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Il lampadario

Mi sorprendo a fissare il lampadario spento, non so perche’ ma e’ la prima cosa che mi riporta alla realta’.  Non ha niente di particolare, anzi direi che e’ usuale ma non riesco a staccare lo sguardo dal soffitto come quando ci si sveglia da un sogno intenso, coinvolgente e ci si attacca alla prima cosa reale che si ha davanti.
Nella stanza c’e’ un silenzio irreale, anche il tuo sospiro mi sembra leggero vicino al mio orecchio, il tuo peso e’ lieve, dolce, tiepido e mi sento le membra intorpidite. Continuo a fissare il lampadario, forse ho paura di tornare alla realta’ e scoprire che e’ stato un sogno.
Non ricordo come e’ iniziato, i sogni sono cosi’, irreali, a volte assurdi, ti coinvolgono completamente e poi…..poi ti svegli e ricordi solo i dettagli.
Adesso ti sei mossa leggermente, quasi un brivido ti ha attraversato la pelle, forse senti freddo, allungo una mano e ti copro con il lenzuolo, sei distesa sopra di me con il viso sulla mia spalla.. Con la coda dell’occhio vedo le tue labbra e gli occhi chiusi, sembri una bambina addormentata e mi sorprendo a pensarti con tenerezza, senza accorgermene ti accarezzo i capelli, lentamente, dolcemente.

Fare l'Amore....

Fare l’amore, fare sesso, scopare, fottere, sbattere …… chiavare……..
Mio Dio che volgarità….. . Sei un porco Gabriele….. come ti permetti ?
Mi sembra di vederti, indignata, inorridita e decisa a cancellarmi dalla tua presenza, ma come mi permetto di trattarti così ? Tu, una signora perbene, ma chi credo che tu sia ?
Ed invece lo faccio e lo rifaccio, do un nome, un significato ai tuoi pensieri e questo ti disturba, anzi ti turba. Mi piace, mi eccita farlo, voglio far saltare quella tua faccetta perbene, quel tuo sguardo da madonnina ipocrita ed entrarti dentro prima nella mente.
Si chiavare…chiavare….. si quella cosa che fanno un uomo ed una donna quando sono soli ed hanno voglia di farlo, tanto e bene. Fottere, farsi fottere….. come lo devo dire ?
E tu ne hai voglia. Altrimenti non saresti qui con me, lo sai che io lo faccio, si io scopo con le donne e non dire che non lo sapevi dopo avermi letto tanto…..dai.
Dopo avermi contattato fingendo innocente curiosità letteraria…ma dai.

Sesso virtuale

Dicesi appunto “Sesso Virtuale” l’atto sessuale a distanza tra due adulti consenzienti con l’ausilio di apposite apparecchiature tecnologiche.
Bella cazzata !
Adoro pero’ le definizioni dei dizionari per la loro capacita’ di girare intorno alle cose cercando di definirle senza giudicarle, non e’ facile, credetemi. Complimenti. Un esercizio mentale arduo e spesso ai limiti della realtà’.
Ma c’è’ qualche cosa di più’ reale del sesso ? Esiste un’attività’ umana più’ legata alla corporeità’ del sesso ? Se lo pensate….fatevi fare un tagliando alla testa sperando di essere ancora in garanzia.
E se lo chiamassimo con il suo nome ? “Masturbazione simultanea reciprocamente assistita” per esempio ?
Brutto vero ? Non e’ il nome che fa bella o brutta una cosa…e’ la cosa stessa che e’ bella o brutta…il resto sono solo parole..
Il sesso virtuale ovvero il trionfo della fantasia, questo mi vorreste dire, la capacita’ di vivere emozioni erotiche……. da soli.
Allora provate a definirmi la masturbazione se riuscite a trovare un modo diverso. Balle….balle.
Ma quando si incontra in chat un partner che sta a 1.000 km di distanza, sposato/a con prole e marito/moglie geloso/a e possessivo/a…che si fa ? Si fantastica, si immagine e…ci si masturba…che altro vuoi fare. E non cercate di nobilitare il tutto chiamandolo “Sesso Virtuale”, seghe, ditali, che male c’è’ ?
Eppure ci sarebbero altre cose possibili, tipo spezzare le catene che ci tengono prigionieri oppure scegliersi un amante a distanza ragionevole oppure ancora …. che ne so….. inventare qualche cosa per far diventare reale ciò che ci accontentiamo di vivere virtualmente. Impossibile ? Non ci credo. Provate e mi darete ragione.
Perché’ il sesso, amici/amiche, e’ certamente immaginazione, fantasia, sogno ma e’ anche e soprattutto contatto fisico, sensazioni corporali, calore, sapore, profumo e…… sorpresa.
Si, sorpresa, vi sembra strano ? Nella masturbazione, solitaria o virtuale, tutto e’ determinato da noi, il partner, che siamo sempre noi, fa ciò che noi vogliamo ed al momento giusto visto che siamo noi a deciderlo, il copione e’ scritto da noi.
Invece nella realta’ l’altro non e’ noi stessi, reagisce e agisce secondo i suoi desideri ed i suoi impulsi ed e’ questo che rende ogni atto sessuale diverso e unico, vero appunto. Nel virtuale c’è’ solo ripetizione dello stesso modulo, ogni volta con minime varianti.
Quindi la virtualità’ che pensate sinonimo di fantasia e creatività’ diventa invece noiosa ripetitività’, ci avete mai pensato ? Fare l’amore sempre nello stesso modo e con lo stesso amante…cioè’ noi stessi. Bella definizione….non trovate ?
A me sembra che il sesso virtuale sia un’attività’ esclusiva delle donne perché’ solo le donne me lo propongono ma siccome evito di essere contattato da uomini devo immaginare che invece sia comune ad entrambi i sessi.
“Ciao…. da dove dgt ?”
“Come sei ?”
………………………… e giu’ palle !
Non aggiungo altro perché’ a quel punto ho già’ cancellato l’amica che mi ha contattato. Non so cosa succede dopo ma suppongo che il rituale sia standardizzato, non mi interessa scoprirlo.
La masturbazione e’ spesso una pratica sessuale appagante e piacevole ma….per favore….. chiamiamola con il suo degno nome. E non fa perdere la vista, lo abbiamo verificato tutti.
Quindi avanti tutta !!!!!!!!

