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Fellazio e ingoio

Il primo a 17 anni.

Il primo pompino. Il primo anche per lei.

Sapevo come avrebbe dovuto fare.Ilona me lo aveva insegnato. Moana lo aveva ribadito.

Barbara, la mia prima volta per tutto ciò che concerne il sesso considerato “normale”, lo avevi rapidamente imparato.
Barbara, ripensandoci, sei stata la mia prima volta anche per alcune faccende di sesso “non normale”.
“Non normale” secondo Ruini.
E secondo i suoi amici.
O amichetti.
O perlomeno, stando ai discorsi che fanno, stando alla teoria… Che la pratica poi è tutta un’altra cosa.
Barbara hai ingoiato quasi subito. Alla terza o quarta volta che ti cimentavi.
Primo pomeriggio. Sul divano di casa mia. Mia nonna sonnecchiava in cucina. Non c’era nessun altro.
Io seduto, tu sdraiata al mio fianco. Lo hai preso, lo hai succhiato. L’orgasmo si avvicinava. Te l’ho sussurrato, sto per venire. Non hai interrotto. Ho goduto. Hai ingoiato. Poi ci siamo baciati.

Valentina, tu avevi già qualche esperienza. Una o due, credo. Senza ingoio, così mi dicevi. Però con i profilattici alla frutta o al cioccolato andavi avanti fino alla fine. Poi, col tempo, anche senza. Ed eri molto brava. Molto.

Anna, tu hai sempre creduto di essere la mia nave scuola, vista la differenza di età. Ed invece…io sono stato per te il primo rapporto anale, la prima esperienza triangolare, il primo a chiederti e a cui hai concesso una cosa un pò particolare, il primo che ti ha rasato integralmente la patatina. L’ingoio mai però. E quando ti pregavo di non staccarti, di non smettere…diligentemente attendevi l’esaurirsi del mio orgasmo per poi correre in bagno.

Il pompino più palpitante. Ne ricordo 3.

In auto, vicino Costantinopoli, Manuela…50 km duranti i quali la tua lingua non ha smesso di giocare col mio sesso. Solo quando sorpassavamo i camion avevi qualche istante di timidezza, di riservatezza. Avrebbero potuto vederci.

Nei bagni dell’aeroporto di Sacher Town, durante un breve scalo. Il bagno è quello delle donne. Ancora Manuela. Entri tu. Poi entro io. Ti prendo da dietro, in piedi. Poi ti inginocchi e lo succhi. Niente ingoio questa volta. La tua mano, dolce e decisa, dirige il mio seme nella tazza. Esci tu. Poi esco io. Un addetto delle pulizie mi guarda sorpreso. Alzo le spalle. Il mio sguardo implora comprensione. La ottengo.

Nei bagni di un grande magazzino dannunziano. Tonia. Niente di esaltante. Palpitante per la location.

Ingoio? Quasi tutte, secondo la mia esperienza. Quasi tutte. Poche sono corse al bagno. Pochissime si son fermate prima.
Raramente non ho potuto constatarlo… come nel caso di Angela, per esempio, e Fiamma.
Voi non vi siete neanche avvicinate, il tal senso.

Diverso il caso di Elisa, tu ti sei è avvicinata. Tu lo hai preso. Tu mi ha fatto sussultare e perdere il respiro.
Tu mi hai chiesto:”Ti piace?”. Ti ho risposto con la voce strozzata. Poi non hai proseguito. Non eravamo soli. Altro era il tema della serata. Forse non lo saprò mai. Non saprò mai come avresti concluso.

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