Allungo la mano e le strofino la cappella lungo la fessura, mi fermo all’entrata e poi riprendo, la sto masturbando con la verga. Ogni volta spingo piu’ dentro ed e’ bagnatissima ma stretta. Dopo aver giocato un po’ forzo l’ingresso con decisione e mi infilo piu’ che posso, vedo che spalanca la bocca e trattiene il respiro, non deve averne provati tanti di attrezzi cosi’. Saro’ entrato per tre quarti ma sento gia’ l’utero schiacciarsi contro la cappella, non insisto e comincio a pomparla con decisione ma senza affondare oltre. Adesso ha chiuso di nuovo gli occhi e muove la testa da un lato all’altro come a dire di no ma sta spingendo sempre piu’ con decisione seguendo il mio ritmo. Ansima e sussurra quasi parlando a se’ stessa.
— Si, si, si, com’e’ grosso, duro ! Si, si, mi piace, mi piace, che bello ! Si !, Si !
Io non perdo tempo, continuo a pistonarla anche se non voglio farle male, ha un tunnel stretto e caldo, anche per me ‘ e molto gustoso. Mi piace provocarla.
— Senti com’e’ duro ? Ti piace se ti infilo tutta, vero ? Godi con dentro un cazzo vero ! Apriti che ti sfondo !
— Si, si, si, lo voglio, sto venendo ! Non ho mai goduto cosi’ ! Vengo, vengo……ahhhh…ahhhh….
Sento le sue contrazioni ed anch’io ormai sento arrivare l’apice, i movimenti incontrollati di Silvia mi stanno anticipando la fine. Intanto lei ha ripreso coscienza, mi spalanca gli occhi in faccia e sembra rendersi conto di quello che le sta succedendo e che le succedera’ tra poco.
— No, no ,no, ti prego non dentro ! Tiralo fuori, ti prego, non venirmi dentro, non posso, non posso ! Non farlo !
Ecco un’altra stronza che ha paura di rimanere incinta, mi fermo di colpo infilato dentro e la guardo con faccia cattiva, non sopporto di venire fuori, mi fa molto arrabbiare. Lei capisce che non sono contento.
— Scusa ma ti prego non farlo. Dovevi usare il preservativo perche’ io non sono protetta. Non venire dentro, ti prego tiralo fuori prima che sia troppo tardi.
Mi fa arrabbiare ancora di piu’, quando sono vicino all’orgasmo una cosa come questa mi disturba moltissimo, sono fortemente tentato di mandarla a quel paese riempirla la figa di sborra calda, sono sicuro che non la sente da molto e le farebbe bene. Rimango conficcato in fondo e la guardo immobile, lei non sa che cosa pensare e sbarra gli occhi sempre di piu’, e’ terrorizzata.
— Ti faccio venire in bocca, ti prego non venirmi dentro, non posso ! Vienimi in bocca per favore !
A volte penso proprio di avere una coscienza, esco a malincuore e le infilo l’asta tutta lucida in bocca, entra si e no la cappella ma meglio di niente. Dopo un paio di colpi comincio a sparare fuori il seme, Silvia si mette a tossire, sta soffocando, non riesce ad ingoiare tutto lo sperma che le sto versando in gola, lo tiro fuori e le allago le tette bianche. Qualche spruzzo le arriva in faccia e sui capelli mentre lei continua a tossire, questa donna e’ proprio un disastro. Resto con la verga allungata tra i suoi seni e lei ormai si sta riprendendo, si spalma lo sperma sui capezzoli e ho l’impressione che stia venendo di nuovo.
Mi alzo, prendo la doccia e mi risciacquo tra le gambe, poi ritorno nel pozzetto e mi distendo sulla schiena al sole. Silvia e’ ancora coricata a poppa e tutti i passeggeri non hanno perso un istante dello spettacolo. Non ci avevo badato molto ma adesso mi accorgo che sono tutti eccitati e attenti, io mi crogiolo al sole con il cazzo che non si e’ ammosciato del tutto e sta appoggiato di lato sulla coscia. Mi e’ piaciuto ma il finale non e’ stato all’altezza.
