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La Dottoressa Giorgia 1

Non mi era piaciuta al primo sguardo, no, decisamente mi era stata antipatica dal primo momento che l’avevo incontrata. Non che Giorgia fosse una brutta donna, anzi, piuttosto minuta, seno piccolo, gambe nervose, sedere alto ed impertinente, a prima vista poteva sembrare una ragazzina nonostante avesse sicuramente piu’ di trent’anni, una grinta e unghie da tigre feroce.
Alla prima riunione del progetto mi aveva aggredito subito senza apparente motivo, prima che aprissi bocca.
— Senta dottore, qui non siamo una banda di selvaggi e sappiamo cavarcela benissimo senza che un estraneo ci venga a portare la verita’ rivelata, sappiamo sbagliare da soli se vogliamo !
Non e’ mai facile coordinare in un gruppo di lavoro come consulente esterno ma una accoglienza di questo tipo non e’ frequente. Io sfodero il mio miglior sorriso e cerco di non raccogliere la provocazione anche perche’ capisco che ha gia’ coalizzato tutti i suoi colleghi contro di me. Accidenti, gia’ risolvere i problemi non e’ facile, se poi ci si mettono di mezzo anche le problematiche personali, il lavoro diventa un inferno.
Decisamente la dottoressa Giorgia V. mi e’ venuta contro come un carro armato e si e’ trascinata dietro anche la truppa, capisco che e’ in leader ed avrei voglia di dirle subito cosa penso ma preferisco dar fondo a tutte le mie risorse diplomatiche per cercare di non arrivare alla rottura immediata. Pero’ lei non la smette, deve essere inferocita per non essere stata incaricata di dirigere lei il gruppo, conosco il tipo.
— Non capisco perche’ la direzione ci abbia assegnato un tutore, non siamo un  gruppo di ragazzini da allattare. La maggior parte di noi lavora in azienda da piu’ di dieci anni e la conosciamo come le nostre tasche, lei sara’ anche bravissimo ma non credo che riesca a capirci qualche cosa senza viverci dentro giorno e notte per anni..
Io continuo ad incassare senza reagire, i suoi colleghi annuiscono, e’ chiaro che Giorgia e’ li tiene in mano e la mia presenza ha distrutto la sua posizione dominante, mi sta mettendo tutti contro ancora prima che io abbia aperto bocca. Bene, mi succede spesso ma questa donna isterica rischia di rendere davvero impossibile lavorare, insomma la situazione non e’ per niente rosea . Comincio a capire perche’ questa azienda navighi in cattive acque, i rapporti interni  di potere sono piu’ importanti dei risultati da raggiungere, cosi’ si porta la nave contro gli scogli, di sicuro.
Ha gli occhi lucidi e le guance rosse, ha sparato la sua bordata e non capisce perche’ io non reagisca, si era preparata ad una rissa furiosa ma le manca l’interlocutore. Si strofina nervosamente le mani, ha i nervi tesi al massimo, una tigre pronta a saltare sulla preda che pero’ non si muove, non fugge spaventata e  la guarda sorridente, come si fa’ ad azzannare una preda sorridente ? Infatti io continuo a non raccogliere la provocazione e mi limito ad aspettare che la tensione scenda, questo deve mandarla ancora di piu’ in bestia.
I colleghi intorno al tavolo hanno gli occhi bassi, si aspettavano una battaglia sanguinosa ma non sta succedendo niente, Giorgia ha i gomiti sul tavolo e la scollatura le si e’ aperta leggermente, deve avere un seno piccolo e duro, questo e’ tutto quello a cui riesco a pensare. Continua a fissarmi con i denti stretti, con una mano si aggiusta un ricciolo sull’orecchio, e’ un gesto nervoso perche’ lo ripete in continuazione, ormai il silenzio e’ palpabile.
Con voce calma e decisa prendo la parola.
— Bene, signori, adesso che avete espresso le vostre perplessita’ sulle scelte aziendali e sulla opportunita’ di avermi nel vostro gruppo di lavoro io proporrei di darci degli obiettivi e verificare l’effettiva impossibilita’ di ottenerli, sara’ mia cura farli presente all’amministratore delegato in modo che possa correre ai ripari il piu’ presto possibile ed individuare altre strategie piu’ produttive. Non credo che ci siano altre soluzioni.
La mia voce e’ calma e conciliante ma il messaggio e’ duro, non e’ la prima volta che mi succede e so come gestire queste situazioni, in soldoni, se volete sfiduciarmi ancora prima di aver iniziato, dovete di motivarlo molto bene e per iscritto perche’ dopo la causa del fallimento sara’ vostra, non mia, visto che mi avete impedito di fare qualunque cosa. Allora forza, signora Giorgia, si assuma personalmente la responsabilita’ dei suoi gesti, ne abbia il coraggio davanti a tutti !
In effetti e’ lei adesso ad essere all’angolo ed io rincaro la dose con sadica calma.
— Vi chiedo di stilare e sottoscrivere un documento di scioglimento di questo gruppo di lavoro prima del suo inizio, sono certo che le motivazioni saranno valide e l’Amministratore Delegato non potra’ che esservene grati. Io glieli sottoporro’ volentieri.
Giorgia adesso e’ in difficolta’, si appoggia allo schienale della poltrona, ha una gonna stretta  che le arriva sopra al ginocchio che adesso pero’ e’ scivolata a meta’ coscia, ha le gambe strette ed i nervi tesi. I suoi colleghi continuano a tacere, non si aspettavano una reazione di questo tipo da parte mia, la guardano con sguardi bassi e aspettano che il loro capobranco prenda l’iniziativa. Lascio passare alcuni secondi e poi continuo con voce calma e decisa.
— Credo che una sospensione di alcuni minuti potrebbe aiutare a raccogliere le idee, propongo una breve pausa caffe’, credo che almeno su questo possiamo essere concordi  all’unanimita’ ?
Sento distintamente i sospiri di sollievo nel gruppo, qualcuno finalmente sorride e ci alziamo tutti, solo Giorgia rimane immobile sulla poltrona, ormai il gruppo obbedisce a me e non a lei, si e’ giocata la leadership in un minuto, deve essere inferocita ed incapace di trovare la contromossa. Ragazza mia, sapessi quante donne isteriche ho messo a posto in vita mia ! Adesso viene la fase piu’ difficile, riconquistare la sua fiducia e la sua collaborazione, su una cosa aveva ragione, abbiamo davvero bisogno della sua esperienza e della sua profonda conoscenza dei meccanismi aziendali, non posso permettermi di farne a meno.
