Non ho la forza di rispondere anche perché immediatamente ha ingoiato la punta della mia verga, con le mani mi ha abbassato gli slip e le sue mani sono intorno alle mie palle accarezzandole mentre sento la lingua massaggiarmi la punta della cappella.
Con la testa sul cuscino vedo i suoi seni piccoli pendere verso il basso con i capezzoli lunghi e duri, mi sta succhiando in modo divino. Di tanto in tanto si libera la bocca e mi accarezza il cazzo ormai bagnato di saliva.
— Sai che hai un coso enorme ? Mio marito non è così, mi piace da impazzire. Ho avuto poche esperienze ma mai una come questa.
Lo riprende in bocca e continua a succhiarlo, d’istinto allungo le mani e le afferro la testa guidandola verso il basso, ho una voglia pazzesca di infilarmi tutto in quella bocca calda ma mi accorgo che la sto soffocando, Si divincola e mi guarda spaventata.
— Questo coso enorme potrebbe soffocarmi, Gabriele, stai buono e lascia fare a me. Lo adoro ma è pericoloso non te ne rendi conto ?
Le lascio la testa e cerco di trascinarmela addosso, ormai sono preda di una eccitazione travolgente e non resisto, lei resiste un attimo poi si gira e mi mette i suoi slip sul viso senza smettere di succhiarmi il cazzo ormai congestionato. È distesa sopra di me e allarga le gambe lasciandomi aspirare il suo profumo di femmina, quasi le strappo le mutandine e finalmente posso palparle le chiappette sode, sono fantastiche.
Ho praticamente la sua figa nuda sul mio viso, con la lingua le allargo le grandi labbra e infilo la punta nel buchetto bagnato e profumato. Sento che si irrigidisce ma il massaggio alla mi averga non si arresta, lentamente si abbandona alle mie carezze dimenando il culo ad ondate lente e sensuali. Adesso spinge verso la mia bocca e la mia lingua passa dal suo clito alla vagina, sento che sta godendo la mia leccata.
Ho praticamente la sua figa nuda sul mio viso, con la lingua le allargo le grandi labbra e infilo la punta nel buchetto bagnato e profumato. Sento che si irrigidisce ma il massaggio alla mi averga non si arresta, lentamente si abbandona alle mie carezze dimenando il culo ad ondate lente e sensuali. Adesso spinge verso la mia bocca e la mia lingua passa dal suo clito alla vagina, sento che sta godendo la mia leccata.
Con un dito mi infilo tra le chiappe e le accarezzo il buchino posteriore, da come si muove capisco che le piace molto, cerco di forzare l’ingresso ma la sento irrigidirsi, mi limito ad accarezzarle l’entrata e lei si rilassa di nuovo. Sto mangiandole la figa come una furia, mentre le palle quasi mi fanno male per l’urgenza di scaricarsi, sento che si irrigidisce e mi bevo il suo piacere, ha un sapore dolce ed un profumo inebriante. Sta colando come una fontana ma io non chiedo di meglio anche perché ormai sto per spararle in bocca il mio succo, non posso più contenermi, le infilo la lingua nella vagina e mi lascio anadare ad una sborrata colossale. Sento che al primo getto caldo che le raggiunge il palato anche lei sta venendo, poi io continuo a spararle tutto il mio sperma in gola, si divincola, cerca di ingoiarlo ma è troppo, solleva la testa e masturbandomi si fa allagare i seni di sborra calda e bianca.
Restiamo immobile per alcuni secondi poi mi crolla addosso di nuovo sempre tenendo in mano la mia sta che non si è afflosciata del tutto, se la tiene contro la guancia e la coccola con affetto. Io continuo a darle leccatine sul clito che è rigido e sensibile.
Restiamo immobile per alcuni secondi poi mi crolla addosso di nuovo sempre tenendo in mano la mia sta che non si è afflosciata del tutto, se la tiene contro la guancia e la coccola con affetto. Io continuo a darle leccatine sul clito che è rigido e sensibile.
— Ti prego, continua, non ho mai goduto tanto così ma non smettere, ti prego, ho ancora voglia dei tuoi baci.
Aspiro il suo bottoncino tra le labbra e con la lingua ne solletico la punta, sembra impazzire e faccio fatica a tenerla ferma.
— Si, così, così mi piace, ma cosa mi stai facendo, mi fai morire così !
Bastano pochi secondo che la sento venire di nuovo, il suo succo mi cola sul mento, si irrigidisc ed infine mi crolla addosso spossata. Resta un minuto immobile poi agilmente si stende al mio fianco, ho la sua bocca contro il mio orecchio e la sua mano continua ad accarezzarmi l’asta che ormai ha quasi ripreso le sue dimensioni massime. Sento il suo respiro caldo nell’orecchio e mi dice in un sussurro.