29 Settembre 4

Il suo sorriso era un po’ tirato ma si capiva che le mie parole le avevano fatto piacere da come il suo sguardo ha incrociato il mio.
“Grazie Dottore, ma in quanto a cafoneria credo di essere stata imbattibile. George e’ il mio fidanzato, anzi lo era perche’ l’ho cacciato fuori dal mio appartamento e lui continua a rompermi con le sue telefonate piagnucolose e disperate. Piu’ continua e piu’ sono certa di aver fatto bene a togliermelo dalla vita.”
Forse era la mia aria amichevole o forse Cindy aveva bisogno di sfogarsi, aveva parlato d’impeto quasi senza prendere fiato.
“Cindy, lei e’ giovane, in gamba e perche’ no molto carina. Non si accontenti di compromessi, trovera’ rapidamente l’uomo che fa per lei. Mi sembra di aver capito che anche a letto George non era il massimo”
Le mi e parole avevano allentato la tensione e Cindy sorrideva in modo piu’ naturale, davvero carina la ragazza, grintosa come piace a me, non sono riuscito a non immaginarla a letto e la cosa mi intrigava

29 Settembre 3

Non ho tempo di rispondere che si e’ gia’ alzata, l’accappatoio si e’ aperto sul seno e le copre appena il pelo, in pochi secondi e’ distesa sul divano davanti alla televisione. Io mi alzo, cerco di allacciarmi l’accappatoio ma mi sento buffo con il cazzo che mi pende tra le gambe, butto il resto del pasto, sparecchio la tavola e termino la bottiglia con gusto guardandola ormai addormentata. Ha un’aria cosi’ quieta da fare tenerezza, minuta, rilassata, sembra una bambina.
Quando mi avvicino al divano Cindy continua a dormire, ha le gambe un po’ aperte ed il cespuglio spunta fuori ma riesce a farmi tenerezza, non e’ eccitante.. Vado in bagno e quando torno spengo la tv la sollevo tra le braccia e la porto a letto, sembra una bambolina tenera e calda. Controllo che tutto sia a posto e mi corico al suo fianco, lei non si e’ svegliata nemmeno per un momento
Io invece mi abbandono disteso nella penombra e nel silenzio della stanza, filtra un po’ di luce dalle tende, l’appartamento e’ in una casa vittoriana in fondo ad una strada tranquilla a pochi passi dalla stazione di Paddington e due minuti da Hyde Park.. Un quartiere residenziale tranquillo ed elegante, Cindy ama trattarsi bene in ogni cosa, chissa’ se anch’io faccio parte dei piaceri della sua vita..
La guardo addormentata al mio fianco, ha una espressione serena e rilassata cosi’ diversa da come la conoscono i suoi colleghi e peggio i suoi antagonisti, una donna di ferro, anzi d’acciaio, battagliera e senza scrupoli. Eppure l’unico sentimento che ispira adesso e’ tenerezza.
Ripenso a quando l’ho conosciuta, saranno passati cinque o sei anni ormai, forse di piu’. A meno di trent’anni era gia’ considerata l’ inviata piu’ promettente del Los Angeles Times, una che non aveva paura di andare anche all’inferno pur di intervistare il diavolo, penna e lingua tagliente, furba e intelligente come una volpe. Tutto dentro un corpo minuto ed esile, una biondina tutta pepe ma senza tempo da perdere con i sentimenti ed il sesso, almeno cosi’ si diceva nell’ambiente.
Nata e cresciuta in una buona famiglia borghese della tradizionale Inghilterra ben presto era partita alla conquista del mondo e cosi’ abbiamo finito per incontrarci. Stavo coordinando un’inchiesta a Chicago e mi ero ritrovato davanti questa ragazza giovane tutta energia ed ambizione, nell’ambiente ci sono spesso tipi cosi’ ma Cindy aveva stoffa, lo dicevano tutti. La spedisco in giro a caccia di informazioni e dopo una settimana torna con un pacco di appunti scritti a mano con una calligrafia fine e regolare, nemmeno in stampatello.
“Cindy, non sai che hanno inventato le macchine da scrivere ed anche i computer portatili ? Per favore, se vuoi che legga cio’ che hai scritto mi riporti tutto su file Word, non vorrai che ti faccia da dattilografo io ?”
Si aspettava i miei complimenti per il lavoro svolto, per altro ottimo come ho avuto modo di apprezzare qualche giorno dopo, invece io l’ho gelata con la mia battuta. I suoi occhi da ragazzina sprizzavano ferocia e la sentivo ansimare d’ira come una tigre prima dell’attacco. Ma doveva trattenersi con me, il suo capo.
“Su, fai la brava, sono sicuro che hai fatto un ottimo lavoro ma se vuoi che lo legga non farmi sprecare il tempo a decodificare la tua calligrafia. Scusa ma credo di avere un sacco di cose da fare adesso, ci sentiamo tra qualche giorno”
Con un gesto brusco si riprende il plico, si volta ed esce come una furia, bel fisico, la ragazzina, direi proprio un posteriore degno di nota e lo muove bene anche, mi piace proprio Cindy.
Adesso che i miei occhi si sono abituati alla penombra la sbircio meglio, credo che quel giorno mi avrebbe ucciso ed aveva ragione, ero stato sgarbato e stronzo, invece adesso e’ qui che dorme al mio fianco come un angioletto. Strana la vita, davvero.
Continuo a rievocare i nostri primi incontri oppure scontri, direi.
Preso da mille impegni mi ero dimenticato di Cindy quando, dopo un paio di giorni, mi arriva una sua E-Mail con allegato una decina di files.
“Mr. Arcangeli, visto che la mia presenza non le e’ gradita le invio per posta elettronica quanto richiesto. Spero che sappia leggere il carattere Arial, mi faccia sapere se devo approfondire l’argomento. Cindy” Tutto qui.
La ragazza ha un caratterino piccante ! Mi viene da sorridere perche’ immediatamente mi ritrovo davanti agli occhi il suo fondo schiena mentre se ne andava impettita ed infuriata dal mio ufficio, bel culo, bel portamento, mi intriga davvero Cindy.
Appena trovo un momento scorro i suoi scritti e onestamente l’argomento e’ ben inquadrato, documentato, insomma Cindy conosce il mestiere, niente da dire. Sollevo il telefono e la chiamo, il suo telefono squilla a lungo e un attimo prima di riagganciare sento la sua voce piuttosto affannata e scocciata.
“Senti George, e’ inutile che continui a stressarmi con i tuoi discorsi da coglione, sto facendo la doccia e se non la smetti ti dico dove devi ficcarti quel vermicello che hai tra le gambe ! Chiaro ? Sparisci dalla mia vita per sempre ! Imbecille impotente che non sei altro !”
Riaggancia di colpo. Io rimango con la cornetta in mano senza aver avuto il tempo di spiccicare una parola, accidenti che caratterino la piccola Cindy, non vorrei essere al posto di George.
Rifaccio il numero e questa volta non ho risposta, deve essere proprio incazzata la fanciulla. Non mi resta che mandarle una e-mail, sperando che almeno la legga presto.
“Signorina Cindy, mi dispiace di essere stato confuso con George che deve essere proprio una brutta persona ma gradirei che lei rispondesse al telefono. Vorrei parlarle del suo lavoro. G. Arcangeli”
Spedisco e mi dedico ad altre cose.
Sono immerso nei miei pensieri ma mi accorgo che Cindy si e’ girata e la sua mano mi sta cercando, raggiunge il mio petto e lo accarezza. Forse sta sognando ma il suo contatto mi fa molto piacere e resto immobile per non svegliarla. Si avvicina di piu’ e mi posa la testa sulla spalla, il suo profumo di femmina mi inebria ma non voglio svegliarla.
Lentamente sento che si avvicina e mi si appoggia al fianco, <Cindy non finisce di stupirmi passando da tigre a gattina nell’arco di pochi minuti. Adesso la sento respirare piano con il viso sulla mia spalla, il suo corpo appiccicato al mio, e’ morbida, calda, dolcissima. Non vorrei svegliarla e ritrovarmi con le sue unghie conficcate nel petto o anche peggio.
Mi ricordo ancora il suo viso quando il giorno dopo me la sono vista entrare nello studio, occhi fiammeggianti, bocca tirata ma un’aria quasi timida, non conoscevo ancora l’atteggiamento di Cindy prima dell’attacco. E’ entrata e si e’ seduta con le mani in grembo dopo aver posato la carpetta sulla scrivania che ci divide.
“Ben tornata signorina Cindy, l’avevo cercata ieri per dirle che il suo lavoro mi e’ piaciuto, lo pubblico immediatamente. Complimenti davvero, continui cosi’”