Davanti al caffe’ il ghiaccio con gli altri componenti si rompe, chiacchieriamo insieme e riusciamo anche a ridere di alcune battute spiritose, insomma tutto sembra prendere finalmente la strada giusta, non si puo’ fare un buon lavoro tra conflitti e ripicche. Solo Giorgia non ci ha raggiunti, decido di tornare io nel salone della riunione e tentare di recuperarla ma non c’e’, strano, non vorrei che se ne fosse andata via anche se mi e’ sembrata il tipo che lo puo’ fare. Ormai ci siamo assentati da una ventina di minuti.
Invece la vedo uscire dai bagni e ci raggiunge sorridendo, direi che ha un’aria rilassata e sorridente, miracoli del bagno, meglio cosi’. Iniziamo a discutere e decisamente le cose prendono la piega giusta, nel gruppo c’e’ gente esperta e disponibile, molto bene. Ci sono anche un paio di signore di mezza eta’, niente di arrapante ma simpatiche e attive. Giorgia e’ davvero acuta ed intelligente, me la trovo spesso vicina ed il suo profumo e’ proprio invitante, sembra che la sua aggressivita’ sia svanita come d’incanto ma io la tengo d’occhio con cautela, non vorrei che stesse architettando qualche brutto scherzo. Ma non riesco a trovare nulla di ostile anche il suo cambio di atteggiamento e’ quanto meno sospetto.
Nei giorni successivi tutto procede per il meglio, pero’ mi accorgo di qualche cosa di strano, quando la tensione cresce Giorgia si assenta per dieci o venti minuti chiudendosi in bagno, al ritorno sembra un’altra persona. Mi trovo a fantasticare su queste assenze che si ripetono sistematicamente e sul suo cambiamento di umore al ritorno, magari non si sente bene e deve assumere qualche farmaco, oppure ha problemi all’intestino a causa della tensione. Non oso certamente chiedere agli altri componenti del gruppo, non abbiamo rapporti abbastanza confidenziali.
Comunque ho scoperto che Giorgia e’ sposata da una decina d’anni, ha un paio di figli ed una vita assolutamente irreprensibile, casa e lavoro, nessuna trasgressione. Almeno e’ quello che sono riuscito a carpire senza dare nell’occhio. Forse le sue scollature sono un po’ piu’ profonde da qualche giorno e le gonne si accorciano piu’ di prima quando accavalla le gambe ma deve essere una mia impressione perche’ e’ sempre attiva e senza malizie, ci sto attento ma devo ammettere che i nostri rapporti sono puramente lavorativi. Pero’ deve essere un diavoletto nel letto, piccola e nervosa come piace a me, ma credo che sia l’astinenza che mi sta giocando brutti scherzi, in ogni caso mantengo un atteggiamento assolutamente professionale nei suoi confronti e con le altre componenti del gruppo.
Pero’ mi incuriosiscono le sue assenze, ma che cosa fara’ in bagno ? Ci rimane troppo a lungo secondo me, davvero la cosa mi incuriosisce.
Sono le dieci e facciamo una pausa, e’ stata una discussione piuttosto tesa, tutti si dirigono verso la macchina del caffe’ ed io mi attardo un attimo, Giorgia prende la borsetta e senza parlare si dirige verso i bagni, mi alzo e la vedo sparire dentro quello femminile, entro in quello a fianco e richiudo senza fare rumore, tutto e’ immerso nel silenzio. I due bagni hanno la finestra in comune, una meta’ per ciascuna, io la apro, faccio scorrere l’acqua e poi simulo l’uscita in maniera evidente, invece rimango silenzioso all’interno con le orecchie tese.
Per alcuni secondi tutto tace, poi sento un fruscio di vestiti e poi di nuovo nulla. Mi avvicino silenzioso alla finestra e ascolto. Giorgia e’ a non piu’ di un metro da me e con la finestra aperta non c’e’ nessun ostacolo tra di noi, sento il suo respiro mentre io rimango silenzioso.
Passa un minuto, poi un altro e sto ormai decidendo di uscire, mi sento stupido ad origliare nel gabinetto, non mi succedeva dal tempo del Liceo. Dall’altra parte tutto tace solo il respiro sembra piu’ profondo, anzi direi che la frequenza e’ aumentata ma potrebbe essere la mia impressione, mi giro per andarmene ma in quel momento mi arriva all’orecchio un gemito soffocato, ritorno immediatamente in posizione d’ascolto. Decisamente non c’e’ dubbio, Giorgia sta gemendo, sottovoce ma in modo inequivocabile e sempre piu’ frequentemente, potrebbe anche essere un pianto, non capisco bene.
Resto in ascolto ma dopo poco i dubbi non esistono piu’, la signora Giorgia si sta facendo un lungo e dolce ditalino, man mano che il tempo passa sta perdendo sempre piu’ il controllo, mi sembra di sentire il rumore delle sue dita sul clito o lungo le grandi labbra, decisamente non mi sto sbagliando.
Sara’ l’astinenza o la novita’ della situazione ma mi sento un formicolio tra le gambe, cerco di immaginare Giorgia seduta sul water con le gambe aperte e la figa fuori mentre se la massaggia con le dita. Ormai sta uscendo di testa, deve avvicinarsi all’orgasmo, i movimenti sono diventati frenetici ed i gemiti inequivocabili. Io mi abbasso i calzoni e mi ritrovo con il cazzo duro tra le mani, mi sembra incredibile  trovarmi eccitato in una situazione cosi’ strana.
Dall’altra parte i gemiti sono diventati un sussurro, mi sporgo di piu’ per ascoltare meglio le parole smozzicate che escono dalla bocca di Giorgia.
