Questa volta sono stato davvero poco previdente, anzi, direi un po’ stupido ma succede. Pero’ ho attenuanti dopo aver passato la notte da Cinzia a Milano. Cenetta in famiglia e poi abbiamo scopato sino alle ore piccole, sembrava che non ne avessimo mai abbastanza. Suo marito ci serviva docilmente a letto ma Cinzia non l’avevo mai vista cosi’ insaziabile.
Non so quante ore ho dormito, poche sicuramente, mi sono svegliato tardi e lei mi aveva preparato la colazione, suo marito era uscito presto, poi ho fatto la doccia, mi sono vestito e ho raggiunto la porta per correre all’aeroporto.
Mi e’ venuta vicina, in vestaglia trasparente, tenera, calda, con addosso un profumo di sesso inebriante, il bacio di saluto e’ finito di nuovo nel letto. Mi ha spogliato con furia, succhiato mugolando e poi si e’ impalata sul mio cazzo di nuovo duro e lungo. Ho perso il senso del tempo ma sapevo di averne poco, gli aerei non aspettano. L’ho presa, girata e inculata senza scrupoli, poi nella figa a pecora, poi in bocca, poi’.non lo so. So soltanto che abbiamo urlato come animali godendo insieme mentre le sparavo di nuovo tutta la mia sborra nella figa.
Accidenti e’ tardi, l’ho realizzato in ascensore dopo aver evitato il bacio di addio con Cinzia, non so come sarebbe finito ed io ho l’aereo alle 12 da Linate per Monaco di Baviera. Cazzo, sono gia’ quasi le 11, ormai non lo prendo piu’.
Esco dal garage come una furia evitando uno scooter con in cima una ragazzina con le cosce fuori nonostante l’aria frizzante di Milano, siamo pur sempre in Novembre. Per fortuna l’ora di punta del traffico e’ passata, arrivo a Lambrate alla svelta, infilo viale Forlanini e prima delle 11:30 parcheggio a Linate. C’e’ molto posto, e’ caro ma e’ comodo il parking dell’aeroporto, comunque io resto solo un paio di giorni. Domani c’e’ un convegno a Monaco e dopo domani sono gia’ di ritorno.
Arrivo come una furia al bancone ma sembra che nessuno abbia fretta. Cazzo, ci metto poco a capire che sono in sciopero i controllori di volo del Nord Italia, sciopero duro questa volta, nessun volo parte e nessun volo arriva. Il tabellone e’ pieno di voli cancellati, qualcuno in ritardo ma niente dall’estero.
E adesso come faccio ? Domani mattina devo essere a Monaco e non c’e’ nessun volo che mi ci porti, ma perche’ non ho visto il televideo o almeno qualche telegiornale ? La risposta che mi do mi fa sorridere per un secondo, adesso di prendere un treno non se ne parla nemmeno, saranno tutti iper-prenotati e poi non mi va di passare tante ore in una carrozza ferroviaria piena e con il divieto di fumare per giunta.
Intorno c’e’ intorno il solito popolo dei viaggiatori, turisti, uomini d’affari, tutti costernati e seduti sui bagagli, meno male che io ho solo una valigetta con il computer ed un cambio di biancheria.
Sono incazzato con me stesso, se lo avessi saputo avrei rimandato o sarei partito ieri sera ma il pensiero fugace di Cinzia mi fa scartare l’ipotesi. Insomma una soluzione l’avrei trovata se non fossi stato a scopare per tutto il tempo da ieri pomeriggio sino ad un’ora fa. Mi sento ancora un piacevole formicolio nelle palle che mi consola, pero’ il problema bisogna pur risolverlo.
Chiamo in ufficio ma nessuno puo’ aiutarmi, oggi proprio non ne imbrocco una.
Guardo distrattamente il popolo dei viaggiatori appiedati e non mi entusiasma, anzi il contrario. Mi sembra addirittura di riconoscere una collega che ho incontrato qualche volta e che mi guarda sorridente. Non mi ricordo come si chiama ma e’ inconfondibile, non sarebbe neanche una brutta figa ma si concia in modo impossibile. Un aspetto da ‘Donna Letizia’, vestita da post femminista con gonnellone a fiori, scarpe basse, culo basso, capisco perche’ non abbiamo mai legato.
Anche lei si e’ accorta che l’ho vista e si avvicina implacabile. ‘Ciao, tu devi essere Gabriele vero ? Anche tu stai andando a Monaco ?’. Annuisco sconfortato, oggi sembra che le sfighe siano infinite.
‘Si, ma purtroppo non credo che ci arriveremo’ Sorride troppo, ho il sospetto che abbia qualche cosa in testa di poco piacevole.
‘Senti, io non ho la patente ma tu sono certa di si. Perche’ non noleggiamo un’auto e raggiungiamo Monaco per strada ? Pago io il noleggio’ L’idea non e’ del tutto folle, in fondo in quattro o cinque ore potremmo esserci, comunque prima di notte, il vero problema e’ che non ho alcuna voglia di sorbirmi questa Donna Letizia per tutto il tempo, sto seriamente pensando di svicolare e fare il viaggio da solo.
Mi vede pensoso e aggiunge ‘Sai, per me questo convegno e’ importante, professionalmente e’ una promozione e non posso perderlo, sai come vanno le cose nel nostro mestiere’ Ha un’aria implorante e disperata che me la rende ancora piu’ antipatica, non sono il tipo che ama fare le opere di carita’, chi mi conosce bene lo sa. ‘Se e’ per questo ho la macchina in parcheggio ma non sono sicuro di farmi un viaggio cosi’ in macchina, fammi riflettere’
Onestamente ci tengo anch’io ad essere domani a Monaco, potrei raccontarle una balla e partire solo ma poi se riesce ad arrivarci che figura ci faccio ? Non che tema il suo giudizio ma mi risulta che sia una con la lingua lunghissima e molto pettegola nell’ambiente, magari si inventa chissa’ cosa per vendicarsi e mi sputtana. Va bene, facciamo i Buoni Samaritani, una volta ogni decennio lo posso anche fare, pero’ le leggo le regole in anticipo, nella mia macchina io fumo, ascolto la musica che piace a me e non amo chiacchierare o confessarmi con i compagni di viaggio. Non lo faccio in modo cosi’ brutale ma deve aver capito, in fondo non e’ poi stupida visto il mestiere che fa, mi segue trotterellando nel parcheggio ed in pochi minuti siamo in viaggio verso la Tangenziale Est.
Non c’e’ traffico a quest’ora e imbocchiamo la Milano – Venezia senza problemi. Patrizia, ho dovuto chiederle il nome, sta seduta al mio fianco compita e silenziosa, non devo esserle simpatico ed io non voglio darle troppa confidenza e farmi rintronare la testa di chiacchiere per ore ed ore.
