabriele
Sono capitata per caso nel tuo sito alcuni mesi fa’ e da allora rileggo spesso i tuoi racconti, li trovo terribilmente eccitanti………a proposito quando ne aggiungi di nuovi ? Io sono Gianna, una signora di 39 anni, con due figli ormai grandicelli ed un marito piuttosto annoiato. Ti ringrazio per il piacere che mi dai con la lettura delle tue avventure.
A proposito, ma sono vere o di fantasia ? In ogni caso mi piacciono molto.
Un bacio Gianna

Ricevo abbastanza spesso E-Mail come questa e devo ammettere che mi fanno piacere, ognuno ha le sue debolezze. Io rispondo sempre per ringraziare e ribadire (questo mi annoia un poco pero’) che, si, le storie sono vere anche se i nomi ed i luoghi sono ovviamente cambiati. Quasi sempre la corrispondenza si esaurisce dopo due o tre messaggi o magari le amiche si rifanno sentire di tanto in tanto commentando le nuove storie.
Invece quasi subito mi arriva una lunga lettera nella quale Gianna mi ringrazia per la risposta e mi racconta altri particolari su di lei.
…… vedi Gabriele, ho una magnifica famiglia e vado d’accordo con mio marito anche se ci sono alcuni problemi che mi fanno soffrire. Nei primi anni di matrimonio facevamo l’amore spesso, lui non e’ mai stato fantasioso ma per me andava benissimo, e’ stato il primo e unico uomo della mia vita. Poi e’ diventato sempre piu’ trascurato, mi cerca una o due volte al mese ma in compenso e’ diventato sempre piu’ geloso. Non vuole che mi vesta come piace a me, sono ancora una bella donna e mi piace essere ammirata, se un amico mi fa’ un complimento diventa cattivo e mi accusa di essere una donnaccia.
Ti giuro che non ho mai avuto avventure ma da alcuni anni la mancanza di tenerezza e di sesso mi pesa molto, sempre piu’ spesso prima di addormentarmi sono costretta a masturbarmi, penso spesso a te in quei momenti.
Scusami se sono stata sfacciata ma ho fatto l’amore con te tante volte e mi hai procurato un piacere immenso mentre mio marito continuava a dormire al mio fianco senza badare a me. A volte l’ho cercato ma le poche volte che non si e’ nemmeno girato continuando a dormiree facendo finta di niente oppure e’ stato affrettato e non mi ha fatto raggiungere l’orgasmo. Ora non lo provoco piu’ perche’ dopo mi accusa di essere una donnaccia e di essere sempre a caccia di uomini.
Ti giuro che non e’ vero ma davvero mi piacerebbe incontrare un uomo come te chesia’ capace di donare il piacere ad una donna e che la tratta con tenerezza e senza essere sgarbato.
Gianna continua a lusingare la mia superbia, capisco che dopo tanti anni insieme per il marito il desiderio e l’erotismo siano affievoliti, e’ una cosa normale. Purtroppo pero’ all’eta’ di Gianna il desiderio nella donna diventa spesso prorompente mentre per l’uomo tende a diminuire.
Le rispondo in questo modo augurandole di incontrare l’uomo giusto e di non scatenare la gelosia del marito. Tutto potrebbe finire qui.
Passano alcuni giorni ed invece mi arriva un’altra lettera da Gianna, questa volta breve.
Gabriele, scusa se ti disturbo ancora ma ieri mio marito mi ha fatto un’altra scenata di gelosia perche’ ero uscita con una amica al mercato e sono ritornata troppo tardi secondo lui. Noi abitiamo sopra il suo negozio e lui mi controlla ogni movimento, non ne posso piu’. Chiamami se puoi al xxx xxxxxxxx ho bisogno di parlare con te.
Ieri sera ho fatto l’amore con te e mi hai fatto impazzire.
Un grosso bacio
Gianna
Rimango piuttosto sorpreso e sinceramente non ho nessuna voglia di ascoltare le lamentele di una signora in crisi con il marito, geloso per giunta. Anche perche’ non so proprio che cosa farci. Pero’ trovo Gianna eccitante, la mia curiosita’ prende il sopravvento. Chiamo il numero e mi risponde una calda voce femminile, quando dico il mio nome c’e’ un silenzio di alcuni secondi, ho paura che sia stato uno scherzo.
