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Daniela 3

Daniela
La tua sottomissione mi stupisce ti ho sempre visto come un predatore, ma cazzo quanto mi esalta ed eccita. Mi sento padrona del tuo corpo, anche se voglio la tua mente, come la mia è tua da tantissimo tempo.
La voglia di esplorare tutto il tuo corpo con le mani, la lingua, i miei seni talmente gonfi di piacere che fanno sempre più fatica a stare nella guepiere, la sfilo leggermente giusto per liberarli e subito istintivamente mi metto in modo che avvolgano il tuo cazzo duro, caldo e vibrante. La mai figa che si contrae continuamente dalla voglia di farsi penetrare, resisto non voglio che finisca questa tortura per entrambi …… sento la tua voglia di prendermi di farmi sentire la tua mascolinità fino in fondo, ma prima di cedere all’istinto voglio ancora leccarti e succhiarti, mi piace sentirti nella mia bocca, la lingua che scivola in tutta la sua lunghezza, le labbra a baciare le palle che continuo a massaggiare con la mano …… la mia saliva che te lo bagna e rende scivoloso, di colpo lo riprendo tutto in bocca e succhio come una bambina affamata si attacca al biberon …… mi stacco quando sento che stai per esplodere, non ancora , non voglio.
Mi struscio sul tuo corpo fino a raggiungere con il mio viso il tuo, ci guardiamo, non una parola , non serve, i nostri occhi parlano e si dicono quanto desiderio abbiamo una dell’altro. Mi sollevo lentamente con il bacino sfioro il tuo, sento il cazzo che accarezza il mio ventre, con la mano lo prendo e lo appoggio alla fessura , basta questo lieve contatto per farmi avere un orgasmo splendido.
Gabriele
Mi piace giocare con te, sorprenderti, farti credere di dominarmi ma Dany, tu stai facendo ciò che io desidero, ciò che io voglio e ti impongo. E tutto senza una parola, senza un gesto, quando il desiderio sovrasta tutto ogni altra cosa diventa fastidiosa. Ho sbirciato le tue tette compresse nella guepiere e tu le hai liberate, volevo sentirle intorno al cazzo e l’ho ottenuto. Sintonia perfetta mi viene da pensare e sorrido di piacere.
Dany, ti sto guidando io in questo gioco che scopriamo sempre di più essere nostro. Me lo ingoi ancora, lo succhi, lo lecchi, sembri davvero una bambina affamata, io non sto facendo nulla, sono l’oggetto del tuo piacere. Non te lo aspettavi vero ? Ma e’ ciò che io volevo, abbattere le tue difese, farti credere di dominare ed invece sei dominata dal mio desiderio.
Però capisci dalla sua durezza e dal mio respiro sempre più frequente che riesci a soddisfare tutti i miei desideri, istintivamente, senza ordini o comandi, perché sei una femmina con il suo maschio e tu vuoi che lui goda, sai e senti come farlo. L’hai sempre saputo.
No Dany, non sto per esplodere, te lo faccio credere, io posso prolungare questo piacere intenso e profondo all’infinito prima di svuotarmi dentro di te, tu non lo sai ma lo imparerai presto e ti piacerà. Non potrai più farne a meno …. Attenta !
Capisco che adesso sei tu a non resistere, l’orgasmo ti sta assalendo e vuoi godere con il cazzo nella figa, mi vieni sopra, ti strusci come una gatta in calore, ci guardiamo negli occhi e nei tuoi leggo il piacere che sta montando furiosamente.
Non ce la fai, lo impugni e lo presenti all’ingresso del tunnel bagnato, io non spingo, ti lascio giocare lungo la fessura godendo il calore che sento e poi di colpo vieni. Non ce l’hai fatta a resistere e la tua bocca spalancata, il respiro bloccato, gli occhi che non vedono mi riempiono di eccitazione. Come una principiante hai goduto troppo presto ma la notte e’ ancora lunga, con me devi imparare a non trattenerti, a lasciare correre il piacere libero e sarà tanto. Lo imparerai presto Dany
Ti stai riprendendo, sei sopra di me con la guepiere slacciata, il mio cazzo duro nel pugno davanti alla tua figa, stai tornando alla realtà lentamente, frastornata e stupita. Ed e’ a questo punto che il predatore può colpire la preda indifesa, aspettavo questo momento Dany.
L’appagamento ti rende remissiva, basta un mio gesto e adesso sei tu sotto di me, con il ginocchio di spalanco le cosce e ti penetro, secco, duro, deciso. Tutto dentro. Mi guardi con gli occhi sbarrati ed io ti sorrido, ti infilo la lingua in bocca senza preavviso. Adesso sei mia Dany, hai il cazzo dentro, immobile, la mia lingua ti fruga nella bocca, non capisci, non sai cosa fare. E nulla devi fare se non lasciarti andare, adesso comando io e te ne rendi conto.
Mi piace sentirti presa, arresa, stupita ma io non mi muovo, godo a penetrarti e tenerti immobilizzata come una farfallo con lo spillone, le mie mani stringono i tuoi polsi per imprigionarti e nei tuoi occhi c’e’ un’ombra di paura, mi piaci così in mia balia, oggetto del mio piacere, vittima della mia voglia di possesso..
Estraggo l’asta e poi la infilo a fondo di colpo, due, tre, forse dieci volte e tu cominci ad ansimare, la estraggo e scivolo tra le tue gambe, con me non saprai mai cosa ti aspetta nel momento successivo, devi abituarti Dany a non abituarti mai a me.
Spalanco la fessura, prendo il clito tra le labbra e lo succhio, diventa lungo, duro, un piccolo cazzetto bollente. Poi lecco l’entrata, ci infilo la lingua e poi ti lecco la puntina scoperta. Con un dito bagnato ti cerco il buchetto posteriore e lo accarezzo, lo forzo appena e tu tremi. Adesso sono io a tenerti ferma, stai impazzendo di nuovo, muovi il bacino come simulando la scopata, non capisci più nulla di ciò che ti succede, sei piacere allo stato puro, un sesso da penetrare e usare come hai voluto fare tu, come ti sei illusa di poter fare con me.
Spingo a fondo e sento la punta schiacciarsi nella tua tana, sento di essere al limite e di voler segnare il mio possesso con ciò che ha un uomo di unico, il suo seme. Tanto succo, caldo, denso, ciò che fa di una donna la mia donna e che lei non potrà più negare.
Ti guardo fisso negli occhi, sei immobilizzata e piena di me, i capelli scarmigliati, la fronte sudata ed il respiro ansimante. Con voce decisa ti dico ”Dany, ti vengo dentro, adesso”.
Non e’ una domanda, un pensiero, e’ ciò che farò tra pochi secondi con lunghi spasimi di piacere sublime, non voglio che sembri uno sbaglio, una perdita di controllo, e’ l’estrema forma di amore e di possesso. E’ ciò che premia la mia femmina. E’ ciò che mi hai chiamato a compiere.
E sono le prime parole che dico.

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