— Davvero non ho mai goduto così tanto, ma che cosa mi hai fatto ? Mi sembrava di impazzire quando mi leccavi, sono stata brava anch’io ? Dimmelo per favore perché voglio che anche tu stia bene con me.
— Sei stata favolosa e poi sei bellissima, il tuo corpo mi fa impazzire dalla voglia, non smetterei mai di ammirarti.
È la verità ma so benissimo che queste sono le parole che voleva sentirsi dire, Marta è terribilmente vanitosa, ormai l’ho capito perfettamente.
— Davvero ti piaccio ? Chissà quante donne avrai visto, veramente mi trovi bella e desiderabile ? Non posso crederci, non prendermi in giro Gabriele !
Le accarezzo la testa dolcemente, anch’io sto sussurrando.
— Marta è la pura verità, perché dovrei mentirti ? Non vedi che il mio amico non ne ha ancora abbastanza ? Mi credi adesso ?
Si alza di scatto, questa donna si muove come una gazzella, è fantastica, mi viene a cavalcioni con il busto eretto ed il viso sorridente. Sento il calore della sua passera sul mio pelo e allungo le mani ad accarezzarle il seno, con la lingua si accarezza le labbra, è il ritratto della lussuria.
— Ci penso io al nostro amico, voglio che sia soddisfatto di me, non posso deluderlo dopo che è stato così buono con me.
Solleva il culo e con la mano si punta il cazzo contro la fessura, lo guida all’entrata e si impala lentamente guardandomi fissa negli occhi.
— È stupendo ma enorme, mi sembra di non riuscire a prenderlo tutto, non voglio che si offenda ma mi fa male. Un male stupendo pero ! Resta fermo e lascia fare tutto a me non voglio che lui mi distrugga se si inferocisce !
Lentamente comincia a sollevarsi ed a lasciarsi cadere su di me, sento il cazzo scivolare nella sua tana calda e stretta, l’effetto è travolgente, avrei voglia di rovesciarla e pomparla con forza ma mi lascio fare. Si muove con cautela ma in modo terribilmente sensuale, ho le sue tette tra le mani e non smetto di strofinarle i capezzoli che diventano sempre più duri. Per istinto spingo con le anche per sfondarla sempre di più ma lei mi tarttiene.
— No, Gabriele, lascia fare a me, rilassati, voglio farti godere io, mi fai male se spingi troppo. Sono una ragazzina piccola io e tu sei un orco violento. Fai il bravo e vedrai che sarà bello, io non sono mai stata riempita così tanto e mi piace da impazzire.
Mi lascio andare e lei continua a cavalcarmi con forza sempre crescente, ormai quando si lascia cadere sento la cappella sbattere contro il suo utero, più in fondo non potrei andare. Il suo respiro è ormai frenetico ed non riesce a contenere i gemiti.
— Mi piace, mi piace da impazzire. Sei mio adesso e voglio farti tutto ciò che mi piace. Sto godendo, Gabriele, stringimi, voglio venire tra le tue braccia.
Si lascia cadere su di me e la stringo mentre tutto il suo corpo e squassato da brividi, la figa si contrae continuamente e sembra mungermi il cazzo conficcato sino in fondo. Si calma e dopo poco si risolleva, io sono sempre durissimo piantato sino alla radice nel suo ventre.
— Ma non sei venuto ! Sono impazzita dal piacere e pensavo che anche tu avessi goduto. Adesso vedrai che cosa ti combino !
Ormai deve essersi abituata alle mie dimensioni perché comincia a scoparmi con forza e a spingersi il cazzo di colpo sino in fondo, non ho fretta di venire, mi piace vederla mentre si impegna con tutta la sua forza. Allunga una mano e mi stringe le palle, sono dure e calde.
— Gabriele, mi fai impazzire, voglio sentirti venire, ti prego, dai, sborra, non farmi aspettare troppo. Non ti piaccio piu ?
Ormai si muove come indiavolata, sta facendo di tutto per estrarmi la sborra ma io resisto, questa furia mi fa impazzire dal piacere non voglio che finisca subito. Sta ansimando e si muove con violenza, vuole essere riempita, non capisce perché io non la accontenti. Mi crolla di nuovo addosso e sento che sta venendo, non ha più energie e si abbandona spossata.
— Non ti piaccio, ho capito, non riesco a darti il piacere che voglio, io continuo a godere ma non voglio più farlo da sola. Cosa ho che non ti piace ? Dimmelo, ti prego ! Non farmi stare così male, voglio sentirti venire dentro di me, per favore.
