“Oppure la vorresti pompare forte, hai voglia di montarla, vero ? Ma Angela ha una passerina stretta, la rompi, non venirle dentro, ti prego, non allagarla con la tua sborra bollente. Lo so che non resisti, sei duro, caldo, dimmi che non lo farai”
“No Paola, non te lo dico, ho voglia di sborrare e lo sai, fammi venire dentro Angela, non resisto, ti prego”
“Allora sei il solito, ma lo sai che guaio potresti combinare ? Le lesbiche non usano anticoncezionali, ti rendi conto ? Ma sei il solito incosciente, vuoi solo spingere e venire in fondo, ti conosco, sei un porco senza scrupoli. Non negarlo che lo vuoi fare, povera Angelina, l’ho messa in mano ad un porco pervertito, la sua passerina violata da un porco come te !”
Mi sto agitando sul sedile, ormai ho bisogno di venire, sento la sborra spingere alla base del cazzo, voglio entrare in una figa e venire, niente altro mi importa. Mi agito e afferro Paola alle spalle, devo avere uno sguardo allucinato che non ammette ragioni
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“No, stai buono, ho capito che la vuoi riempire, quando fai cosi’ sei un animale e non si puo’ farlo ragionare. Ecco, sborra dentro la piccola Angelina, riempila…..e’ questo che vuoi, non sai fare altro….”
Di colpo si abbassa e mi prende in bocca l’asta congestionata, mi strizza le palle e pompa…..il calore mi fa esplodere e inizio a sborrare “Si, si, siiiii, vengo, lasciami venire dentro questa fighetta stretta, aprila, te la riempio….ahhhhhhhh…..godo….”
Intanto Paola ha stretto le cosce e mi stritola la mano ma sento le sue contrazioni ritmate, stiamo godendo insieme sotto l’occhio incuriosito del pescatore che adesso non credo abbia piu’ dubbi.
Continuo ad eiaculare nella bocca di Paola ma lei sa bene come ingoiarmi e alla fine non ne sfugge una goccia, quando si solleva finisce di ripulirmelo con la lingua e mi lascia abbandonato sul sedile con gli occhi chiusi, non sono in grado di fare altro. Mi accorgo per un attimo che il pescatore si e’ avvicinato alla macchina e deve aver gustato i nostri ultimi attimi ma non riesco a preoccuparmene, Paola ha abbassato la gonna ed e’ anche lei rilassata al mio fianco, immobile.
Appena recupero un po’ di ragione e senza rimettermi dentro il membro, metto in moto e parto di scatto, salgo sull’argine e mi fermo dopo qualche centinaio di metri, scendo e riesco a rivestirmi, sono ancora piuttosto sconvolto e Paola non si e’ piu’ mossa, abbandonata sul sedile con gli occhi socchiusi
Il ritorno in ufficio e’ rapido e non ci scambiamo una parola, le prendo la mano e la stringo mentre lei ricambia, siamo troppo esausti per dirci altro. Pero’ in testa mi girano le cose che mi ha svelato Paola, Angela e’ lesbica ? Piu’ ci penso e piu’ la cosa mi sembra verosimile, eppure e’ capace di far eccitare gli uomini e sa anche come farli godere. Poi c’e’ la storia con lo zio, il fratello di Paola, che non ho sollevato con lei, ci sono cose che non tornano e forse e’ proprio questo il fascino di ogni donna, sempre diverse ed imprevedibili. Anche Paola, ne sono certo, trova eccitante l’omosessualita’ della nipote, direi che me ne ha parlato come in un gioco erotico, eccitandomi ed eccitandosi, mi scappa un sorriso mentre tra le mie gambe non tutto si e’ calmato.
Arriviamo in studio con un paio d’ore di ritardo e ci sono un sacco di cose da sistemare, Paola poi deve rientrare presto e mi saluta con un bacio leggero ed affettuoso impedendomi di reagire altrimenti……..
La mattina dopo trovo Angela al suo posto, allegra, fresca, mi accoglie scusandosi per l’assenza ed io mi informo sull’esito dell’esame. Tutto e’ andato per il meglio e lei sosterra’ l’orale nei prossimi giorni per poi tornare a casa alla fine della settimana. Mi mostro dispiaciuto per la sua partenza e lei anche, non credo che stia mentendo.
Mi tuffo nel lavoro ma il pensiero di Angela non mi lascia tranquillo, di tanto in tanto mi alzo e la vedo alla scrivania, spesso con il cell all’orecchio, solo quando squilla quello dell’ufficio sospende un momento ed io non posso chiederle di piu’. A meta’ mattinata viene nella mia stanza per chiedermi se ho cose da farle fare, vedermela cosi’ giovane e flessuosa davanti mi lascia senza fiato, mi trovo ad immaginarla per un attimo nuda abbracciata a Paola e questo flash non mi aiuta a stare tranquillo.