— Si, si, cosi’, sfondami, sono una troia, mettimi tutto il cazzo dentro, dai…….non resisto. Violentami, rompimi la figa con il tuo cazzo lungo…..si…..si…..spingi……fammi male…. Ti prego…
Alcune parole mi sfuggono ma da quello che capisco il senso e’ chiarissimo, Giorgia e’ ormai persa nelle sue fantasie e si sta menando la figa senza ritegno mentre immagina di essere presa con la forza e scopata a fondo da un cazzo duro. Anch’io non resisto e mi accarezzo l’asta dura che risponde immediatamente, cerco di rimanere in silenzio ma non credo che la mia compagna stia attenta a quello che le succede intorno. Ormai ha perso ogni ritegno, la voce e‘ bassa ma calda e gutturale.
— Cazzo, sbattimi ! Rompimi anche il culo, sono la tua schiava e voglio che mi adoperi come ne hai voglia…..dai….sto per venire…….riempimi la figa di sborra….si…..cosi’……..ti sento….sborra dentro la tua serva…..GABRIELE…..
Accidenti, credo di essermi sbagliato, ha invocato il mio nome, non puo’ essere, ormai sento che sta venendo e non si controlla piu’.
— Si Gabriele, godi in questa figa che e’ tua, facci i tuoi comodi, sono la tua troia obbediente…..si…..mi stai facendo venire….si Gabriele…..scaldami l’utero con la tua sborra bollente…..ah ah ah ah….Gabri, sono tua !!!!! Fai i tuoi comodi con la tua troia, dai, non avere riguardo, sbattimi….Gabriele…..Gabri…ah ah ha ah, godoooooo…….
Adesso non mi sono sbagliato, sta invocando il mio nome e immagina che la stia scopando, non lo avrei mai immaginato. La sorpresa mi fa ribollire i coglioni e dopo pochi secondi mi ritrovo a scaricare tutto il mio seme nel fazzoletto, non so se ho fatto rumore ma dall’altra parte adesso tutto e’ silenzioso. Mi ripulisco alla meglio, fingo di entrare in quel momento e mi sciacquo rumorosamente, sento che l’altra porta si apre e rapidamente Giorgia e’ uscita. Io mi ricompongo e quando ritorno in sala riunioni sono gia’ tutti al lavoro.
Al mio ritorno in ufficio faccio finta di niente ma la sbircio con attenzione, e’ assolutamente normale, rilassata e efficiente come sempre dopo le sue soste in bagno. Non posso fare a meno di sorridere, non me lo sarei mai aspettato di essere entrato cosi’ prepotentemente nelle sue fantasie, non posso fare a meno di riconsiderarla come donna, non mi e’ simpatica ma vorrei davvero trovarmela nel letto questa notte, deve essere proprio una femmina entusiasmante. Fatico a scacciare il pensiero ma devo dedicarmi al lavoro.
Durante la pausa successiva continuo a pensare come riuscire a scoparmi Giorgia, ormai mi e’ entrata nel sangue e  ogni volta che me la trovo al fianco sento un formicolio tra le gambe. Lei comunque si comporta sempre in modo normale, non mancano tra di noi screzi e discussioni anche animate ma niente di dirompente. Davvero ha un carattere deciso ed autoritario, se non l’avessi sentita implorarmi di sbatterla come una troia non la crederei cosi’ sottomessa nelle sue fantasie sessuali. Anzi.
Anche a meta’ pomeriggio e’ sparita ma me ne sono accorto troppo tardi e poi non voglio che qualcuno si insospettisca, quando ritorna ha la solita aria rilassata che ormai conosco bene.
Passo la serata da solo ed il pensiero mi tormenta, domani devo trovare il modo di isolare Giorgia, faccio mille piani ma l’unica possibilita’ e’ aspettare l’occasione giusta e coglierla al volo. Quando la vedo al mattino la mia decisione e’ presa, oggi devo scoparla, non posso resistere oltre. Forse senza volerlo il mio atteggiamento e’ piu’ aggressivo del solito, forse i problemi sono piu’ delicati, in ogni caso non smettiamo di discutere animatamente sino alla pausa delle dieci. Diverse volte la tensione tra di noi ha raggiunto il livello di guardia e c’e’ voluta tutta la mia diplomazia per non farla esplodere in una altro conflitto. Da un lato non la sopporto, dall’altro il suo modo di fare mi crea uno stato continuo di eccitazione, vorrei sbatterle il cazzo in bocca e farglielo succhiare, cosi’ la smette di polemizzare continuamente su ogni cosa, sembra che lo faccia apposta.
Gli altri si alzano per uscire dall’ufficio ed io prendo la palla al balzo. Con voce alta ed autoritaria mi rivolgo a Giorgia.
— Le dico che quel documento deve essere in archivio, se non me lo procura subito non possiamo andare avanti. Veda di cercarlo e trovarlo immediatamente ! E’ un ordine !
Sono duro e deciso, in effetti il problema esiste ma non e’ cosi’ importante, Giorgia e’ rossa in viso e sembra che stia per esplodere da un momento all’altro.
— Se lo vuole se lo vada a cercare lei, io non sono la sua serva, chiaro ? Non si permetta di darmi ordini !
— Ho capito, devo fare tutto sempre io, bella collaborazione ! Mi mostri l’archivio e mi dica dove posso trovare quel maledetto documento, sono davvero allibito ! Mi accompagni in archivio subito !
Poi la guardo con un sorriso.
— Per favore Dott.ssa Giorgia.
Mi alzo senza darle tempo di reagire e vedo che mi segue, scendiamo due piani e ci fermiamo di fronte ad una porta blindata chiusa. Giorgia telefona in direzione ed un commesso ci raggiunge dopo un paio di minuti con le chiavi, non ci siamo scambiati una parola, vedo che e’ furiosa e non riesce a nasconderlo. Aperta la porta entriamo e subito il commesso la richiude, siamo soli nell’archivio blindato.
— Ecco, adesso puo’ trovare quello che vuole, si diverta !
— No Giorgia, da solo ci metterei una settimana, rimanga con me per favore, mi indichi dove cercare. Glielo chiedo come un favore personale.
La sua ira non sbollisce ma il mio tono e’ gentile, non riesce a rifiutarsi, parte di scatto e mi precede verso il fondo del locale. Io la seguo e non perdo d’occhio l’ondeggiare del suo sedere, lei  mi guida tra scaffali pieni di cartaccia polverosa, si ferma e mi indica una decina di carpette.
— Se il documento esiste deve essere qui, cominci a sfogliarli tutti e ……auguri…..