29 Settembre 2

Cindy sembra divertirsi come una matta, lo usa come un giocattolo, se lo muove in bocca, lo schiaccia contro le gote, se lo affonda in gola, lo succhia e titilla la fessurina con punta della lingua. Devo ammettere che sto provando un turbinio di sensazioni fantastiche e ormai la voglia si sta facendo dirompente.
Adesso e’ rigido e grosso, nella bocca entra solo la punta ma lei continua a massaggiarlo con le mani, si bagna le dita nella figa e lo lubrifica, ormai ho voglia di scopare, e’ riuscita a farmi girare la testa completamente..
“Ma che cattivaccio ! E’ diventato grosso e violento, lo sai che mi piacevi di piu’ prima ? Ma sei bello anche cosi’, grosso e forte, sembri cattivo ma non mi farai del male vero ?”
Le prendo la testa tra le mani e cerco di sollevarla, ho voglia di infilarla di nuovo adesso, Cindy e’ riuscita a farmi eccitare di nuovo.
“No, Gabry, lasciami giocare con lui, non fare il solito maschiaccio, lasciaci tranquilli”
Non so che fare perche’ adesso mi sta masturbando con due mani mentre ho la cappella nella sua bocca, mi sembra di essere dentro una figa calda, ho una esitazione poi spingo per scoparla in bocca.

29 Settembre 1

Restiamo immobili entrambi senza respiro, sento Cindy che allunga una mano e si accarezza il clito, basta un attimo e sento che anche lei gode contraendo il culo come per strizzarmi anche le ultime gocce di sborra. “Porco, sei un porco, non mi hanno mai trattato come una puttana ma mi piace sentirti godere nel culo, mi piace sentirmi una vacca da strada, riempita nel culo come una puttana” Le sue parole sono un sussurro, sta parlando a se stessa non a me.
Lentamente sento l’asta afflosciarsi, e scivolare fuori, mi piace questa sensazione e voglio farla durare, Cindy non fa nulla per scacciarmi. Appena pero’ lo sento uscire mi sollevo e senza sollevarmi i calzoni mi dirigo al bagno con cassettini corti.
In Inghilterra non hanno bide’, maledetti inglesi, cosi’ in un lampo mi libero delle scarpe, dei calzoni, del cappotto, quasi mi strappo la camicia e mi infilo sotto la doccia. Il primo getto d’acqua e’ freddo e mi fa rabbrividire ma presto diventa caldo e mi abbandono alla carezza della doccia mentre sento che anche Cindy e’ arrivata in bagno.
“Scusa Gabriele, cerca di non attardarti perche’ anch’io dovrei lavarmi”
Il tono della voce e’ il solito, deciso, lei e’ tornata la Cindy lucida. Come risposta scosto la tenda e la invito ad entrare insieme a me, vedo che e’ perplessa ma deve avere anche lei una fretta indiavolata, l’ho riempita a dovere ed il seme stara’ sicuramente scivolando fuori. Si spoglia in un baleno e mi raggiunge nella piccola cabina.