Silvia si alza e in un istante si rifugia sotto coperta in cabina, non la degno di uno sguardo. Silvio e’ sorridente e mi dice allegro.
— Ottimo spettacolo ma andrebbe migliorato il finale, non credi ? Anche le altre lo hanno apprezzato molto, non hanno perso una battuta ! Sai che Titti si e’ masturbata a gambe aperte davanti a me ? Una fighetta da sballo credimi ! Secondo me non disdegna il cazzo.
— Silvia mi ha fatto incazzare, era cosi bella calda e stretta che venire fuori e’ stata proprio una violenza e poi succhia da cani ! Non sopporto il “coitus interruptus”, fa male alla salute ! Dici davvero che la moretta e’ interessata anche ai nostri attrezzi e non solo alla sua amichetta ? D’altronde anche Carla l’ha tradita con te no ?
— E anche con gusto, ti garantisco che una pompa cosi’ erano anni che non me la gustavo ! Secondo me loro prendono tutto quello che passa, uomini o donne non rifiutano niente, comunque stiamo a vedere.
Intanto Silvia e’ uscita, si e’ rassettata ed ha gli slip, ci scambiamo un sorriso poi lei si va a distendere da sola a prua, io mi guardo bene dal raggiungerla anche perche’ Carla e Titti ci stanno facendo uno show molto eccitante. La bionda sta accarezzando lentamente la sua amica che si nuove in modo sensuale, allargano entrambe le gambe e si accarezzano l’un l’altra le fessure. Sandro e’ gia’ durissimo sotto il costume che si toglie immediatamente e anch’io sto ritornando rigido e pronto.
Lo skipper si alza e si avvicina a loro che continuano ad accarezzarsi, Carla monta sull’amica e le mette la passera contro, si muove come se la stesse penetrando davvero. E’ uno spettacolo eccitantissimo ed i risultati si vedono tra le nostre gambe. Sandro e’ in piedi con l’asta dritta a un passo dalle amiche, Carla lo guarda dal basso, si ferma e spostandosi invita il mio amico a prendere il suo posto, Titti e’ sempre a gambe larghe con gli occhi chiusi che si dimena lentamente.
Sandro non esita un attimo, si distende sopra la moretta e Carla guida il suo membro dentro l’amica che non ha reazioni, in un attimo lo vedo sparire sino alla radice dentro il cespuglio nero. Inizia un movimento rapido molto eccitante e la bionda si corica su Sandro guidandolo, e’ come se fosse lei a montare Titti usando il cazzo di Sandro. Anch’io mi avvicino e da dietro accarezzo le natiche di Carla che vanno avanti e indietro insieme a quelle del mio amico preso a sandwich, non ci penso due volte e infilo alla pecorina quel bel passerone biondo che ho davanti.
E’ una situazione stupenda, Titti sotto impalata da Sandro, Carla e’ sopra di lui ed ha dentro tutto il mio arnese. Non faccio fatica a entrare tutto, questa e’ una figa profonda davvero. Titti non apre bocca e subisce gli assalti rispondendo con decisione, Carla sembra invasata, non capisco se per merito mio o perche’ immagina di farsi la sua amica.
Ad un certo punto mi accorgo che Sandro sta scaricandosi dentro Titti, lo sento dai movimenti convulsi di Carla, sembra che sia lei a sparare lo sperma in fondo alla passera dell’amica, io non sono ancora pronto e continuo a pompare con gusto dentro quel tunnel bollente. Sono ormai l’unico che si muove e non risparmio i colpi che la bionda apprezza senza dubbio perche’ muove il sedere con decisione per farmi entrare sempre di piu’.
Finalmente dalla mia punta partono i primi spruzzi di seme caldo che vanno a riempire l’utero di Carla, lei li sente e mugola di piacere facendomi entrare sempre piu’ in fondo. Mi lascio andare e le allago la passera con gusto, cosi’ mi pace finire ! Altro che storie !