Rimane distesa sul mio corpo immobile, mi sembra una bambina delusa. Io non apro bocca , dolcemente la faccio sdraiare sul letto e le apro le gambe, ha una passerina stupenda coperta dal pelo nero e lucido di piacere, Marta si lascia fare come una bambola di pezza. Mi sollevo e le vado sopra, alzo le sue gambe e infilo tutto il mio arnese nella sua figa bagnata, lei non reagisce.
— Marta, ti insegno una cosa sui maschi, amano dominare ed essere i padroni. Adesso ti scopo io e ti riempio la figa come piace a me. Dimmi che lo vuoi e che sei la mia femmina pronta ad essere riempita. Dimmelo !
Sembra che si risvegli all’improvviso, spalanca gli occhi e mi guarda fisso, sento che le pareti della vagina si stanno contraendo di nuovo.
— Si, hai ragione, il maschio sei tu, fai di me quello che vuoi ma, ma ti prego, fammi godere ancora insieme a te. Solo questo ti chiedo.
Inizio a pomparla con forza, ho una voglia tremenda di venire ma mi trattengo, la infilo con colpi sempre più profondi, mi metto le sue gambe sulle spalle e adesso ho finalmente la sua figa tutta aperta a mia disposizione, entro ed esco a piacimento, mi piace sprofondare dentro questa figa giovane e stretta senza riguardo..
— Gabriele, mi fai impazzire, ti prego sborra adesso, ti imploro, voglio sentirti venire insieme a me, non mi lasciare sola, godi anche tu ! Non ne hai voglia anche tu ?
Non potrei resistere un secondo in più ma mi piace possedere Marta e dominarla, sembra un serpente impazzito e mi massaggia il cazzo come una furia. Sento lo sperma salirmi lungo la verga, mi fermo di colpo e la estraggo tenendola con la mano, lei agita le gambe per impedirmi di uscire ma io sono il più forte.
— Ecco Marta, vedi che la sborra sta uscendo ? Vuoi davvero che ti allaghi la figa ? Vuoi il mio seme dentro di te adesso ? Guarda che sta uscendo, è caldo e abbondante, guardalo !
Ho la punta davanti alla figa che è ancora aperta e scossa dalle contrazioni, cerco di trattenermi ma un filo di seme bianco sta colandole sul pelo, è un momento di tensione irresistibile. Marta solleva la testa e lo guarda con occhi sbarrati.
— Lo vedo, mi fa impazzire la sborra che esce, la voglio nella mia passerina, riempimela, ti prego, non farmi aspettare ancora. Cosa devo fare di più, dimmelo! Non vedi come ti desidero! Sono tua e pronta, Gabriele, fai felice la tua femmina!
Non posso aspettare un secondo di più, ho il cazzo in preda agli spasimi dell’orgasmo, lentamente lo infilo nel buco e lo faccio scivolare sino alla base, Marta si stringe a me ed io mi abbandono su di lei mentre finalmente le inietto il succo contro l’utero, è un momento magico questo, quello che aspettavamo fin dall’inizio. I fiotti caldi la paralizzano, restiamo immobili a goderci il momento sublime dell’accoppiamento, sento solo i suoi gemiti nel mio orecchio mentre mi sembra di non finire mai, questa donna mi sta prosciugando anche la spina dorsale.
Restiamo attaccati senza la forza di reagire, sento di tanto in tanto la sua tana mungermi la verga che ormai ha esaurito tutta la sua riserva di piacere, le infilo la lingua in bocca e ci perdiamo in un bacio sensuale, siamo un uomo ed una donna finalmente appagati. Le libero le gambe dalle mie spalle e crollo sul letto completamente svuotato e felice, lei mi si accoccola al fianco e continua a riempirmi di baci il viso.
Restiamo attaccati senza la forza di reagire, sento di tanto in tanto la sua tana mungermi la verga che ormai ha esaurito tutta la sua riserva di piacere, le infilo la lingua in bocca e ci perdiamo in un bacio sensuale, siamo un uomo ed una donna finalmente appagati. Le libero le gambe dalle mie spalle e crollo sul letto completamente svuotato e felice, lei mi si accoccola al fianco e continua a riempirmi di baci il viso.
— Gabriele, amore mio, non sapevo che si potesse godere tanto, adesso capisco che cosa vuol dire fare all’amore con un uomo, mio marito è un ragazzino, adesso l’ho capito. Nemmeno immaginavo di poter provare tanto piacere.