29 Settembre

Sono tornato ieri sera da Londra ed e’ stato un viaggio faticoso, aereo in ritardo e traffico impossibile sulla autostrada da Bologna. Avevo detto a Paola che sarei passato dallo studio nel pomeriggio ma non ci sono riuscito, mi sembrava molto delusa al telefono ed io anche, dopo una settimana avevo voglia di vederla ma ormai viaggiare e’ diventata un’avventura.
Arrivo a casa stanchissimo e l’unica cosa che desidero e’ una lunga doccia, non ho fame e me ne andro’ a letto presto. Sotto la doccia penso a Paola, l’acqua tiepida mi fa rizzare l’amico tra le gambe, vorrei che fosse qui a coccolarlo, anzi a coccolarmi, mi e’ mancata e adesso mi manca anche di piu’.
Eppure non sono stato proprio in astinenza a Londra, anche ieri sera l’ho passata a casa di Cindy e con lei non c’e’ mai da annoiarsi specialmente quando ci rivediamo dopo qualche mese.
La conosco bene, siamo stati in riunione insieme nel pomeriggio e la vedevo da come mi guardava che ci stava pensando, quando e’ eccitata socchiude gli occhi e la lingua saetta tra le labbra, respira profondamente come per cercare di rilassarsi ma invece riesce solo a tendere la stoffa sul seno, aveva i capezzoli duri anche se sembrava che me ne accorgessi solo io. Forse no, e’ una donna molto decisa e battagliera, spesso ci troviamo in disaccordo e le sue unghie e la sua lingua sono molto affilate, nell’ambiente e’ considerata un mastino e devo dire che mette la stessa tenacia anche a letto

Cyndy

Cindy la conosco bene, siamo stati in riunione insieme tutto il pomeriggio e la vedevo da come mi guardava che ci stava pensando, quando e’ eccitata socchiude gli occhi e la lingua saetta tra le labbra, respira profondamente come per cercare di rilassarsi ma invece riesce solo a tendere la stoffa sul seno, aveva i capezzoli duri anche se sembrava che me ne accorgessi solo io.
Forse no, e’ una donna molto decisa e battagliera, spesso ci troviamo in disaccordo e le sue unghie e la sua lingua sono molto affilate, nell’ambiente e’ considerata un mastino e devo dire che mette la stessa tenacia anche a letto.
Cindy non vuole che si sappia della nostra amicizia anche se credo che sia un segreto di Pulcinella, in pubblico ci salutiamo sempre molto formalmente, io torno in albergo e la raggiungo piu’ tardi nel suo piccolo appartamento vicino a Paddington. Prima di farmi entrare sbircia nel pianerottolo e mi saluta soltanto dopo aver chiuso la porta a chiave ed essersi appoggiata alla porta .
Non era la prima volta, durante la settimana ho passato piu’ notti da lei che in hotel, ma era l’ultima ed entrambi sapevamo che per un paio di mesi almeno non ci sarebbero state altre occasioni. Tra di noi non ci sono mai stati romanticismi, solo tenerezza, tanta, ma si capiva che domani ci saremmo mancati, non solo a letto. Ogni volta succede cosi’.
Appena chiusa la porta, ci guardiamo un momento immobili, respiriamo forte e poi mi salta al collo e mi aderisce addosso come un francobollo, mi bacia con frenesia facendo appoggiare adesso la mia schiena alla porta.
“Gabriele, non vedevo l’ora che arrivassi, perche’ ci hai messo tanto ?”
Non credo di aver tardato e poi non potrei rispondere perche’ ho di nuovo la sua lingua in bocca e le mani che mi frugano i fianchi, ho il cappotto aperto e sembra quasi che Cindy ci voglia entrare dentro insieme a me. Fuori dal lavoro sembra cosi’ minuta ed indifesa, una ragazzina tenera ed affettuosa. Ma la sua lingua non perdona.
“Oggi ti avrei scopato sul tavolo del meeting, sei un figlio di puttana e piu’ mi contraddicevi, piu’ avrei avuto voglia di succhiarti il cazzo, a te non faceva questo effetto ? Pensa che faccia avrebbero fatto gli amministratori !”
Ride divertita ma non mi libera la bocca, le sue mani sono sulla mia cintura, la slacciano e poi cercano di aprirla, per evitare che strappi qualche cosa vado in suo aiuto. E’ un problema difficile se non si scosta da me, sento il suo ventre che si strofina contro le mie mani, spinge il pube contro il mio e mi sembra di sentire il calore che ha tra le gambe. In qualche modo riesco a far cadere i calzoni e resto con i boxer ma solo per un attimo, Cindy si inginocchia e li abbassa di colpo, ho il cazzo nudo adesso, con il cappotto addosso e appoggiato alla porta senza essere ancora riuscito a dire una parola.
“Dio, quanto l’ho desiderato, ma guardalo come e’ carino ! E’ cosi’ tenero e dolce, un gattino bisognoso di carezze, lo adoro !”.
Ha ragione perche’ Cindy mi ha preso cosi’ alla sprovvista che non ha avuto il tempo di indurirsi, lo immagino grosso ma ancora tenero e rivolto verso il basso, mi viene da sorridere.
“Non immagini come mi piace quando e’ cosi’, vederlo crescere, sentirlo mentre si ingrossa tra le mie mani e nella bocca, cosi’ lo volevo e se non arrivavi subito impazzivo” Infila le mani sotto lo scroto e mi accarezza la base dell’asta, intanto lo ha preso tra le labbra ma senza denudarlo, con la punta della lingua esplora la punta ancora coperta dalla pelle.
Ansimando mi dice “Non farlo diventare grosso subito, fammi giocare con il mio piccolo tesoro, e’ cosi’ dolce e indifeso”
Non le dico che la mia volonta’ non conta, sento dei brividi percorrermi la schiena e temo che il mio amicone presto assumera’ la sua massima dimensione, non ci posso fare nulla.