Restiamo per un po’ attaccati, poi ci corichiamo al sole spossati, Titti ha una passera stupenda dalla quale sta uscendo un filo di sperma bianco mentre Carla ha il pelo rado che non nasconde nulla, sembra depilata ed il clitoride lungo brilla al sole sopra le labbra dilatate. Deve avere un buco profondissimo perche’ tutto lo sperma che le ho infilato non accenna ad uscire, bene, cosi’ mi piace.
Prendo la doccia rinfresco tutti, la mia iniziativa viene molto apprezzata anche perche’ ormai e’ quasi mezzogiorno ed il sole scotta nonostante la brezza fresca. Poi scendo sotto coperta ad organizzare il pranzo, conviene sempre stare leggeri ma non digiuni. Sto preparando un insalata di pomodori quando mi arriva dietro Silvia, si e’ rimessa gli slip ma ha le tette abbondanti che le oscillano davanti ed un’aria poco allegra.
— Vedo che preferisci le troie, loro sanno come farti felice, le brave ragazze proprio non ti soddisfano, ho visto.
Sono poco propenso ad intavolare una discussione profonda mentre sono in cucina e dopo la battaglia sostenuta fuori, ma non me la sento di mandarla a quel paese.
— Io non la metterei su questo piano, e’ solo che in certi momenti e’ difficile essere ragionevoli, mi disturba questo non il tuo comportamento. Capisco che tu possa avere problemi ma le tue parole in quel momento mi hanno irritato, tutto qui. Pero’ hai fatto bene a dirmelo, altrimenti non ci avrei pensato.
Non sembra convinta, ha l’aria imbronciata, sono sicuro che la scena alla quale ha assistito l’ha turbata molto e deve essere anche parecchio invidiosa. Comunque non distoglie gli occhi dal mio membro che pero’ adesso e’ abbastanza tranquillo, pende afflosciato tra le gambe. Sembra che l’argomento le stia molto a cuore perche’ prosegue con voce bassa.
— Io non ho una relazione stabile quindi non ho pensato di prendere precauzioni, se mi capita un’avventura richiedo sempre l’uso del preservativo, mi sembra la cosa piu’ sensata.
— Certo, a me pero’ la gomma fa perdere molto gusto e quindi ne faccio poco uso, qui in barca ce ne deve essere qualche esemplare ma lo sa solo Sandro dove. Tu non nei hai in valigia ? Dovresti tenerne una scorta per ogni evenienza, non credi ?
Adesso sembra che si sia calmata ma non distoglie lo sguardo da cio’ che la interessa evidentemente di piu’.
— Si, hai ragione ma non ci ho mai pensato. Devo ammettere pero’ che senza e’ stato molto meglio, erano anni che non mi succedeva di farlo cosi’ ed e’ stata un’altra cosa. Tu poi sei esagerato, pensavo che mi aprissi in due, sono ancora indolenzita, ci credi ?
Io sorrido e intanto continuo ad affettare i pomodori, mi volto verso di lei e vedo che ha ancora il viso imbronciato ma si e’ infilata una mano negli slip e si sta accarezzando la fessura. Lo spettacolo e’ eccitante, se solo avessi ancora un goccio di sperma nelle palle ! L’asta si e’ rizzata appena ma nel complesso e’ ancora moscia, non si puo’ chiedere troppo dopo essere venuto due volte nel giro di un’ora.
Mi fa tenerezza e decido di consolarla, in fondo non e’ cosi’ stronza, e’ solo spaesata e sta cercando di reagire. Appoggio gli attrezzi e mi lavo le mani poi mi giro e la faccio sedere sul tavolo, la distendo con le gambe penzoloni.
Con una mossa rapida sfilo gli slip e lei continua a titillarsi il clitoride con un dito, davvero uno spettacolo eccitante. Tolgo la sua mano e prendo tra le labbra il bottoncino, la sento fremere di piacere, succhio e con la lingua le massaggio la punta, adesso devo tenerla ferma per impedirle di scivolare a terra.