Si gira e fa’ per andarsene, da dietro la vedo rigida e si muove nervosamente.
— Giorgia, la prego, non mi lasci qui da solo, se mi aiuta risolviamo tutto in pochi minuti, altrimenti dovro’ passarci la giornata in questo luogo triste e polveroso. Non puo’ essere cosi’ crudele.
Si ferma, capisco che e’ combattuta, poi si gira e aggredisce la prima carpetta, la appoggia sul tavolone di fronte comincia a scorrere le carte che ci sono dentro. Io faccio lo stesso con la seconda carpetta e ci ritroviamo fianco a fianco, tiene gli occhi fissi e non mi rivolge uno sguardo. Passandole dietro noto che ha un sederino davvero invitante, quando cambio carpetta, fingo di sbagliarmi e mi strofino su di lei., non reagisce. Mi avvicino a lei e le chiedo un’informazione, mi risponde senza sollevare gli occhi, sembra tutta presa dalla ricerca mentre io comincio ad eccitarmi, la sua freddezza mi sembra troppo eccessiva per essere vera e poi so che la tensione la eccita, deve avere una voglia pazzesca di scaricarla con un ditalino, lo so.
Con la scusa di guardare nella carpetta che sta sfogliando mi appoggio dietro di lei e adesso non puo’ ignorare che cosa le sto spingendo contro le chiappe. Subito si ritira ma io non demordo, alla fine non si muove ed io strofino il mio cazzo duro contro di lei in modo piu’ che evidente. Allungo le mani e le circondo i fianchi, adesso spingo con il pube e l’asta dura sembra quasi intrufolarsi nel suo spacco. Si divincola e mi dice con voce tagliente.
— Dottore, per favore non si comporti cosi’, ma con chi crede di avere a che fare, mi lasci immediatamente altrimenti chiamo aiuto. Se ha certe voglie si cerchi qualche puttanella, io sono una signora sposata e non una di quelle stupide con le quali e’ abituato ad avere a che fare.
Intanto si divincola ma io non mollo la presa, e’ piccola e si muovo come una serpe, mi abbasso sino al suo orecchio e le sussurro.
— Se ieri fossi stato in bagno con lei invece che in quello a fianco, forse avrebbe gradito di piu’ le mie attenzioni !
Devo averla fulminata perche’ si irrigidisce e smette di tentare la fuga.  Non la vedo in viso ma sono sicuro che e’ arrossita e la sua ira e’ incontenibile.
— Lei e’ un figlio di puttana, sa ? Anche in bagno mi viene a spiare, la potrei denunciare sa ?
Pero’ adesso non cerca piu’ di liberarsi, la tengo stretta e la mia asta dura deve risultarle gradevole contro il sedere.
— Non l’ho spiata, non ne avevo motivo, ma quello che ho sentito mi e’ piaciuto molto, non ci ho quasi dormito questa notte, Sente che effetto mi ha fatto. La prego, non facciamo i bambini, io la voglio ed anche lei mi vuole, ne sono sicuro, non deve mentire con me e con se’ stessa.
Intanto mi strofino e Giorgia non si sottrae, anzi ho l’impressione che cerchi di facilitare le mie mosse.
— Adesso mi fa’ vergognare, io ho un marito che amo e che mi soddisfa, cosa vuole che importino alcune fantasie, chi non le ha ? Ma io sono sempre stata fedele a mio marito e non ho certo intenzione di comportarmi da puttana, ne’ con lei, ne’ con altri. Mi lasci andare adesso.
Ormai non ho alcuna intenzione di lasciarla fuggire, allento un poco la presa e verifico che non ha alcuna intenzione di lasciarmi. Abbasso una mano e sollevo la gonna ma e’ stretta non ci riesco, allora uso entrambe le mani e lei non fa nulla per fermarmi, appena ho le sue chiappe contro i calzoni riprendo il massaggio, il cazzo mi sta scoppiando nei calzoni.
— No, basta, qualcuno potrebbe sorprenderci, non voglio che mio marito sappia che sono una puttana, basta, adesso basta ! Non l’ho mai fatto con nessun altro, basta, smettila, ritorniamo al lavoro !
La sua voce non e’ piu’ cosi’ decisa come al solito, approfitto per slacciarmi la cintura e far cadere i calzoni ai miei piedi, ho la verga dura che si schiaccia contro il culo, i suoi slip mi impediscono di infilarmi tra le chiappe, la cosa mi fa infuriare. Scendo con la mano di nuovo e cerco di spostarli ma non ci riesco, tiro con forza e con uno strappo sento che si stanno strappando, insisto e finalmente ho la sua fessura libera  nuda davanti alla cappella.
— No, mio Dio, ma cosa ha fatto, mi ha strappato le mutande ! Adesso come faccio senza ? No, no, andiamo via,  adesso come faccio ?
Ma il suo respiro tradisce l’eccitazione, infilo il cazzo in mezzo alle gambe e lo spingo contro la fessura, lo ritiro bagnato, deve avere la figa fradicia la timida signora Giorgia. Faccio un po’ di avanti indietro e la sento aprirsi, anche lei abbassa una mano e mi accarezza la punta quando le arrivo sopra il clito, comincia a piacermi la posizione.
— Lo vedi che voglia mi hai fatto venire ? Senti come mi hai fatto tirare il cazzo ? Ho voglia di chiavarti adesso, subito, o preferisci che ti apra il culetto ? Sai che mi attira molto l’idea ?
Intanto le ho infilato una mano nella scollatura, il seno e’ piccolo ma il capezzolo sembra di ferro tanto e’ duro e sensibile.
— No, nel culo no ! Nemmeno mio marito lo hai mai avuto, mio Dio, non farmi pensare a mio marito, mi ucciderebbe se sapesse cosa sto facendo con te. Smettiamo prima che sia troppo tardi.
Intanto pero’ ha piegato la schiena per facilitare il mio compito, e’ quasi distesa sul tavolo con le chiappe in alto, ma e’ piccola, i piedi non toccano terra e devo farle un male tremendo schiacciandola contro il bordo. Ho il cazzo bagnato e lo faccio scorrere lungo la fessura, indugio contro il buchino ma non ho intenzione di affondare anche se ogni volta la sento percorsa da brividi. Mi punto un attimo ma e’ davvero strettissima, sento che trattiene il respiro e mi implora di smettere. A malincuore mi trattengo, la sollevo e la giro come una bambola distendendola di schiena sul tavolo, alzo le sue gambe e le spalanco, adesso ho la figa pelosa aperta davanti a me, uno spettacolo fantastico.