Stefania - Nessun Oggetto

Gabriele
hai mai avuto addosso la sensazione… la certezza di essere finalmente dentro la tua vita?
Ero fuori sul balcone a fumare una sigaretta… e avviene così senza introspezione… senza guardarsi dentro alla ricerca di risposte… è come quando ti guardi allo specchio e noti il vestito che hai indosso… ecco… vedi i tuoi colori… vedi le tue rughe… le prime imperfezioni della pelle… vedi quello che sei stato e vedi quello che sei… e poi il tempo si ferma lì… non và avanti neanche di un minuto… neanche di un timore sul futuro…
Tutto è fermo lì in quello che sei in quell’istante…
Anche il passato perde di senso… tutte le lacrime versate… la paura di crescere e di non trovare la vita che si sognava… non c’è nulla… solo la certezza di essere lì… di essere esattamente quella che sei… dove dovevi essere…
Non sò spiegarti bene… ma è una sensazione che dona gioia… nessuna domanda nè risposta… niente… solo tu…

In barca sul Gold Strike 3

Non faccio in tempo a mettere la scaletta che sono tutti a nuotare, approfitto anch’io allora. Siamo soli in rada ed il fatto di essere nudi non turba nessuno, nuotiamo, scherziamo, giochiamo come delfini, e’ una cosa meravigliosa.
Dopo un’oretta siamo tutti a bordo a scaldarci al sole della sera, non e’ forte ed e’ molto piacevole, siamo tutti molto felici. Al tramonto Sandro vara il tender ed accompagna le passeggere in paese, c’e’ un ristorante che conosciamo bene e che ci fornisce sempre di pesce fresco e dolci francesi ottimi. Io resto a bordo, la barca non puo’ mai essere abbandonata, ma passo il tempo a riposarmi ed a guardare il sole che si tuffa in mare, sto proprio bene.
Prima che faccia buio i miei compagni ritornano con le vettovaglie, la tavola e’ gia’ apparecchiata e mangiamo di gusto scolandoci qualche bottiglia di bianco secco, magari un po’ piu’ del necessario. Poi ci attardiamo fuori a ridere e scherzare, in cielo c’e’ un milione di stelle e stiamo distesi a goderci lo spettacolo, la rugiada non e’ spiacevole ma comincia a fare un po’ fresco dopo la mezzanotte. Decidiamo di andare a dormire, con Sandro controlliamo che tutto sia in ordine, l’ormeggio e’ ottimo, il tempo calmissimo, possiamo andare a dormire anche noi.
Prima pero’, senza nemmeno metterci d’accordo ci ritroviamo a prua dove si vede dentro alla cabina matrimoniale attraverso il passauomo, c’e’ accesa solo la luce piccola ma al buio si vede benissimo, Carla e Titti sono distese a fianco, entrambe nude con le gambe aperte, stanno parlando piano e si accarezzano reciprocamente i cespugli, chissa’ che cosa si stanno raccontando.
Ci guardiamo senza parlare ma le nostre aste si sono gia’ erette, abbiamo recuperato bene le energie. Scendiamo nella nostra cabina ma non siamo soddisfatti, allora ci dirigiamo verso prua, la porta e’ accostata ed entriamo in silenzio. Le amiche smettono le chiacchiere e ci guardano, siamo in piedi con le verghe dure che puntano verso di loro.
Io mi abbasso tra le gambe di Titti e comincio a leccarle il bottoncino, Sandro fa lo stesso a Carla, entrambe cominciano a dimenarsi ed a mugolare di piacere. La bionda ci sa fare perche’ trascina Sandro sul letto e si mette a sessantanove ingoiando la sua verga con gusto. Titti invece e’ passiva, gode il mio trattamento ma non prende iniziative, le scivolo sopra e mi metto a succhiarle i capezzoli, dai gemiti che le escono dalla gola direi che e’ al settimo cielo, Carla respira come una locomotiva a vapore.
Vedo Sandro che infila il suo notevole attrezzo dentro la passera bionda e comincia una cavalcata sfrenata, anch’io non resisto e mi infilo dentro la bella passerina mora che ho sotto, stupenda, calda e umida al punto giusto. Ci muoviamo all’unisono per un po’ e con Sandro ci scambiamo sorrisi d’intesa. Sento Titti venire ma io ho ancora molta resistenza visto l’allenamento della giornata e proseguo a pomparla quando mi sento prendere per le spalle, mi fermo di botto.
La presa e’ decisa e mi solleva quasi completamente. E’ Silvia che e’ entrata silenziosamente non so quando e che sta cercando di farmi uscire dalla grotta calda nella quale sono infilato, ho un motto di stizza, non mi va l’idea di smettere, ma lei insiste ed e’ piuttosto forte. Mi alzo arrabbiato e deciso a cacciare l’intrusa ma lei prende subito il mio posto sopra Titti, ma che intenzioni ha?
Adesso tocca a me cercare di cacciarla ma lei mi prende l’asta in mano e se la infila tra le natiche. Io sono inferocito.
— No, lasciami finire, io voglio venire dentro, capito ! Non mi va di tirarlo fuori, spostati !
Ho la voce decisa e cattiva ma Silvia mi risponde a tono.
— Infilamelo nel culo e vieni dentro fin che vuoi ! Ti devo insegnare tutto io accidenti !
Intanto mi prende l’attrezzo ancora tutto bagnato e se lo punta al buchino posteriore.
— Spingi e sborraci fin che vuoi, cazzo ! Li’ puoi fare quello che ti pare, lo capisci o no ! Spingi, dai !
Non me lo faccio ripetere e affondo senza pieta’, sento che entro a fatica e devo farle anche un dolore terribile ma non dice nulla. Mi conficco nel culo e spingo fino alla fine, poi riprendo il mio avanti indietro dentro quel buco stretto che mi fa impazzire. Se ero quasi pronto a eiaculare prima adesso non resisto, la vista di Silvia che bacia in bocca Titti mi fa andare fuori  di testa e sparo tutto il mio carico di sperma nel suo intestino. Lei si ferma di colpo e sembra colpita da quel fiume caldo che la sta inondando, poi piano si rilassa e restiamo tutti e tre avvinghiati sotto gli occhi di Sandro e Carla che non hanno perso un momento dello spettacolo.