— Mi scusi, penso di aver sbagliato numero,
E sto per riattaccare quando dall’altra parte mi arrivano queste parole.
— No, Gabriele, non riattaccare. Sono Gianna ma non pensavo che mi avresti chiamata, sono senza parole dalla sorpresa. Hai una bella voce sai ?
— Ciao Gianna, grazie, anche tu hai una voce calda e piacevole. Puoi parlare ? E’ un brutto momento ?
— No, mio marito e’ in negozio ed i figli a scuola. Non credevo che mi avresti chiamata, non mi piace essere lamentosa ma ieri ero proprio giu’, non immagini che cosa mi aveva detto mio marito. Non e’ vero che sono una troia, come fa’ a pensarlo proprio lui, si meriterebbe davvero che la fossi.
— Gianna, non credere che la tua situazione sia poi cosi’ rara, dopo anni di matrimonio le persone cambiano e la noia uccide tutta la fantasia. In quale citta’ abiti ?
Mi risponde subito e Gianna si trova ad un centinaio di chilometri da me, l’avevo capito dall’accento romagnolo ma non riuscivo a localizzarla
— Sai che siamo vicini ? Capito spesso nella tua citta’ ma non credo che ci siamo mai incontrati.
— Sono sicura di no, io esco poco, te l’ho detto che mio marito e’ troppo geloso, non capisco perche’, io non l’ho mai tradito ma adesso se lo meriterebbe davvero. Non credi che una donna abbia bisogno di sentirsi considerata ed ammirata ? Da ragazza avevo tanti corteggiatori ma dopo essermi sposata non c’e’ piu’ stato nessuno che mi abbia fatto un complimento, nemmeno mio marito da tanti anni.
Rimango un attimo in silenzio, non saprei che cosa rispondere, in fondo non conosco Gianna e non mi interessa stare a sentire ancora le lamentele di una signora frustrata e annoiata. Eppure ha una voce calda e sensuale che mi impedisce di staccarmi dalla cornetta. Quando continua mi sorprende.
— Mi piacerebbe che tu fossi qui con me adesso e capiresti che cosa si perde quell’orso di mio marito, ieri sera mi sono fatta un ditalino al suo fianco e credo di avere anche sussurrato il tuo nome mentre venivo. Ma lui non se ne e’ nemmeno accorto, si ricorda di avere una donna in casa quando mi fa’ le scenate di gelosia. Davvero, se tu fossi qui ti dimostrerei che ho ragione.
Non mi sbaglio, la voce e’ diventata ancora piu’ roca e sensuale, Gianna si sta’ eccitando senza che io abbia aperto bocca.
— Anche a me piacerebbe essere con te, sento che hai voglia e saprei come fartela passare, ci credi ?
— Si, lo so che ci sai fare ma anch’io ti stupirei, non sai quante fantasie ho in testa. Sentire la tua voce mi fa bagnare tutta, mi sto accarezzando tra le gambe e sto morendo dalla voglia. Perche’ non vieni da me ?
Sono sorpreso, Gianna sembra sincera e davvero eccitata, anch’io fatico a mantenere la calma. Sento che sta ansimando sempre piu’ forte.
— Ti prego Gabriele, ho voglia di essere montata da te, le mie dita dentro la figa non mi bastano piu’, voglio il tuo cazzo grosso e duro. Voglio fare cornuto quello stupido di mio marito. Vieni da me, sono pronta, ti voglio.
Anch’io sono eccitato, con una mano mi sto accarezzando il cazzo dentro i calzoni, ma aspetto gente in ufficio e non posso proprio assentarmi.
— Domani, Gianna, domani mattina ti vengo a trovare, adesso proprio non posso ma anch’io ti voglio, non vedo l’ora di baciarti, leccarti e riempirti con il mio bastone lungo.
Ormai e’ partita, sento i gemiti ed un lungo sospiro, poi piu’ nulla. Quando riprende la voce e’ bassa e profonda.