Lei cerca debolmente di coprirsi  ma appena mi abbasso e le prendo in bocca il clito si arrende, devo tenerle fermi i fianchi per impedirle di scivolare dal tavolo. Giorgia sta gemendo e con le mani mi preme la testa, il suo bacino si muove ritmicamente ed il suo profumo di femmina mi inebria. Con forza mi sollevo e la guardo mentre continua ad agitarsi, con una mano le allargo lo spacco, dentro e’ tutto rosa e bagnato, mi godo lo spettacolo per un attimo.
— No, Gabriele, ti prego, smettila….non ho mai fatto una cosa come questa, lasciami in pace. Non guardarmi cosi’, mi vergogno ! Non riusciro’ piu’ a guardare in faccia mio marito ed i miei figli !
Io invece affondo la lingua nella figa spalancata, la passo sui bordi della grandi labbra e affondo la punta nella tana bagnata, Giorgia ormai si lamenta debolmente, non riesce a formulare frasi coerenti ma solo parole incomprensibili, vergogna, marito, basta……..Io continuo a lavorarla, risalgo e mi riprendo il clito tra le labbra, lo stringo leggermente con i denti e la sento sobbalzare, allento la presa ma la pressione del suo bacino contro il mio viso aumenta sempre di piu’. Credo che stia venendo perche’ si blocca emettendo suoni gutturali, infilo un dito nella figa bollente e la sento contrarsi.
Mi sollevo e vedo che il suo viso e’ una maschera di piacere, la bocca aperta e gli occhi spalancati persi nel nulla, sembra che stia singhiozzando, la rimetto a sedere e infilo la mia lingua nella sua bocca, ormai non reagisce piu’, me la succhia gustando il sapore dei suoi umori, ormai e’ completamente in mia balia. Le sussurro all’orecchio con voce calda ma decisa.
— Adesso ti chiavo, dimmi che lo vuoi, implorami di sfondarti, troia ! Dimmi che vuoi il mio cazzo in tutti i tuoi buchi come una puttana, dimmelo !
Non reagisce, rimane una cosa calda ed inanimata tra le mie braccia.
— Guarda che ti spacco il culo, puttana che non sei altro ! Impara ad obbedire ! fa’ quello che ti dico, subito e senza fiatare !
Intanto la scuoto con forza e Giorgia sembra recuperare un po’ di coscienza.
— No, nel culo no ! Tutto quello che vuoi ma nel culo no ! Scopami nella figa ma non farmi male ! Ti prego….
Vederla cosi’ in mia balia mi eccita da impazzire, questa tigre feroce ridotta ad una gattina implorante, ma da come mi stringe capisco che e’ esattamente quello che desidera, la sua fantasia segreta. Io ho i calzoni sulle caviglie che mi impicciano i movimenti, la trascino giu’ dal tavolo e mi ci appoggio con le chiappe, lei e’ in ginocchio con il viso all’altezza della mia verga dura e grondante. Le stringo la testa con entrambe le mani per impedirle di sfuggire e le guido la bocca contro la punta del cazzo, lei si divincola, cerca di sfuggirmi.
— No, in bocca no, ti prego, mi fa schifo. Non l’ho mai voluto fare nemmeno a mio marito, non voglio ! No, in bocca no ! Ti prego !
— E invece adesso mi succhi il cazzo, troia ! Impara a far godere il tuo uomo, ma che cosa hai fatto in tutti questi anni. Dai, apri le labbra e impara come si comporta una vacca in calore come te !

Giuly e la masturbazione

Ciao Gabriele,
sono felice che quello che ti scrivo ti piaccia e ti ecciti, e quando mi dici:
“Se ti dico che scrivendoti ho il cazzo duro e tanta
voglia di infilarlo dentro di te sino a sborrare, che
effetto ti fa ?”
beh quando mi dici così mi sento elettrizzata, mi sento eccitata e davvero vorrei averti qui con me e sentirti godere dentro di me.
Dunque, torniamo a noi tu mi hai posto molti interrogativi e molti spunti di riflessione spero di riuscire a esaudire ogni domanda ma prima voglio dirti che sono molto interessata a tutto quello che sei a tutto quello che senti, ritieniti libero di esprimere di te tutto quello che vuoi ma se non ti senti a tuo agio a parlare di te non ne farò un dramma tranquillo.
Comunque sappi che mi incuriosisci e che quindi se mi parli di te ho solo piacere a leggerti.
Dunque quello che voglio affrontare per primo è forse l’errata comprensione di come sviluppo il contesto quando mi masturbo quindi cercherò di allargare i confini e di spiegarmi meglio, comunque forse sei l’unico fino ad ora che vorrei che assistesse ad una mia seduta di masturbazione, spero che questo risponda ad una tua domanda, sei l’unico a cui l’ho confidato e quindi sei l’unico con cui avrei il coraggio, no, l’ardire è più esatto, di farlo, e tutto in un contesto di seduzione.
Secondo te riuscirei a sedurti mentre mi vedi masturbarmi guardandoti di fronte a me che mi guardi interessato, forse mezzo spogliato?
Nella tua richiesta non c’è perversione, anche perché ultimamente vivo la masturbazione molto serenamente, c’è stato un tempo in cui i sensi di colpa mi schiacciavano tutto il godimento dell’essermi coccolata, ma ormai per me è cosa del passato tanto è vero che te ne ho parlato e se mi sentissi in colpa l’ultima cosa che farei sarebbe raccontarlo a qualcuno.
Il desiderio in me nasce da un bisogno del corpo, tante volte dalla visione di un film hard, dalla lettura di romanzi o racconti erotici, non c’è una causa scatenante specifica, ma di base c’è sempre l’esigenza del mio corpo.
