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In barca sul Gold Strike 1

Sabato 28 Luglio
Puntuali, all’alba siamo in piedi, lasciamo dormire le passeggere e accendiamo il motore, il diesel ronza piano, non dovrebbe disturbare troppo, infatti dalle cabine non ci arriva alcun segno di vita ed e’ meglio non avere gente tra i piedi quando si salpa.
Sandro molla le cime di prua e poi rapidamente quelle di poppa, io do un po’ di motore e faccio ruotare il Gold facendolo puntare verso il centro del Magra, il canale navigabile e’ sul lato opposto quello destro. Attraversiamo il fiume e sento che il fondale e’ basso, stiamo scivolando a volte su banchi di sabbia, dopo poco pero’ trovo il canale e punto alla foce dando un po’ di motore. Fa fresco e la coperta e’ tutta bagnata dalla rugiada notturna ma il sole sta sorgendo e tra breve si asciugherà tutto.
Arriviamo al mare e adesso diamo motore con decisione, a destra le scogliere di Punta Bianca sono illuminate dal sole, a sinistra c’e’ la costa della Versilia, siamo felici come bambini anche se questo spettacolo lo abbiamo gia’ visto un centinaio di volte, non finisce mai di entusiasmarci.
Il mare davanti e calmo e c’e’ ancora un po’ di tramontana, ma appena fuori finirà, inutile issare le vele per il momento. Sandro va sotto coperta a preparare il caffe’ e in breve usciamo dal ridosso dell’isola del Tino, si sente una brezza da est, il traverso che stiamo cercando. Restando sempre alla ruota del timone ci prendiamo un caffe’ bollente, il profumo ha risvegliato le nostre passeggere che sentiamo muoversi nei bagni. Dopo poco emergono dal pozzetto una dopo l’altra, sono assonnate ma il sole ormai sorto le risveglia immediatamente
.
Caffe’ per tutti e ci ritroviamo seduti in coperta a scaldarci come lucertole, e’ bello svegliarsi in mare. Ci togliamo tutti le felpe e restiamo a guardare il mare, non c’e’ nessuno e noi stiamo puntando a sud allontanandoci sempre di piu’ dalla costa. La brezza sta montando, metto la prua al vento, motore al minimo e Sandro issa la randa, poi puggio a sud e spengo il motore.
Man mano che il genoa si svolge il Gold prende vita, e’ una vela stupenda, bordata di azzurro e immensa, sembra avvolgerci tutti. La barca sbanda leggermente e si mette a trottare, sei, sette nodi, non male considerando che siamo ancora vicini alla costa. Il silenzio e’ rotto solo dal fruscio del vento e dallo sciacquio della prua, un’emozione alla quale non riusciro’ mai ad abituarmi.
Decidiamo di non armare l’albero di mezzana, con il vento al traverso non ci darebbe grossi vantaggi ed e’ un lavoraccio, lasciamo perdere. Una volta in rotta impostiamo il pilota automatico puntando su Macinaggio e finalmente possiamo rilassarci. Il Gold Strike sa il fatto suo, ci porterà in Corsica in meno di dieci ore, e’ ora di colazione adesso.
Caffe’ tea, biscotti, burro e marmellata, la giornata comincia bene. Anche se il vento e’ fresco comincia a fare caldo, ci ritroviamo tutti in coperta con i costumi da bagno e basta. Silvia ha un bikini che trattiene a mala pena le due forme abbondanti, Carla non si e’ infilata nemmeno il top e cosi’ ha fatto anche Titti. La moretta e’ comunque l’unica a sfoggiare un paio di tette degne di nota, il ricordo della sera precedente ce le fa osservare con un interesse particolare.