La guardo con la coda dell’occhio, deve avere una eta’ intorno ai quaranta visto che e’ nella professione da diversi anni, niente trucco su un viso regolare, neanche sgradevole, labbra carnose e guance paffutelle. La camicetta larga e la gonna a pieghe nascondono un fisico piuttosto florido, difficile da valutare ma in fondo non mi importa, e’ il tipo di donna, modello madre di famiglia tutta devota al marito ed ai figli, che non mi scatena interessi di nessun genere. Ripenso a Cinzia, al suo culo stupendo, a come lo muove per farmi godere, cazzo, ne ho voglia ancora !
Verso Bergamo mi chiede se puo’ telefonare ed io quasi mi incazzo della domanda, accidenti, ma faccio una impressione cosi’ stronza ed indisponente ? Non era una gentilezza, sono sicuro che mi voleva fare arrabbiare, non stiamo facendo passi avanti nell’amicizia.
Chiama il marito, gli spiega con accenni tragici l’avventura all’aeroporto, sembra che sia scoppiata la terza guerra mondiale e che le sia successa la disgrazia peggiore della storia, ma con chi mi sono messo in viaggio ? Poi gli ripete cosa c’e’ in frigorifero, cosa dare ai figli, di chiudere sempre le porte, di pulirsi bene le scarpe al ritorno, dove trovare i vestiti per domani, insomma adesso accendo lo stereo perche’ non la reggo piu’. Ma come si fa ad avere una donna cosi’ in casa per tutta la vita, suo marito e’ una martire. Pero’ una cosa la capisco bene ‘Sai caro, meno male che c’era Gabriella all’aeroporto, sai quella collega di Bologna, lei ha la macchina e andiamo insieme a Monaco. Sono stata fortunata, faccio un viaggio in piacevole compagnia, ho avuto fortuna e lei ti saluta anche se non la conosci’
Capito la nostra Patrizia ? Non dice al marito che al suo fianco c’e’ un uomo, tra l’altro abbastanza noto per apprezzare le donne, ma brava Patrizia ! Mi viene voglia di far sentire la mia voce, vorrei vedere come se la cava con il suo ‘caro’, che cretina !
Quando riattacca mi guarda con aria furba ‘Sai, non ho voluto dire a mio marito che ero con te, e’ terribilmente geloso e non avrebbe dormito tutta notte, povero caro. Di te si raccontano storie molto piccanti’ L’ultima parola la dice con un lampo di malizia negli occhi, non la reggo proprio. ‘Senti Patrizia, non ho mai violentato nessuna donna, se vuoi lo chiamo io e gli garantisco che non ho alcuna intenzione di cominciare adesso. Vuoi che lo tranquillizzi ?’ Intanto ho sulle labbra un sorriso cattivello, vorrei che chiudessimo il discorso cosi’, con una battuta e basta. Invece l’argomento sembra divertirla molto. ‘Gabriele, non mi dire che te ne sei fatta scappare qualcuna, l’ambiente e’ piccolo e mi ha parlato di te piu’ di una collega. Non sei un maniaco certamente ma birichino di certo’.
Cosa volete che risponda, mi limito a guardarla e a sorridere ma Patrizia ormai non la smette piu’.
‘Certo, ti piacciono le donne belle e sensuali, le signore perbene fedeli al marito non hanno alcun interesse per te. Anche se a volte non sai cosa ti sei perso’. Ha le guance piu’ rosse, deve aver detto qualche cosa che ritiene molto trasgressivo ed eccitante, si stropiccia le mani con nervosismo aspettando la mia risposta che non arriva.
Il traffico scorre tranquillo ed ho tempo di guardarla in faccia e vederla abbassare gli occhi, accidenti ma dove e’ vissuta sino ad oggi, in parrocchia ? Cerco comunque di mantenere la conversazione su un piano scherzoso. “Pero’ Patrizia, se tuo marito e’ cosi’ geloso qualche ragione gliela avrai pur data, non si e’ gelosi se non si dubita della fedelta’ della propria moglie e non si dubita senza motivi, non credi ?”
Senza volere devo aver toccato un tasto delicato perche’ resta alcuni secondi in silenzio con gli occhi bassi e poi sbotta. “No, non gli ho mai dato motivo di dubitare della mia integrita’ pero’ ci piace a volte scherzare tra di noi raccontandoci le fantasie piu’ intime, dice che sono molto brava e cosi’ quando sono in giro da sola non e’ tranquillo. Pero’ lo sa che sono innocenti fantasie”
Adesso mi viene da sorridere, cerco di immaginare quali fantasie perverse questa signora morigerata e casta puo’ inventare per il marito, mi viene proprio da sorridere. “Devono essere cose molto perverse, tradimenti, scambi di coppie, amore di gruppo e anche peggio immagino. Patrizia, non ti facevo cosi’ trasgressiva”. La sto evidentemente prendendo in giro ma lei non coglie l’ironia.
“No, Gabriele, niente di perverso, niente contro natura, pero’ molto eccitante per entrambi. E’ il nostro gioco segreto, noi non vediamo film porno come tanti cosi’ ce li giriamo insieme”
Adesso sono davvero curioso di saperne di piu’, la noia del viaggio sta facendosi sentire e l’argomento mi stuzzica, piuttosto che parlare di lavoro o spettegolare sui colleghi. “Dai Patty, fammi qualche esempio, ti giuro che non mi scandalizzo, lo sai che sono un uomo navigato”
Mi risponde subito, l’avevo capito che moriva dalla voglia di confessarmi le loro fantasie. “Lo so che sei esperto, magari ti sembreranno cose da educande ma noi ci divertiamo molto, dopo quasi venti anni di matrimonio ci vuole qualche diversivo” Rimane in silenzio e vedo che si sta torturando le mani in grembo. “Dai, racconta, sono molto curioso e ti giuro che non mi scandalizzo”
Inizia con voce esitante ma diventa subito piu’ sicura, parla massaggiandosi le gambe e con gli occhi quasi chiusi, come se stesse vedendo un film e me lo raccontasse. “Le situazioni che inventiamo sono diverse ma quasi sempre riguardano la presenza di un altro uomo con noi. A volte anche due ma quasi sempre uno solo. Insomma immaginiamo di fare l’amore in tre” Sbirciando di lato vedo che il suo respiro e’ diventato rapido, nella camicetta il seno si muove con rapidita’ e le mani non si fermano un attimo. “Patty, non mi lasciare con la curiosita’, come e’ il terzo uomo e cosa fa, cosa fate tu e tuo marito ?”