— Scusami Gabriele, ma ero troppo eccitata e solo sentire la tua voce mi ha fatto venire, capisci che ti voglio, ti voglio ancora di piu’. Si, domani mattina ti aspetto, dopo le dieci io saro’ sola in casa e tu potrai salire da me. Voglio che quel cornuto di mio marito sia geloso per qualche cosa e non per niente come adesso, cosi’ impara.
— Ma non credi che sia pericoloso ? Come faccio a salire senza essere visto ? Gianna, cerchiamo di non fare stupidaggini.
— No, ci ho gia’ pensato, non ci sara’ alcun pericolo di essere scoperti. Il condominio e’ grande e non c’e’ portiere, tu puoi salire senza problemi ed io ti apriro’ la porta. Mio marito rimane in negozio sino alla chiusura, mi telefona spesso per controllare che io sia in casa ma non puo’ allontanarsi dalla cassa, non si fida nemmeno delle commesse che ha assunto.
Non sono molto lucido ed ho proprio voglia di incontrare Gianna, le prometto che il giorno dopo saro’ da lei e ci salutiamo. Quando ci ripenso la cosa mi sembra piuttosto azzardata, accidenti a me, ma chi me lo fa’ fare di andarmi a cercare guai ? I mariti gelosi possono diventare molto aggressivi, sto quasi per richiamare Gianna e rimandare l’incontro ma poi i suoi sospiri mi ritornano in mente ed ogni precauzione mi sembra inutile. Si, faro’ anche questa follia, accidenti a me !
Alle nove e mezza sono sulla tangenziale della sua citta’, la chiamo al cellulare e lei mi da’ le indicazioni per arrivare sotto casa sua. E’ molto facile ed in pochi minuti parcheggio quasi davanti al palazzo, e’ un condominio grande con negozi sulla strada, cerco di immaginare quale sia quello del marito ma non ho elementi per capirlo. Prima di scendere dalla macchina la richiamo e lei mi sembra un po’ agitata.
— Senti, Gianna, sei sicura di volermi fare salire ? Sono sotto casa tua, cosa facciamo ?
Il silenzio che segue mi sembra eterno poi.
— No, Gabriele, io ti vedro’ attraversare la strada, fingi di suonare un campanello ed io ti apriro’ il portone, sali con l’ascensore al terzo piano, ti aspettero’ sulla porta.
Riattacca subito ed io eseguo, il portone si apre appena ci sono di fronte, entro, richiudo con cura e chiamo l’ascensore. Non c’e’ nessuno e senza essere visto raggiungo il terzo piano, il ballatoio e’ deserto, ci sono tre porte ed io mi fermo indeciso. Quella sulla destra si apre e rimane accostata, mi avvicino e la spingo, dentro c’e’ scuro e non riesco a vedere bene. Non vorrei essere scambiato per un ladro, faccio un passo avanti ed una mano mi trascina dentro richiudendo la porta alle mie spalle. Fatico a distinguere dove sono, i miei occhi si devono abituare alla penombra.
Pero’ non faccio in tempo, due braccia mi circondano il collo ed una bocca calda e umida si incolla alla mia. Non mi tiro indietro e stringo Gianna contro il mio corpo, e’ calda, morbida, mi aderisce addosso completamente. La sua lingua e’ indiavolata nella mia bocca, io le esploro la schiena appena coperta da una vestaglia leggera, scendo verso le chiappe e le trovo ampie e sode.
Gianna sta armeggiando con la mia giacca e la camicia, mi stacco un momento per svestirmi ma me lo impedisce, mi trascina in soggiorno e comincia a spogliarmi come una furia. Si inginocchia e mi abbassa i calzoni, il cazzo e’ teso dentro i boxer ma anche questi finiscono ai miei piedi in un attimo. Senza darmi il tempo di capire mi sento la punta del cazzo risucchiata dalla sua bocca golosa, non mi resta che lasciarla fare. Le mani mi frugano le palle, con i denti me le mordicchia, poi accarezza con la lingua tutta l’asta per tornare ad ingoiarla e riprendere da capo. Sono travolto dalla furia di Gianna, non me lo sarei aspettato, deve essere impazzita dal desiderio ed adesso anch’io fatico a connettere.