Passa un’oretta e anche la milanese mette il seno al vento, tette larghe con aureole enormi e capezzoli scuri e rugosi, facciamo finta di niente anche se sotto il nostro costume si vede benissimo che non siamo indifferenti. Se la traversata procede cosi’ abbiamo ben poco da fare, con Sandro restiamo seduti dietro la ruota del timone a chiacchierare, inutile negare che nulla ci sfugge di quello che si muove davanti ai nostri occhi ma conserviamo un atteggiamento distaccato.
Il sole sta picchiando e le nostre ospiti cominciano a spalmarsi con le creme solari, prima Titti massaggia la bionda, poi viceversa, Silvia si arrangia da sola. Per cortesia mi offro di aiutarla e lei accetta di buon grado. Mi concede solo la schiena ma riesco ad arrivarle vicino al sedere, e’ morbida e gradisce molto il massaggio, non mi dice di smettere. La lascio bocconi al sole tutta brillante di crema.
Siamo gia’ in viaggio da quattro ore ed il mare e’ sempre calmo, il sole brillante ed il vento teso, una traversata perfetta. Sono comparsi anche alcuni delfini che ci hanno affiancati per un po’, questo scatena sempre l’entusiasmo dei passeggeri e sinceramente anche il nostro. Carla ci raggiunge e chiede se possiamo fermarci per un bagno, l’idea di ammainare tutto e issare di nuovo le vele non e’ entusiasmante ma non abbiamo cuore di rifiutare.
Avvolgiamo il genoa e mettendo la prua al vento ci fermiamo, la randa la lasciamo distesa, inutile raccoglierla con cura, basta non calpestarla. Prepariamo la scaletta e inizio io con un tuffo, l’acqua e’ fresca e molto piacevole, rimango vicino alla barca mentre le donne scendono una alla volta. Sandro rimane a bordo per ogni evenienza. Dopo poco risalgo e gli do il cambio, lui si tuffa immediatamente mentre le mostre amiche si godono il bagno in alto mare. La barca scarroccia un poco sottovento ma non e’ difficile seguirla a nuoto, Sandro ritorna a bordo e si asciuga al sole poi si toglie il costume e lo appende al boma.
Non mi stupisco, e’ normale in alto mare non far asciugare il costume addosso, e’ un fastidio, cosi’ faccio lo stesso anch’io, restiamo seduti dietro il timone con le nostre aste al sole. Dopo un bagno nell’acqua fresca non sono erette completamente ma fanno la loro figura lo stesso.
La prima a risalire e’ Silvia, si risciacqua con la doccia esterna e non sembra accorgersi di noi, bene, non siamo degli esibizionisti. Ancora bagnata torna al suo posto a prua e si infila gli occhiali, ho capito, senza ci vede come una talpa. Infatti adesso il suo sguardo e’ calamitato tra le nostre gambe pero’ cerca di dissimularlo. Risalgono anche le altre e fanno finta di niente, anche loro pero’ si tolgono il costume e lo stendono ad asciugare. Abbiamo dato il buon esempio !
Accendiamo il motore per poco, giusto il tempo di issare le vele e riprendere la rotta, poi di nuovo silenzio e il Gold prosegue la sua corsa verso sud. Abbiamo fatto tutte le manovre con i nostri oggetti nudi tra le gambe ma senza dare importanza alla cosa anche se non possiamo ignorare le occhiate discrete ma assidue delle nostre spettatrici Il mio oggetto comincia a reagire agli stimoli e ormai e’ quasi completamente dritto. Comunque ritorniamo a sederci dietro la ruota del timone dove siamo praticamente fuori dalla loro vista.
C’e’ pero’ agitazione sulla coperta davanti a noi, a turno si alzano casualmente e le occhiate arrivano come frecce, con Sandro ci guardiamo sorridenti, le donne sono incredibili. Anche la milanese si e’ denudata ma resta piuttosto defilata, Carla invece ci mostra spudoratamente tutte le sue intimita’, se non sapessimo che ha gusti particolari sembrerebbe che stia cercando di eccitarci. Titti e’ indubbiamente quella con il fisico migliore, peccato, con Sandro commentiamo e ci godiamo la crociera, il mare ‘e calmo ed il vento al traverso teso e costante, non si puo’ desiderare di meglio.