Questa volta la pausa e’ piu’ lunga e la voce esce quasi roca, con un colpo di tosse se la schiarisce e continua. “Non immaginiamo sempre la stessa situazione, i particolari cambiano ogni volta ma quasi sempre questo estraneo fa l’amore con me, e’ un uomo forte e vigoroso, molto dotato e potente, insaziabile. Io non mi ribello, anzi lo incito e mio marito anche, lui guarda e si masturba. A volte immaginiamo che io lo faccio godere con la bocca oppure in altri modi” La guardo ed ha gli occhi chiusi abbandonata sul sedile, le gambe nella gonna larga si sono aperte e direi che le sue mani indugiano pericolosamente vicino al basso ventre. “Altri modi, quali ? Posso tentare di indovinare ? Contro natura ?” Non resisto a prenderla in giro. “Si, anche dietro e mi piace molto. Io lo dico a mio marito e lui gode insieme a me con le mani.. Ma piu’ spesso uso la bocca o lo lascio sfogare dentro di me, anche piu’ volte, fin che lo desidera, Immaginiamo un uomo molto esigente, vizioso, mi fa cambiare tante posizioni e maltratta mio marito chiamandolo cornuto e impotente. Non so perche’ ti racconto questo, me ne vergogno e devi giurarmi che non ne farai parola con nessuno”
Con voce sicura e ferma la tranquillizzo pero’ devo ammettere che la cosa mi solletica, si prospetta un viaggio divertente. “Ma tuo marito e’ davvero cornuto e impotente ?” Apre gli occhi e mi guarda fissa. “No, cornuto solo per gioco, nella fantasia. Io non l’ho mai tradito, te lo giuro sui miei figli. Impotente ? Effettivamente non e’ mai stato molto dotato e da diversi anni deve masturbarsi per avere l’erezione, comunque dura pochissimo. A volte non abbastanza per fare l’amore. Pero’ ci amiamo molto e come ti ho detto abbiamo trovato il modo per essere felici insieme lo stesso”
Io rimango in silenzio a riflettere su quello che Patrizia mi ha detto, strano che me lo abbia confessato cosi’ facilmente, non ho certo dovuto insistere. Sembrava quasi che non vedesse l’ora di raccontarmi i loro segreti intimi, questo mi fa riflettere, forse vuole semplicemente che io, donnaiolo navigato, non la consideri una stupidina.
La guardo sorridente ma lei e’ di nuovo abbandonata sul sedile con gli occhi chiusi e le mani pericolosamente vicine al pube. Si accarezza e respira profondamente. Poi di colpo riprende a parlare con voce bassa, quasi a se stessa. “L’altra settimana mio marito ha voluto che io facessi godere l’altro con la bocca ingoiando tutto, per finta naturalmente, ma mi e’ sembrato tutto reale e vero. Poi io l’ho invitato a penetrarmi da dietro ed ho urlato di piacere godendo insieme a lui. Mio marito non vuole che lui goda fuori di me ed io gli devo dire tutto cio’ che sento, cosi’ gode anche lui, povero caro”
Restiamo in silenzio anche perche’ abbiamo imboccato la Modena – Brennero ed il traffico all’imbrunire si e’ fatto molto piu’ intenso, io mi dedico alla guida mentre Patrizia sembra assorta nei suoi pensieri, telefona di nuovo al marito per assicurarsi che a casa tutto sia a posto. Poi si distende silenziosa sul sedile, ho l’impressione che sia pentita di avermi fatto quelle confidenze pero’ lo ha voluto fare lei, io non l’ho interrogata.
Io continuo a riflettere su quello che mi ha detto e sono sinceramente stupito, non dovrei giudicare le persone in modo cosi’ superficiale, Patrizia mi sta mostrando aspetti della sua vita e del suo carattere davvero imprevedibili, e’ proprio vero che le apparenze non descrivono mai una persona.
Sinceramente sono curioso ma non vorrei urtarla, abbiamo ancora diverse ore da passare gomito a gomito e ci mancherebbe altro che scatenare il malumore nella mia compagna. La curiosita’ e’ un ferro del mio mestiere.
Non la disturbo anche perche’ ormai e’ buio, ci sono nuvole e sta piovigginando piano. Meglio prestare attenzione alla strada. Di tanto in tanto lancio uno sguardo a Patrizia ma ormai c’e’ buio nell’abitacolo, direi che e’ scivolata piu’ in basso nel sedile ma per il resto e’ tranquilla, se non fosse per le mani che continuano ad accarezzare le sue cosce quasi in modo inconscio.
“Stai pensando che siamo una famiglia di depravati vero ?” La sua voce mi coglie di sorpresa e non posso fare a meno di guardarla. “Ma Patrizia, ti sembro uno che si meraviglia ? Mi conosci poco ma dovresti sapere che io non giudico mai gli altri, non sopporto chi lo fa con me”
“Lo so che sei un uomo molto vivace, sbaglio o non sei piu’ sposato ? Nell’ambiente si dice che ti piace divertirti e che hai molte donne, ho delle amiche che farebbero carte false per uscire con te.. Fai bene tu che puoi divertirti” C’e’ una sottile vena di rimpianto nelle ultime parole, le rispondo con voce pacata e rassicurante. “Ognuno a lungo andare ha cio’ che desidera o che si merita, dipende dai punti di vista. A volte mi capita di invidiare chi ha un rapporto stabile e profondo con un’altra persona ma ognuno ha il suo carattere e non ci puo’ fare nulla. Credimi Patrizia, non giudico te e tuo marito in nessun modo, solo mi hai incuriosito e stavo cercando di immaginare i vostri giochi. Lo fate spesso ?”
La sento rincuorata e da come risponde ho l’impressione che non aspettasse altro che riprendere il discorso. “Dipende, una o due volte alla settimana, a volte meno, in certi periodi quasi tutti i giorni, dipende dai momenti. A me e’ sempre piaciuto fantasticare, lo faccio da quando ero una ragazza, mi e’ sempre piaciuto immaginare situazioni e viverle con la fantasia. A volte l’immaginazione e’ cosi’ intensa che ho l’impressione di vivere davvero quei momenti, ti capita mai ?” “Certo, non faremmo questo mestiere se non avessimo una fantasia allenata ed una curiosita’ insaziabile. Ti va di raccontarmi qualcuna delle vostre storie ?”
Passa qualche secondo in silenzio poi la sua voce diventa piu’ bassa, quasi roca. “Non c’e’ una storia sempre uguale, cambiano le circostanze ma in effetti si assomigliano tutte, cerchiamo di aggiungere particolari diversi ogni volta per accendere la fantasia, sono sicura che capisci quello che intendo” Una pausa e poi prosegue, “C’e’ un uomo che viene a casa nostra per un motivo banale, immagina un idraulico, un elettricista, il tecnico della televisione, insomma un uomo. Lo immaginiamo sempre diverso ma non giovanissimo, forte, deciso, non bello ma molto virile. Che faccio continuo ?”
Mi affretto ad annuire sorridendo e lei prosegue ad occhi socchiusi, come se raccontasse un sogno. “Io lo faccio entrare e lo accompagno dove serve, in bagno, in cucina, nel soggiorno, in camera da letto se deve riparare la finestra. Lui fa il suo lavoro ed io lo osservo, vedo i suoi muscoli forti, la schiena robusta, i calzoni stretti. Mi piace il sedere dell’uomo, immagino che sia molto dotato ed eccitato dalla mia presenza. Io ho una vestaglia molto casta ma non abbottonata del tutto, insomma dal basso lui puo’ vedermi le gambe ed io non faccio nulla per nasconderle. Mi accorgo che sbircia, quando mi chino per controllare il lavoro sento il suo sguardo nella scollatura che ho aperto leggermente. Insomma immagino che lui si stia eccitando e che mi desideri, sono stupida vero ?”
