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Marta 6

E’ passata piu’ di una settimana dalla cena e comincio a pensare che ormai tutto debba essere archiviato come una bella esperienza, peccato pero’. Sono le undici di sera e sto scrivendo al computer nella tranquillita’ della mia casa, dalla finestra si vede la citta’ illuminata, insomma sono in completo relax quando sento bussare alla porta, penso di essermi sbagliato ma il rumore si ripete leggero e discreto. Mi alzo e dallo spioncino vedo Marta in camicia da notte davanti alla porta, apro e lei entra come un folletto, ormai mi sono abituato al suo comportamento ma mi sfugge un sorriso di compiacimento. Chiudo con cura e la raggiungo sul divano guardandola con aria interrogativa.
— Finalmente Gabriele, non resistevo piu’ senza vederti, mi sentivo una figlia snaturata senza il suo papa’. Gianni si e’ addormentato come un sasso ed io sono scappata a salutarti, ho fatto bene ?
— Certo ragazza mia, ma non ti sembra di essere stata un poco avventata ? Se tuo marito si sveglia cosa pensera’ ? Guarda che e’ un siciliano geloso, non so che cosa potrebbe combinare se scopre che sei qui con me..
Mi sorride con aria maliziosa, e’ adorabile con la camicia corta e trasparente che non nasconde nulla del suo corpo acerbo e sensuale, ha solo un minuscolo tanga bianco ed il seno piccolo con i capezzoli duri e bruni.
— Non sgridarmi papa’, non sono una figlia sconsiderata, sono stata indisposta per alcuni giorni e questa sera finalmente l’ho fatto addormentare come piace a lui, stai tranquillo che non si svegliera’ tanto presto. Pero’ non volevo trascurare ancora il mio paparino adorato.
Intanto si e’ alzata e la camicia e’ volata sul tappeto in un attimo, non riesco a distogliere lo sguardo dal suo corpo fresco che si agita davanti a me, ha messo a profitto l’esperienza di ballo, davvero Marta mi fa impazzire e lei lo sa benissimo.
— Ti sono mancata, papa’ ? Dimmi la verita’, anche tu non vedevi l’ora di rivedere la tua bimba, e’ vero che la ami tanto ? Dimmi che sono la luce dei tuoi occhi.
Sono troppo preso dallo spettacolo, mi limito ad annuire sorridendo, allungo le mani e le accarezzo i fianchi nudi, ha due chiappette sode e piccole da far svenire un santo. Vedo che e’ molto soddisfatta dell’effetto che mi sta facendo, infilo un dito sotto il tanga e le accarezzo la fessura. E’ bagnata fradicia, anzi, sono sicuro che c’e’ anche traccia dello sperma del marito, istintivamente ritiro il dito.
— Cosa c’e’ papa’, non ti piace accarezzare la tua bimba ? Trovi che la sua passerina non sia appetitosa ?
Si passa un dito tra le gambe e se lo infila in bocca con aria maliziosa succhiandolo con gusto.
— Eppure e’ cosi’ dolce e buona, non vuoi proprio assaggiarla ? Prova, sentirai che delizia !
Si e’ abbassata lo slip ed ho il suo ciuffetto ad un palmo dalla mia bocca, le grandi labbra sono appena aperte e vedo brillare il succo che c’e’ dentro, il clito spunta dal boschetto con la sua puntina rosa che lei accarezza lentamente, mi sento girare la testa.
— Adesso capisco come hai fatto addormentare tuo marito, mi sbaglio ?
— Ma papa’, e’ il mio maritino ed ha i suoi diritti, posso impedirgli di venire nella passerina di sua moglie ? Ma non ha tanto succo come te, senti che sono appena umida anzi pronta per il tuo bastone enorme.
Non resisto ed infilo il dito di nuovo nella sua tana bagnata, lei spinge il bacino per farlo entrare tutto, e’ calda e stretta da impazzire e lo sperma la rende scivolosa.
— Ma sei cosi’ geloso di tua figlia ? La vuoi tutta per te, egoista ! Non vorresti piu’ dividermi con Gianni ? Sei un padre possessivo, sai ?