Un’impressione che devo correggere è che non sempre prolungo il mio piacere, molte volte il desiderio scoppia che sono già a letto e allora chiudo gli occhi ed immagino situazioni piccanti, tante volte non ho voglia di lavorare di immaginazione allora leggo racconti piccanti (i tuoi in particolare) e inizio a toccarmi, il ritmo lo decido io, tante volte è veloce, sbrigativo se ho poco tempo e voglio godere subito, altre volte me la prendo con comodo, su una cosa ti do ragione, io non scendo mai brutalmente a toccarmi, ci giro un po’ attorno, lascio crescere l’eccitazione.
Degli uomini che ho conosciuto fino ad ora nessuno ha avuto l’accortezza di farmi desiderare che la loro mano scendessi a toccarmi, si sono fiondati senza riguardo e allora beh, mi scende il desiderio sotto i piedi, criticami se vuoi, ma io con un uomo non è che appena lo vedo gli slaccio i pantaloni quindi mi aspetto un certo riguardo anche da lui ma non è esatto dire riguardo è più un discorso di abituarmi all’uomo e al suo tocco….
Comunque il fatto che io giri attorno e poi vada a toccarmi questo mi da quella pausa che genera aspettativa, eccitazione per quello che può succedere. L’unico rito che conservo come standard sempre è un riguardo per le mie parti intime, non mi tocco se prima non mi eccito con immagini, racconti o fantasie, ecco questo è il rito sempre e poi scendo lentamente certe volte mi accarezzo con l’altra mano, ma il più delle volte la tengo ferma.
Non mi da la stessa soddisfazione di essere accarezzata da un uomo e quindi preferisco rievocare le sensazioni delle mani di un uomo su di me che toccarmi direttamente.
Non ho mai fatto caso al momento in cui ho l’orgasmo solitario se nella mia fantasia c’è una scena standard (altra tua domanda), ma credo proprio che non esista una scena particolare solo forse in concomitanza dell’ennesimo orgasmo della protagonista del film o del racconto, oppure dell’orgasmo dell’uomo, non credo di avere uno standard anche perché poi toccandomi mi esploro, ed esplorandomi sento sensazioni diverse e quando sento qualcosa di diverso magari insisto e lì perdo la fantasia e faccio l’amore con me stessa e arrivo all’orgasmo senza che le immagini nella mia testa si siano mosse quindi essenzialmente sono le immagini che mi fanno eccitare ma sono le mie mani e il mio corpo (le mie parti basse) a guidarmi e a dirmi che cosa è giusto.
Certo io mi trattengo e faccio delle pause per prolungare il tutto ma non sempre ci riesco.
Nelle mie fantasie non ci sono costanti, possono essere donne sui quarant’anni, sui trenta, sui venti, ragazzine alle prime esperienze, i partner maschili possono essere di tutte le età da belli snelli a piacenti con un po’ di pancia, a persone nomali con una costituzione fisica nella norma.
Non ho standard lascio che la mia fantasia dia un corpo a queste persone, forse
l’unico standard è che gli uomini hanno dei membri di tutto riguardo, ecco qui sono scontata. Nel mio intimo desidero un uomo che si faccia sentire dentro di me, è successo spesso che ero talmente eccitata e bagnata da non sentire il mio partner dentro di me, e questo mi frustava parecchio.
Questi miei protagonisti possono essere sposati e non, con legami sentimentali che possono andare dalla convivenza, all’amicizia, conoscenti o semplicemente
persone che non si sono mai viste e che hanno voglia di fare sesso intenso, scatenato, tranquillo e in tutti gli altri modi in cui si può fare sesso…..
Immagino persone che possono essere il più possibile vere, reali, forse in questo senso sono un po’ fanatica ma pazienza. Nelle mie fantasie l’uomo e la donna si danno piacere non credo che ci sia prevaricazione magari solo nell’approccio, ma poi lei si lascia fare, forse è questo il mio desiderio, di lasciarmi andare tra le mani di un uomo che ci sappia fare ed essere creta nelle sue mani che lui possa modellarmi, e che io possa modellarmi secondo il suo desiderio e il mio desiderio, voglio lasciarmi andare. Nelle fantasie queste donne raccontano di uomini che si soddisfano ma soprattutto le soddisfano, sono entrambi oggetti di godimento l’uno dell’altro, fanno sì di donarsi nel modo più sfacciato e libero che ci possa essere di fare sesso senza tabù.
I miei protagonisti non hanno inibizioni e non hanno remore, sono loro e la loro carne che freme per il desiderio e l’eccitazione. Il fatto che la donna lo accarezzi o lo succhi è sì, una preparazione al fatto di essere penetrata, ma è anche un omaggio all’uomo per essere lì con lei a condividere il godimento e per averla fata godere magari fino a poco prima con carezze, e quanto altro o semplicemente perché con la sua eccitazione rende omaggio al suo essere femmina.
Le mie donne sono sempre spregiudicate, magari un po’ ritrose all’inizio, ma poi spregiudicate. Sono donne che non hanno paura d’essere se stesse e di esprimere liberamente la loro sessualità con l’uomo che incontrano e con cui hanno voglia di fare sesso.
Non riesco ad immaginarmi in prima persona a concupire un uomo perché nella mia mente non riesco a vedermi concupire, se devo immaginarmi con te così a mente fresca, per ipotesi, ci riesco benissimo ma nelle mie fantasie quando sono in camera mia non riesco ad immaginarmi, è un po’ complicato ma credo derivi dal fatto che non ho mai provato nella realtà a rendermi affascinante per un uomo per concupirlo e quindi nella mia fantasia quando cerco di eccitarmi non riesco a vedermi. Comunque ci ho provato, ma in genere tutti i protagonisti della mia storia in genere non hanno volto, quindi infine non è importante che io mi veda perché non vedo veramente nessuno, c’è l’anonimato ma non saprei dirti perché.
Per quanto riguarda il masturbarmi mentre guido, (me lo hai chiesto e lo faccio) credo mi sia successo sempre di notte e beh un margine di rischio che mi fermasse qualche pattuglia della stradale c’è ma non altri rischi, quello che mi eccitava in mezzo a tutta quell’oscurità e di sapere che mi sto dando piacere mentre le macchine che incontro o le persone che incontro ai lati della strada non hanno la minima idea di quello che sto facendo. Credo che mi ecciterebbe molto se qualcuno si accorgesse di queste mie manovre e mi guardasse mentre godo, poi credo che quello che penso dipenderebbe da quello che posso leggere nello sguardo di questo sconosciuto perché se mi guarda con passione perché ho scatenato la sua libido è una cosa se mi guarda con uno sguardo lascivo da “vecchio maiale” beh credo che la cosa mi disgusti e tolga tutto il piacere alle mie manovre. Vedi tu se questa risposta ti soddisfa.