“No, Patrizia, e’ naturale per una donna cercare l’ammirazione di un uomo. Poi cosa succede ?”
“Dipende dal momento ma generalmente lui si alza e mi viene davanti come per parlarmi, invece mi abbraccia. Lo sento forte, ruvido, io mi divincolo gli dico di smetterla, che mio marito sta per tornare, che sono una donna seria, insomma cerco di liberarmi dal suo abbraccio forte ma cosi’ facendo la vestaglia si apre sempre di piu’. Sento la sua mano che mi fruga il ventre, strappa i bottoni, mi stringe il seno ed io lo imploro di lasciarmi, gli ordino di andarsene, lo minaccio, gli dico che mio marito e’ molto geloso e che lo uccidera’. Ma lui sembra non sentire le mie parole.”
Patrizia fa una pausa, sento che ansima piano al mio fianco e riesco solo a vedere le sue mani che sono affondate tra le cosce, ma riprende quasi subito.
“Ha una forza bestiale, mi dice di smetterla, mi chiama con i termini piu’ sconci ed a me mancano le forze. Mi ha strappato il reggiseno e sono praticamente nuda coperta solo dallo slip nero a pizzo che mi sono regalata per quelle occasioni. Dalla porta alle sue spalle vedo mio marito che ci guarda e sorride, io ho una smorfia di sofferenza sul viso. L’uomo adesso sta armeggiando con i calzoni e se li abbassa in un baleno. Ne esce una cosa dura e calda che mi preme sul ventre, mi sembra enorme, sembra che mi voglia perforare. Deve essere enorme e intanto vedo quello di mio marito che si e’ spogliato nell’altra stanza e mi sembra minuscolo e debole.”
Riprende fiato ma capisco che sta vivendo davvero questa storia nella sua fantasia, devo ammettere che la situazione mi sta eccitando, sento una pressione nel basso ventre.
“Poi mi prende la testa e mi obbliga ad inginocchiarmi, adesso lo vedo tutto quel membro grosso e duro davanti ai miei occhi, mi sembra la cosa piu’ grossa che abbia mai visto. Mi ordina di succhiare, ha una voce forte decisa, non ammette dubbi, mi chiama anche con nomi da donnaccia, mi dice quello che vuole ed e’ una cosa oscena. Io non posso ribellarmi ma non oso obbedire, allora lui prende in mano quell’arnese duro ed enorme, me lo mette davanti alla bocca e spinge, tenendomi la testa premuta contro. Io devo aprire la bocca e mi sembra di soffocare, con le mani cerco di impedire la violenza. Ma obbedisco, non posso fare altro, voglio solo che finisca alla svelta, uso le labbra, la lingua, le mani, tutto per non farlo arrabbiare. Sotto ha uno scroto immenso, peloso e gonfio, non come quello di mio marito. Poverino lo immagino mentre si masturba guardandoci ed il pensiero mi aiuta a non piangere dalla vergogna” Adesso la sento proprio ansimare, ha una mano infilata sotto la gonna ma non ho tempo di notare altro.
“Quel bestione adesso ansima e mi chiama con i nomi piu’ schifosi, io faccio del mio meglio ma lui e’ violento ed esigente. A volte spinge tanto forte da togliermi il respiro, ha un odore forte, da maschio in calore. Poi di colpo mi ferma, mi ordina di mettermi come una bestia a quattro zampe, distesa sul tavolo o sul divano, a volte sul pavimento. Io mi metto in modo che mio marito non perda lo spettacolo e lo vedo paonazzo che si masturba sempre piu’ rapidamente, ci scambiamo uno sguardo di intesa poi ho di nuovo addosso il bestione infoiato”
Patrizia fa una pausa piu’ lunga, la osservo alla luce dei fari delle macchine che passano, ha gli occhi chiusi e adesso non ho dubbi. Si e’ infilata una mano tra le cosce e vedo chiaramente che si sta accarezzando molto rapidamente, ha la gonna che la copre completamente ma le gambe sono spalancate ed il bacino si muove con ondate lente e sensuali. Cazzo, Patrizia si sta masturbando mentre mi racconta la fantasia che sta vivendo nella sua mente. Adesso e’ riuscita davvero a farmi rizzare la verga, cerco di sistemarla alla meglio ma il fastidio mi impedisce di concentrarmi alla guida. E notte ed il traffico e’ sempre intenso, siamo dalle parti di Trento e ancora per un bel po’ non diminuira’.
“Si, io sono distesa a gambe aperte e lui mi tocca da dietro, mi allarga, mi infila le dita dappertutto. Si, anche dove non dovrebbe, l’hai capito vero ? Vedo che mio marito si e’ avvicinato alle sue spalle e non smette di masturbarsi, poi di colpo lo sento spingere. E’ come un paracarro, grosso, duro, sento che si apre la strada tra le mie cosce, mi spalanca tutta, si infila deciso e sembra non smettere piu’ di entrare. Non capisco come sia possibile riceverlo tutto dentro ma ci riesco. Si ferma un attimo e poi come una furia inizia la cavalcata, mugola, sbuffa, mi schiaffeggia il sedere, mi agguanta i fianchi e si conficca con tutta la forza che ha. Ma adesso sono io mi apro, che lo accolgo, che spingo per essere penetrata sempre di piu’. Sento le palle enormi che mi sbattono contro quando mi infila sino alla radice, poi fuori e di colpo dentro. Non vorrei, non dovrei, ma mi piace. Sento che mi urla porcate, che mi chiama con i nomi piu’ schifosi ma mi piace sempre di piu’, adesso non vorrei che smettesse. Si china su di me mi agguanta i seni che penzolano sotto, li strapazza, mi strizza i capezzoli, ho il suo alito sulla nuca. Poi di colpo si blocca in fondo ed i suoi denti mi mordono la nuca, lo so che cosa sta succedendo ed io perdo la testa. Sentire quel membro immenso che pulsa in fondo alla mia natura e scarica il suo seme mi manda in paradiso”
Altra pausa, questa volta e’ lunga, Patrizia sta venendo come nel suo sogno, lo capisco dai suoi gemiti sommessi e dai movimenti del suo bacino. E’ troppo anche per me.
Vedo un Autogrill sulla destra ed esco senza pensarci, il parcheggio e’ un po’ affollato ma dietro ci sono posti liberi, e’ la zona dei camionisti. Mi fermo al buio e spengo le luci. Non mi sembra che lei si sia accorta di nulla.