Mi passa per un attimo in testa il pensiero del marito in negozio li’ sotto ma e’ solo un flash, non me ne importa nulla.
Guardo Gianna accovacciata ai miei piedi e riesco solo a notare i capelli scuri ed il seno abbondante che esce dalla vestaglia leggera, allora mi lascio cadere sul tappeto e la trascino sopra di me, sembra stupita ma non abbandona l’oggetto del suo desiderio. Cerco di sfilarle la camicetta e lei lo fa’ per me, mi accorgo che sotto non nulla, nemmeno gli slip, mi prende una voglia indemoniata di leccarla, di sentire il suo sapore.
La costringo a girarsi e me la ritrovo sopra in posizione di sessantanove, con le dite le apro la figa bagnata e bollente e ci infilo la lingua. Con le dita le stringo il clito che e’ duro e rigido con la puntina rosa che spunta dal pelo nero.
Si immobilizza un attimo per la sorpresa poi allarga di piu’ le gambe e muove il bacino con lo stesso ritmo con il quale mi succhia l’asta. Si muove sempre piu’ freneticamente e di colpo si immobilizza, vedo che il suo ventre si contrae in un orgasmo travolgente che sembra non finire mai. Intanto mi sta aspirando il cazzo senza tregua, anch’io mi sento travolto dal piacere, non e’ possibile resistere oltre.
Quando riprende i suoi movimenti convulsi io allungo le mani sulla sua testa e mi conficco nella sua gola, quando comincio ad eiaculare Gianna di divincola, non so se la sto soffocando o sta venendo di nuovo. Entrambe le cose perche’ mi spinge la figa con forza contro il viso e la mia lingua e’ coperta dal suo succo, intanto si e’ sollevata un poco e sta’ ingoiando la mia sborra con furia, non so come faccia ma sembra una pompa aspirante.
Quando tutto finisce mi crolla addosso sfiancata, sento la sua lingua accarezzarmi l’asta ancora dura e dalla figa cola il suo succo sul mio petto, non ci siamo ancora detti una parola. Piega la testa e si appoggia sul mio cazzo, sento la carezza dei suoi capelli e l’erezione sta’ tornando di nuovo al massimo. Restiamo immobili abbracciati per alcuni minuti, il calore del suo corpo ed il suo profumo di femmina mi fanno impazzire.
Poi si gira e si allunga al mio fianco, con una gamba si appoggia al mio ventre, la sua mano continua ad accarezzarmi l’asta che svetta verso l’alto. Mi appoggia la testa sulla spalla e mi sussurra all’orecchio.
— Gabriele, se non venivi impazzivo, non ho avuto due orgasmi di fila da dieci anni. Hai un cazzo che mi fa perdere la testa.
— Anche tu sei una furia, vedi che non ne ho ancora abbastanza ? Voglio entrare dentro di te sentire il calore della tua figa, non saro’ sazio sino a quel momento.
Non so per quanto tempo rimaniamo distesi ed abbracciati, io le accarezzo i seni e le stringo i capezzoli duri al centro delle larghe aureole scure, Gianna si stringe a me mentre non smette di accarezzare l’oggetto del suo desiderio. D’un tratto si alza, mi guarda con aria furba e si allunga verso il tavolino mostrandomi il suo culo pieno e tondo, non posso fare a meno di allungarci le mani sopra. Sul tavolino c’e’ il telefono, lo prende e lo appoggia sul tappeto al nostro fianco, rimango ad osservare con curiosita’ che cosa le passa per la testa.
Con un balzo mi viene a cavalcioni e si infila l’asta sino in fondo alla passera, anche se e’ bagnata fatica a contenerla tutta subito ma dopo poco mi ritrovo infilato sino alla radice, sulle palle mi sta colando il suo umore ed io mi abbandono ad occhi chiusi al piacere che Gianna mi procura. Ha il busto eretto ed ha alzato le ginocchia per farsi penetrare sino in fondo, sento la testa dell’utero schiacciata dalla mia cappella, e’ una sensazione che mi fa’ sempre impazzire di piacere, sento finalmente di possedere completamente la donna.
