La sua risata è contagiosa, ci sediamo sul divano ancora abbracciati ridendo di gusto. Io non ho ancora avuto il tempo di spogliarmi e non mi sento del tutto a mio agio ma Marta sembra inarrestabile. Comincia a parlare quasi senza riprendere fiato.
— Li ho fatti morire tutti d’invidia con il mio abbigliamento, sai ? Anche mio marito non stava nella pelle dalla gioia, gli piace quando mi fanno complimenti. La moglie di sua fratello era rossa d’invidia e continuava a chiedermi dove avevo comprato il mio completo e le scarpe, gli ho risposto che ci sono i negozi, moriva d’invidia.
— Davvero tuo marito non ha trovato nulla da ridire ? Ti ha chiesto ancora come sei riuscita a comprarli ?
— No, non ha più fatto domande, era troppo felice ed orgoglioso, io lo conosco ed è molto vanitoso. Te l’ho detto che cercava sempre di mostrarmi ai suoi amici e godeva quando mi facevano complimenti. È geloso ma vanitoso.
Cerco di alzarmi per mettermi addosso qualche cosa di più comodo ma mi ferma con un sorriso smagliante.
— No, ti prego, rimani vestito così, mi piace quando sei così “ufficiale”, mi ricordi il mio babbo. Io piuttosto vorrei chiederti il parere su una piccolo cambiamento che ho fatto.
Rimango seduto sul divano con la giacca e la cravatta, Marta si alza ed si sfila i jeans, in un secondo ho davanti agli occhi il suo tanga minuscolo. Mi gurada con aria maliziosa e mina uno strip, è incredibilmente eccitante vederla ad un palmo da me. Lentamente abbassa lo slippino.
— Sorpresa !
Rimango senza fiato, la sua passerina è depilata, c’è solo un piccolo ciuffetto di pelo scuro intorno al clito, la guardo a bocca aperta.
— Ti piace ? Ho pensato che così assomiglio di più alla tua bambina, non trovi ? Mio marito non voleva ma l’ho convinto. L’ho fatto per te, non mi dire che non ti piace.
Se devo essere sincero il pelo abbondante mi arrapa molto ma la passerina che ho davanti è uno spettacolo che mi faì uscire gli occhi dalle orbite, Le labbra rosa e paffute sono completamente visibili, come una pesca matura e la puntina rosa del clito spunta tra il ciuffetto nero. Non resisto e ci tuffo la bocca, il profumo è fresco e con la lingua accarezzo la fessurina che si apre con dolcezza. Sento le sue mani sulla mia testa che la spingono e mi incitano a continuare.
— Allora ti piace ! Lo sapevo che una passerina così ti avrebbe fatto impazzire. Paparino, fai le coccole alla tua bimba, ne ha tanto bisogno, lo senti ?
Sono preso da una fenesia incontenibile, continuo a leccare questa passerina succosa, lei mi spinge all’indietro e mi monta a cavallo, ho tutto il viso coperto dal suo succo, la sento ansimare.
— Si, così baciami, ti piace vero ? È una passeretta fresca e giovane che vuole solo essere coccolata da te. La tua lingua mi fa impazzire.
Intanto con le mani mi sta slacciando i calzoni, io cerco di aiutarla ma quasi non riesco a muovermi, in qualche modo ciriesce e sento il mio cazzo scattare verso l’alto finalmente libero. Cerco di divincolarmi per togliere anche la giacca ma Marta mi ferma.
— No, ti prego, è così che ti voglio, vedrai che sarò brava e non sporcherò nulla, lasciami fare.
Io ho gli occhi chiusi e di colpo mi trovo ad allungare la lingua nel vuoto, in un attimo trovo una bocca calda che me la succhia, Marta è scivolata verso il basso e sta dirigendo la punta della mia asta contro la sua fessura, con un colpo secco se la infila completamente nella tana bagnata. Sono frastornato, mi abbandono senza prendere iniziative, Marta mi sta travolgendo. Quando comincia a pomparmi sono in estasi. Muove il bacino strizzandomi il cazzo e facendolo sprofondare sino alla base, ci sa fare davvero, sa benissimo come far godere un uomo.
— Vedi, papà, la tua bimba adesso ti farà venire dentro la sua fighettina così non sporcherai la tua giacca o il divano. È brava la tua bambina ?
Non riesco a rispondere, ho il respiro corto e le parole non mi escono proprio. La stringo forte e rispondo ai suoi colpi con forza, quella figa calda e stretta mi fa impazzire.
— Lascia fare tutto a me, vedi come la tua bimba ti vuole bene ? sai che non vedeva l’ora di coccolare il suo paparino che l’accontenta e la vizia in tutto. Vuoi bene alla tua bambina ? La farai sempre felice ?
Annuisco mentre lei si impala completamente e si ferma di botto, mentre sta venendo mi sento l’asta come aspirata all’interno, la punta schiacciata contro l’utero che si contrae ritmicamente. Poi riprende a muoversi.