“Si, guarda, sentire quel maschio godere dentro di me mi fa impazzire e adesso sono io che lo incito, lui sembra non smettere piu’, vedo che mio marito sta venendo insieme noi ma i suoi pochi spruzzetti sono nulla in confronto a quello che mi sento sparare dentro” Altra pausa, sospiri profondi e un leggero ansimare mi confermano che sta venendo davvero pur essendo persa nella sua fantasia, non c’e’ bisogno che io la inciti a proseguire. “Sembra che non finisca mai di insozzarmi, mi morde la nuca come una bestia alla monta e spinge, spinge sempre piu’ forte mentre si scarica senza riguardo in fondo alla mia vagina profanata”
Non posso fare a meno di notare che sta usando termini sempre piu’ spinti, non ce la faccio piu’ e con un movimento rapido mi sfilo i calzoni e gli slip liberando finalmente il membro congestionato e dritto, scopro la punta e lo accarezzo con leggerezza. Ma Patrizia non si accorge di nulla e’ ancora persa nel film che sta proiettandosi dentro la mente, ha perso il senso della realta’ completamente ed il suo viso nella penombra fitta e’ quasi bello ed eccitante cosi’ invaso dalla libidine.
“Si, non smette piu’, ma quanto sperma ha dentro ! Mi sta allagando e non e’ ancora contento, io mi muovo per soddisfarlo e farlo finire ma e’ una animale inesauribile. Lo sento che si ferma piantato tutto dentro, sono invasa dal calore del suo seme, mi sento violata, sporcata, indegna di mio marito che ci sta guardando con gli occhi sbarrati ed il suo cosino afflosciato tra le gambe, vorrei morire eppure ho provato un piacere indescrivibile, me ne vergogno ma non posso negarlo. Sento che il membro e’ meno duro ma quando lo tira fuori lentamente sembra non finire piu’, mi sento aperta e oscena, il seme mi cola lungo le gambe e non posso fare nulla per impedirlo. Colo come una fontana, quella bestia ha fatto i suoi comodi ed adesso non mi guarda nemmeno. Si asciuga il membro con i miei slip e me li lancia sulla schiena, mi disprezza, mi tratta da puttana da strada. Eppure gli e piaciuto approfittarsi di me, ho sentito che godeva mentre mi adoperava come una bambola di carne. Si riveste e se ne va lasciandomi a quattro zampe come un animale”
Accidenti, per essere una signora inesperta di buona famiglia ha una fantasia sterminata, senza accorgermi mi sto masturbando lentamente, posso giocare con il mio birillo quanto voglio, mi ci vorrebbero ore per venire in questo modo, pero’ mi piace, mi eccita sempre di piu’.
“Mio marito mi si avvicina, mi bacia, mi accarezza, mi pulisce dallo sperma, mi fa distendere e mi bacia con tenerezza, povero caro, deve essere stata un’esperienza indescrivibile assistere allo stupro di sua moglie. Anch’io lo bacio, lo imploro di perdonarmi, gli dico che lo amo e che ho dovuto cedere alla violenza, quell’animale mi avrebbe uccisa se mi fossi opposta. E lui mi dice paroline dolci, mi dice che sono la moglie piu’ brava e bella che esista, che mi ha perdonato, che non e’ stata colpa mia”
Le ultime parole si spengono in un sussurro, io la guardo affascinato mentre e’ distesa sul sedile con gli occhi chiusi, le gambe coperte dalla gonna larga spalancate ed una mano sprofondata nel mezzo. Ormai pero’ e’ immobile, io invece continuo ad accarezzarmi ed ho sempre piu’ voglia di godere ma non oso rompere l’atmosfera del momento.
Passano alcuni minuti senza che nessuno dei due apra bocca poi Patrizia si solleva, apre gli occhi e mi guarda fisso.
“Che cosa stai facendo Gabriele ? Ma cosa ti sei messo in testa ? Rivestiti alla svelta e ripartiamo per favore !” Io non mi muovo di un millimetro, seduto con il cazzo dritto in mano e la punta rossa che brilla alla debole luce del parcheggio. Patrizia sembra davvero spaventata, ha uno sguardo duro e le labbra tirate, questa e’ la donna che conoscevo, l’altra sembra essersi dileguata in un lampo.
“Gabriele, lo sapevo che non devolvo confidarmi con te, anche tu ti sei messo in testa che io sia una poco di buono, una delle donne facili che frequenti, non negarlo ! Invece ti sbagli caro mio, a me piace fantasticare, inventare situazioni trasgressive ma niente di piu’ stanne certo. Io sono sempre stata fedele a mio marito e la saro’ per tutta la vita, non scambiare le fantasie con la realta’. Rimettiti a posto e partiamo, se solo provi a toccarmi urlo e chiamo la polizia, anzi lo dico a mio marito.” Non conosco bene Patrizia ma dal tono e dalla decisione direi che non dovrei avere dubbi, ha impugnato il cellulare e sembra decisa ad usarlo. Per fortuna che chiuso le portiere ma non vorrei vederla correre urlando come una pazza nel piazzale dei camion in autogrill, ci mancherebbe altro.
Pero’ sono davvero sorpreso da questa reazione, ho la mazza dura in mano e invece di incazzarmi sento che la situazione mi eccita. Abbasso gli occhi per non avere un’aria aggressiva e parlo con voce pacata . “Senti Patrizia, non fraintendermi, non ho alcuna intenzione di aggredirti, non credo di avere proprio la fama di violento, calmati e ragioniamo, cosi’, da brava, rilassati.” Non ho ottenuto un gran successo ma sembra meno spaventata. Cosi’ proseguo. “Ho ascoltato con molta attenzione la tua storia e vedi che non mento, l’effetto c’e’ stato e notevole, guarda in che stato mi hai conciato” Finge di non voler guardare ma l’ho colta che sbirciava, bene, il mio amico e’ davvero in piena forma, allora proseguo. “Ho notato che anche tu ti sei eccitata, anzi tu ti sei masturbata mentre raccontavi, non negarlo dai” La risposta e’ secca ma non poi tanto cattiva. “Si, quando fantastico mi piace masturbarmi, lo faccio sempre, ma non metterti strane idee in testa, e’ solo un giochetto erotico, capito ?” Giochetto erotico un paio di palle, si e menata la passera per un’ora ed ha goduto da restare senza fiato, non ho dubbi ma non voglio infierire.
“Allora, scusa, non ti sembra che anch’io abbia il diritto di scaricare la tensione che mi hai messo addosso ? Come pensi che io possa guidare per altre tre ore di notte con questo oggetto tra le gambe ? Guarda come e’ teso” Adesso accetta di dargli un’occhiata, mi sembra che si stia rilassando ma aggiunge decisa “Fa come ti pare ma non aspettarti che io faccia qualche cosa, non ho mai toccato altro uomo che mio marito e non ho certo intenzione di cominciare adesso. Se vuoi soddisfati da solo ma non toccarmi, se solo ci provi te ne faccio pentire amaramente. Lo sapevo che dovevo tacere con te, sei un donnaiolo, lo sanno tutti”
Non raccolgo l’allusione, allontano il sedile, abbasso un po’ lo schienale e mi metto comodo, fingo di cercare qualche cosa nel cassettino e la luce bassa lo investe in pieno facendolo sembrare ancora piu’ grosso e lungo. La osservavo con attenzione e non mi e’ sfuggito un suo lungo sguardo tra le mie gambe, la signora non me la racconta tutta. Forse non ne ha mai visti di cazzi cosi’ ma certo questo non la lascia indifferente. Inizio ad accarezzarmi lentamente, scoprendo tutta la punta lucida, di proposito non ho chiuso il cassettino e lui e’ in piena luce nel buio dell’abitacolo. Palpeggio lo scroto, lo sollevo, e’ grande e pieno, poi spingo il bacino verso l’alto, insomma faccio di tutto per mettermi in evidenza. Adesso Patrizia non finge piu’, guarda con interesse ma si e’ rannicchiata contro il vetro per allontanarsi da me e resta immobile.