“No Angela, stai gia’ facendo molto rispondendo al telefono, non preoccuparti” La vedo uscire ancheggiando leggermente, ha un culetto da sballo, non c’e’ dubbio. Dopo poco mi alzo per cercare un documento e per poco non inciampo in qualche cosa di nero sul pavimento, mi chino a raccogliere quello che sembra un piccolo straccetto e……sorpresa ! E’ un minuscolo tanga nero.
Lo stringo in mano e istintivamente me lo porto al naso, non posso sbagliare, e’ il profumo di Angela, di figa giovane e bagnata. La rivelazione mi prende alla gola e immediatamente mi sento crescere il cazzo nei calzoni, accidenti ad Angela, ne sa una piu’ del diavolo ! Lo appoggio sulla poltrona ma immediatamente lo riprendo in mano, non resisto a toccarlo.
Mi dimentico del lavoro e degli impegni, l’unica cosa che mi importa adesso e’ Angela, la raggiungo e rimango interdetto dalla sua aria innocente e tranquilla con la quale mi guarda sorpresa..
“Dottore, e’ successo qualche cosa ? La vedo un po’ teso, non avro’ fatto qualche cosa di male spero”
Piu’ fa l’ingenua e piu’ mi eccita, la fisso negli occhi e lentamente allungo la mano appoggiando il minuscolo tanga sulla sua scrivania. Angela sorride e finge di essere sorpresa.
“Ecco dove era finito ! Non riuscivo piu’ a trovarlo, grazie Dottore. Me lo ero tolto un attimo perche’ mi dava fastidio, mi succede a volte, sa ? Poi mi sono dimenticata di infilarmelo, sto cosi’ bene senza !”
Avrei voglia di prenderla, stenderla sulla scrivania e sbatterla immediatamente ma mi impongo di restare immobile, guardandola fissa. Lei continua.
“Se si gira un attimo me lo infilo, sempre che non preferisca tenerlo lei come ricordo” Ha un’aria incredibilmente conturbante, un misto di malizia e sensualita’ ed io non so cosa rispondere perche’ altri pensieri mi turbinano in testa. “Ho capito, le chiedo scusa e mi rimetto in ordine”
Alza le gambe lunghe e snelle e le appoggia sulla scrivania, si solleva la gonna corta e davanti ho la sua fighetta sconvolgente, lei sa di avermi ipnotizzato e ci gioca con una malizia raffinatissima.
“Se resta a guardarmi non ci riesco, sia buono, si giri un attimo” Apre le gambe e vedo la fessura piccola e stretta, non mi muovo di un passo anche se mi sento piuttosto stupido cosi’ immobile ed impalato davanti a questa ragazza con il ventre nudo. “Allora me lo infili lei, cosi’ non ci riesco”
Apre le cosce e a questo punto non riesco a stare fermo, mi inginocchio nel mezzo e schiaccio il viso contro la passera profumata che ho davanti, non resisto e la mia lingua comincia ad accarezzare la fessura chiusa, dal clito in giu’ e Angela si accomoda per facilitarmi l’operazione.
“Ma Dottore, cosi’ non mi aiuta ! Gia’ ero tutta bagnata e se lei non fa il bravo io esplodo, mmmmmmm, lei vuol far impazzire la piccola Angela !”
Intanto ho allungato le mani sotto le sue chiappe e ho tutto il viso schiacciato contro la fighetta calda e umida, il profumo di sesso mi inebria e non riesco a pensare ad altro. Con un dito percorro la fessura posteriore e accarezzo il buchetto stretto, indugio un attimo e cerco di infilarlo.
“No, zietto, non mi fare male, non ci riesco” Infilo il dito nella figa e lo inumidisco poi ci riprovo e questa volta riesco a forzarne l’ingresso, solo per poco. “No, per favore, il mio buchetto e’ vergine, non mi faccia del male. Non essere uno zio cattivo”
Mentre le succhio il clito muovo il dito dentro lentamente e sento che i muscoli si stanno rilassando, ormai sono entrato tutto e il suo bacino segue la mia penetrazione, e’ terribilmente stretto e devo continuamente lubrificare il dito per non farle male. Angela e’ abbandonata sulla poltrona con le gambe sulle mie spalle e sento che sta ansimando, “Mi piace pero’, sei bravo, non smettere ti prego”
Invece vorrei smettere, ho una tensione insostenibile negli slip ed una voglia tremenda di sostituire il dito con qualche cosa di piu’ consistente pero’ mi rendo conto che le farei troppo male. Con la mano libera mi slaccio i calzoni ed in un momento ho la verga libera, dura come il ferro e non resisto a massaggiarla. Lei ha gli occhi chiusi e si sta abbandonando al piacere, e’ troppo per resistere, mi alzo di colpo e le punto il cazzo contro la figa. “No, zietto, ti prego, non farlo….lo sai che non posso, non voglio…..nooooo” Sentire la fighettina bagnata e calda contro la punta mi fa uscire di senno, spingo d’istinto, ho voglia di sfondare, di entrare in fondo……….