Sara’ per la levataccia che abbiamo fatto ma l’appetito si fa sentire, Sandro si rimette il costume e scende in cucina a preparare qualche cosa da mangiare, io resto solo dietro la ruota del timone ma il pilota automatico sta facendo un buon lavoro ed io devo solo tenere d’occhio che non incrociamo qualche rete o ostacoli in mare. Sono rilassato e mi godo il sole su tutto il corpo senza perdere di vista le passeggere che sono distese nude davanti a me.
Carla si alza e si viene a sedere al mio fianco, ha forme abbondanti e seni che cascano un po’, il cespuglio chiaro tra le gambe e’ rado e non nasconde il clitoride pronunciato e le grandi labbra gonfie e semiaperte, al sole si vedono brillare alcune gocce, non se sudore o altro. Io la accolgo con un sorriso.
— Sandro e’ sceso a preparare qualche cosa da mangiare, avete appetito ?
La bionda sorride ma non perde d’occhio la mia asta che e’ distesa lungo la coscia e non e’ indifferente alle attenzioni infatti sta lentamente gonfiandosi. Conoscendo le tendenze di Carla cerco di darmi un contegno, faccio molta fatica pero’.
— Davvero, che bello, ho proprio appetito, cosa offre la cambusa ?
— Non so, e’ Sandro il capitano, non ho idea di che cosa stia preparando. Io mi fido pero’ !
— Sara’ meglio che dia un’occhiata, non vorrei che mi facesse ingrassare.
Cosi’ dicendo si alza e scende sotto coperta, ammiro di sfuggita il suo sedere ampio con ciuffi di pelo nel mezzo, davvero un peccato che si sia portata l’amante da casa, ci farei proprio un pensierino. Intanto l’arnese tra le mie gambe ha raggiunto dimensioni ragguardevoli, mi giro di lato per non mostrarlo spudoratamente alle altre passeggere.
Continuo a godermi il mare, il Gold fila dritto senza beccheggiare sul mare liscio, il vento e’ fresco e piacevole, una giornata splendida. Non ho idea di quanto tempo sia passato, forse una ventina di minuti, quando Carla esce sorridente facendomi un cenno d’intesa, tutto ok, poi ritorna a distendersi al sole lasciandomi gustare la vista delle sue bellezze.
Sandro comunque sta tardando, chissa’ che cosa sta preparando, per uno spuntino leggero non ci dovrebbe volere cosi’ tanto. Finalmente arriva con un vassoio, vino bianco fresco, pane tostato, formaggi e frutta, lo accolgo con approvazione. Ha un’aria furba che gli conosco bene, appena si siede lo interrogo.
— Pensavo che non tornassi piu’, cosa hai combinato in cucina ?
— Carla mi ha fatto una pompa stupenda, erano anni che non trovavo una donna che sapesse succhiare cosi’ ! Sono ancora agitato.
Accidenti, questo non l’avrei proprio immaginato, ma non e’ lesbica la bionda ? Voglio che Sandro mi racconti di piu’.
— Ero in cucina a preparare quando e’ entrata e senza una parola si e’ inginocchiata e mi ha abbassato il costume. L’ha preso in bocca e non lo ha mollato sino alla fine, credimi, ci sa fare, mi ha lavorato la cappella con la lingua e massaggiato le palle con una abilita’ incredibile. L’ho lasciata fare e quando sono venuto ha ingoiato tutto il succo senza lasciarne cadere una goccia, un capolavoro. Sono rimasto in piedi senza parole.
Anch’io sono senza parole, la crociera sta diventando interessante.
— Alla faccia delle lesbiche, allora le piace anche il cazzo ! Bene, sai che la cosa mi sorride molto ?
— Deve avere un’esperienza notevole, mi ha succhiato da vera professionista, dovresti provare ! Quasi quasi io chiederei il bis !