“Scusa Patrizia ma ho bisogno di un favore, non temere, nulla che tu non possa fare. Cosi’ a freddo non riusciro’ mai a godere, ti andrebbe di raccontarmi un’altra delle tue storie ? Magari la costruiamo insieme, tu sei brava e vedrai che godro’ in un attimo. Puoi farlo ? Come vedi non cerco di aggredirti ma ti prego di aiutarmi, in questo stato soffro molto, davvero. Basta poco e poi non ti stresso piu’. Ti prego Patrizia, fammi questo favore, giuro che non ti chiedero’ altro”
Rimane silenziosa, non si aspettava questa richiesta, era tesa a respingere la a mia aggressione ma cio’ che le chiedo la spiazza. Mi guarda ed io ho l’aria del bravo bimbo imbronciato, scuote la testa. “Gabriele, se e’ per questo credo di poterti accontentare ma ti raccontero’ una fantasia breve, abbiamo ancora tanta strada davanti a noi. Hai un tema da suggerirmi ?”
Ha abboccato, a volte mi sembra di essere diabolico. “Non so Patty, fai tu. Magari se immaginassimo qualche cosa legato alla strada, al viaggio, mi aiuteresti a scatenare anche la mia fantasia. Non so, tipo un guasto alla macchina, un passaggio da uno sconosciuto. Oppure una piccola officina di campagna dove un meccanico ti sta riparando l’auto. Vedi tu ma non farmi attendere troppo, sto male davvero”
Sembra rincuorata, si distende sul sedile, ormai la conosco, sono sicuro che ne ha voglia anche lei di giocare, si volta verso di me ma non uno sguardo cattivo. “Non ti aspettare che io faccia nulla altro che parlare e se tu allunghi un dito io smetto e ti combino un casino che nemmeno immagini. Gabriele, stai buono e bravo, concentrati e lascia volare l’immaginazione come faccio io, ok ?”
Annuisco e mi distendo sempre accarezzandomi il cazzo lentamente, non mi sono sbagliato, lo guarda con interesse ma fingo di non accorgermene. Non mi ha chiesto di chiudere il cassetto e ripiombare nel buio, Patrizia mia, non sottovalutarmi e mi scappa un sorriso nascosto.
Mi accorgo che rovista nella borsetta e tira fuori il cellulare, un click e si abbandona soddisfatta ad occhi chiusi sul sedile, sinceramente non capisco cosa voglia combinare.
“Ciao amore, tutto bene ?……i bimbi sono dai nonni, hai fatto bene……..tutto solo ? Povero caro, ti sentirai solo…….no….qui c’e’ un piccolo problema ma Gabriella e’ in gamba…..dai….non preoccuparti…….ti dico che tutto e’ a posto…..solo un guasto alla macchina…niente di pericoloso siamo arrivati in una piccola officina e tra un’oretta e’ tutto risolto.”
Devo dire che Patrizia e’ riuscita a sorprendermi ancora una volta, che chiamasse il marito non me lo sarei aspettato. “Si tesoro mi manchi anche tu…….no….Gabriella e’ andata a prendere il pezzo in citta’, sai e’ una officina piccola, c’e’ solo un meccanico….si e’ un paesino dopo Trento….Sola ? Si sono sola in officina mentre il meccanico smonta il pezzo rotto…..non e’ biondo, non siamo in Germania”
Adesso capisco il gioco, diabolica Patty, vuole coinvolgere il marito nella sua fantasia, la cosa mi procura un brivido di piacere e mi sembra che la mazza sia diventata ancora piu’ dura, continuo ad accarezzarla sotto gli occhi di lei.
“Non e’ giovane, amore, e’ muscoloso e virile…..ma perche’ mi fai queste domande……certo….non mi ha tolto gli occhi da dosso da quando siamo arrivate…….deve essere un porco…..no, amore, lo sai che io non provoco, amo solo te…lo sai”
Non sento cosa le dice ma adesso ma la pausa e’ piu’ lunga e vedo la sua mano avvicinarsi al ventre, ormai lo capisco quando si sta eccitando.
“Lo sai che non ho messo gli slip sexy, pero’ e’ coricato sotto la macchina e mi sbircia sotto la gonna, deve essere un porco……si…..le allargo ma, amore…..cosa mi vuoi far fare ? Lo vedo sai che mi guarda fingendo di lavorare, ha gli occhi fissi tra le mie cosce. E’ un maiale, vedessi che bozza enorme ha nei jeans, si….e’ disteso a terra e mi guarda le mutandine……..no…non posso toglierle. Ma tesoro, cosa vuoi farmi fare ? Vuoi che la tua stellina gli faccia vedere il suo segreto scuro ? No…non posso…sono tua moglie…………….e lui e’ un uomo volgare, chissa’ cosa potrebbe farmi. No….non mi muovo, lo lascio guardare ma si e’ spostato sotto di me, non si vergogna di nulla”
Come l’altra volta la mano si e’ infilata tra le cosce coperta dalla gonna larga ma i movimenti sono eloquenti, si accarezza il clito, Patrizia e’ partita nel suo sogno.
“Amore, mi sta toccando le gambe, ho paura di muovermi, e’ forte e potrebbe essere violento….non c’e’ nessuno che possa aiutami. Si, mi accarezza…vedessi che mani grandi e unte di grasso che ha ! Mi tocca gli slip……cosa faccio ? Amore aiutami ! E’ un porco, vuole violentarmi ed io sono qui sola….ho paura…amore.”
Sono ipnotizzato da questa storia, Patrizia e’ una maestra nel creare situazioni coinvolgenti. Quasi senza accorgermene allungo una mano e le sollevo la gonna sino all’inguine. Non mi sbagliavo, ha la mano infilata negli slip ed il dito che tortura il clito, lei sembra persa nel nulla e non fa nulla per fermarmi.
“Amore, mi sta sfilando le mutandine, questo porco vuole toccarmi tutta, vuole vedere il mio pelo….mio dio ! Che vergogna….sono paralizzata dalla paura e lui ne approfitta….e’ un maiale….ansima come una bestia in calore….amore, ho paura, non so cosa potra’ farmi”
Quasi senza pensarci eseguo quello che lei racconta, abbasso i suoi slip e lei mi asseconda sollevando il sedere, non riesco a toglierle ma le lascio arrotolate sulle ginocchia. Un folto ciuffo di peli neri risalta sulla pelle candida delle cosce, io ho smesso di menarmi, ormai mi scoppia il cazzo in mano dalla voglia.