Con la coda dell’occhio vedo Gianna afferrare il telefono, comporre un numero ed attendere ad occhi chiusi, per un attimo mi si blocca il respiro, cosa stara’ combinando questa indemoniata.
— Pronto ? Mi passa mio marito per favore ? Grazie.
Non ci posso credere, ha chiamato suo marito in negozio, e’ pazza, adesso sono proprio nei guai. Cerco di divincolarmi per fuggire ma la presa di Gianna e’ forte e decisa, mi rivolge uno sguardo sorridente ed intanto comincia a muovere il bacino lentamente, sento che sto perdendo la testa ma i miei occhi devono essere molto preoccupati.
— Ciao caro, hai da fare ? Sai stavo pensando che cosa cucinarti a pranzo, cosa ti piacerebbe ?
Non sento che cosa risponde il marito ma in compenso i movimenti di Gianna stanno diventando sempre piu’ ampi e sensuali, io sono tesissimo ma devo riconoscere che la situazione e’ di un erotismo indescrivibile.
— No, caro, sto bene, ho solo un po’ di mal di gola, senti come fatico a respirare. No non mi dispiace cucinare, lo sai. Non preoccuparti non devo uscire a fare compere, ho in casa tutto quello che mi serve, anche di piu’.
Mentre il marito le risponde non so che cosa, Gianna inizia a pomparmi con forza, la mano libera mi sta strizzando le palle ed io fatico a restare in silenzio, sono teso ma anche incredibilmente eccitato.
— Scusa un attimo, devo avviare la lavatrice altrimenti quando torni ti disturba il rumore.
Mette la mano sulla cornetta e con un colpo secco si impala sopra di me, sento che la sua figa si contrae in un orgasmo che le toglie il fiato, poi lentamente riprende a pomparmi.
— Ecco fatto, adesso parte la centrifuga e fara’ rumore ma a me non importa. Ti dico che non esco, possibile che tu sia convinto che tutti gli uomini che incontro siano miei amanti ? Ma se sono sempre chiusa in casa ? Vieni a controllare se non ci credi, ti sto chiamando con il telefono di casa non vedi ?
Ho l’impressione che il marito sia preda di un’altra crisi di gelosia mentre Gianna continua a pomparmi con violenza,con la scusa della lavatrice adesso puo’ anche fare rumore. La situazione e’ troppo coinvolgente, sento la sborra ribollirmi alla base del cazzo e allungo le mani sulle chiappe di Gianna che rimane con il busto eretto e la cornetta del telefono all’orecchio.
— Ma lo sia amore mio che io non ho mai avuto altri uomini oltre te, come puoi pensare che io lo desideri. No, non e’ vero che le donne sono tutte troie, sei ingiusto se pensi questo. Sono sempre in casa sola come una reclusa e tu non mi consideri nemmeno piu’ una donna. Cosa significa che sono tua moglie ? Sai che non riesco nemmeno ad immaginare di stare con un altro uomo, lo sai vero ?
La mia presa sulle chiappe e’ diventata ferrea, sto per svuotarmi i coglioni dentro la tana di Gianna e lei se ne accorge.
— Scusa caro, scusami un attimo, devo controllare una cosa, rimani in linea un attimo.
Rimette la mano sulla cornetta ed in quel momento il mio primo getto di sborra le allaga l’utero, Gianna si contorce e munge l’asta conficcata dentro di lei. Vedo che si morde le labbra per non urlare, le afferro i seni e li stringo, sembra che i capezzoli debbano esplodere. Io continuo a sparare il seme caldo dentro di lei e di colpo lei riprende a parlare al telefono.
— Si, lo sapevo che non avrei dovuto distrarmi, la lavatrice sta perdendo acqua, ho faticato per fermarla e sono tutta agitata e ansimante. No, non c’e’ bisogno che lasci il negozio, lo so che non puoi, ormai tutto e’ a posto e non ne esce piu’. Dovevi vedere, sembrava una cascata, mi sono spaventata.