Credo che una volta sia successo che durante i preliminari di un rapporto sia successo che ero messa in maniera tale che riuscivo a stimolarmi come se mi masturbassi e devo dire che è stato uno di quei rapporti in cui la mia eccitazione era tale che non appena è entrato in me o comunque poco dopo ho goduto, quindi sì se mi tocco io c’è una possibilità più alta che io goda durante il rapporto ma questo perché non ho ancora trovato un uomo che mi sappia toccare come io mi tocco, che poi non credo che ci voglia una scienza per accarezzarmi lì.
Non ho mai provato a masturbarmi spudoratamente questo te l’ho gia detto però se sei tu forse mi piacerebbe provare, sì mi piacerebbe avere le tua mani che mi toccano come farebbero le mie, ma forse lì perderei il controllo e godrei molto prima solo al pensiero che tu possa toccarmi come solo io so fare. Ti dico questo perché è successo che quelle poche che il mio ex mi ha ascoltato e si è lasciato guidare e mi ha toccato come solo io so fare beh, ho avuto degli orgasmo intensi senza penetrazione nonostante la sua mano non avesse fatto tutto quello che mi faccio io in privato.
Sono una persona appassionata e amo avere le mani di un uomo sul mio corpo ma devono sapermi toccare, e non è scontato che tutti sappiano farlo tante volte si pecca di fretta, altre volte si pecca di lentezza.
Tornando a noi ti dico penso che mi piacerebbe moltissimo masturbarmi davanti a te, mi piacerebbe che le tue mani prendessero il posto delle mie ma non so se saprei coinvolgerti al momento giusto per godere insieme, non l’ho mai fatto quindi concedimi d’essere incerta su quello che può essere lo svolgimento di una situazione mai vissuta.
Comunque metti anche il caso che con te non mi serva tutto questo, che magari tu riesci a farmi avere un orgasmo senza anche senza tutte queste accortezze, ecc… una cosa so di certo è che io ho più facilmente l’orgasmo che parte dal clitoride piuttosto che vaginale, credo che un orgasmo puro vaginale devo averlo provato pochissime volte ma so la differenza nonostante siano entrambi intensi.
E’ difficile spiegare la sottile differenza tra i due ma io la sento, mentre per il resto sono tutti orgasmi che partono dal clitoride. La maggior parte delle volte in cui ho avuto un orgasmo erano pose in cui il clitoride veniva stimolato molto, ma come sempre una volta usata non va più bene per la seconda e quindi devo sempre inventarmi nuovi modi per godere e non è sempre incoraggiante questo.
Non mi considero una dominatrice per quanto riguarda il sesso perché io amo lasciarmi fare, è il mio partner che mi deve stuzzicare, istigare, invogliare, poi io lo stuzzico, in base a ciò che vuole io gli faccia, ma in primis è lui che da a me. Io non metto mai i paletti perché deve essere libero di esprimersi sul mio corpo, io sono lì che apprezzo tutto quello che mi fa e lui capisce quello che mi piace in base alle mie reazioni più o meno entusiastiche, non chiedo mai fammi quello che mi piace o quelli altro perché non è mai detto con me una cosa che mi piaceva può non essere gradita in questo momento, è una rottura credo fare sesso con me perché l’uomo deve sempre esplorare.
Se un uomo sa invogliarmi gli concedo tutto, forse è qui l’intoppo un inesperto non riesce ad invogliarmi magari in un primo momento mi eccita ma poi il tutto scema se non riesce a coinvolgermi completamente. Una cosa ti dico le cose che immagino diventano ripetitive se il mio partner le esegue, quindi chiedo piena espressione di sé, voglio che l’uomo che sta con me si senta libero di fare di me ciò che vuole (nel limite senza violenza ecc…. masochismo ecc. non fa per me). Ti do ragione nel fatto che mi serve un partner sensibile ma nel senso che deve capire che cosa fare, deve indovinare le mie voglie o quantomeno intuirle, e saper portarmi oltre, io voglio essere come un foglio bianco su cui il mio partner scrive la sua seduzione, punto non chiedo di essere portata per il guidare ed indicare una strada anche perché mi darebbe noia tu sei tu io sono io. Quando sono con un uomo lascio la fantasia fuori dalla porta perché gia’ la situazione è eccitante e la fantasia mi distrarrebbe dal dare completa attenzione alle reazioni del mio corpo e del mio partner. Quindi lascia stare l’idea della dominatrice a tutti i costi, al massimo posso dirti che mi piace
Lasciarmi fare ma anche poi ricambiare, il mio massimo piacere a volte è di
portare al limite l’uomo che sta con me.
A presto Gabriele
Giuly

Occhi neri

Che dire di quegli occhi neri intensi che ti guardano…ti scrutano…ti fissano mentre provocatoriamente allunga la sua mano sul tuo viso e ti infila un dito nella bocca per fartelo succhiare e immaginare che tu lo stia facendo intorno alla sua cappella gonfia di desiderio….
Succhi il dito e lo guardi e intuisci cosa pensa …senti la sua eccitazione salire…te la comunica con gli occhi lucidi con lo sguardo quasi perso disteso lì su quel letto ….ancora bagnati dalla doccia…da quell’acqua calda che scivolava sui nostri corpi che ci inondava di calore da fuori mentre il calore dentro noi ce lo regalavamo reciprocamente con le carezze sulla nostra pelle bagnata…
Occhi neri intensi che ti bucano ti penetrano con lo sguardo e la tua pelle si arroventa diventa sudata dal desiderio di essere penetrata dal suo glande gonfio e lui lo capisce …lo intuisce dai tuoi movimenti che diventano sempre più morbidi più ritmici ed ora la tua mano scivola piano sul tuo sesso aperto offerto alla sua voglia…continui a succhiare il suo dito, a guardarlo oscenamente  mentre le tue dita cominciano un gioco dolcemente erotico…bagni il dito dei tuoi umori nella cavità calda e lo fai scivolare sulla tua perla…la bagni le giri intorno la stuzzichi e la stringi fra due dita per percepirla turgida che quasi fa male ad ogni sfioramento…poi lentamente lui, sempre guardandoti fisso negli occhi, ti scosta delicatamente la mano dalla perla bagnata di rugiada d’eccitazione, e si insinua con le sue dita nel tuo sesso…lo accarezza lo stuzzica lo penetra mentre il tuo respiro si fa più corto e gemiti sfuggono dalle tue labbra, quelle labbra che lui ama baciare succhiare come un frutto succoso e dolce mentre sente la tua eccitazione salire  e brividi di piacere fanno fremere la tua pelle….