Intanto infilo due dita nel buco e massaggio l’interno, fatico molto a tenerla ferma, sembra un serpente indiavolato, ansima senza sosta. Sento che si blocca un momento e un orgasmo travolgente la squassa tutta, io rallento il mio massaggio mentre lei ritorna su questa terra. Quando la sento rilassata ritorno in cucina a finire il mio lavoro lasciandola distesa sulla tavola.
La sento arrivare dopo poco, si inginocchia e mi prende il membro in bocca, afflosciato com’e’ riesce ad ingoiarlo tutto, poi inizia a pompare ed a massaggiarmi le palle come un’ossessa. Sento molto piacere anche se l’asta non si rizza completamente, ma Silvia sembra gradire anche di piu’ la possibilità di ingoiarla completamente. Direi che ormai le palle sono asciutte ma l’orgasmo non tarda a salirmi ugualmente, l’asta si rizza un attimo e le scarico in bocca quel poco di seme che sono riuscito a trovare, ingoia con gusto e mi guarda dal basso con aria soddisfatta.
— Vedi che sono riuscita a farti godere ugualmente ! Dimmi che ti e’ piaciuto, me ne sono accorta.
In effetti non avrei pensato di poter eiaculare ancora, le faccio una carezza affettuosa e capisco che e’ molto fiera adesso, prende gli slip ed esce fuori a stendersi al sole. La crociera sta prendendo una piega curiosa, quando Sandro mi raggiunge gli espongo il dubbio di poter sopravvivere a questi ritmi. Ridiamo contenti ma il problema rischia di diventare serio con queste tre pompe aspiranti a bordo.
Pranziamo e poi Sandro rimane di guardia al timone mentre io mi rifugio spossato a letto, ne ho bisogno e chiudo con cura la porta, non si sa mai. Penso di aver dormito un paio d’ore e mi sveglio abbastanza fresco e riposato, salgo a dare il cambio a Sandro che si precipita a letto a dormire. Anche le nostre amiche sono scomparse, dopo tante ore di sole un po’ di fresco e’ necessario, io mi limito a controllare che non ci siamo barche sulla rotta o che non incappiamo in una rete, ci sono diverse secche in questo tratto.
Il vento e’ girato di qualche grado a nord, lasco un po’ il genoa e la randa ed il Gold continua a trottare tranquillo sui sette – otto nodi, una magnifica andatura. Per un tratto ci accompagna un branco di delfini che si affiancano e giocano con la scia della barca, quattro adulti e due giovani, sono animali stupendi e socievoli. Poi, come sono arrivati spariscono, fanno sempre cosi’.
Quasi alle quattro avvisto la punta della Corsica, siamo in rotta perfetta, correggo un po’ verso ovest per passare sopravento di Macinaggio. Dopo tre quarti d’ora spengo il pilota automatico e faccio passare il Gold Strike ad un miglio a ovest della punta, inizio a costeggiare il nord dell’isola, c’e’ qualche barca a vela in lontananza e dei pescherecci piu’ al largo.
Dopo le cinque sono ormai in vista del porto di Centuri, scendo a svegliare Sandro perche’ tra un’oretta siamo arrivati. Il vento e’ calato a ridosso dei monti, ammainiamo le vele e accendiamo il motore, tanto ci servirà per ormeggiare. Il rumore del diesel sveglia le nostre passeggere che si affacciano assonnate dal pozzetto, ormai non si mettono nemmeno piu’ il costume, si siedono a prua ad osservare la costa brulla e rocciosa della Corsica occidentale.
Centuri e’ un piccolo porto e non riusciamo ad entrarci con il Gold, in rada pero’ c’e’ un grosso scoglio che protegge dall’onda lunga e si riesce a passare la notte tranquillamente purche’ non arrivi una burrasca ma le previsioni sono ottime. Entriamo in rada lentamente, viriamo e buttiamo l’ancora ad un centinaio di metri dall’ingresso del porto, lasciamo assestare la barca e spegniamo il motore, siamo arrivati.
L’acqua e’ limpidissima e si vede il fondo anche a dieci metri di profondità, ci sono branchi di occhiate che girano intorno alla chiglia, sembra il Paradiso.
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