— Adesso però devi fare il bravo ! Dimostra alla tua bambina quanto è capace di farti godere, spara tutto il tuo piacere nel suo pancino. Ti prego, non deluderla, ne ha bisogno subito !
Intanto continua a limarmi roteando il bacino, mi incita ma ormai non ce ne è proprio bisogno, l’afferro per i fianchi e mi conficco sino alle palle, l’orgasmo mi coglie all’improvviso e sento che anche lei sta godendo insieme a me, sembra che le mie contrazioni non debbano finire più, le sto mettendo dentro una quantità di sborra incredibile e la sta aspirando tutta godendo ad ogni fiotto che le allaga l’utero.
— Come sei caldo ! Ti sento ! Stai riempiendo la passerina della tua bimba, dagli tutto il tuo succo, non ne ho mai abbastanza. Sei il mio dolce papà !
Di colpo allunga la mano sulle mie palle e le strizza, sto godendo come un forsennato. Sento che mi stringe la base dell’asta, mi sembra che la cappella dentro di lei stia per esplodere ma riesce a prolungarmi l’orgasmo, non avevo mai incontrato una femmina così esperta nel darmi il piacere.
Marta continua a stringermi il cazzo appena sopra le palle e non riesce ad afflosciarsi, è una sensazione indescrivibile.
Marta continua a stringermi il cazzo appena sopra le palle e non riesce ad afflosciarsi, è una sensazione indescrivibile.
— La tua bambina ne vuole ancora, ti prego papà, non lasciarmi ora. Devo mettermi a piangere ?
Senza lasciare la presa ricomincia a muovere il bacino, prima dolcemente poi in modo sempre più frenetico, quando molla la presa ho il cazzo di nuovo duro e teso sprofondato nella sua figa che ho appena allagato. Mi sento le palle bagnate, sono sicuro che il mio ed il suo succo stanno scivolando fuori, presto ci sarà una pozzanghera sul divano ma non sono in grado di impedirlo, non voglio smettere di scopare questa figa meravigliosa che mi sta dando un piacere incredibile.
Ho la sua bocca sul mio orecchio e la sento ansimare forte.
Ho la sua bocca sul mio orecchio e la sento ansimare forte.
— Sento che vuoi ancora coccolare la tua figliola, sei un padre meraviglioso e ti amo, ma dobbiamo stare attenti a non combinare guai, facciamo i bravi, dai !
Si sfila da sopra e tenendosi una mano tra le gambe corre in bagno, io resto disteso con l’asta rigida come un palo della luce e grondante come le palle che ci stanno sotto. Sono incapace di prendere alcuna iniziativa. Marta torna e si accovaccia davanti a me cominciando a leccarmi il cazzo, lo ingoia e poi passa con lingua lungo tutta l’asta lasciandolo lucido e pulito. Poi, tenendo la punta tra le labbra inizia a masturbarmi, l’effetto della sua bocca non tarda a farmi effetto, sento di nuovo un bisogno impellente di scaricare il mio carico di sperma.
Mi guarda con occhi furbi, io credo di avere la faccia completamente sconvolta dalla tensione che mi attanaglia.
Mi guarda con occhi furbi, io credo di avere la faccia completamente sconvolta dalla tensione che mi attanaglia.
— Voglio vedere quando vieni, mi piace guardarti mentre godi e spari il tuo seme per me. Lasciati fare, la tua bimba sa come farti felice.
Quando sento i primi spasmi dell’orgasmo Marta mi stringe la base della verga con forza e mi impedisce di eiaculare, è una sensazione tremenda, un piacere lungo e travolgente che sembra non finire mai. Appena mi calmo riprende a succhiare ed a fare scivolare la sua mano lungo l’asta rigida ma quando inizio a perdere il controllo mi blocca di nuovo. Non mi era mai successo di provare sensazioni come queste, mi sembra di venire in continuazione. Un pò di sperma esce dalla punta e lei lo asciuga golosamente per poi riprendere la sua dolce tortura. Ormai non mi controllo più non so se sto urlando la mia voglia di venire, forse non ho abbastanza fiato in gola.
Non so per quante volte si è ripetuta l’operazione, sono frastornato e completamente in balia di Marta che sta facendo di me quello che vuole, ho la punta rossa e congestionata, il cuore sembra uno stantuffo impazzito.
— Adesso voglio che il mio babbo mi battezzi con il suo seme, sono o non sono la sua bimba ? Voglio sentirti tutto sopra di me, lasciati andare !
Mentre dice queste parole io sono di nuovo all’apice ma adesso non mi blocca, riceve i primi getti di sborra in bocca, poi estrae il cazzo e lo dirige verso il petto, io continuo ad eiaculare sperma bianco e denso sopra le sue tette, in un attimo si gira e riceve gli ultimi getto sulle chiappe e sul culo aperto. La guardo allibito, è coperta di schizzi bianchi davanti e dietro, vorrei non smettere più.
Mi accascio stroncato mentre Marta corre in bagno e torna con un asciugamano, si asciuga accuratamente e poi si dedica a me con tenerezza.