Lui sa come portarti all’apice e poi tenerti sulle spine…in una pausa che sembra eterna e poi nuovamente riprendere le carezze lentamente con dolcezza e poi d’improvviso aumentare il ritmo del tuo stordimento …è così… in un susseguirsi di ritmo e pause,,,intercalate da piccoli morsi sui capezzoli duri che ad ogni minimo tocco ti irradiano onde e brividi di godimento ovunque …ed arrivano proprio lì sulla perla…come un filo elettrico invisibile…che unisce tutte le corde di una musica che solo nella tua testa compone le note……………..
E allora ti abbandoni al piacere oscenamente egoisticamente…senza alcun pudore…è solo qualcosa ormai dimenticato lontano dai tuoi sensi…il pudore…non c’è più…non c’è mai stato…e tu inizi da lì la tua nuova vita….
Ma all’improvviso quando ti eri lasciata catturare dal suo tocco lieve …ecco che un guizzo nei suoi occhi neri brillanti…ti fanno sussultare…non devi arrenderti…non devi mai abbassare la guardia con lui…e lo vedi, con la coda dell’occhio, scivolare gattoni sul pavimento di legno a raccogliere le tue autoreggenti nere…stringerle nelle sue mani e con un balzo felino attorcigliarle ai tuoi polsi….
E allora sai che il gioco ricomincia inesorabile senza freni…fino alla fine…
…..con il suo andamento sinuoso e felino è di nuovo sopra di te…senti il suo respiro caldo sul tuo collo e subito con la lingua lo senti percorrere le curve dal mento all’incavo dietro all’orecchio…un percorso bagnato…la saliva lascia una scia sulla tua pelle come a volerla assaporare assaggiare gustare…una scia luccicante come quella di una lumaca ad imitarne l’andatura lenta …oscenamente lenta…vuole catturarti nella sua ragnatela dell’eros, devi essere la sua preda conquistata …si struscia con il suo corpo che profuma di uomo di sesso e ti inebria e quando tu ti abbandoni….ti blocca…ti immobilizza i polsi con le calze nere…..

Ora si che fremi….sai cosa ti farà lo ha già fatto e lo adori per questo..ne hai una fame urgente…lui lo sa…ma la lentezza diventa ancora più scandita più ostentata nelle sue mani nella sua lingua…vuole farti esplodere di desiderio attorcigliarti i sensi fino all’inverosimile…vuole sentirti sua …sua ai suoi voleri…
Legata così al letto subisci le sue esplorazioni sul tuo corpo fin nelle parti più intime quelle che ti hanno sempre dato pudore….ma che ora sono assaggiate come un frutto esotico che cola linfa ad ogni pur lieve stimolo….
la lingua scende dal collo alla spalla fin sotto le ascelle…vuole sentire… annusare il tuo odore assaggiarlo…e quelle mani poi che stuzzicano i tuoi capezzoli quasi a farti male subito sostituite dalla sua bocca famelica che addenta che strizza che lecca e le mani che cercano che frugano il tuo sesso e giù fino alla piega delle tue natiche …le forza le apre e ci affonda il viso…la lingua si insinua nel piccolo orifizio lo lambisce lo stuzzica e tu fremi e non trattieni niente della voce dei gemiti dei rantoli che la tua gola produce…sei in preda al desiderio come un animale in calore…una femmina in preda ad una tempesta ormonale emotiva…hai voglia solo di essere penetrata posseduta violata…e lo senti anche il suo desiderio…la sua voglia turgida gonfia che struscia il tuo corpo ….poi ti solleva le gambe e comincia a leccare avanti e indietro lentamente dalla perla all’ano …intorno dentro lentamente facendoti impazzire…fermandosi solo quando sente salire il tormento….fino all’esasperazione protratta….
Solo allora ti slega un polso e si annoda la calza alla base della sua asta e comincia a stringere piano …poggiando la tua mano liberata sul glande…stringe ed il sangue gonfia sempre più l’asta che sembra un ramo nodoso marmoreo…stringe e gonfia…poi ti guarda con quegli occhi neri intensi…e ti libera l’altra mano…ti guarda e d affonda dentro di te fino in fondo….tu urli e le tue unghie segnano la sua pelle…come a segnarne il possesso………….
By Simo
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Daniela 6

Daniela
Nel mio intimo l’ho sempre saputo ….
Sapevo che se ti avessi incontrato non sarei più stata padrona del mio corpo ma soprattutto della mia mente. Per anni ho evitato con mille scuse di cercare un contatto limitandomi a leggerti e ad immaginare. Non ero pronta a tutto questo, non avevo ancora la maturità per accettare il dominio di un uomo, ma ero comunque destinata .
Sono qui, quando e come vorrai io sarò tua. La tua donna, la tua femmina, la tua troia… Non ho mai goduto come stasera, mi si è aperto un mondo che un po’ mi spaventa ma che sento mio e ancora una volta lo dico
Benvenuto a casa Gabriele

Gabriele
Si Daniela, adesso hai capito la tua vera natura, l’hai accettata e ne godi. Gabriele vuole questo da te, che tu sia l’oggetto del suo piacere che e’ anche il tuo, docile, obbediente ma immensamente troia perché io ti voglio così.
Oggi parto ma torno presto, vengo a prendermi il piacere che mi devi e donartene come non hai mai immaginato, stai pronta, sei diventata la mia troia e quando vorrò godere correrò da te e tu non potrai rifiutarmi niente.
Ti riempirò di sborra bollente in ogni buco senza pietà o scrupolo, perché e’ ciò che vuoi da me, e’ ciò che hai aspettato da sempre.
Sei mia Dany. Finalmente.

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