Sandro ha il costume ma io invece sono nudo ed e’ facile vedere l’effetto del racconto, tra le cosce ho la mazza dura e dritta con la cappella quasi tutta fuori, non riuscirei proprio a nasconderla.
Intanto le nostre passeggere hanno visto il cibo e arrivano sorridenti ed affamate, sono nude anche loro ma ormai ci hanno preso gusto e anche la milanese non si fa problemi.
Ci sediamo tutti nel pozzetto e brindiamo con allegria, poi il vassoio si vuota in pochi minuti, uno snack semplice e gustoso. Mi accendo una sigaretta e guardo soddisfatto la compagnia, tre donne nude, io anche e Sandro con lo slip che nasconde proprio poco di quello che c’e’ sotto. Titti e’ sempre quella che calamita i nostri sguardi, ha un seno piccolo ma sodo e una pancino piatto sopra ad un cespuglio nero che fa veramente gola. Lei pero’ tiene sempre gli occhi bassi e non e’ loquace come Carla, Silvia si sta sgelando e mostra le sue grazie senza pudore, anzi, allarga le gambe e ci lascia godere anche i particolari.
Io non provo nemmeno a nascondere la mia erezione, non ci riuscirei e devo dire che l’ammirazione e’ evidente tra le nostre ospiti. L’aria si sta scaldando anche per loro, lo si vede benissimo. Le due parmigiane tornano a distendersi al sole a prua mentre Silvia va a poppa per fare una doccia, dice che ha caldo. Armeggia un po’ ma non riesce a farla funzionare allora io gentilmente corro in suo soccorso, tengo in mano lo spruzzatore e lo dirigo verso di lei.
Con l’altra mano le faccio scorrere l’acqua sulla schiena e lei sembra gradire molto la carezza, io insisto e le lavo le natiche abbondanti, poi il collo, il seno e proseguo sino al pube peloso. Silvia allarga le gambe e quasi mi invita a massaggiarle il clitoride e la fessura. Non mi faccio pregare anche perche’ ho l’asta dritta e tesa che non lascia dubbi. Naturalmente tutta la compagnia segue con attenzione le nostre manovre.
Quando le infilo un dito dentro inarca la schiena e apre la bocca, deve avere una voglia tremenda, si vede ad occhio nudo. Si distende sul legno bagnato ed io la seguo, chiudo la doccia e con entrambe le mani le massaggio la passera ed i seni.
Ho due dita dentro e sento che e’ bagnata fradicia, non d’acqua pero’, i capezzoli sono dritti e sensibili, ormai tiene gli occhi chiusi e si lascia andare completamente. Io ormai comincio a non farcela piu’.
Sento che sta godendo perche’ stringe le gambe e mi imprigiona la mano, con le dita continuo a muovermi dentro e sento i muscoli vaginali contrarsi lungamente.
Silvia rimane distesa senza muoversi per un paio di minuti, io continuo ad accarezzarla con dolcezza, poi apre gli occhi e mi guarda, allunga una mano e impugna la mia asta. Stringe come una furia e si passa la lingua sulle labbra, io non esito oltre, mi metto a cavalcioni sulle sue tette e le presento l’asta davanti alla bocca. Solleva la testa e mi ingoia in un secondo, io le metto le mani sotto la nuca e le spingo l’asta in gola, ho una voglia pazzesca.
Silvia cerca di resistere, si sente soffocare e le sto togliendo il respiro, mi tiro un po’ fuori e lascio che sia lei a condurre il gioco. Non deve aver fatto molta esperienza in questo campo, si limita a succhiare ma senza fantasia, dopo poco decido che non e’ il suo mestiere. Estraggo l’arnese dalla sua bocca e mi allungo su di lei, le forzo le cosce e mi infilo in mezzo, Silvia mi guarda con occhio vitreo, secondo me fa fatica a capire cose le sta per succedere.

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