Sono scarsamente in grado di connettere ma un campanello di allarme mi suona in testa, fingo di niente ma ho il sospetto che la cosa stia prendendo una piega poco gradevole. Sono troppo eccitato per ragionare con lucidita’ pero’ l’ultima frase di Marta non mi e’ piaciuta. Intanto lei sta muovendo il bacino risucchiandomi il dito all’interno della vagina mentre con le mani si massaggia i seni.
— Davvero papa’ vorresti la tua bambina solo per te per poterla coccolare tutti i giorni ? Sai che ci ho pensato spesso in questi giorni, ci hai pensato anche tu, vero ?
Non so che cosa rispondere, ho una voglia pazzesca di scoparmela subito ma i suoi discorsi sono proprio quello che non vorrei sentire, devo scaricarmi la tensione al piu’ presto prima di farmi trascinare su una china pericolosa. Il mio silenzio deve suonare come un consenso, Marta si muove in modo sempre piu’ sensuale ed io sto impazzendo dalla voglia, mi libero la verga che scatta dura e con la punta rossa completamente scoperta.
— Si, lo sapevo che anche tu mi vuoi tutta per te, solo tua. Vuoi che la tua bimba ti coccoli ogni giorno e ogni notte. che ti faccia godere come ti piace. Mi faro’ togliere la spirale cosi’ potrai avere anche una nipotina tutta tua. Non e’ quello che desideri ? Dimmelo papa’ ! Io non vedo l’ora.
Vorrei farla smettere ma non ci riesco, la guardo con un sorriso e infilo due dita con forza nella sua figa aperta, lei sorride, io sono in preda ad un’ira crescente. Mi sento preso in giro come uno stupido, Marta e’ sicura di avermi in mano e sta’ giocando tutte le sue carte, e’ convinta che io non sia in grado di sottrarmi al suo fascino. Ho il cazzo che mi scoppia e non riesco a reagire come vorrei.
Mi alzo e la afferro ai fianchi, Marta sbarra gli occhi davanti alla mia reazione improvvisa, la trascino in camera e la distendo sul letto bocconi, il suo culetto nudo mi ipnotizza. Prendo il mano la mia verga e gliela punto contro la rosetta, lei si divincola.
— No, papa’, ti prego, non l’ho mai fatto cosi’ ! Se mi prometti di non farmi tornare da quello stupido di mio marito ti donero’ la mia verginita’, dimmi che staremo sempre insieme, io e te soli.
Non ho ancora aperto bocca e la mia ira sta’ montando in modo inarrestabile, ho voglia di farle male, di punirla per il suo tentativo di irretirmi, per cercare di approfittarsi di me. Ho la cappella asciutta e durissima, la spingo contro il buco del culo e tenendola con la mano mi infilo senza riguardi, ogni centimetro e’ doloroso anche per me.
— No, paparino, mi fai male ! Come sei grosso, sei il mio uomo adesso ma non farmi male, te lo faro’ fare ogni giorno se vorrai ma adesso mi fai un male da morire. Lasciami !
Non ci penso nemmeno, spingo con tutta la violenza che ho in corpo e mi infilo sino alla radice. Devo farle davvero male ma non era vergine sono sicuro, asciutto e grosso come sono non sarei mai riuscito ad entrare, Marta mi sta di nuovo prendendo in giro e questo pensiero moltiplica la mia furia.
— Vuoi o non vuoi essere la mia donna ? Lasciami fare come mi piace, muovi il culo e fammi godere !
La mia voce deve suonare cattiva perche’ la sento irrigidirsi, non e’ solo il dolore, io comincio a pomparla senza pieta’, sento che il suo sfintere si dilata, no, non era vergine, ne sono assolutamente certo. Pero’ sfondargli questo buchetto stretto mi fa’ impazzire, ormai la sto tenendo per i fianchi e le sbatto i coglioni contro la figa infilandomi sino alla radice. Marta non si lamenta piu’, anzi sta cercando di mungermi la verga, ci sa fare, non ho dubbi, la ragazza ha un’esperienza invidiabile.
— Mi piace, mi piace, il mio papa’ che si sfoga nel mio sederino. Dimmi che piace anche a te, dimmi che mi vuoi tutta per te, ti faro’ godere come nessuna altra, dimmelo !