Senza che opponga resistenza le sposto la mano e accarezzo il clito, e’ caldo e duro, spunta dal cespuglio e lo accarezzo, lo prendo tra le dita, lo masturbo come un cazzetto, in effetti e’ piuttosto sviluppato.
“Amore, amore, adesso mi sta toccando tutta! Mi accarezza il bottoncino ma ha una mano dura e forte…si…….che vergogna ! Mi considera una puttana, si approfitta di tua moglie, ho paura….non posso difendermi…amore…..aiutami…..dimmi che mi ami…mi sta aprendo il fiorellino….ha un dito enorme e lungo…..non immagini quanto, vuole entrarmi dentro. Si…..non lo contraddico…e’ un violento, hai ragione….potrebbe uccidermi se non lo accontento vero ?”
Sotto le mie carezza sta allargando le cosce, io le accarezzo la fessura, e’ bagnata, calda, faccio scorrere il dito sulle labbra e patrizia ha un brivido, si apre ancora di piu’. Le labbra sono paffute e grandi, chiuse e gonfie, spingo con il dito e affondo in un lago di umori. Scorro per tutta la lunghezza dello spacco, la sento ansimare forte e facilitarmi in tutto. Gli slip disturbano l’operazione ma non riesco a sfilarle. “Caro, ha perso la testa mi strappa le mutandine, mi vuole nuda ed indifesa tra le sue mani……..aiutami caro, salvami da questo bruto…..me le sta strappando. Ho paura, cosa mi fara’ adesso ? Si, certo,……..lo lascio fare…non posso oppormi….mi vuole violentare…….e’ troppo eccitato……anche tu vero ? Si….toccati…..pensami….amore“
Tiro con violenza gli slip e di colpo si strappano, adesso le gambe sono libere e Patrizia le spalanca.
“Mi sta infilando un dito, anzi credo due o tre, sono enormi, non si ferma davanti a nulla, porco…maiale…si…non mi oppongo….non posso contrariarlo. Mi fruga dentro….dimmi cosa devo fare…..sta entrando nel tuo tesoro…..si….mi piace, no…..non mi fa male ma mi vergogno….mi tratta come una donna da strada. Amore, ti stai toccando ? Si, continua a farlo, vorrei che tu fossi qui….vorrei vederti mentre giochi con il pisello…..io amo solo te…lo sai…..ma mi piace quello che sta facendo questo porco….e’ violento, forte, mi desidera lo sai ?.”
Ho infilato il dito dentro, ne aggiungo un altro perche’ la sento spalancata e fradicia, ho il cazzo tra le gambe che mi scoppia dalla voglia ma non prendo iniziative, ormai ho capito il gioco. Le esploro la figa, affondo le dita e le ritiro, la scopo cosi’ e lei comincia a perdere il controllo.
“Adesso si e’ slacciato i calzoni, vedessi che membro ha ! No….di piu’….e’ il doppio del tuo, grosso, con la punta violacea e lucida di voglia. Mi fa paura, l’avevo capito che era un maniaco, un violento…..cosa faccio amore ? Dillo a tua moglie cosa vuoi che faccia ? No…non posso contraddirlo…si….cerchero’ di soddisfarlo cosi’ non mi violenta…si amore…lo prendo in mano e lo accarezzo……e’ grosso, duro….mi piace. Ti stai toccando anche tu ? Sei duro ? Lo so…non come questo animale che si approfitta di tua moglie ma voglio che mi stai vicino, ho paura…..non posso difendermi e lui lo sa. Vuole sfogarsi con me come se fossi una puttana….tua moglie una puttana….ci pensi che vergogna ?”
Intanto ha allungato la mano e mi ha abbrancato il cazzo, finalmente, credevo di impazzire dalla voglia. Lo accarezza, lo esplora tutto, mi soppesa le palle gonfie mentre io non smetto di masturbarla.
‘Tesoro, vedessi come e’ grosso, lungo e grosso il doppio del tuo di piu’ immagina. E poi duro …. deve avere una voglia bestiale ….. cosa mi fara’ ? Anche tu l’hai duro ? Si caro accarezzati immaginando tua moglie violentata da un porco …..sono qui sola in mano ad un maiale impazzito dalla voglia ..si..caro .. vuoi che cerchi di calmarlo con la bocca ? Cosi’ non mi fa del male ? Si, amore, hai ragione lo prendero’ in bocca …..hai ragione devo farlo.”
Sempre con il cellulare all’orecchio si abbassa e mi circonda la cappella con le labbra, riesce ad infilarla ma poi continua a parlare. Io a fatica continuo a pomparle la figa con tre dita, cola come una fontana e si dimena dal godimento. Non capisco se sia gia’ venuta o goda in continuazione.
‘Tesoro, e’ troppo grande, non riesco ad ingoiarlo tutto, non riusciro’ a farlo godere cosi’ e lui mi puo’ picchiare, lo vedo che ha perso la testa’deve essere tanto tempo che non si sfoga’.no’amore no’.dentro la tua passerina no”mi sfonda questa bestia impazzita’.mi sta trascinando su di lui”.aiutami amore’..difendimi da questo porco’..si godi anche tu ?… Si’ ne ho voglia lo sai che ne ho voglia ….vuoi che lo lasci entrare nella mia tana segreta ? Amore’dimmi che lo vuoi’.si’certo’.tutto. Fara’ i suoi comodi dentro di me’.lo sai’.come un animale impazzito. Vuoi che lo lasci fare ? Amore’.se lo dici tu lo faro”
Queste macchine sono un disastro c’e’ il tunnel in mezzo che divide i sedili e muoversi non e’ facile. Decido di abbassare il mio sino in fondo, arretro al massimo e resto disteso con il cazzo verso l’alto. Patrizia non lo ha mollato un attimo la mia verga, ansima e la bagna con la lingua.
Poi, di colpo, con una agilita’ imprevedibile mi viene a cavalcioni, non deve essere facile per lei piuttosto formosa trovarsi il volante contro le reni. Si solleva e con la mano mi punta il cazzo all’entrata della figa, si abbassa piano facendomi scivolare dentro e finalmente si abbandona sul mio petto. Siamo guancia a guancia e riesco a sentire finalmente la voce di suo marito. ‘Patty, ce l’hai dentro ? E’ grosso ? Ci sei riuscita ? Dimmi cosa senti’..sei piena ? Dillo al tuo amore se ti ha penetrata tutta’
‘Amore’sono piena, non credevo che ci entrasse tutto, questo maiale deve avere una voglia bestiale perche’ e’ cosi’ duro che non immagini. Mi sento aperta in due, sfondata’.riesci ad immaginare tua moglie piena di un altro uomo, e’ la tua passerina che sta usando, lo sai ? ‘
‘Ma lo fai per difenderti, lui e’ un perverso e tu non puoi ribellarti. Patty, io sto per godere con le mani, dimmi’dimmi tutto. Fallo finire alla svelta, vedrai che dopo non ti fara’ del male’muoviti e cerca di soddisfarlo, non negargli niente’potrebbe ucciderti’.lo sai vero ?’