Ho proprio goduto come dico io, brava Silvia, chi l’avrebbe detto, hai davvero avuto un’ottima idea.
Domenica 29 Luglio
Cullati dal movimento del Gold ieri sera ci siamo addormentati tutti e quando mi risveglio e’ ormai giorno fatto, Sandro e’ in cucina da dove arriva un magnifico profumo di caffe’, Silvia e’ scomparsa e le altre amiche stanno ancora dormendo avvinghiate, uno spettacolo davvero bello. Mi faccio forza ed esco a farmi una doccia in coperta, ho bisogno di svegliarmi del tutto. La giornata e’ limpida ed il paese di Centuri e’ ancora all’ombra, il sole sta sorgendo dietro i monti a est. Mi asciugo un po’ e scendo a fare colazione, con tutto quello che ho combinato ieri ho un appetito da lupo.
In cucina ci ritroviamo tutti dopo pochi minuti, siamo sempre nudi e la cosa ormai ci sembra naturale, eppure siamo partiti da poco piu’ di un giorno !
E’ domenica e questa sera dobbiamo arrivare ad Olbia costeggiando la costa occidentale della Corsica e attraverso le Bocche di Bonifacio che non sono mai tranquille anche in una giornata splendida come questa.
Con Sandro andiamo in coperta, accendiamo il motore al minimo e salpiamo l’ancora, nessun problema per fortuna. Usciamo dalla rada di Centuri e puntiamo a sud-ovest verso il parco della Girolata, il vento e’ debole e proseguiamo a motore sperando che migliori quando saremo piu’ al largo.
Invece il vento che ci ha portati fino qui non si fa vivo, il mare e’ splendido ma dobbiamo procedere a motore, il ronzio non e’ forte ma una barca a vela dovrebbe andare con le vele.
Superiamo al largo Calvi’ e dopo poco siamo in Girolata, un susseguirsi di cale e calette quasi sempre deserte e con un mare da favola. Visto che siamo a motore ci vuole poco ad accostare e gettiamo l’ancora verso le undici in una piccola baia riparata. Siamo a cento metri dalla spiaggia e il fondale e’ di sabbia bianchissima, non ho ancora spento il motore che gia’ sono tutti in acqua. Controllo l’ormeggio e mi tuffo anch’io, naturalmente siamo nudi e ci inseguiamo nell’acqua limpida giocando a rimpiattino. Il gioco non e’ sempre innocente ma l’acqua fresca mantiene la nostra eccitazione a livelli accettabili.
L’idea e’ di non fermarci a lungo ma stiamo troppo bene per pensare a ripartire, faremo l’ultimo tratto di notte se sara’ necessario. Carla e’ scatenata, ha  i seni grandi che si muovono nell’acqua e sembra completamente a suo agio, si e’ tuffata sott’acqua un paio di volte e mi ha preso in bocca l’arnese che per un attimo ha reagito al tepore, poi di nuovo al freddo si e’ calmato. Anche Sandro e’ soggetto alle attenzioni delle nostre amiche, nel complesso ci divertiamo come matti.
Quando mi avvicino a nuoto alla scaletta mi accorgo di avere Carla alle spalle che mi insegue con lunghe bracciate, appena arrivo mi sento le sue tette sulla schiena ed il suo corpo che aderisce completamente al mio, la sensazione e’ molto piacevole. Mi volto per guardarla in faccia ma mi trovo la sua lingua salata in bocca mentre con la mano impugna l’asta e se la porta davanti alla fessura. Io ho entrambe le mani attaccate alla scaletta e sorreggo anche lei nell’acqua limpida e profonda, Carla non esita un momento e infila la cappella nella sua passera calda, l’effetto e’ immediato, mi sento un’asta di acciaio tra le gambe.
Io resto fermo con le mani in alto sulla scala mentre lei si fa penetrare completamente trattenendomi con le gambe strette dietro il sedere, io non posso muovermi ma non e’ necessario, ci pensa lei. Carla si muove poco ma i suoi muscoli vaginali mi stanno massaggiando la verga conficcata dentro, ho la sua lingua in bocca e il seno che si strofina sul mio petto bagnato. Siamo immersi sino al collo ed io riesco a tenere entrambi a galla reggendomi alla scaletta mentre sento sensazioni stupende salirmi sino alla gola.
Mi sta mungendo con piccoli movimenti e mi sembra che stia venendo in continuazione, il contrasto del suo calore interno con l’acqua fresca sulle palle e’ indescrivibile. A volte mi da’ alcune spinte forti, vuole assicurarsi che io sia infilato del tutto e sentirsi l’utero schiacciato dalla mia cappella, e’ bravissima, poi di nuovo mi massaggia quasi da ferma. Mi accorgo che anche gli altri si sono avvicinati per risalire ma restano a guardarci ammirati, la scaletta non e’ disponibile e siamo sicuramente uno spettacolo eccitante.
Infatti Sandro parte di scatto e si appende alla schiena di Carla, con una mano vedo che le sta cercando il buco del culo e con un colpo di remi si infila. Il suo attrezzo e’ piu’ sottile del mio, non ha faticato ad entrare ma Carla si blocca, impalata davanti e dietro nello stesso tempo. Il mio amico invece pompa come un indemoniato ed io sento il suo membro strofinare il mio dall’interno, non avevo mai provato una sensazione simile, Carla sta ferma e mi stringe con tutta la forza che ha nelle gambe.
Ormai faccio fatica resistere piu’ a lungo anche perche’ sento i gemiti dei miei compagni e Carla continua a succhiarmi la lingua come un’ossessa. Fortunatamente il ritmo di Sandro diventa frenetico, si sta infilando senza pieta’ e capisco che anche lui sta per venire, quando si ferma sento che sta scaricandosi nel culo di Carla e anch’io mi lascio andare allagando di sperma tutta la sua vagina mentre lei non smette di mugolare e godere.