Io non ho tempo di rispondere, sono troppo preso dalla voglia di sfondarla, esco quasi completamente e mi infilo di colpo dentro il suo culo che ormai e’ aperto completamente, uno spettacolo osceno e sconvolgente. Quando sento i primi spasmi dell’orgasmo mi infilo a fondo e scarico il mio seme con lunghe ondate nel suo intestino. Anche lei freme, non so se sta godendo, non me ne frega niente, voglio solo sfogare la mia voglia e la mia ira. Resto dentro di lei anche dopo che l’ultima goccia di sborra e’ uscita dalla punta del cazzo e le ha allagato l’intestino.
— Papa’ sei stato tremendo, mi hai aperta dietro, adesso sono tutta tua, solo tua. Faro’ ogni cosa che desideri, saro’ la bimba piu’ obbediente del mondo. Sento che anche tu non puoi fare a meno di me. Vedrai che Gianni non fara’ storie, tu sei cosi’ buono e generoso, lo saprai convincere facilmente.
Mi alzo e la guardo distesa sul letto con le chiappe aperte ed in mezzo il buco spalancato che stenta a richiudersi, senza dire nulla vado in bagno a ripulirmi.. Quando ritorno Marta e’ ancora distesa sul letto nuda con le sue tettine dure ed il cespuglietto scuro tra le gambe, mi guarda con attenzione, deve avere qualche dubbio su di me nella sua testolina.
— Babbo, sai che hai fatto molto male alla tua bambina ? Ma sono contenta perche’ adesso sono tutta tua, non voglio piu’ vedere quel coglione di Gianni, mi fa schifo, vero che non gli permetterai piu’ di toccarmi ?
Io continuo a non risponderle, non devo avere una espressione molto affettuosa ma lei finge di non accorgersene. Mi sorprende con le sue parole, sta cercando di cambiare ragionamento, vuole capire se davvero ha vinto.
— Mi permetti di cambiare quelle tende, babbo ? Voglio metterne di nuove perche’ queste non mi piacciono, non mi dire di no, ti prego papa’. Vivendo qui con te ne voglio di nuove, me lo permetti ?
La mia ira raggiunge un limite incontenibile, la prendo per un braccio e la costringo ad alzarsi, mi guarda preoccupata senza capire, la trascino in soggiorno e raccolgo la sua vestaglia, apro la porta e la spingo nel ballatoio, sbatto il battente con forza .
Ho fatto tutto senza pensarci, dopo pochi secondi riacquisto un poco di lucidita’, mi avvicino allo spioncino e sbircio fuori. La vedo nuda immobile che sta piangendo, ha il viso tirato ed i capelli tutti scompigliati, la vestaglia e’ ai suoi piedi come uno straccetto.
Non so cosa fare, non vorrei che commettesse qualche sciocchezza, ma non voglio cedere. Forse sono stato troppo violento ma questa ragazza si era convinta di aver a che fare con uno stupido da irretire come un cretino, ripensandoci mi fa di nuovo bollire la testa. Non posso pero’ lasciarla in questo stato sulle scale, se passa qualcuno o se la trova il marito succede un casino, devo fare qualche cosa, non so che cosa pero’.
Di colpo vedo che alza la testa, non piange piu’ ed ha degli occhi che non le avevo mai visto, freddi, cattivi, decisi, la mia preoccupazione e’ alle stelle. Invece si gira e suona alla sua porta di casa, immediatamente la vedo aprirsi e compare il marito sulla soglia, lei lo spinge da parte ed entra come una furia. Di nuovo il ballatoio e’ deserto.
Rimango in attesa di qualche reazione, il marito non mi e’ sembrato molto stupito di trovarla in quello stato, sicuramente la stava aspettando nell’ingresso, altro che addormentato come un sasso. Anche Marta sembrava un’altra persona, dura, fredda, arrabbiata, non certo una povera amante ferita e delusa. Passano i minuti ma non succede altro, io me ne vado a letto ma non passo una notte rilassata.

EPILOGO:
E’ passato gia’ un mese da quella notte e ho solo intravisto Marta ed il marito un paio di volte e sempre di sfuggita. Non ci siamo salutati, nessuna reazione, solo indifferenza.
Questa mattina davanti al palazzo c’era una ditta di traslochi, al lavoro, i miei vicini cambiano casa.
Meglio cosi’ per tutti. Forse troveranno finalmente un pollo da spennare…………

Gabriele Arcangeli

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