— Ma papà, sei in giacca e cravatta, non vorrai sporcarti tutto ? Lasciami che ti sistemi, se non ci fosse tua figlia tu saresti un disastro. Come faresti senza il mio aiuto ?
Sta sorridendo e finalmente anch’io mi sto rilassando, le faccio una carezza sulla guancia e tento di rialzarmi. Raggiungo il bagno e mi spoglio completamente per buttarmi sotto la doccia. Marta mi raggiunge sotto il getto ed entrambi ci strofiniamo nel piccolo spazio della cabina. Esco per primo e recupero l’accappatoio per me ed un telo per lei, l’asciugo con tenerezza baciandole la nuca e le spalle.
In poco tempo lei si infila di nuovo la maglietta ed i jeans e ritorna in bagno.
— Sai babbo che sei tremendo ? Meno male che tua figlia si occupa di te, altrimenti come faresti ?
Non rispondo ma il mio sorriso dice più delle parole. Ormai la conosco bene e non mi stupisco di vedere i suoi occhi furbi ed il viso imbronciato davanti a me.
— Però una critica me l’hanno fatta tutti, sai ? Anche mio marito, pensa un pò, indovini quale ?
La guardo con attenzione e le chiedo di svelarmi la risposta, un’idea però me la sono già fatta.
— Il vestito e le scarpe sono perfette però tutti hanno osservato che ho le braccia troppo nude, non ho niente di adatto da indossare. Passeggiando in centro ieri mio marito mi ha fatto notare un orologino che ci starebbe alla perfezione, lui ha molto gusto. È un piccolo Cartier, hai presente ?
Ormai sono preparato e riesco a non mostrare alcuna sorpresa.
— Non ho presente ma Cartier ha degli orologi splendidi, credo che sia il complemento indispensabile al tuo look. Perché non passi a prenderlo domani ? Mi faresti molto felice se accettassi anche questo regalino. Non si possono lasciare le cose a metà.
Marta riesce a sorprendermi ancora, mi salta al collo e mi abbraccia come una bambina pazza di gioia.
— Grazie, papà, tu sai capirmi davvero ! Davvero posso prendermelo ? Non sai quanto l’ho sognato al mio polso, non osavo chiedertelo ma poi non ho resistito. Tu sei così buono. Ma adesso devo scappare, mio marito tornerà tra poco e mi deve trovare in casa.
Si avvia ancheggiando verso il soggiorno ed io la seguo, sfilo il portafoglio dalla giacca e le metto in mano una cifra consistente, meno male che avevo molto liquido con me.
— Spero che possa bastare, altrimenti fammelo sapere domani. Mi raccomando di andarci subito, non voglio che passi un’altra notte agitata.
Sbircia il denaro ed ho l’impressione che sia sufficiente, mi guarda in faccia ed il suo sorriso vale più di tutto l’oro del mondo.
— Ce ne è di più del necessario, ti riporterò il resto appena inviterai di nuovo la tua figliola a casa tua.
— Non preoccuparti, voglio che tu sia felice, non mi importa di altro. Fammi sapere quando tuo marito andrà di nuovo a giocare a pallone.
Le ultime parole me le sussurra davanti alla porta.
— La settimana prossima sicuramente, non vedo l’ora di farti vedere l’orologino, mi starà d’incanto. Ciao papà e …….. pensa alla tua bimba di tanto in tanto..
È entrata come un fulmine ed è uscita nello stesso modo, io resto vicino alla porta per controllare l’arrivo del marito, dovrei sentire l’ascensore e la porta che si chiude.
Passano una decina di minuti, ormai sono le otto passate e non ho sentito entrare nessuno, strano. Non vorrei che succedesse qualche cosa di spiacevole, mi infilo un paio di cose e scendo nei garage. Cerco il posto macchina dei miei vicini, non so dove si trova ma lo individuo dal numero dell’appartamento, sorpresa, l’auto è parcheggiata al suo posto. Appoggio la mano sul cofano ed è freddo, il marito non è mai uscito per l’allenamento.
Per essere sicuro esco in strada e individuo la piccola utilitaria di Marta, anche lei è parcheggiata con il motore freddo.
Passano una decina di minuti, ormai sono le otto passate e non ho sentito entrare nessuno, strano. Non vorrei che succedesse qualche cosa di spiacevole, mi infilo un paio di cose e scendo nei garage. Cerco il posto macchina dei miei vicini, non so dove si trova ma lo individuo dal numero dell’appartamento, sorpresa, l’auto è parcheggiata al suo posto. Appoggio la mano sul cofano ed è freddo, il marito non è mai uscito per l’allenamento.
Per essere sicuro esco in strada e individuo la piccola utilitaria di Marta, anche lei è parcheggiata con il motore freddo.
Mentre risalgo in casa mi viene da sorridere, non so se essere contento o preoccupato della piega che hanno preso gli eventi, appena dentro decido che mi va più che bene, anzi non potrebbe andare meglio.
E cosi’ ho adottato Marta ed i figli, si sa’ che costano, ma danno tante soddisfazioni. Una figlia come lei poi e’ proprio la gioia di papa’.
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