Dobbiamo essere uno spettacolo entusiasmante, io riapro gli occhi e vedo Silvia e Titti che hanno le dita dentro le loro fessure e ci guardano con occhio vitreo cercando pero’ di mantenersi a galla vicino a noi. Vedo anche che un’altra barca a vela sta ormeggiando a poca distanza, accidenti e’ arrivata in silenzio e non ce ne siamo proprio accorti ! Sara’ ad una quindicina di metri e non credo che a loro sia sfuggito quello che sta succedendo nell’acqua, infatti sono tutti in piedi sulla coperta e ci guardano sorridenti e con attenzione, non ho idea da quanto tempo siano arrivati.
Io faccio buon viso e lascio Carla salutando i nuovi arrivati con la mano, con sorpresa ci accorgiamo tutti di non essere soli. Restiamo un po’ in acqua poi uno alla volta risaliamo in coperta, anche sull’altra barca sono nudi, meno male, tre uomini e tre donne, la bandiera e’ francese. Con aria normale ci distendiamo ad asciugare e Sandro scende a preparare il pranzo, io lo seguo a ruota.
Appena soli ci guardiamo e scoppiamo in una risata sonora, e’ stata una bella esperienza anche per lui. Quando siamo pronti chiamiamo le ragazze e ci facciamo una doccia sotto gli occhi dei nostri vicini che nel frattempo stanno facendo il bagno vicino alla barca. Apparecchiamo nel pozzetto e pranziamo ridendo come se nulla fosse successo, gli altri pero’ non ci perdono di vista, devono aver gradito lo spettacolo, sono tutti di mezza eta’ e le donne non proprio attraenti, la nudita’ e’ spietata.
Quando arriviamo al brindisi finale li salutiamo con il bicchiere alzato e loro interpretano il gesto come un invito, immediatamente due coppie si tuffano per raggiungerci, non era la nostra intenzione ! Comunque li accogliamo con calore e li facciamo accomodare al nostro tavolo, le due donne non sono meglio viste da vicino, una ha il seno piu’ piccolo e abbastanza eretto mentre la seconda ha due palloni che le cadono lungo la pancia, aureole enormi, capezzoli grossi e rugosi che l’acqua fredda ha fatto indurire. Cerco di non prestare molta attenzione ma l’occhio delle nostre passeggere e’ calamitato dal membro di uno degli uomini, davvero lungo e grosso, gia’ afflosciato raggiunge quasi il ginocchio, rischia di mettere in ombra i nostri.
Abbiamo pero’ poco tempo, terminiamo i brindisi e poi dobbiamo ripartire, vedo un po’ di rimpianto negli occhi di Silvia quando i nostri ospiti ci lasciano. Riprendiamo il mare e dopo un’oretta di motore sentiamo arrivare il vento, issiamo la randa e poi il fiocco puntando a sud-est, un’andatura quasi di lasco che ci fa volare a otto nodi senza fatica. Alle sei entriamo nelle Bocche di Bonifacio, il vento si incunea nello stretto e rinforza, c’e’ un po’ di onda corta che lancia spruzzi sulla barca e fa un po’ freddo, cosi’ ci rivestiamo anche perche’ da queste parti il traffico di barche e’ notevole ed e’ meglio non dare scandalo.
Arriviamo in Sardegna che il sole sta tramontando, siamo un po’ bagnati ed infreddoliti ma non abbiamo tempo da perdere, costeggiamo la Costa Smeralda, uno spettacolo sempre entusiasmante, e puntiamo decisi su Olbia. Quando entriamo nel porto commerciale e’ gia’ notte e troviamo un ormeggio vicino alle gru di carico, non e’ un posto ideale, ma per una notte puo’ andare. Domani mattina chiamero’ un tassi’ per farmi portare all’aeroporto che dista una decina di minuti da dove ci troviamo.
Prepariamo la cena e devo dire che Sandro e’ proprio bravo in cucina, io so che cucina sempre le stesse cose ma fa una magnifica figura con i suoi ospiti. Diamo fondo con allegria al vino fresco e la compagnia e’ molto divertente, sembra che ci si conosca da una vita e non da due giorni soltanto, succede sempre a bordo, il tempo sembra dilatarsi all’infinito in mare.
La serata e’ limpida ma piuttosto fresca, restiamo fuori a chiacchierare finche’ decidiamo di andare a dormire, la giornata e’ stata intensa e poi io dovrei alzarmi prima delle otto domani. Con Sandro controlliamo l’ormeggio e lasciamo entrambi i bagni liberi per le ospiti, poi scendiamo in cabina e ci corichiamo nella cabina di poppa, il Gold e’ immobile e silenzioso nella notte. Naturalmente commentiamo gli eventi della giornata, la navigazione e’ stata perfetta ma ovviamente ci soffermiamo sulla sosta in Girolata, solo a parlarne ci ritorna l’eccitazione. Carla veramente e’ una donna incredibile, tutto quanto e’ sesso sembra non avere segreti per lei, peccato che non abbia piu’ un fisico da ragazzina anche se l’esperienza lo rende incredibilmente appetibile. In breve ci ritroviamo entrambi con l’asta dura, nella penombra vedo che anche Sandro si sta accarezzando come me.
Dalle cabine non arriva nessun rumore, strano, possibile che stiano tutte dormendo come angioletti, strano. Ci alziamo e andiamo in cucina per farci un bicchiere di vino, non siamo in condizione di dormire, la porta della cabina centrale e’ aperta ma nel letto non c’e’ traccia di Silvia, dove si sara’ cacciata ? Mettiamo l’orecchio alla porta della cabina di prua ed in effetti si sente un certo movimento, ormai siamo incuriositi, apriamo lentamente e scopriamo le nostre passeggere tutte insieme sul letto matrimoniale.