Mi limito ad accarezzarle il seno che è sempre teso e con i bottoncini duri e sensibili, anche per me è stata un’esperienza stupenda ma non ho il tempo di dirglielo. Si solleva di scatto e guarda l’orologio sul comodino.
— Mio Dio, sono gia le otto e trenta, devo essere a scuola alle nove, ho perso il senso del tempo.
Si alza e mi regala ancora l’immagine del suo corpo giovane di gazzella, raccoglie gli slip e corre in bagno da dove torna dopo qualche minuto, ha recuperato anche la camicia corta e trasparente che la rende ancora più adorabile.
— Amore, devo scappare, vorrei restare tutto il giorno insieme a te ma il lavoro non mi aspetta.
Si avvicina e mi bacia con passione, sento di nuovo il suo profumo di femmina avvolgermi e sconvolgere i miei sensi appagati ma sempre attenti, questa donna riesce a farmi bollire il sangue davvero.
— Mi dispiace Marta, vorrei tenerti qui con me ancora, mi chiami in ufficio quando hai un attimo di tempo ? Voglio sentirti prestissimo.
Ha rimesso il completino nuovo nella borsa e mi guarda con i suoi occhioni scuri e sensuali.
— Ti chiamo nel pomeriggio, sarò sola a casa e ti penserò tutto il tempo. Ciao, lasciami scappare altrimenti faccio uno sproposito.
Mi manda un bacio e vedo il suo culetto sparire da dietro la port, sento quella dell’ingresso sbattere e mi ritrovo da solo nel letto, nudo e con la verga bagnata di piacere che si è appoggiata sulla mia coscia. Anche a me il lavoro e passato dalla mente, mi alzo e lascio un messaggio a Paola, la mia segretaria per avvertirla che arriverò con qualche minuto di ritardo anche se volentieri me ne tornerei a letto per tutta la mattinata.
Invece dopo la doccia mi sento meglio, appagato e felice, non c’è niente di meglio del buon sesso per rilassarsi, scendo al bar per la colazione e prendo la macchina per andare in studio, sono proprio felice.
Invece dopo la doccia mi sento meglio, appagato e felice, non c’è niente di meglio del buon sesso per rilassarsi, scendo al bar per la colazione e prendo la macchina per andare in studio, sono proprio felice.
Nel pomeriggio Paola mi passa la telefonata di Marta, sono sicuro che la cosa non le suona poi tanto normale ma si comporta come al solito in modo discreto e professionale.
— Ciao Gabri, ti disturbo ? Di chi è la voce femminile che ha risposto ?
— No Marta, aspettavo la tua chiamata, non vedevo l’ora. Ti ha risposto Paola, la mia segretaria, la mia preziosa collaboratrice.
— No Marta, aspettavo la tua chiamata, non vedevo l’ora. Ti ha risposto Paola, la mia segretaria, la mia preziosa collaboratrice.
Sento che la sua voce si rilassa e mi arriva il suono di una risata fresca ed allegra.
— Comincio a conoscerti e non mi faccio illusioni sulle tue collaboratrici….Sai che ti ho pensato molto ? Sono qui a casa da sola e mi sono riprovata il completino, mi piace sempre di più, sei stato un tesoro.
— Il vestito può fare poco, tu sei già stupenda, però è proprio adatto a te, l’ho capito subito.
— Però Gabriele posso dirti quello che mi disturba però promettimi di non pensare che sono stupida, me lo prometti ?
— Ma figurati, come ti vengono in testa certe idee, dimmi pure.
— Ho provato e riprovato tutte le scarpe che ho ma non ne ho nessuna che si intoni con il completino nuovo, non posso rovinarlo con una calzatura inadatta, non trovi ?
Anche se penso che non possa succedermi più alla mia età Marta è riuscita a sorprendermi, mi viene da sorridere.
— Per carità non facciamo fesserie, dobbiamo provvedere immediatamente, un così bel vestito merita gli accessori giusti. Sabato andremo a cercare la scarpa giusta, magari a Bologna, c’è più varietà. Riesci a liberarti nel pomeriggio ?
La sento ridere allegra, sto dando le risposte giuste, lo so.
— Gabriele, sei un tesoro, tu mi capisci davvero. Pensa che se l’avessi chiesto a mio marito mi avrebbe mandata a quel paese. Sono così contenta di averti conosciuto, pensa che abitiamo vicini da più di un anno e non ci eravamo nemmeno salutati prima. Si, sabato va benissimo, ti chiamo venerdì per accordarci meglio. Buon lavoro e pensami di tanto in tanto.
— Come potrei non farlo, non vedo l’ora di vederti felice e sorridente. Aspetto la tua chiamata.
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