Angela scatta come un serpente, mi afferra l’asta con la mano e la stringe appena sotto la cappella, sono entrato per poco e di piu’ non riesco, lei me lo impedisce. “No, ti prego, non farmi male, non posso, non voglio……..”
Io spingo avanti e indietro ma riesco solo ad entrare con la punta, Angela mi stringe il cazzo e mi impedisce di andare oltre, e’ una sensazione incredibile, come se fossi intrappolato in una tana strettissima, non mi controllo piu’. Angela avvicina il viso al mio e mi bacia, la sua lingua e’ come un diavoletto che mi esplora la bocca, la sento ansimare forte e la sua voce e’ un sussurro. “Facciamolo cosi’, mi piace, non credevo che fosse cosi’ bello, fammi godere cosi’…..”
Non capisco come riesca ad impedire la penetrazione completa, sto spingendo con tutta la forza che ho ma Angela e’ forte. “Vieni, zio, vieni con me, voglio sentirti godere, ti prego…fallo adesso….bagnami…..”
L’altra mano mi sta strizzando lo scroto e con un dito mi accarezza il buchetto posteriore, l’orgasmo mi sta montando con una rapidita’ incontenibile. “Sto godendo Gabriele, fallo insieme a me ti prego ! Bagna la fighettina della tua nipotina Angela ! Falle bere il tuo succo, ti prego……adesso…adesso…..”
Esplodo, in un momento sto schizzando sborra senza controllo, ho la sua lingua in bocca ed i nostri gemiti si confondono, vengo, vengo come un pazzo con il cazzo stretto e munto dalla sua mano. Abbasso lo sguardo e mi accorgo che lo ha tirato fuori e le sto allagando il ciuffetto, per un attimo mi dispiace non averle riempito la figa ma poi continuo a venire senza controllo.
“Quanta, ma quanta , zio ! mettimela tutta sul pancino, ricoprimi del tuo succo, lo sai che mi fa bene.” Appena smetto mi sollevo e la guardo, e’ davanti a me con le gambe spalancate e tutto il basso ventre bagnato e luccicante, allungo una mano e le spalmo la sborra sul ventre anche se buona parte e’ scivolato a terra. Angela e’ uno spettacolo della natura.
Con una agilita’ incredibile si alza e si inginocchia ai miei piedi “Lascia che te lo asciughi, mi piace il tuo sapore” Me lo prende in bocca e lo succhia non tenerezza, questo non mi aiuta a rilassarmi.
Mi sembra che il telefono abbia gia’ squillato diverse volta ma nessuno dei due se ne curato, adesso riprende e dobbiamo ritornare alla realta’, rispondo ed e’ una persona importante ma con una scusa gli dico che lo richiamero’ tra qualche minuto.
Torno nel mio studio e faticosamente cerco di recuperare la realta’, per un’ora non riesco a muovermi, sembra che tutto il mondo stia cercando me, accidenti. Nel pomeriggio dovro’ anche andare Bologna e tornero’ tardi, in certi momenti il lavoro e’ insopportabile.
All’ora di pranzo mi bussa Angela ed entra con la sua aria allegra e sbarazzina che ormai ho imparato ad amare, mi manchera’ di certo.
“Dottore, mi dispiace che Sabato io debba tornare a casa, cominciavo a trovarmi bene qui con lei e Paola, ma non posso fermarmi oltre visto che il corso e’ finito”
Non rispondo ma il mio viso esprime tutta la mia contrarieta’, Angelina mi manchera’ davvero, molto.
“Ho parlato con la zia Paola ed abbiamo deciso di ringraziarla e salutarla come merita, non ci dica di no. Se non le dispiace vorremmo cucinarle una cenetta domani sera, non si preoccupi che ci occupiamo di tutto, lei sara’ nostro ospite a casa sua. Posso confermare che lei e’ d’accordo ?”
Come potrei rifiutare questo invito ? Non amo far invadere la mia tana da altri ma Angela e Paola non sono “altri” e poi il mio sorriso vale mille parole. “Certo Angela, ne saro’ felicissimo, pero’ non voglio darvi troppo lavoro, una cenetta leggera, mi raccomando”
Lo vedo che e’ molto contenta della mia risposta ed esce come un vento di primavera, si, Angela mi manchera’.
Anche Venerdi’ sono preso da mille cose ma mi impongo di trovare un momento per scegliere un regalo da fare alle mie ospiti, ci riesco e ritorno a casa con due minuscoli pacchetti, il mio amico gioielliere ha capito cosa volevo e mi ha consigliato bene, due stupendi orologi, io lo ho avvertito che la spesa non sarebbe mai stata troppo alta ed e’ vero.
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