Titti e’ coricata con sopra Silvia nuda che le lecca con passione il cespuglio tra le gambe, Carla le guarda e si accorge subito di noi. Ci fa cenno di entrare e non ci facciamo pregare, ci sfiliamo gli slip e mettiamo le aste dure in bella vista, la bionda mostra di gradire lo spettacolo. Sandro si mette dietro Silvia che non si e’ accorta di niente e le punta il buchino, lei si volta di scatto ma non c’e’ scampo, si ritrova con una bella mazza infilata nell’intestino. Quando inizia la montata lei continua a succhiare la moretta ma io mi faccio avanti e la sposto, Titti ha gli occhi chiusi e non reagisce minimamente, mi infilo di colpo nella sua passera bagnata e inizio a pompare con decisione, e’ proprio una fighetta stretta e calda, peccato che non partecipi, spingo sempre piu’ forte, la sbatto con violenza ma senza risultato. Invece la milanese ansima e strepita sotto i colpi di Sandro, lo incita a sfondarla sempre di piu’. Carla mi sta accarezzando la schiena ed io la guardo con aria interrogativa, lei sorride e mi fa cenno di lasciar perdere, la cosa mi dispiace un po’ perche’ dove sono infilato sto proprio bene ma scopare una donna immobile non mi piace. Lei si mette di schiena e mi fa coricare su di lei con l’asta verso l’alto e trascina Titti sopra di noi. La moretta sembra risvegliarsi, si impala su di me e comincia a baciare Carla con foga, adesso pompa con decisione e la bionda la incita.
— Dai, chiavami forte, sono il tuo uomo ! Senti che cazzo duro ti sta sfondando ! Ti riempio la figa se mi fai godere, dai !
Io sono nel mezzo e mi accorgo che stanno facendo l’amore tra loro usando il mio attrezzo, l’idea pero’ mi eccita molto. Sento il clitoride duro sfregarmi tra le chiappe, accidenti sembra un piccolo membro. Titti non bada a me e continua a pompare con foga, mi ignora completamente.
— Carla, hai un cazzo durissimo ! Lo voglio tutto, riempimi di sborra calda, godi con me, ti amo ! Sei il mio uomo e voglio essere tutta tua ! Dai, sto per venire con il tuo cazzo dentro !
Sento che le contrazioni mi stanno strizzando l’asta e anch’io sto per venire, quando Carla mi stringe le palle non resisto piu’ e godiamo tutti e tre insieme.
— Si, Carla, sento che mi stai riempiendo ! Sei calda ! Quanta ne hai ! Cosi’ mi riempi tutta ! Ti amo !
Poi si lascia cadere su di me e restiamo abbracciati tutti e tre ansimando forte. Non ho piu’ badato a Sandro e mi accorgo che anche lui si e’ gia’ svuotato nel culo di Silvia, non si e’ mosso ma mi sta guardando sorridente.
Titti rotola di lato ed io faccio lo stesso dall’altra parte di Carla che ci abbraccia entrambi con le braccia. Titti la bacia con passione, e’ davvero innamorata e vederle cosi’ mi fa tornare l’eccitazione. La bionda non lascia il mio membro che e’ ancora duro mentre ha due dita dentro la fessura della sua amica, li ritira e se le porta alla bocca succhiandole, sono coperte di sperma bianco. Anche Sandro e’ gia’ pronto e lascia Silvia bocconi sul letto, apre le gambe di Carla e si infila deciso, come solito non ha esitazioni, spinge e pompa come un ossesso. Intanto la bionda accarezza Titti tra le gambe e mi massaggia l’asta dura, mi sento di nuovo una voglia pazzesca tra le gambe.
Silvia e’ sempre bocconi con il culo che deve farle ancora molto male, io mi alzo, mi posiziono tra le sue gambe e la infilo nella passera alla pecorina, non credo che lei stia capendo bene quello che succede. Pero’ spinge e si agita, ha una grotta bella stretta e calda, una delizia, la sento venire ripetutamente ed io non mi risparmio, intanto mi incita, non l’avrei mai immaginata cosi’ scatenata.
— Si, chiavami bene ! Dai sfondami la figa, non fermarti, spingi in fondo ! Cazzo come godo, mi arrivi in fondo !
Non ho bisogno di essere incitato ma sentirla parlare cosi’ mi raddoppia la foga.
— Continua, non smettere, vienimi dentro ! Fammi sentire finalmente la sborra calda nell’utero, svuotati le palle in fondo ! Dai….voglio godere ! Mettimi il tuo seme dentro subito, ti prego, non trattenerti !
Sono poco lucido ma quello che ascolto mi raddoppia la voglia, vuole che le sborri dentro, e’ impazzita, cosi’ la metto incita ! Ma non resisto al pensiero e lei continua a chiedermelo. Quando sente il primo spruzzo caldo contro l’utero impazzisce.
— Si, si, adesso lo sento, finalmente una sborrata dentro ! Non me ne frega un cazzo di restare incinta, svuota i tuoi coglioni dentro di me,  adesso sono una donna vera ! Non tirarlo fuori, lasciati andare e riempimi !
Non me lo faccio ripetere, la allago di succo tutta la vagina e lei spinge per non perderne nemmeno una goccia. Venire in una passera calda e’ il massimo, non c’e’ che dire !
Anche Sandro e’ venuto e ci ritroviamo tutti coricati sul letto, siamo spompati ma felici. Silvia mi mordicchia un orecchio e mi sussurra piano.
— Sapessi come mi e piaciuto sentire il tuo seme caldo allagarmi completamente, erano anni che lo sognavo, non mi ricordavo come era bello ! Sono stata una stupida l’altro giorno.
— Hai ragione, anch’io ho goduto molto nel venirti dentro senza protezione ma davvero non ti importa se rimani incinta ?
— No, mi importa e molto ma non ho saputo resistere, e’ troppo bello ! Ho pensato che non dovrebbe succedere perche’ sono ormai alla fine del ciclo, spero che i calcoli funzionino. Pero’ me ne hai infilata troppa di roba calda, chi lo sa ! Volevo provare che cosa si prova e sono felice comunque.
Titti ormai sta dormendo, credo che sia ormai tardi, ci baciamo affettuosamente e con Sandro torniamo nella nostra cabina dopo una sosta in bagno. Riusciamo appena a coricarci che siamo gia’ addormentati, spero di sentire la sveglia, altrimenti…….
Lunedì 30 Luglio
Mi alzo alle sette e telefono per il taxi, ci facciamo una colazione insieme, e’ bello svegliarsi sul Gold Strike, poi scendo per andare all’aeroporto, il taxi mi sta aspettando.
E’ stata una bella crociera.
Gabriele Arcangeli

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