La mia sborrata e’ ormai esaurita ma mi piace rimanere dentro il tunnel inondato dal mio sperma, il cazzo ancora duro impedisce che ne esca una sola goccia.
— Si, si, te l’ho detto che non devi essere geloso, in casa ho tutto quello che mi serve per essere felice, lo sai. Ok il pranzo sara’ pronto all’una, scusa se ti ho chiamato ma mi sentivo sola. No, te l’ho detto, non devo uscire ! Ma e’ possibile che tu veda amanti dovunque ? Pero’ mi piace quando sei geloso, significa che mi ami e ci tieni a tua moglie.
Finalmente riattacca, ormai l’agitazione mi era passata e quasi mi sembrava normale scopare una donna al telefono con il marito, cose da pazzi.
Gianna si solleva di colpo e corre in bagno, io rimango disteso sul divano con i calzoni raccolti ai piedi e l’asta che si sta ammosciando bagnata di umori. Lei ritorna dopo poco con una asciugamano tra le gambe e si accoccola a ripulirmi il ventre ed i cazzo con la lingua, e’ davvero brava, quasi quasi riesce a farmelo rizzare di nuovo. Ma ormai credo che sia tardi, non ho idea di che ore siano.
Quando guardo l’orologio sono le undici passate, Gianna si distende ancora la mio fianco e mi bacia con passione.
— Grazie Gabriele, sei come ti immaginavo, anzi di piu’. Ti e’ piaciuta la telefonata a quel cornuto di mio marito ? Finalmente ha avuto quello che si merita da tanto. Ti sei spaventato ?
— Si, onestamente mi hai fatto prendere un colpo ma poi saperti al telefono con tuo marito mi ha fatto impazzire dalla libidine. Sai che hai un erotismo perverso ? Mi hai fatto impazzire dal godimento e dovrei ringraziarti io, davvero. Sei una femmina stupenda e piena di fantasia, tuo marito e’ uno stupido a non approfittarne.
Riappoggia la testa sulla mia spalla e restiamo in silenzio ad ascoltare ciascuno il respiro dell’altro, vorrei che questo momento non finisse piu’. E’ bello dopo l’amore lasciare che l’eccitazione diminuisca lentamente al fianco del proprio partner, e’ un momento di grande dolcezza e tenerezza.
Ma il tempo e’ tiranno, manca un quarto a mezzogiorno. Gianna mi accompagna in bagno per ricompormi e dopo un lungo e tenero bagno nell’ingresso scivolo fuori nel ballatoio deserto. Non chiamo l’ascensore ma scendo a piedi, raggiungo il portone e senza guardare i negozi attraverso la strada. Rimonto in macchina e mi allontano rapidamente, arrivato all’imbocco della tangenziale chiamo Gianna.
Mi risponde con voce normale ma sono sicuro che stava aspettando la mia telefonata.
— Ciao Gianna tutto Ok ? Si, io sono arrivato alla macchina senza problemi, mi raccomando impegnati ai fornelli.
La sento ridere allegra e rilassata.
— Vorrei che venissi tu a pranzo, mi stanno venendo in mente alcune ricette deliziose che vorrei farti provare, quando torni che te le faccio assaggiare ?
— Gianna, appena possibile. Anche a me e’ rimasto un po’ d’appetito, hai un paio di cose che mi fanno venire l’acquolina in bocca, hai presente ?
— Si ci stavo pensando anch’io, ma sai, sarebbe la prima volta e ci vuole molta attenzione altrimenti la ricetta non riesce bene.
— Io sono un cuoco abile ed esperto, vedrai che il piatto ti piacera’ sin dal primo assaggio.
Ridiamo entrambi ma ormai e’ tempo di lasciarci. Ci salutiamo con la promessa reciproca di vederci prestissimo, da parte mia c’e’ la massima sincerita’. Gianna mi e’ piaciuta davvero, non e’ facile trovare una donna cosi’ passionale e con una fantasia cosi’ scatenata, credo che veramente faremo cose splendide insieme.
Gabriele Arcangeli
Gabriele Arcangeli
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