Sento il marito che ansima e sbuffa, Patrizia si solleva e comincia a pomparmi, prima lentamente poi sempre piu’ decisa. ‘Mi piace amore, vuoi che ti chiami cornuto ? Si ? Allora adesso tua moglie e’ piena di un altro e lo sta facendo godere”sono brava sai ? E’ piu’ lungo e duro del tuo’.lo sento da morire, ti sto facendo cornuto e ”mi piace, godo.. Sentissi che voglia che ha lui, gli piaccio e si vuole sfogare dentro di me, mi tratta da puttana, tua moglie e’ la sua puttana e ci gode. Toccati amore, pensami mentre faccio godere un maschio impazzito dalla voglia. Ti stai accarezzando amore ?’
Adesso le ho abbrancato il culo e la guido ad impalarsi sempre piu’ forte, mi piace il suo culo grosso, le cosce paffute e la sua figa larga e bollente. ‘Gode quel porco schifoso? Patty, senti che sta per godere ? Dimmi tutto, voglio che mi dici tutto ! Ti amo Patrizia, sto godendo sai ?’
‘Si e’ sempre piu’ duro e poi spinge in fondo, e’ un perverso, grugnisce come un maiale, vorra’ scaricare il suo seme bestiale dentro di me ? Amore’ho paura’.cosa faccio ? Sentissi che palle grandi ha’.vuoi che gli dica di smettere ? Vuoi che lo implori di non sporcarmi dentro ? Vuoi che si scarichi dentro il tuo nido d’amore ? ‘
Intanto Patrizia ansima e pompa sempre di piu’ forte, fatico a sentire la risposta del marito. ‘ Patty sto godendo, non fare nulla che lo possa contrariare, sei in pericolo lo sai. Lascia che ti profani completamente, non fare nulla per scatenare la sua violenza. Patty, amore mio, dimmi cosa senti’.ti prego. Si gonfia ? Sta per godere ? Apriti per accoglierlo tutto, non voglio che ti faccia del male’
Se non avessi altre cose alle quali badare il loro modo di esprimersi mi farebbe ridere. Patrizia ha una figa profonda e bagnata ma non la sento larga e mi piace molto quando si impala su di me, stringe i muscoli interni per massaggiarmi la verga quando si muove. Infilo le mani sotto la camicetta e le abbranco le tette, grosse, burrose, mi piacerebbe vederle ma c’e’ buio.
Ormai non parla e dal telefono giungono solo sospiri affannosi, entrambi stanno godendo ed anch’io mi sento ribollire la sborra alla base del cazzo. Quando raggiungo l’orgasmo la blocco e rimango conficcato a fondo”la sua voce al telefono e’ un urlo.
‘Lo sento amore, lo sento che sta godendo, e’ caldo, questo porco non finisce piu’ di godere’..sta venendomi dentro come un maiale. Si’anche tu’si’godi con lui’tu non sei cosi’ porco. Sentissi quanta’.e’ bollente”vengo anch’io, perdonami amore. Mi sento una donnaccia, una che gode mentre un maiale la riempie’ma godo’..ne voglio tanta, dimmelo anche tu che devo lasciarlo fare”tua moglie riempita come una porca, senza riguardi’.dimmi che devo accogliere il suo seme bestiale dentro di me’.’
Poi sono solo rantoli e sospiri.
Lentamente l’eccitazione lascia il posto ad una dolce rilassatezza, Patrizia non si e’ piu’ mossa da alcuni minuti, sembra addormentata addosso a me. Io vedo fuori i TIR che stanno facendo manovra per parcheggiare, non vorrei che notassero la macchina in una zona buia. Lentamente la sollevo ma lei sembra un automa, al cellulare il marito la chiama, sento il suo tono preoccupato e glielo avvicino all’orecchio. Questo sembra risvegliarla, lentamente ritorna al suo posto io le allungo alcuni fazzoletti di carta con i quali tampona la cascata che deve avere tra le cosce. Parla al cellulare con voce bassa, un sussurro che fatico a capire ma anch’io sto cercando di rassettarmi, non sono tranquillo e me ne voglio andare alla svelta da questa zona buia.
Quando accendo il motore sento che lei dice al marito ‘Si caro, senti che l’auto e’ riparata ? Tutto a posto per fortuna, adesso possiamo proseguire il viaggio, meno male, ti amo tanto, non saprei vivere senza di te’
Non so cosa dire e allora non apro bocca. Riprendo l’autostrada, non piove piu’ ed il traffico e’ normale, l’ora di punta e’ passata, Patrizia ha rimesso a posto il telefono e sembra addormentata, io mi sento a disagio, non so come reagira’ dopo quello che e’ successo.
Fingo di essere concentrato nella guida e presto superiamo Bolzano, la salita al Brennero non dovrebbe essere difficile, solo TIR e qualche auto. Prima di Bressanone mi decido a parlare. ‘Non so tu come sei messa ma io ho appetito, che ne dici se ceniamo ? Conosco un ottimo ristorante a Brixen, ti va ? Si, in italiano e’ Bressanone.’
Mi risponde di si, un solo monosillabo ed allora esco, l’Elefante non e’ lontano e ci siamo in pochi minuti, Appena scesi mi fa aprire il baule rovista nel trolley poi mi segue silenziosa, entriamo e appena seduti lei scappa in bagno, ha un atteggiamento difficile da decifrare, spero solo che non pianti un casino a tavola. Anch’io vado a rinfrescarmi in bagno, e’ abbastanza presto ed i clienti sono pochi.
Torna che sembra rincuorata, si e’ pettinata, ha messo un trucco leggero, insomma sembriamo una normale coppia di mezza eta’ in gita.
Durante la cena, ottima e accompagnata da un vino stupendo, chiacchieriamo poco e di cose banali, poi riprendiamo il viaggio e Patrizia ritorna silenziosa ed apatica. Io mi guardo bene da cercare la conversazione, mi sembra di avere a bordo una bomba pericolosa da trattare con ogni cautela.
Verso mezzanotte siamo in centro a Monaco, io ho prenotato in un Hotel in centro mentre Patrizia alloggia nel centro Congressi dove dobbiamo essere domani. Quando mi fermo davanti al suo Hotel scendo e la aiuto a portare il trolley, sull’ingresso mi ringrazia con poche parole per il passaggio, non e’ arrabbiata, nemmeno fredda con me, solo apatica, direi assente. Nelle ultime ore avremo scambiato tre frasi, non di piu’
La guardo entrare ed io raggiungo il mio albergo, sono felice che tutto si sia svolto senza drammi, non credo che sia nata una solida amicizia tra me e Patrizia. Cosi’ e’ la vita, mi dico mentre scopro di essere piuttosto stanco, cerchero’ di dormire alla svelta perche’ domani sara’ una giornata pesante. Anche oggi non e’ stata una passeggiata ma va bene cosi’.
Gabriele Arcangeli gabryarcangeli@gmail.com
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